Su ordine della Procura della Repubblica di Potenza, diretta dal dott. Francesco Curcio, 29 persone sono state tratte in arresto dagli agenti della Squadra Mobile di Potenza, guidata dal dott. Marco Mastrangelo.
L’operazione, come informato in redazione dagli investigatori, è avvenuta nelle scorse giornate di venerdì e sabato, grazie al Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e la collaborazione dei Reparti della Polizia Penitenziaria.
Tutte le persone finite in carcere, sono gravemente indiziate di aver preso parte alla rivolta avvenuta il 9 marzo del 2020 presso l’istituto penale di Melfi e in altre case circondariali italiane, durante le proteste anti Covid.
Nell’ambito del procedimento, l’ordinanza cautelare era stata già eseguita nel mese dello scorso settembre, nei confronti di altri 11 detenuti che non avevano proposto ricorso per Cassazione e che l’ulteriore esecuzione dei giorni scorsi ha avuto luogo a seguito dei rigetti e delle dichiarazioni di inammissibilità, da parte della Suprema Corte di Cassazione, delle impugnazioni proposte.
Le indagini, coordinate dalla DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Potenza, attraverso un’attenta e meticolosa ricostruzione di tutte le fasi della protesta hanno permesso di risalire all’identità dei 44 detenuti, reclusi nell’Alta Sicurezza, coinvolti nella grave sommossa, dove, 5 operatori sanitari e 4 agenti della Polizia Penitenziaria, in servizio presso il carcere melfitano, rimasero sequestrati per circa 9 ore.
Grazie all’immediato intervento delle Autorità di Pubblica Sicurezza e al dispositivo delle forze dell’ordine fatto convergere sul posto, fu possibile arrivare alla liberazione degli ostaggi riconducendo i facinorosi nelle camere detentive, a seguito di una lunga trattativa durante la quale i capi della sommossa avevano provveduto anche alla stesura di un documento di richieste e rivendicazioni.
La presenza sul posto di personale specializzato in indagini antimafia della Polizia di Stato, ha permesso in sinergia con la Polizia Penitenziaria del carcere di Melfi, di arrivare, nell’immediatezza dei fatti e già nel corso della stessa notte, all’acquisizione di una serie di elementi indiziari che, all’esito degli ulteriori approfondimenti, si è potuto contestarne i reati di sequestro di persona a scopo di coazione e di devastazione, per i quali è già stata formulata richiesta di rinvio a giudizio dinnanzi al GUP (Giudice per l’Udienza Preliminare) del capoluogo lucano.
I fermi sono stati eseguiti nelle province di Potenza, Bari, Crotone, Reggio Calabria, Napoli, Perugia, Livorno, L’Aquila, Oristano, Cuneo, Catanzaro, Agrigento, Palermo,
Udine, Siracusa e Catania.
Questo è l’elenco delle persone, anche di origini straniere, di diverse città italiane e lucane, interessate agli arresti:
1) A.K., nato il 18.1.1991 in Albania; 2) A.D., nato l’1.1.1989 a Napoli; 3) A.F. nato il 13.11.1966; 4) B.R nato il 5.12.1982; 5. B.L., nato il 6.6.1976 a Foggia; 6) C.V., nato il 22.10.1968 a Alcamo; 7) C.M., nato il 19.4.1979 a Bitonto; 8) C.D., nato a Lemezia Terme il 12.4.1982; 9) D.M., nato il 24.3.1971 Bitonto; 10) D.F.D., nato il 17.9.1986 a Molfetta; 11) D.D.P., nato il 3.4.1967 ad Avellino; 12) F.A., nato il 7.9.1984 a Cinquefrondi; 13) G.A., nato il 5.3.1980 in Tunisia; 14) G.D., nato a Lamezia Terme il 14.12.1989; 15) M.M., nato il 4.1.1990 a Mola di Bari; 16) M.S., nato il 6.7.1992 a Guastalla; 17) M.S., nato l’8.9.1975 a Napoli; 18) M.S., nato il 18.8.1973 a Torre del Greco; 19) M.G., nato il 7.12.1982 a Bari; 20) O.K., nato il 18.4.1999 in Nigeria; 21) N.C. nato il 1981 a Torre del Greco; 22) N.G. nato il 22.4.1971 a Lamezia Terme; 23) P.G., nato il 28.1.1983 a Torre del Greco; 24) P.M., nato l’1.9.1977 a Foggia; 25) S.M. nato il 27.12.1985 a Castrovillari; 26) S.D.R., nato il 16.8.1959 a Potenza; 27) S.G., nato il 7.11.1988 a Bitonto; 28) T.C., nato il 26.5.1970 a Potenza; 29) Z.E., nato il 18.6.1975 a Napoli.
Rocco Becce
Direttore Editoriale