Nella mattinata di sabato scorso, 12 febbraio, un 53enne, residente a Melfi, nel potentino, su ordine della Procura della Repubblica di Potenza, diretta dal dott. Francesco Curcio, è stato tratto in arresto dal Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia CC, guidata dal Capitano Carmine Manzi.
L’uomo, sottoposto ai domiciliari, è gravemente indiziato dei delitti di tentata estorsione ed illecita concorrenza nei confronti di due imprenditori operanti nel settore cerealicolo del melfese.
Le indagini si sono sviluppate a seguito della denuncia presentata nel giugno dello scorso anno da un imprenditore agricolo della zona, da diverso tempo impegnato nell’attività di raccolta di cereali che denunciava di essere stato minacciato ed aggredito dell’arrestato, il quale, secondo quanto narrato dalla parte offesa, ritenuta attendibile dal GIP, lo aveva anche inseguito e tentato di investire con una mietitrebbia.
Circostanza questa verificatasi allorquando lo aveva raggiunto per chiedere chiarimenti circa le minacce telefoniche ricevute, che preannunciavano il possibile incendio dei mezzi agricoli della vittima.
Il tutto finalizzato a costringere lui ed un altro imprenditore, di origini irpine che lo coadiuva, anch’egli successivamente oggetto di esplicite minacce, ad abbandonare le attività cerealicole su porzioni fondiarie di proprietà di terzi, reclamandone la trebbiatura ed i relativi compensi economici.
Per come emerso dalle indagini a livello di gravità indiziaria, a finalità minatoria dell’indafato, il clima di omertà oramai diffuso, la paura per possibili azioni ritorsive, il collegamento tra le azioni di questi e i diffusi incendi dolosi che si sono susseguiti sul territorio nell’estate 2021, hanno indotto le vittime a non assumere commesse in tali zone per i pericoli connessi.
Donatina Lacerenza
Collaboratore