I magistrati e le forze dell’ordine rischiano la vita ogni giorno.
Questo lo sappiamo tutti.
Ma sembra che le pene per coloro i quali uccidono, non esistono quasi per nulla in questo Paese.
Ed è per questo che, per domani, lunedì 23 maggio, in occasione del “30° Anniversario della Strage di Capaci“, a Roma, alle ore 11.30, in piazza Santi Apostoli, sarà ricordato Giovanni Falcone, morto in un attentato, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Infatti, per l’occasione, sarà promossa una manifestazione a sostegno del procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri e di tutti i magistrati e le forze dell’ordine che rischiano, tutti i giorni, la vita contro il crimine organizzato.
“È stato appena scoperto il progetto di un attentato con una bomba, alla vita di Gratteri, come per Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, colpiti quando alcune scelte istituzionali li fecero apparire isolati. Noi ci sentiamo parte dello Stato e chi ci difende dalla violenza mafiosa è espressione democratica della nostra sovranità popolare. Per questo scendiamo in campo il giorno prima, per non correre il rischio di dover rimpiangere nulla il giorno dopo, commemorare è importantissimo, ma lo è anche impedire che accada di nuovo, difendendo chi è in prima linea quando è ancora in vita”
A dirlo in un comunicato stampa inviato in redazione, è il “Movimento 24 Agosto“.
Quella di domani, sarà la prima tappa di un percorso che aggregherà una rete a livello nazionale di tutte le organizzazioni che si riconosceranno in questo dovere civico, per arrivare a breve ad un grande evento pubblico che sicuramente vi segnaleremo.
Ma la politica nazionale cosa ne pensa?
Lo abbiamo visto in questi anni, purtroppo, pronta solo alle celebrazioni, ma a tutto il resto?
Rocco Becce
Direttore Editoriale