“One Take Vol. 1” è il mio settimo progetto discografico, dove è presente l’anima cruda del mixtape, quella degli anni ’10. Mi sono ispirato molto al tape “Rimo Da Quando” di Guè Pequeno che raccoglie featuring, classici e rarità”.
È quanto commentato da Francesco Pio Santarsiero, in arte J–Pio, di anni 18, nato in Campania, a Battipaglia, in provincia di Salerno, ma cresciuto e residente a Potenza.
“La mia musica è frutto di tanti ascolti di artisti differenti, i testi parlano solo ed esclusivamente di me e della gente intorno con cui condivido ogni situazione di vita. Penso che il Rap sia il modo più crudo e chiaro per esprimere un concetto e io ho bisogno di tirare fuori certe cose”.
È quanto aggiunto dal giovane rapper che spiega ancora quanto segue e del quale ne avevamo già parlato circa in questi link, qui pubblicati.
Nella mia quotidianità i Mixtape sono molto presenti “Roccia Music” di Marra, “FastLife 4” di Gue e “Basso Profilo” di Inoki. Il mio ultimo lavoro discografico voglio considerarlo come il primo capitolo di una lunga serie di tape dove mi diverto, e mi divertirò, a rappare e scrivere sui beats dei miei pezzi preferiti. All’interno vi sono strofe edite in tracce come “No Insta Freestyle“, uscito nell’ottobre 2020 e come “Habituè RMX” registrato nel giugno 2020, ma mai uscito. Alcuni di questi brani sono stati riconosciuti e apprezzati anche da artisti di fama, come “G Nera Freestyle“, del rapper Nto che personalmente si è complimentato con me, oppure artisti siciliani che hanno apprezzato il mio operato. Sono strofe crude, senza filtri, tramite i miei brani puoi conoscere la mia persona. Questo progetto ha preceduto il mio nuovo singolo “Anni Zero” che segue il concetto del mixtape. Infatti, ho voluto raccontare in rima, con uno storytelling, una storia di strada, citando capi d’abbigliamento streetwear, dischi della golden age, come il mito “Illmatic” di Nas, raccontando l’immaginario di piazza di ragazzi che hanno solo il rap come unica via d’uscita. Mi piace raccontare situazioni vicine alle mie, essere la voce dei miei amici che non hanno un potere comunicativo, come per me la musica. Nei miei testi trovate la mia e la nostra storia reale, ogni riferimento coincide alla realtà. Il mio rap è molto autobiografico, lo uso per esternare i miei pensieri da quelli più intimi a quelli colmi di ego. Inoltre, per apprendere più concetti possibili, adoro ispirarmi anche da film, libri, interviste e storie di vita”.
Rocco Becce
Direttore Editoriale