Si chiama M.M., l’agente della Polizia Penitenziaria, di origini lucane, in servizio nel carcere di Terni, in Umbria, tratto in arresto, in flagranza di reato, dai suoi colleghi.
Il poliziotto, di 38 anni, ora agli arresti domiciliari, è accusato dell’introduzione nell’istituto penitenziario, dove sono reclusi, tra gli altri, anche detenuti in regime di 41 bis, di telefonini, droga e denaro, ora sottoposti a sequestro.
Il materiale è stato scoperto nei giorni scorsi, in una stanza in uso alla Polizia Penitenziaria e subito ricondotto all’agente arrestato.
L’indagine, particolarmente delicata, è andata avanti nel più totale riserbo da parte degli inquirenti e della Polizia Penitenziaria ternana che l’ha condotta Fabio Gallo, il Comandante del carcere, situato nella Strada delle Campore 32, diretto da Luca Sardella.
Come segnalato da fonti investigative, le indagini sono in pieno svolgimento, mentre da settimane il carcere ternano è nell’occhio del ciclone per episodi violenti a danno del personale, denunciati più volte dai sindacati di categoria.
Rocco Becce
Direttore Editoriale