I militari della Guardia di Finanza di Potenza, nella mattinata di oggi, martedì 22 novembre, su ordine della locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione a 5 ordinanze di applicazione di misura cautelare reale, riferite ad altrettanti contesti investigativi, che hanno consentito di sottoporre a vincolo la somma di oltre 4.900.000 euro, in attesa della confisca.
I provvedimenti, per i presunti indagati, sono stati emessi nella fase delle indagini preliminari.
Il primo provvedimento nasce da tre verifiche fiscali eseguite dai militari della GdF, nei confronti delle società TEILE COMMUNICATION S.r.l.s., con sede a Potenza, la TEILE MOTOR SPORTS S.r.l.s., con sede a Potenza, e la TEILE S.r.l., già S.p.A., ora con sede ad Avellino, facenti capo agli imprenditori veneti M.C. e F.N., durante le quali è stato ricostruito a livello indiziario un complesso e fraudolento schema di fatturazione tra le imprese, finalizzato alla creazione di crediti tributari non spettanti ed all’evasione delI’IVA, accumulando importanti debiti erariali.
In merito, il GIP ha previsto il sequestro, diretto e per equivalente, della somma di oltre 2,2 milioni di euro.
Il secondo provvedimento consegue ad un’indagine in materia di reati fallimentari,
espletata sempre dai militari delle Fiamme Gialle potentine, all’esito della quale è stata rilevata un’indebita cessione di ramo d’azienda, che, a livello indiziario, si è ritenuto, da parte del Gip, integrasse la fattispecie delittuosa della bancarotta fraudolenta contestata dalla Procura.
In sostanza, sula base delle investigazioni svolte, è emerso, a livello indiziario, che C.R., amministratore pro tempore della CIAGLIA COSTRUZIONI S.r.I., con sede a Bella, nel potentino, in vista dell’imminente fallimento della società, con l’esclusivo fine di distrarre i beni societari, avrebbe ceduto, a favore della GEOSET GEO–SOLUTIONS FOR THE ENVIRONMENT AND TERRITORY S.r.l., con sede a Potenza, rappresentata da
C.M., ma riconducibile, di fatto, al medesimo amministratore, Fintero, compendio aziendale ad un prezzo notevolmente inferiore al valore reale, facendo venire meno ľautonomia funzionale della società e, quindi, la possibilità di fronteggiare le ordinarie obbligazioni sociali, cagionando uno stallo operativo che ne ha provocato il fallimento, con pregiudizio ai creditori.
Sulla base delle risultanze investigative, il GIP ha disposto il sequestro del ramo d’azienda ceduto, valutato in circa € 700.000,00.
Il terzo provvedimento, invece, è frutto di un’attività di indagine che ha portato alla denuncia di S.V.R. e S.E.N., originari di Brindisi di Montagna, rispettivamente, rappresentante legale e amministratore di fatto della fallita MERIDIONALE COSTRUZIONI S.r.l., già PETRUCCO INERTI S.r.l., con sede a Potenza, in concorso con C.S., rappresentante legale della GRAVA S.r.l., con sede a Pignola, per le ipotesi delittuose di bancarotta documentale e fraudolenta aggravata emerse a livello indiziario.
Nel dettaglio, risultava dalle indagini svolte a livello indiziario, che gli S. distraevano il patrimonio della MERIDIONALE COSTRUZIONI S.r.l., mediante la cessione di un ramo d’azienda, comprensivo di beni materiali e immateriali e del marchio registrato PETRUCCO INERTI, alla GRAVA S.r.l. e la vendita, notevolmente sottostimata, di un suolo con locale-deposito situati a Tito, ad un’altra società dello S.E., che creavano un danno patrimoniale alla fallita, di almeno € 750,000,00 circa.
Inoltre, risultava, sempre a livello indiziario, che prima del fallimento sottraevano e non consegnavano agli organi di controllo i libri e le altre scritture contabili, così, da non rendere possibile la ricostruzione del patimonio o del reale movimento degli affari della società.
Sulla base delle risultanze investigative, il GIP ha, così, disposto il sequestro dei beni ceduti, valorizzato in circa € 750.000,00.
Gli altri due provvedimenti, invece, costituiscono il frutto della stretta sinergia tra
Procura della Repubblica, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, finalizzata a rafforzare il coordinamento investigativo nel settore dei reati tributari
Le due ordinanze di applicazione di misure cautelari reali, sono state emesse dal GIP, su richiesta della Procura, nei confronti di M.G., in qualità di rappresentante legale e liquidatore della ASPI SERVICE S.r.l. in liquidazione, con sede a Venosa e C.S., in qualità di rappresentante legale pro tempore della GENERAL SOLUTION SERVICE Società Cooperativa, con sede a Lavello, poichè, hanno omesso di versare I’IVA dovuta per un importo rispettivamente di circa € 350.000,00 e circa € 962.000,00.
In questo caso il provvedimento di sequestro preventivo emesso ha ad oggetto le disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili, per un importo corrispondente al profitto dei reati ipotizzati come indicato.
Le indagini sono scaturite dagli esiti di preliminari accertamenti di natura fiscale, per omessi versamenti di IVA, condotti dai funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Potenza, i quali hanno segnalato le posizioni penalmente rilevanti all’Autorità Giudiziaria che ha istruito due distinti procedimenti penali per i reati tributari rilevati e assunto la direzione delle indagini.
La Sezione di P.G. della Guardia di Finanza, presente presso la Procura della Repubblica, ha, quindi, svolto gli ulteriori approfondimenti finalizzati alla ricostruzione delle capacità patrimoniali e finanziarie degli indagati che hanno portato a raccogliere elementi indiziari utili e necessari per corroborare le ipotesi investigative e fornire al GIP un concreto quadro probatorio.
È quanto informato dalla Procura della Repubblica di Potenza.
Redazione