Un maxi sequestro preventivo di beni per circa un milione di euro, su richiesta della “DDA” di Potenza, è stato disposto, tra Lazio e Campania, lo scorso 8 agosto nei confronti dell’imprenditore 66enne V.G., e di suo figlio V.C., di 42 anni.
Entrambi sono stati sottoposti a misura di sorveglianza speciale, con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza, rispettivamente per 3 e 2 anni.
Durante l’operazione, sono stati sequestrati un bar, 4 fabbricati e 4 terreni nei comuni di Centola (SA), Sala Consilina (SA) e Roma.
Il presunto indagato, vicino alla cosca calabrese del “clan Muto“, nel 2019 era stato condannato dal Tribunale di Paola a 26 anni di reclusione per tentata estorsione e associazione dedita al traffico di droga e a suo carico risultano precedenti penali per rapina, ricettazione e altro.
Nella stessa indagine per traffico di droga era risultato coinvolto anche il figlio.
Gli accertamenti, che hanno consentito di arrivare a questo, sono stati eseguiti da personale della Divisione Polizia Anticrimine Ufficio Misure di Prevenzione della Questura e del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria delle Fiamme Gialle di Salerno.
È quanto informato oggi, dalla Procura della Repubblica di Potenza.
Rocco Becce
Direttore Editoriale