CRONACA – TRE CINESI ARRESTATI A FIRENZE – Questa mattina la Polizia di Stato di Firenze ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Firenze, su richiesta della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 3 cittadini cinesi, di età compresa tra i 30 e i 39 anni, residenti in provincia di Prato. Sulla base degli elementi sinora raccolti, secondo l’ipotesi di accusa vagliata dal GIP, si ritiene che gli indagati abbiano posto in essere, in concorso, il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione di un loro connazionale, al quale i rapitori avrebbero anche procurato lesioni personali giudicate guaribili con 30 giorni di prognosi. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Firenze, con la collaborazione del Commissariato di Empoli, sono partite nel gennaio dello scorso anno dopo che un amico della vittima aveva denunciato l’episodio. Secondo quanto riferito, il rapimento sarebbe avvenuto intorno all’ora di pranzo nei pressi di un ristorante cinese nell’empolese, dove almeno tre uomini, travisati con la mascherina, avrebbero prelevato l’ostaggio. Poco dopo la moglie di quest’ultimo avrebbe ricevuto in Cina notizie dai rapitori che richiedevano per la sua liberazione la somma di 150mila yuan, circa 20mila euro, da versare su una carta di credito di una banca cinese. Gli investigatori della Sezione Criminalità Organizzata e della Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile si sono subito messi sulle tracce dei malviventi monitorando i loro spostamenti che ruotavano intorno alle conoscenze della persona rapita, riuscendo, così, a scoprire che la stessa era stata liberata tre giorni dopo nell’empolese. Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità delle persone destinatarie della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini. CONTROLLI “ANTI COVID” E UN FERMO ESEGUITI DAI CARABINIERI A ROMA E PROVINCIA – I Carabinieri della Compagnia Roma San Pietro hanno eseguito mirate verifiche presso 54 esercizi commerciali della zona, identificando e controllando 328 persone. Ad esito delle attività, i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno sanzionato il titolare di una lavanderia, per 560 euro, perchè sorpreso a lavorare senza indossare i previsti dispositivi di protezione individuale. I Carabinieri hanno anche disposto la chiusura dell’attività commerciale per 5 giorni. Gli stessi Carabinieri hanno sanzionato anche il titolare di una barberia e il titolare di un salone di bellezza per non aver esposto all’esterno del locale un cartello riportante il numero massimo delle persone ammesse all’interno, contemporaneamente. I Carabinieri della Stazione Roma San Pietro, invece, hanno sanzionato, in via Candia, due persone sorprese a passeggiare sulla pubblica via, in area dedicata allo shopping, senza indossare i previsti dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Elevate sanzioni per 1.600 euro complessive. A Tivoli, i Carabinieri della locale Compagnia hanno eseguito verifiche presso il capolinea dei bus in arrivo dalla Capitale e nei pressi degli esercizi commerciali, controllando 276 persone, 18 delle quali sanzionate per mancato possesso del “Green Pass” e 18 per il mancato utilizzo della mascherina “FFP2“. I Carabinieri della Compagnia di Colleferro hanno effettuato dei controlli anche all’interno di alcuni esercizi commerciali. In particolare hanno sanzionato il titolare di un bar che ha omesso di verificare il rispetto delle prescrizioni consentendo l’accesso al locale di un avventore sprovvisto di “Green Pass” che, è stato a sua volta identificato e sanzionato. Stessa cosa è avvenuta in un altro esercizio commerciale, una sala scommesse. All’interno i militari hanno sorpreso un avventore sprovvisto di “Green Pass” che è stato sanzionato assieme al titolare del locale. A Valmontone, alla fermata dei treni delle FS, i Carabinieri hanno sorpreso un cittadino straniero che, a bordo del treno proveniente da Roma e diretto a Cassino, viaggiava senza la prevista mascherina “FFP2”. Sul litorale, infine, nei comuni di Anzio, Nettuno e Ardea, i Carabinieri della Compagnia di Anzio hanno controllato 6 attività commerciali e 64 persone, due delle quali sanzionate per il mancato uso della mascherina. I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno dato esecuzione al Decreto di Fermo di indiziato di delitto emesso dalla DDA della Procura della Repubblica di Roma a carico di M.G., pluripregiudicato 40enne, ritenuto il mandante del tentato duplice omicidio dei fratelli C.E. e C.A. In particolare, il 13 luglio del 2021 a Roma in Viale dell’Alessandrino, un sicario, travisato da un cappello e da una mascherina, si avvicinava ai due fratelli che erano seduti ai tavolini di un bar, puntava una pistola cal. 9×21 alla nuca di Emanuele e premeva il grilletto due volte. In quello stesso istante la vittima, allertata dal fratello, girava repentinamente la testa e i proiettili gli perforavano la spalla destra e la mandibola sinistra, andando ad impattare contro il vetro del locale pubblico. Il killer tentava di proseguire l’azione omicidiaria mirando alla testa di Alessio, ma l’inceppamento dell’arma lo costringeva alla fuga a bordo di uno scooter condotto da un complice. C.E., trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “Umberto I“, fortuitamente riportava lesioni non letali. Le indagini, svolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma tramite pedinamenti e intercettazioni ambientali e telefoniche, consentivano di ricostruire il movente, riconducibile a dissidi sorti a seguito del pestaggio di un nipote del M., la dinamica del delitto, le modalità con cui era stato incaricato il killer, nonchè di individuare quest’ultimo in C.R.E., 52enne pregiudicato di origini argentine, attualmente detenuto poichè tratto in arresto, il 13 dicembre del 2021, quale esecutore materiale degli omicidi di S.S., avvenuto a Torvajanica il 22 settembre del 2020, e del noto Fabrizio Piscitelli, alias “Diabolik”, avvenuto a Roma il 7 agosto del 2019. Le perquisizioni, che venivano eseguite in occasione dell’esecuzione del provvedimento, consentivano il rinvenimento e il sequestro di tre orologi di lusso, del valore di circa 50mila euro, e di 20mila euro in contanti. Il 23 gennaio, il fermo a carico del M. è stato convalidato dal GIP del Tribunale di Roma che, contestualmente, ha a suo carico un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. È quanto segnalato dal Comando Provinciale CC di Roma. LA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA CONFISCA BENI PER OLTRE 5 MILIONI DI EURO A NOTO IMPRENDITORE TARANTINO – La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito in Puglia, a Taranto e provincia, un decreto di confisca di beni emesso dal Tribunale di Lecce – Prima Sezione Penale – Misure di Prevenzione. Si tratta di un patrimonio dal valore di oltre 5 milioni di euro riconducibile ad un imprenditore operante nel settore della commercializzazione di mitili ritenuto socialmente pericoloso sulla base delle risultanze emerse dalla indagini condotte dalla “D.I.A.” e coordinate dalla “D.D.A.” di Lecce e a seguito di vicende giudiziarie conclusesi a suo carico con condanna per associazione di tipo mafioso, estorsione e violazione della disciplina sulla detenzione delle armi. Le investigazioni hanno permesso di accertare come l’uomo, pur non avendo formalmente dichiarato redditi sufficienti a giustificare le sue rilevanti disponibilità economiche, sia riuscito ad accrescere il proprio patrimonio personale ed imprenditoriale ricorrendo anche all’intestazione di beni a congiunti ed a prestanomi. La confisca ha interessato 2 ville, 1 immobile ad uso abitativo, 8 magazzini e 1 terreno, ubicati a Taranto, Castellaneta Marina e Martina Franca, oltre il 50% di quote societarie, 5 compendi aziendali operanti nel settore dei mitili e frutti di mare in genere, 5 autoveicoli, 3 motocicli e 5 rapporti finanziari. L’odierno risultato operativo, come informato in redazione dagli investigatori, si inserisce nell’ambito delle attività Istituzionali finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo, così, a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale. LATERZA, IN MANETTE DUE PERSONE – I Carabinieri della Stazione di Laterza, insieme ai colleghi del NOR-Aliquota Radiomobile di Castellaneta, hanno arrestato un 23enne di nazionalità ucraina, per tentato furto aggravato. Lo straniero, già conosciuto alle forze dell’ordine, agli arresti domiciliari presso una Comunità di recupero, è stato sorpreso dai gestori della struttura nel tentativo di scassinare ed asportare denaro contante da una cassaforte. I militari, a seguito di una richiesta d’intervento, hanno bloccato il giovane e, in seguito, lo hanno condotto nel carcere di Taranto, come disposto dall’Autorità Giudiziaria competente. Sempre a Laterza, i Carabinieri, durante un controllo, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un 28enne del posto, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è ritenuto responsabile di tentata estorsione, maltrattamenti in famiglia, minacce e lesioni personali nei confronti della propria madre. I Carabinieri sono intervenuti presso l’abitazione della donna, in seguito all’ennesima aggressione verbale e fisica perpetrata nei suoi confronti, che al fine di costringere la vittima a consegnargli denaro contante, le si avventava contro, percuotendola. La malcapitata, soccorsa da personale del “118” è stata condotta presso il pronto soccorso dell’ospedale “San Pio” di Castellaneta, dove è stata medicata e giudicata guaribile in 20 giorni, per fratture alle costole. Come segnalato in redazione dal Comando Provinciale CC di Taranto, l’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato al carcere di Taranto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, informata dalla Stazione Carabinieri. TARANTO, 40ENNE FINISCE IN CARCERE – La scorsa notte, i militari della Sezione Radiomobile della Compagnia CC di Taranto hanno tratto in arresto un 40enne del posto, accusato di tentato furto ai danni di un negozio di abbigliamento sportivo. Intorno alle ore 23.00 circa, il ladro, dopo un tentativo di fuga, è stato bloccato, in via Regina Elena, dai militari che hanno accertato che mediante l’utilizzo di una tronchese, trovatagli nella sua disponibilità, e sottoposta a sequestro, stava forzando la vetrina dell’esercizio commerciale. Dopo gli accertamenti di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, l’uomo è stato tradotto nel locale carcere. MEDICO GINECOLOGO “NO VAX“ ARRESTATO DALLA POLIZIA DI STATO DI CATANZARO – La Polizia di Stato di Catanzaro ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa nell’ambito di un procedimento dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura della Repubblica, per il reato di omicidio colposo nei confronti di R.P., un medico ginecologo, già destinatario di un provvedimento non definitivo di radiazione da parte dell’Ordine dei Medici di Teramo. L’indagine dei poliziotti della Digos ha preso avvio dall’attività intercettiva svolta sull’utenza del sanitario, nell’ambito di altro procedimento instaurato a suo carico presso la Procura di Catanzaro. L’ipotesi è che il ginecologo non abbia effettuato una corretta diagnosi e non abbia apprestato il necessario trattamento terapeutico su un paziente con gravissime e molteplici patologie pregresse con cardiopatia e acuzie di infarto nel 2007, ipertensione, ipercolerestolemia, diabete, problemi di prostata, poi, deceduto per un infarto del miocardio, e lo abbia curato con pratiche non riconosciute dalla scienza medica, procrastinando il ricovero ospedaliero ed impedendo l’attivazione di idonee terapie salvavita. Le esigenze cautelari poste alla base del provvedimento coercitivo sono state desunte dal Giudice per le indagini Preliminari presso il Tribunale di Catanzaro dalla non occasionalità della condotta del sanitario, che ha sollecitato cure alternative alla medicina ordinaria, prive di validità scientifica, anche in relazione ad una paziente affetta da “Covid–19“, dando esecuzione ai numerosi proclami antiscientifici diffusi sul suo profilo “Facebook“, con ampio seguito. Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari.
SALUTE In Italia, nelle ultime 24 ore, sono 77.696 i nuovi casi e 352 i morti per “Coronavirus“, con un tasso di positività al 15%. Nel Lazio, 7.622 sono i nuovi positivi e 27 le vittime. In Campania, 5.930 i contagi e 40 i morti. In Basilicata, 559 le positività e 3 i decessi. In Puglia, 3.471 i casi e 11 i deceduti. È quanto riportato oggi dal bollettino epidemiologico del Ministero della Salute. Intanto, tra gli ultimi aggiornamenti sulla quarta ondata da “Covid–19“, che riguarda le varianti “Delta” e “Omicron“, in Italia, sono stati superati i 10 milioni di casi. Per quel che riguarda la durata del “Green Pass“, potrebbe cambiare e andare oltre i 6 mesi. Sino ad ora, sono state somministrate 30.231.332 di terze dosi. Nel mondo 351.409.807 sono i contagi e 5.596.593 i decessi.
METEO Come segnalato da “3B Meteo“, per la giornata di domani, un pò ovunque, temperature in lieve calo, tra i 5 e 11 gradi, con tempo soleggiato tranne qualche nube.
Rocco Becce
Direttore Editoriale