Dopo due anni di pandemia, finalmente, si ritorna nei teatri.
Quindi, è grande attesa per l’evento denominato “La Voce Umana“, di Jean Cocteau, con la regia di Francesca Nicol Pentasuglia, nella foto, anche referente del progetto.
La serata, si svolgerà il prossimo 12 giugno, con ingresso alle ore 20.00, in Basilicata, a Potenza, presso lo storico Teatro Comunale “Francesco Stabile“, in piazza Mario Pagano, in pieno centro storico cittadino.
La trama, ha un contesto storico, non chiaramente definito.
Si svolge in Sicilia, tra gli anni 30’ e 50’ del 900, dove una donna sola, interpretata dall’attrice Chiara Gambino, nella foto, trascorre le sue ultime ore di vita nel tentativo di sostenere una telefonata concordata, quanto esplicita, che delinea la fine della sua storia d’amore.
Elemento portante è il telefono, unico punto di contatto con l’amato e arma di sofferenza allo stesso tempo.
Protagonista senza nome, pronta ad incarnare ogni donna allo stesso modo, ricca di forza, a tratti inconsapevole, fragile, ma decisa, dipendente, in senso viscerale, folle e frammentata.
Interruzioni telefoniche, riconoscimento di voci estranee,
rumori e musica entrano di continuo in contrasto con la ricercata libertà di
parola della donna che durante le ripetute interferenze mostra totale perdita di controllo.
Questo, fino alla tanto sofferta confessione a sé stessa di non ritorno.
Ansia, attesa, collera, dolore, pianto, riso, bugia, verità e silenzio sono i caratteri principali del personaggio, inserito in un contesto a noi sconosciuto.
Un monologo di 60 minuti che, spesso, l’interessata sembra ripetere a sé stessa, frammento dopo frammento, a tratti privo di una linearità di pensiero, ma intrinseco della più estrema sofferenza, senza possibilità di ritorno, un percorso, una corsa contro il tempo.
Rocco Becce
Direttore Editoriale