POLITICA – POTENZA, CONVOCATO IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA – È stato convocato a Potenza, per martedì 22 febbraio, il Consiglio regionale della Basilicata.
All’ordine del giorno, della seduta straordinaria, la questione energetica e il bonus edilizio. L’Assemblea si riunirà alle ore 15.00, nell’Aula Dinardo, al piano terra del Palazzo della Giunta regionale, in via Vincenzo Verrastro 4. La richiesta è stata sottoscritta dai consiglieri regionali Gianni Leggieri, Carmela Carlucci, Giovanni Perrino, Luca Braia, Mario Polese, Roberto Cifarelli, Marcello Pittella e Carlo Trerotola. Come informato in redazione, per tutta la durata della seduta, i lavori, come sempre, saranno garantiti con la traduzione simultanea nella lingua del Lis, trasmessi in web streaming, su pc, smartphone e tablet, dai siti internet www.consiglio.basilicata.it e www.basilicatanet.it e, seguiti, attraverso il profilo Twitter @CRBasilicata.
CRONACA – 65 ARRESTI DURANTE UN’OPERAZIONE ANTIDROGA ESEGUITA DAI CARABINIERI DI ROMA – Un’operazione contro il crimine organizzato è stata portata a termine nella mattinata di oggi dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma. 65 sono le persone tratte in arresto su disposizione della “DDA” (Direzione Distrettuale Antimafia) della Procura della Repubblica di Roma. Il personale del Comando Provinciale CC di Roma, con l’ausilio dei Comandi Provinciali di Reggio Calabria, Latina, Rieti, Viterbo e dello Squadrone “Cacciatori Calabria”, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il locale Tribunale nei confronti di 65 persone, 39 finite in carcere e 26 agli arresti domiciliari. A vario titolo, le persone coinvolte in questa storia legata alla droga, sono gravemente indiziate di associazione mafiosa, finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, cessione e detenzione ai fini di spaccio, estorsione aggravata e detenzione illegale di arma da fuoco, fittizia intestazione di beni e attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti aggravato dal metodo mafioso. Nel corso dell’attività di indagine, avviata nel 2018 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, con il coordinamento della “DDA” della Procura capitolina, sono stati raccolti elementi gravemente indiziari in ordine all’esistenza, nell’ambito della associazione di tipo mafioso unitaria denominata ‘ndrangheta. La cosca era operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria e delle altre province calabresi, e in diverse altre regioni italiane, tra cui Lazio, Lombardia, Emilia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, e sul territorio estero, in Svizzera, Germania, Canada e Australia. A farne parte, molte decine di persone locali e con un organo collegiale di vertice denominato “La Provincia”, con un’articolazione operante sul territorio dei comuni di Anzio e Nettuno, ma composto in gran parte anche da appartenenti a famiglie di ‘ndrangheta originarie di Guardavalle. Lo scopo era quello di acquisire la gestione e/o il controllo di attività economiche nei più svariati settori, commettere delitti contro il patrimonio, contro la vita e l’incolumità individuale, contro la Pubblica Amministrazione e in materia di armi e stupefacenti e di affermare il controllo egemonico sul territorio, realizzato anche attraverso accordi con organizzazioni criminose omologhe, mediante infiltrazioni nelle amministrazioni comunali. A capo della presunta struttura criminale è M.G., ma ne farebbero, inoltre, parte anche diversi appartenenti a storiche famiglie di ‘ndrangheta originarie di Guardavalle (CZ), i “Gallace“, Perronace” e “Tedesco“. Dalle indagini è emerso, l’esistenza di due associazioni finalizzate al narcotraffico, una capeggiata da M.G. e l’altra da G.B., dotate di elevate disponibilità finanziarie e logistiche, nonchè delle capacità di approvvigionare e importare dal Sud America ingenti quantitativi di cocaina. Gli sviluppi investigativi, infatti, hanno consentito di ricostruire l’importazione dalla Colombia e l’immissione sul mercato italiano di 258 kg. di cocaina, avvenuta nella Primavera del 2018, tramite un narcotrafficante colombiano, disciolta nel carbone e successivamente estratta all’interno di un laboratorio allestito per la circostanza nel territorio a Sud di Roma. Parte della sostanza stupefacente, pari a circa 15 kg, veniva rinvenuta, a seguito di una perquisizione domiciliare, all’interno di una valigia che era stata occultata presso l’abitazione della sorella di uno degli appartenenti al sodalizio, la quale veniva arrestata. Il progetto di acquistare e importare da Panama circa 500 kg. di cocaina, occultata a bordo di un veliero, a tal fine avviavano i lavori di ristrutturazione all’estero del natante, che in origine veniva utilizzato per regate transoceaniche, concordavano le operazioni di carico portuale in acque sudamericane e pianificavano le attività di scarico e custodia della sostanza stupefacente in Italia. Tuttavia, non portavano a termine tale operazione perchè venivano a conoscenza di attività investigative in corso nei riguardi di appartenenti al sodalizio. Le misure cautelari sono state adottate anche per il reato di traffico organizzato di rifiuti, in relazione alla abusiva gestione di ingenti quantitativi di liquami che sarebbero stati scaricati nella rete fognaria comunale attraverso tombini, alcuni dei quali realizzati ad hoc all’interno della sede di attività imprenditoriali facenti capo agli imputati sul territorio di Anzio. Le quote, l’intero patrimonio aziendale, i conti correnti e le autorizzazioni all’esercizio delle attività commerciali sono state sottoposte a sequestro preventivo. Dalle attività investigative sono emersi elementi circa il reperimento di informazioni riservate da parte di alcuni appartenenti alle forze dell’ordine. Le indagini svolte su due militari dell’Arma, appartenenti ad una delle caserme del litorale, hanno evidenziato gravi indizi in ordine alla rivelazione di informazioni riservate a favore del sodalizio. Entrambi, destinatari della misura cautelare, uno agli arresti domiciliari e l’altro in carcere, sono gravemente indiziati di rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, uno dei due, di concorso esterno in associazione mafiosa. Al momento, sono in corso anche attività di perquisizione presso gli uffici comunali di Anzio e Nettuno, per ricercare documentazione utile alle indagini che riguardano, al momento, i presunti colpevoli. 35ENNE DI CAGLIARI ARRESTATO DAI CARABINIERI DI LADISPOLI – I Carabinieri della Stazione di Ladispoli, al termine di un’approfondita attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia hanno dato esecuzione ad una misura cautelare personale nei confronti di un 35enne, originario di Cagliari, già con precedenti, ritenuto gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia. L’attività di indagine ha avuto origine dalla denuncia della convivente dell’indagato che ha trovato il coraggio di presentarsi presso gli uffici del locale comando Stazione Carabinieri ed ha raccontato ai militari che la sera precedente era stata vittima di maltrattamenti e violenze fisiche, da parte del proprio convivente, mostrando i segni che le erano rimasti sul corpo. La donna inoltre, ha raccontato che sarebbe andato in escandescenza subito dopo aver visto alcune fotografie che ritraevano una delle loro figlie, intenta ad abbracciare e a baciare il proprio fidanzatino, custodite all’interno del suo cellulare ed è per questo che lo aveva tenuto all’oscuro temendone una reazione violenta, considerato che la sua furia sarebbe stata tale da spingerla a meditare il suicidio, senza però trovare il coraggio di gettarsi nel vuoto proprio in ragione delle bambine. Lui, pugile e praticante di arti marziali miste, era già assurto agli onori della cronaca per la propria violenza nell’estate dell’anno 2020 quando, insieme al fratello e al cognato, aveva aggredito fisicamente un ex componente del loro gruppo di amicizie, reo a loro dire, di aver messo in guardia alcune ragazze dal frequentarli, malmenandolo selvaggiamente e causandogli la perdita di un occhio, fatto per il quale era stato, poi, condannato in via definitiva a 3 anni di reclusione. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma. LA “DIA” SEQUESTRA BENI NEL RAGUSANO AD IMPRENDITORE OPERANTE NEL SETTORE DEL RICICLO DEI RIFIUTI – In Sicilia, su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica di Catania e del Direttore della “DIA” (Direzione Investigativa Antimafia) il locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, ha emesso un decreto di sequestro nei confronti di un imprenditore operante nel settore del commercio di materie plastiche e nella raccolta di rifiuti nella provincia di Ragusa. L’uomo, già condannato per traffico di stupefacenti, è coinvolto anche in altre inchieste della Procura della Repubblica di Caltanissetta con l’accusa di aver fatto parte di un’organizzazione di stampo mafioso finalizzata alla commissione di estorsioni nei confronti di imprenditori agricoli. L’indagato è stato recentemente tratto in arresto su richiesta della Procura della Repubblica di Catania perchè si sarebbe avvalso della capacità intimidatrice propria di tale sodalizio mafioso e della conseguente condizione di assoggettamento e omertà che ne deriva per monopolizzare la raccolta delle plastiche dismesse dalle serre insistenti in provincia di Ragusa, imponendo ai serricoltori il conferimento, in via esclusiva, ad una sola impresa. Il destinatario della misura ablativa avrebbe strutturato le proprie attività economiche avvalendosi dell’appoggio di esponenti di prim’ordine del clan “Carbonaro–Dominante“, inserito nell’organizzazione mafiosa denominata “Stidda”, presente, nell’hinterland ibleo, sin dagli anni ’80. Diverse sono state le attività investigative che hanno accertato che in quel territorio, il gruppo criminale ha assunto una posizione di assoluto monopolio nel fiorente settore del riciclo delle materie plastiche impiegate in agricoltura, tanto da inquinarne il tessuto economico. Il Tribunale, valutando positivamente gli elementi forniti dagli investigatori e ritenendo sussistente la pericolosità sociale dell’imprenditore, ha disposto il sequestro, prodromico alla confisca, del patrimonio riconducibile all’indagato. Nel complesso, come informato in redazione, figurano 3 aziende operanti nel settore del commercio e riciclaggio della plastica, 1 immobile, 3 autovetture ed un motociclo, per un valore totale di circa 3 milioni euro.
SALUTE In Italia, nelle ultime 24 ore, sono 57.890 i nuovi casi e 320 i morti per “Coronavirus“, con un tasso di positività al 10,7%. Nel Lazio, 6.375 sono i nuovi positivi e 29 le vittime. In Campania, 6.059 sono i contagi e 11 i decessi. In Basilicata, 651 i casi e 3 i deceduti. In Puglia, 4.366 le infezioni e 30 i morti. È quanto riportato oggi dal bollettino epidemiologico del Ministero della Salute.
EVENTO – ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI POTENZA E L‘AGENZIA DELLE ENTRATE – Il Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, e la Direttrice Regionale della Basilicata dell’Agenzia delle Entrate, Luisa Giordano, nella giornata di ieri, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per rafforzare la collaborazione tra Autorità Giudiziaria e Amministrazione Finanziaria. L’accordo mira a intensificare il dialogo tra la Procura della Repubblica e l’Agenzia delle Entrate, agevolando le reciproche attività allo scopo di contrastarne efficacemente l’evasione fiscale e i reati tributari. L’intesa prevede l’istituzione di un tavolo tecnico e di una rete di referenti per rendere più rapide le comunicazioni. Inoltre, con la sottoscrizione dell’accordo, l’Agenzia delle Entrate si impegna ad integrare le notizie di reato con le informazioni patrimoniali ai fini dell’applicazione delle misure cautelari reali e a comunicarne tempestivamente il ricorso, da parte del contribuente, anche nell’interesse di quest’ultimo, a procedure conciliative e di adesione. La Procura della Repubblica di Potenza, come informato in redazione, si impegna, così, ad assicurare la tempestiva trasmissione all’Agenzia delle Entrate dei dati e delle notizie acquisite nell’ambito delle proprie indagini e rilevanti ai fini della tassazione di proventi illeciti o del disconoscimento di costi e spese non deducibili.
VIABILITÀ – PROSEGUONO I LAVORI RELATIVI ALLA REALIZZAZIONE DI UN BYPASS LUNGO LA STRADA STATALE 18 “TIRRENA INFERIORE ” TRA IL KM. 220,610 AL KM. 223,000, TRA MARATEA E SAPRI . Anche in relazione all’attuale avanzamento delle attività, Anas ha predisposto l’anticipazione della riapertura infrasettimanale serale della tratta stradale alle ore 18.30, oltre che la completa fruibilità della strada nelle giornate della domenica. Tale rimodulazione degli orari è stata attuata, di concerto con l’impresa esecutrice dell’intervento, anche allo scopo di accogliere ulteriori richieste pervenute dal territorio ed è comunque già stata adottata nelle scorse settimane, laddove ciò risultava possibile in relazione all’andamento delle attività di cantiere.
METEO Per domani, giornata di sole, ma con foschie e nebbie nelle ore più fredde sulla Pianura Padana, in diradamento nelle ore diurne. Piovaschi serali in Liguria e Friuli. Foschie e nubi basse sul versante tirrenico, specie in Toscana con locali piogge, più sole sull’Adriatico e qualche isolato annuvolamento nella prima parte del giorno in Campania. Le temperature, come informato da “3B Meteo“, saranno in aumento, tra i 14 e 19 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale