CRONACA – ARRESTATO UN LATITANTE DAL 26 GIUGNO DEL 2002 – Nel pomeriggio di oggi, in Galapagar (Madrid), il personale della DIA e delle unità dell’UDYCO della Polizia Nazionale spagnola, con il coordinamento della Procura Distrettuale di Palermo, seguita personalmente dal dott. Francesco Lo Voi e dal Procuratore Aggiunto dott. Paolo Guido, con la collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha tratto in arresto il latitante G.G., di anni 60, nato a Desio (MB), inserito nell’Elenco dei Latitanti Pericolosi del Ministero dell’Interno.
Il pregiudicato, indagato per associazione di tipo mafioso, omicidio ed associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, è affiliato alla famiglia stiddara degli “INGAGLIO” di Campobello di Licata (AG), che, alleatasi con la stidda nissena, negli anni ’90 del secolo scorso aveva scatenato una lunga e sanguinosa guerra di mafia contro gli esponenti della storica consorteria mafiosa “Cosa Nostra“, facendo registrare circa 200 omicidi da ambo le parti.
L’uomo, arrestato per la prima volta nel ’84 nell’ambito del procedimento “Abbate +76”, poi, sfociato nel primo maxi processo a Palermo, venne indagato allora dal Giudice Istruttore, Giovanni Falcone per una vicenda legata ad un traffico di droga. Nel ’95 venne colpito da un’ordinanza di arresto in carcere, per associazione di tipo mafioso, per l’omicidio aggravato di Smiraglia Giovanni e Curto Salvatore. Successivamente si è reso latitante e veniva catturato a Barcellona (Spagna). L’11 febbraio 1999 veniva estradato in Italia presso la casa circondariale di “Rebibbia” dalla quale evase il 26 giugno del 2002, mentre giravano alcune scene di un film, con l’attrice Vittoria Belvedere. Alla sua cattura si è giunti attraverso una complessa ed articolata attività investigativa svolta dal personale della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) di Roma e Palermo che è durata oltre 2 anni. DROGA DAL MAROCCO E SUDAMERICA, TRE ULTRAS FINISCONO IN CARCERE – Nella prime ore della mattinata la Polizia di Stato ha tratto in arresto nelle province di Milano, Bergamo, Lodi e Monza-Brianza, in esecuzione di misura cautelare emessa dal G.I.P. di Milano, a seguito di richiesta del Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Milano e attività coordinata dal Procuratore Aggiunto, otto persone gravemente indiziate, a vario titolo e in concorso, di importazione di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti dal Marocco e dal Sudamerica. Tra queste ci sono alcuni ultras e appartenenti alla Curva Sud. Tre indagati sono stati associati alle competenti case circondariali, quattro agli arresti domiciliari e uno sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria con divieto di dimora. Sono state eseguite numerose perquisizioni in abitazioni a loro riconducibili nelle province di Milano, Bergamo, Lodi e Monza Brianza e tutti i dettagli sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta, nella Questura milanese, nel corso della mattinata. CONTROLLI E ARRESTI ESEGUITI DAI CARABINIERI A ROMA E PROVINCIA – Nel Lazio, lo scorso 14 dicembre, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante, con l’ausilio dei colleghi della Stazione Roma San Giovanni, hanno arrestato in flagranza un 62enne romano, con le accuse di atti persecutori, minaccia e resistenza ad un pubblico ufficiale e porto di oggetti atti ad offendere. A seguito di una segnalazione giunta al “112“, i Carabinieri sono intervenuti in un condominio, nei pressi di via della Stazione Tuscolana, dove risiede l’ex moglie. I militari, quando sono entrati, hanno sorpreso l’uomo nella tromba delle scale con un’ascia in pugno. Dopo ripetute richieste di abbassare l’arma effettuate dai militari, è stato bloccato e disarmato, nonostante l’energica resistenza opposta verso il personale dell’Arma. La successiva perquisizione ha permesso ai militari di rinvenire, occultato nei pantaloni, un coltello da cucina lungo 23 cm. I Carabinieri hanno ascoltato la sua ex, una 57enne romana, che ha dichiarato che da tempo subisce vessazioni continue che interferiscono nella propria vita privata anche con molestie a mezzo citofono, tutti comportamenti che le portano un perdurante stato di paura ed ansia. L’indagato è stato accompagnato in carcere, in attesa della convalida. I Carabinieri della Stazione Roma Eur, insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Roma e della locale Stazione Forestale, hanno proceduto al controllo di diversi cantieri edili del quartiere. A conclusione delle attività sono state verificate 3 ditte e 7 lavoratori. Gli investigatori hanno accertato due violazioni amministrative, una nei confronti della rappresentante legale di una ditta, 49enne romana, sanzionata per 400 euro, per la mancata adozione di misure di informazione e prevenzione legate al rischio epidemiologico da “Covid–19” e un’altra nei confronti del titolare di una ditta, sanzionato per 1.800 euro, perchè impiegava un operaio, con posizione lavorativa irregolare. ROMA, FINISCE IN CARCERE L‘ASSASSINO DI FABRIZIO PISCITELLI – La Polizia di Stato e i militari dell’Arma, coordinati dalla “DDA” di Roma, oggi, hanno tratto in arresto R.E.C., accusato di omicidio aggravato dal metodo mafioso. Secondo gli investigatori, si tratta del killer di Fabrizio Piscitelli, noto come “Diabolik“, assassinato a Roma nell’agosto del 2019, mentre si trovava nel Parco degli Acquedotti. LAGONEGRO, DROGA E ARRESTI ESEGUITI DAI CARABINIERI – È stato definito un supermarket della droga, ciò scoperto dai Carabinieri della Compagnia di Lagonegro, al comando del Capitano Salvatore Basilicata. L’operazione antidroga, eseguita dai militari appartenenti al Comando Provinciale CC di Potenza, guidato dal Colonnello Nicola Albanese, ha coinvolto quattro persone, ora indagate, per concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Ad eseguire i fermi, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lagonegro. I militari, coadiuvati dai colleghi delle Stazioni Carabinieri di Rivello e Lagonegro e dal personale del Nucleo Cinofili dei Carabinieri di Tito, hanno dato esecuzione a quattro ordinanze di misure cautelari personali emesse dal GIP del Tribunale di Lagonegro nei confronti di A.F., 47enne del posto, ora in carcere, S.K., una 43enne del posto, finita agli arresti domiciliari, C.M., 50enne di Nola (NA), sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza e M.A., 19enne del posto, ora all’obbligo di dimora nel comune di residenza e di presentazione alla Polizia Giudiziaria. I provvedimenti sono scaturiti da un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Lagonegro e condotta dal personale del Nucleo Operativo della Compagnia di Lagonegro che, ha consentito di sequestrare complessivamente circa 600 gr. di sostanza stupefacente, di tipo cocaina, hashish e marijuana. Inoltre, è stata smascherata una rete di spaccio condotta in concorso dagli indagati, nel centro cittadino lucano. Le quattro persone avevano realizzato in pianta stabile, all’interno di un’abitazione, un vero e proprio supermercato della droga dove periodicamente varie persone si recavano al fine di approvvigionarsi di sostanza stupefacente. Gli acquirenti si recavano, quotidianamente, presso l’abitazione del pusher, sia con autovetture che a piedi, e, cercando di farsi notare il meno possibile, si introducevano nell’androne del plesso abitativo restandovi soltanto per pochi minuti, giusto il tempo necessario per compiere l’acquisto per, poi, dileguarsi velocemente. Insomma, quasi una “toccata e fuga”. La scaltrezza, era parte integrante delle condotte degli spacciatori, già conosciuti negli ambienti investigativi, che tendevano a variare di continuo il proprio modus operandi, proprio per evitare i controlli da parte delle forze dell’ordine. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Potenza. MANDURIA, 59ENNE ARRESTATO DALLA GDF – Nell’ambito di un servizio finalizzato al contrasto dei traffici illeciti, nei giorni scorsi una pattuglia di finanzieri della Compagnia di Manduria, in provincia di Taranto, ha fermato per un controllo un’auto nella frazione di San Pietro in Bevagna. Durante le operazioni di identificazione, il conducente, un 59enne del posto, risultato già gravato da precedenti di Polizia, ha mostrato da subito chiari segni di stato d’animo apprensivo che hanno insospettito i militari, i quali hanno proceduto ad approfondire il controllo, rinvenendo un coltello a lama lunga abilmente occultato nel bagagliaio. L’ispezione è stata estesa ad una villetta estiva nella sua disponibilità, situata nelle vicinanze, all’interno della quale sono state rinvenute 2 pistole, una a tamburo ed una scacciacani, insieme a 56 cartucce a salve, tutte illecitamente detenute, oltre ad altri 2 coltelli e 9 armi “bianche” di varia tipologia, tra le quali una mazza con palla di ferro chiodata ed una con catena per arti marziali. Su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, l’uomo, come informato in redazione, è stato sottoposto agli arresti domiciliari per i reati di detenzione e porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere. IDENTIFICATO IL FALSO GINECOLOGO CHE TERRORIZZAVA NUMEROSE DONNE CON DIAGNOSI DI GRAVI INFEZIONI – La Polizia di Stato, ha eseguito su delega della Procura della Repubblica di Taranto, una perquisizione domiciliare nei confronti di un 40enne, per il reato di violenza sessuale, sequestrando diversi smartphone, supporti di memoria e schede telefoniche. L’uomo è gravemente sospettato di essere l’autore delle condotte che da settembre 2021 hanno portato numerose donne a sporgere denuncia presso gli Uffici della Polizia Postale a seguito della ricezione di telefonate da un individuo che si presentava come ginecologo. Il finto medico, utilizzando uno stratagemma per nascondere il proprio numero di telefono, che appariva anonimo, faceva capire alle interlocutrici di essere a conoscenza di esami clinici effettuati dalle donne, presso strutture sanitarie presenti su tutto il territorio nazionale. Nel corso della telefonata, il presunto imbroglione, rappresentando alle vittime la possibile presenza di infezioni vaginali gravi, le induceva ad effettuare una visita ginecologica online. L’attività di indagine, condotta dagli investigatori del Servizio Polizia Postale e dalla Postale di Bari e Taranto, ha consentito di risalire all’uomo, grazie alla collaborazione delle vittime, attraverso l’analisi dei dati telefonici e telematici, delle telefonate registrate dalle interessate. La vicenda, su cui si indaga ancora, sembra aver interessato oltre 400 donne in tutta Italia, i cui dati, dai primi riscontri, sembrerebbero stati ottenuti dalla consultazione di portali di annunci di compravendite online. A STORNARA, DUE FRATELLI PERDONO LA VITA IN UN INCENDIO – In Puglia, tragedia in un campo di nomadi. Due fratelli, di 4 e 2 anni, di nazionalità bulgara, sono morti in un incendio che si è sviluppato intorno alle ore 9.00 di oggi, a Stornara, in provincia di Foggia. Quindi, massima accoglienza e, poi, totale abbandono, per queste persone, in luoghi simili, già con altre precedenti disgrazie, ciò, soltanto grazie ai nostri politici. LA “DIA” CONFISCA BENI PER OLTRE 6,5 MILIONI DI EURO AD UN IMPRENDITORE GELESE VICINO AI CLAN DI ”COSA NOSTRA” – La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un provvedimento di confisca definitiva di beni emesso dal Tribunale di Caltanissetta – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di un professionista e imprenditore originario di Caltagirone (CT) e residente a Brescia, attualmente detenuto per reati di associazione a delinquere e associazione di tipo mafioso presso il carcere “Marassi” di Genova. Il provvedimento ablativo, che fa seguito ad una proposta di misura di prevenzione patrimoniale e personale avanzata dal Direttore della D.I.A., dott. Maurizio Vallone, trae origine da un’attività finalizzata alla localizzazione degli illeciti patrimoni riconducibili alle organizzazioni mafiose. L’imprenditore, attinto dal presente provvedimento, è infatti “contiguo” ai clan mafiosi di Gela (CL) operanti nella provincia di Caltanissetta e con ramificazioni in tutta Italia. Gli accertamenti avviati nel 2018 e gli ulteriori riscontri effettuati, hanno consentito di mettere in evidenza il repentino incremento di ricchezza dell’imprenditore, ritenuto anomalo, rispetto alla dichiarata posizione reddituale, risultata sproporzionata anche in rapporto all’elevato tenore di vita, al consistente patrimonio immobiliare e, soprattutto, alla sua ascesa imprenditoriale concretizzatasi in brevissimo tempo con la costituzione nel Nord Italia di numerose società operanti in molteplici settori commerciali risultate tutte direttamente o indirettamente a lui riconducibili. La confisca definitiva ha interessato beni stimati, in oltre 6,5 milioni di euro, ubicati nelle province di Bergamo, Brescia, Caltanissetta, Milano, Roma, Torino e Verona e riguardano 2 ditte individuali, e rispettivi beni strumentali, 10 società, interi capitali sociali e rispettivi beni strumentali, 1 quota societaria, pari al 60% del capitale sociale, 1 opera pittorica di elevatissimo valore storico ed artistico risalente al XVII secolo del noto maestro fiammingo, Jacob Joardens, raffigurante “Flora, Sileno e Zefiro”, 5 fabbricati situati in Lonato del Garda (BS), 4 autoveicoli e 32 rapporti bancari, postali e assicurativi. L’odierno traguardo si inserisce nell’ambito delle attività Istituzionali finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.
SALUTE In Italia, nelle ultime 24 ore, sono 28.632 i nuovi casi e 120 i morti per “Coronavirus“, con un tasso di positività che sale ancora al 4,3%, mentre la politica nazionale continua a stare tranquilla, senza aiutare proprio nessuno delle tantissime persone in grande difficoltà, da Nord a Sud, in un periodo di grande pandemia che, certamente, sarà ancora lungo, quindi, massima attenzione, non scherziamo sulla nostra vita e di chi è al nostro fianco. Nel Lazio, 2.121 sono le nuove positività e 10 le vittime. In Campania, 1.841 sono i contagiati e 10 i deceduti. In Basilicata, 90 le infezioni e nessun morto. In Puglia, 662 sono le persone positive ed una è deceduta. È quanto riportato oggi dal bollettino epidemiologico del Ministero della Salute. Intanto, le regioni Trento e Liguria sono destinate ad uscire dalla zona bianca, mentre il Veneto resta incerto, Lombardia, Lazio e Marche in peggioramento e, in giallo, già il Friuli Venezia Giulia, Bolzano e Calabria.
EVENTO – A LAURENZANZA, CONCLUSA LA “42ESIMA ASTA DI ARIETI MERINIZZATI” – In Basilicata, a Laurenzana, nel potentino, anche per quest’anno, si è conclusa la “42esima Asta di Arieti Merinizzati“, alla presenza di circa 200 allevatori, arrivati da tutto il Sud Italia L’evento, tenutosi presso il “Centro Selezione”, dove da anni si lavora per rafforzare le attività di miglioramento genetico non solo della razza bovina podolica, ma anche della pecora merinizzata, è stato organizzato dall’Associazione Nazionale della Pastorizia e dall’Associazione Regionale Allevatori della Basilicata. Per l’importante occasione, come informato in redazione, sono stati messi all’asta, dei 41 capi introdotti a luglio nel centro provenienti da allevamenti del Lazio, Molise, Abruzzo e Basilicata, 27 arieti selezionati che hanno concluso il ciclo di performance test. Alcuni degli esemplari battuti hanno raggiunto fino a 1.650 euro di valore a capo. A differenza della precedente edizione svoltosi online, per via delle restrizioni sanitarie imposte dalla pandemia da “Covid–19“, quest’anno, con le dovute cautele e tutti in possesso del “Green Pass“, si è tornati in presenza. Obiettivo prioritario e strategico dell’asta rimane quello di mantenere alto il livello qualitativo degli allevamenti e consolidare la centralità del territorio lucano nella diffusione della razza ovina merinizzata. “La finalità del miglioramento genetico è rendere la popolazione selezionata idonea a produrre secondo le esigenze dettate dal mercato e questo è perseguito, contemporaneamente, tramite il miglioramento del genotipo e della morfologia”. È quanto spiegato dal direttore dell’AssoNaPa, Silverio Grande che ha aggiunto “a tal fine, la selezione delle razze è la modalità operativa maggiormente adottata in quanto, mediante l’accoppiamento di individui geneticamente superiori, permette di ottenere una generazione filiale migliore rispetto agli ascendenti. Per selezionare i caratteri d’interesse economico e a tal fine, la selezione è la modalità operativa maggiormente adottata in quanto, mediante l’accoppiamento di individui geneticamente superiori, permette di ottenere una generazione filiale migliore rispetto agli ascendenti. Per selezionare i caratteri di interesse economico e di migliore gestione aziendale, in genere, negli ovini si fa riferimento anche alla valutazione morfologica tramite la quale, gli individui che esteriormente non corrispondono ad un ideal type, vengono scartati – ha concluso Grande – come noto però, il principale problema di questo tipo di giudizio è la soggettività, pertanto, nel futuro, si tenderà ad integrare tale metodo con la valutazione genetica, di tipo lineare, caratterizzata invece da una elevata oggettività”. L’allevamento, oggi, conta oltre 220 mila capi, di cui la maggior parte di razza merinizzata, e svolge, oltre ad un importante ruolo economico ed occupazionale, una determinante azione di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente e delle caratteristiche naturali del nostro territorio, così, come riconosciuto anche dalla recente legge n. 54/2021, approvata dal Consiglio Regionale della Basilicata che ha dichiarato la pastorizia quale elemento del patrimonio regionale. La tipologia di allevamento praticato è prevalentemente allo stato brado con utilizzo del pascolo anche attraverso la pratica della transumanza. “La continua e puntuale attività di selezione e di assistenza tecnica svolta giornalmente dall’ARA Basilicata – hanno aggiunto il presidente dell’Associazione regionale allevatori di Basilicata, Palmino Ferramosca e il direttore, Giuseppe Brillante – l’attività di miglioramento genetico attuato anche con i cicli di performance test consentono all’allevamento ovino lucano di poter vantare, oltre ad un consistente numero di capi, anche un livello di specializzazione invidiato dagli altri territori. In particolare il lavoro sulla genetica della pecora merinizzata del centro di selezione di Laurenzana mira a migliorare la resa e la qualità della carne e del latte”.
METEO Per la giornata di domani, a Nord e Sardegna, tempo abbastanza soleggiato, qualche piovasco al Centro Italia e tra sole e nubi irregolari, con locali rovesci e neve fin verso i 600 m., specie tra Puglia, Basilicata e Calabria jonica, più soleggiato altrove. Le temperature in calo, con temperature tra i 7 e 12 gradi, come informato da “3B Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale