CRONACA – CONTROLLI E ARRESTI ESEGUITI DAI CARABINIERI A ROMA – Nel Lazio, i Carabinieri della Stazione Roma Porta Portese hanno arrestato un 47enne e un 56enne straniero, per furto aggravato in concorso di energia elettrica. I militari con l’ausilio del personale specializzato della società di erogazione dell’energia elettrica, a seguito della denuncia sporta da una 57enne romana, che aveva notato delle anomalie sugli importi delle bollette del suo contratto di energia elettrica, hanno accertato che i due arrestati, residenti in un condominio nei pressi di via Marconi, si erano allacciati abusivamente da circa un anno al contatore della donna, posizionato in un vano sottoscala dello stabile. I due indagati sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. I Carabinieri della Compagnia Roma Trionfale hanno eseguito un servizio coordinato di controllo in tutto il territorio di competenza che ha portato all’arresto di una persona, alla denuncia in stato di libertà di altre 5, inoltre, il titolare di un esercizio commerciale è stato sanzionato e due persone sono state segnalate al Prefetto. A finire in manette una 35enne, di origine serba, con precedenti, che a seguito di un controllo effettuato dai militari, è risultata destinataria di un’ordinanza di esecuzione pena, emessa nel mese di maggio del 2017, dal GIP del Tribunale di Roma per il reato di furto aggravato. La donna, dopo il fermo, è stata accompagnata dai Carabinieri presso il carcere di “Rebibbia“. Rintracciati e denunciati dai Carabinieri, per il reato di rapina aggravata in concorso, tre studenti di età compresa tra i 14 e 16 anni. Sono accusati di aver aggredito e minacciato due coetanei nei pressi di un istituto scolastico di via Trionfale, ai quali sono stati sottratti un cellulare ed alcuni indumenti griffati. I Carabinieri della Stazione Flaminia hanno denunciato un cittadino straniero di 54 anni, senza fissa dimora, scoperto mentre stava appiccando il fuoco ad una panchina e ad alcune sterpaglie all’interno di un’area verde comunale. Le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco, mentre l’uomo portato in caserma è stato denunciato per danneggiamento a seguito di incendio. In via Pineta Sacchetti, i Carabinieri della Stazione Roma Trionfale hanno identificato e denunciato in stato di libertà un 41enne romano per delitti contro la salute pubblica. L’uomo già sottoposto alla misura dell’obbligo di firma in caserma, è stato notato dai militari mentre passeggiava all’interno del parco, nonostante fosse sottoposto a quarantena, in quanto positivo al “Covid–19“. In viale Angelico, invece, i militari hanno sanzionato il titolare di una tabaccheria poichè sprovvisto di “Green Pass“. Nel corso del servizio i Carabinieri hanno anche identificato e segnalato alla Prefettura due persone, assuntori di sostanze stupefacenti. CONTROLLI DEI CARABINIERI FORESTALI ESEGUITI IN PROVINCIA DI ROMA – Come negli anni precedenti, anche quest’anno, dal 16 ottobre al 12 dicembre, nel territorio della Citta Metropolitana di Roma Capitale si sono svolti una serie di controlli finalizzati alla prevenzione di attività venatoria illecita per contrastare, nel particolare, l’utilizzo illecito dei richiami elettronici. L’operazione, denominata convenzionalmente “Recall 6“, è stata svolta dai militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Roma, in collaborazione con le Guardie Volontarie Venatorie della Lipu. 25 denunciati e 21 fucili sequestrati, 59 sanzioni amministrative per un totale di circa 8mila euro. È questo il risultato operativo ottenuto. Le violazioni amministrative più ricorrenti sono state quelle relative a omesse annotazioni, mancato rispetto delle distanze di sicurezza previste dalla normativa, mancata esibizione della licenza e del tesserino. Nell’attività sono stati impegnati i militari dei Comandi Stazione Carabinieri Forestale di Roma, Civitavecchia, Tolfa, Manziana, Palombara Sabina, Ciciliano, Segni, Carpineto, Guidonia Montecelio, Ostia, Pomezia, Velletri, Rocca di Papa, Palestrina e Sant’Oreste. È quanto segnalato dal Comando Provinciale CC di Roma. IN BASILICATA UN ARRESTO PER CONCUSSIONE – Nel pomeriggio dello scorso 17 dicembre, i Carabinieri della Compagnia di Matera, nell’ambito di complesse indagini finalizzate a contrastare i reati contro la Pubblica Amministrazione, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, il responsabile dell’area tecnica del comune di Grottole, ritenuto responsabile di concussione. I militari della Sezione Operativa della Compagnia, insieme a quelli delle Stazioni Carabinieri di Grottole e Pomarico, hanno sorpreso il dirigente mentre riceveva una busta contenente 1.000 euro in contanti, appena consegnatagli dal titolare di un’impresa del materano, ritenuta compenso illecito per ottenere il pagamento, entro tempi congrui, di alcuni lavori commissionati dal comune. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Matera, ha permesso di ipotizzare, grazie all’acquisizione di elementi rilevanti, l’esistenza di un sistema attuato dal dirigente dell’area tecnica il quale, per agevolare il pagamento delle fatture che periodicamente venivano emesse per lavori appaltati ed eseguiti dall’imprenditore nel comune materano, avrebbe richiesto consistenti regalie in denaro. La scorsa settimana, a seguito dell’ennesima richiesta di soldi avanzata dal funzionario all’impresario per il pagamento di una recente fattura, è stato predisposto un servizio d’osservazione dai militari operanti che ha consentito di trarre in arresto il pubblico ufficiale e di recuperare, sottoponendolo a sequestro, il denaro contante appena ricevuto, provento del reato. TARANTO, OPERAZIONE DELLA POLIZIA DI STATO CONTRO I FUOCHI D’ARTIFICIO ILLEGALI – Circa 4 quintali di fuochi d’artificio vietati sequestrati, due gli arresti eseguiti e due le denunce. È questo il risultato al contrasto del commercio illegale dei botti di Capodanno portato a termine nelle ultime ore dalla Polizia di Stato di Taranto. L’operazione è stata condotta, come ogni anno, nel mese di dicembre, dal personale della Squadra Mobile, della Sezione Volanti e della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale. Infatti, sono stati predisposti mirati servizi di controllo del territorio ed avviato indagini per contrastare il fenomeno della vendita illegale dei fuochi d’artificio. Il primo ingente sequestro è avvenuto nei primi giorni di dicembre quando i “Falchi” scoprirono nel quartiere Paolo VI più di un quintale e mezzo di materiale pirotecnico. Si sono aggiunte altri tre importanti operazioni che hanno portato al ritrovamento di complessivi 2 quintali e mezzo di botti, con un arresto e due denunce in stato di libertà. Nei mirino dei poliziotti è finito un 41enne residente a Talsano che aveva avviato una fitta rete di vendita di materiale esplodente, creando il deposito in un locale scantinato posto sotto la sua residenza. La perquisizione aveva evidenziato la presenza di una grande quantità di materiale esplodente tra manufatti esplosivi artigianali, petardi, fuochi a mano, botti fumogeni e diverse tipologie di artifici pirotecnici, per un totale di più di 180 kg. Il locale, peraltro, di dimensioni di circa 6 metri quadri, era privo di aerazione e assolutamente inidoneo al deposito di quel materiale, prima di essere distrutto, fu sequestrato e messo in sicurezza, grazie al tempestivo intervento del Nucleo Artificieri della Polizia di Stato. Ora, la Squadra Amministrativa della Divisione PAS ha denunciato un tarantino di 45 anni, presunto responsabile di detenzione e vendita di materie esplodenti senza le prescritte licenze. Nel corso di quest’attività, gli agenti hanno avuto modo di verificare che all’esterno di una rivendita di giornali e periodici a Talsano, vi era uno strano andirivieni di giovani che ne uscivano in fretta con buste di plastica dal contenuto ben nascosto. Dalla perquisizione, effettuata anche con il Nucleo Artificieri della Polizia di Stato, è stato possibile verificare che all’interno del locale, erano esposti per la vendita sugli scaffali alcuni artifici pirici di categoria F4 e F2. Nello specifico 700 pezzi di materiale “tipo petardi” erano scaduti di validità e con etichettatura non conforme a quanto previsto dalla normativa. Ultimo in ordine di tempo il sequestro operato ieri sera. A cadere nella rete dei controlli, un 52enne tarantino che in casa custodiva più di 200 artifizi pirotecnici da destinare alla vendita. L’attività d’indagine dei poliziotti, aveva permesso di individuare padre e figlio residenti nel quartiere Salinella che avevano messo in piedi una fiorente attività di commercio illecito di pericolosi “botti di Capodanno”. A supporto delle indagini, anche una segnalazione giunta dai colleghi della Questura di Pescara che avevano indicato il sequestro di un pacco, giunto ad un residente del capoluogo abruzzese con all’interno artifici pirotecnici vietati e che aveva come mittente proprio uno dei due sospettati, precisamente il figlio, seppur con un indirizzo del tutto diverso. Dopo quest’ultimo indizio i poliziotti hanno deciso di procedere ad una perquisizione domiciliare per dare concretezza a quanto accertato. Nel corso dell’accertamento, nella camera da letto del figlio, gli agenti della Squadra Mobile hanno recuperato due grossi cartoni con più di 200 artifizi pirotecnici per un peso complessivo di circa 16 chilogrammi. Il padre è stato denunciato in stato di libertà. Ad informarlo è la Questura di Taranto. IN CALABRIA, 2 MILIONI DI EURO DI BENI CONFISCATI DALLA – In Calabria, la DIA (Direzione Investigativa Antimafia), coordinata dal Procuratore Distrettuale di Reggio Calabria, dott. Giovanni Bombardieri, ha eseguito un provvedimento di confisca di beni emesso dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di un esponente di spicco della cosca “Pesce“, egemone nel comune di Rosarno. Si tratta di una persona attualmente detenuta che ha riportato 2 condanne con provvedimenti emessi dalla Corte di Appello reggina, passati in giudicato rispettivamente nel 1994 per il reato di associazione a delinquere semplice e nel 1996 per quello di associazione a delinquere mafiosa. Inoltre, è stato già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di PS della durata di 3 anni con decreto della stessa Corte, diventato definitivo nel 1993. Nel 2014 è stata coinvolto in un indagine condotta dal Centro Operativo DIA di Reggio Calabria, insieme ai Carabinieri del R.O.S. di Reggio Calabria e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria – DDA, che aveva portato alla scoperta di un sistema creditizio parallelo attraverso cui le cosche calabresi erogavano prestiti a tassi usurari a imprenditori calabresi e lombardi in difficoltà. Per tali vicende, con sentenza del febbraio 2018, emessa dalla Corte di Appello di Reggio Calabria e passata in giudicato nell’aprile 2019, il proposto veniva condannato a 4 anni di reclusione per il reato di trasferimento fraudolento di valori con l’aggravante di aver agevolato la ‘ndrangheta. Per la formalizzazione del provvedimento odierno, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha tenuto conto della pericolosità sociale “qualificata” in quanto “soggetto partecipe alle cosche di ‘ndrangheta operanti del mandamento tirrenico reggino nonchè consapevole di agevolarle”. È stata, anche accertata, come riconosciuto dal Tribunale di Reggio Calabria, fatte salve le successive valutazioni in un eventuale successivo grado di giudizio, la sussistenza in capo al prevenuto di una conclamata disponibilità di due aziende intestate a soggetti prestanome al fine di agevolare gli interessi illeciti della ‘ndrangheta nonchè un’evidente sproporzione tra i redditi dichiarati dello stesso e dal suo nucleo familiare, rispetto agli investimenti effettuati nel tempo. Il patrimonio sottoposto a confisca consiste in 2 società operanti nel settore costruzioni di edifici e smaltimento rifiuti solidi non pericolosi, 8 immobili, tra cui un capannone con uffici aziendali di rilevanti dimensioni e diversi terreni agricoli, 10 beni mobili registrati di cospicuo valore aziendale, tra cui diverse macchine operatrici semoventi, un rimorchio, un semirimorchio, diversi autocarri, un’autovettura e rapporti finanziari aziendali. Il valore complessivo dei beni sottoposti a confisca è stimato in 2 milioni di euro. Con lo stesso provvedimento, come informato in redazione, fatte salve le successive valutazioni in un eventuale successivo grado di giudizio, la Sezione Misure Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto la sottoposizione dell’uomo alla misura di 5 anni alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno.
SALUTE In Italia, nelle ultime 24 ore, sono 36.293 i nuovi casi e 146 i morti per “Coronavirus“, con il tasso di positività al 4,7%. Nel Lazio, 2.497 sono le nuove positività e 8 le vittime. In Campania, 2.650 sono le infezioni e 7 i decessi. In Basilicata, 168 sono i contagiati e nessun morto. In Puglia, 952 i nuovi positivi e 0 vittime. È quanto riportato oggi dal bollettino epidemiologico del Ministero della Salute.
METEO Per la giornata di domani temperature in lieve calo, ovunque, tra i 4 e 16 gradi, con nuvolosità in aumento, piogge su Toscana, coste Laziali e Sicilia, parzialmente nuvoloso altrove. È quanto segnalato da “3B Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale