La “DIA” (Direzione Investigativa Antimafia) ha dato esecuzione ad un decreto di confisca di prevenzione emesso dalla Corte d’Appello di Bari – Quarta Sezione Penale – Misure di Prevenzione avente per oggetto beni del valore di oltre due milioni di euro.
Tutto è riconducibile a V.D.B., un pregiudicato pugliese 50enne di Minervino Murge, arrestato nel giugno del 2018, dopo una rapina commessa ad un bancomat, a Rionero in Vulture, dove venne utilizzato dell’esplosivo.
L’esecuzione del provvedimento rappresenta l’epilogo della complessa attività investigativa finalizzata alla ricostruzione del profilo di pericolosità sociale dell’indagato e all’individuazione degli asset patrimoniali e finanziari riconducibili allo stesso ed ai componenti del suo nucleo familiare.
Il destinatario del provvedimento di prevenzione è stato riconosciuto come presunta persona connotata da pericolosità sociale in relazione al suo coinvolgimento in articolate indagini che avrebbero disvelato l’esistenza di un sodalizio criminale dedito alla commissione di remunerativi reati contro il patrimonio con il frequente utilizzo di materiale esplodente nelle regioni di Puglia e Basilicata.
Alla luce del quadro probatorio acquisito in sede penale, nei confronti del proposto è stata valutata la sussistenza di indizi su cui fondare un giudizio prognostico sfavorevole circa la pericolosità, in ragione della propensione a delinquere apparsa strutturata e costante in un lungo arco temporale.
Le conseguenti indagini patrimoniali eseguite sotto la direzione della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno permesso agli inquirenti di accertare l’ampia sproporzione tra il patrimonio e la capacità reddituale dell’interessato e dei suoi familiari.
L’odierno provvedimento di confisca ha coinvolto 46 unità immobiliari, in prevalenza appezzamenti di terreno seminativi e una fiorente azienda zootecnica sedenti nella BAT.
Questo risultato, come informato in redazione dagli investigatori, si inserisce nelle attività istituzionali della “DIA” finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo, così, a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.
Redazione