Sarà difficile convivere, ma è ciò che dovremmo abituarci a fare con i cinghiali, oramai già da molto tempo in giro per le città italiane, da Nord a Sud, in cerca di cibo.
Si tratta di un animale originario dell’Eurasia e del Nord Africa che, come si legge un pò ovunque, nel corso dei millenni è stato a più riprese decimato e reintrodotto in ampie porzioni del proprio areale e anche in nuovi ambienti, dove si è peraltro radicato talmente bene, grazie alle sue straordinarie doti di resistenza e adattabilità.
Infatti, è considerato una delle specie di mammiferi a più ampia diffusione ed è arduo tracciarne un profilo tassonomico preciso, in quanto le varie popolazioni, originariamente pure, hanno subito nel tempo l’apporto di esemplari alloctoni o di maiali rinselvatichiti.
Da sempre è considerata una preda ambita per la sua carne ed un fiero avversario per la sua tenacia in combattimento, ma solo nel corso del XX secolo ha cessato di essere una fonte di cibo di primaria importanza per l’uomo, soppiantato in questo dal suo discendente domestico, il maiale.
A Potenza, questi animali, girano tranquillamente tra strade ed abitazioni e in tanti sono molto preoccupati, perchè pericolosi, soprattutto insieme ai propri cuccioli.
Nelle ultime settimane, diversi sono stati gli avvistamenti nel capoluogo lucano e sui social network si è dato ampio spazio a tutto questo, con foto e video realizzati un pò ovunque.
Le segnalazioni sono tantissime, ma chi dovrebbe preoccuparsene resta ancora in silenzio, forse perchè, in città, si ha tanto altro a cui pensare.
Più che ai dati, su questa situazione, a noi interessano i fatti da parte di chi ci governa.
Rocco Becce
Direttore Editoriale