CRONACA – ROMA, CONTROLLI ANTIDROGA DEI CARABINIERI. 11 PERSONE IN MANETTE – Prosegue senza sosta l’attività antidroga da parte del Comando Provinciale CC di Roma, coordinato dalla Procura della Repubblica di Roma, che ha consentito, nell’ultimo week end, di eseguire diverse attività, in vari quartieri della Capitale, dal centro storico alle periferie, e di arrestare 11 persone gravemente indiziate del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. A San Basilio, nella nota piazza di spaccio di via Corinaldo, i Carabinieri della Stazione Roma San Basilio hanno arrestato un 46enne e una 39enne, entrambi romani e con precedenti. L’uomo, risultato percettore di reddito di cittadinanza, è stato notato dai militari in strada aggirarsi in modo sospetto in compagnia della donna e sono stati fermati per un controllo. Le perquisizioni hanno portato al rinvenimento e al sequestro di 22 involucri contenenti cocaina. Sempre in via Corinaldo, un’altra pattuglia della Stazione Roma San Basilio ha notato un anziano aggirarsi con fare sospetto nei pressi di un portone d’ingresso di uno stabile e lo ha fermato per una verifica. L’uomo, un 83enne di origini calabresi, al seguito del controllo è stato trovato con 2 dosi di cocaina. La successiva perquisizione nella sua abitazione ha permesso ai militari di rinvenire altri 171 gr. di cocaina e diverse dosi di marijuana e la somma contante di 2.980, ritenuta provento di pregressa attività illecita. A Tor Bella Monaca, in via Santa Rita da Cascia, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca hanno arrestato un cittadino del Marocco di 25 anni che aveva ceduto una dose di crack ad un 31enne italiano, identificato e segnalato al Prefetto. Nel quartiere Centocelle, un cittadino del Bangladesh di 18 anni è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione Roma Centocelle subito dopo aver tentato di disfarsi di un involucro, risultato contenere 17 dosi termo-sigillate di cocaina. In località Quarticciolo, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Tre Teste hanno arrestato un cittadino del Marocco di 46 anni, già con precedenti. L’uomo, è stato notato dai militari in via Manfredonia mentre armeggiava nei pressi di un palo della luce e recuperava, dall’interno di una cavità, 25 dosi di cocaina. L’uomo, nel corso del controllo ha tentato di disfarsi di 4 dosi di hashish, prontamente recuperate dai militari. L’uomo è stato bloccato e, nelle sue tasche, i militari hanno rinvenuto e sequestrato la somma di 220 euro, ritenuta il provento di pregressa attività illecita di spaccio. Nei pressi della stazione ferroviaria Roma Tiburtina, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Parioli hanno arrestato un 32enne cittadino della Nigeria, già con precedenti, poichè a seguito di un controllo è stato trovato in possesso di 70 gr. di shaboo e la somma in contante di 2mila euro. I Carabinieri della Stazione Roma Montespaccato hanno arrestato in flagranza un cittadino etiope di 54 anni, già con precedenti, che, al termine di un servizio di osservazione, è stato sorpreso nei pressi della propria abitazione mentre cedeva una dose di cocaina ad un 38enne romano, che sarà segnalato quale assuntore alla competente Prefettura. La successiva perquisizione, effettuata presso il domicilio dello straniero, ha permesso ai militari di rinvenire e sequestrare un altro involucro di cocaina e la somma in contante di 300 euro in contanti. In via Manin, i Carabinieri della Stazione Roma Piazza Dante hanno arrestato un 26enne egiziano che sottoposto ad un controllo è stato trovato in possesso di 14 gr. di hashish e la somma contante di 375 euro. In circonvallazione Cornelia, invece, i Carabinieri della Stazione Madonna del Riposo, hanno arrestato un 22enne egiziano trovato in possesso di un panetto di hashish del peso di 100 gr. Infine, nei pressi di via Palmiro Togliatti, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un’italiana senza fissa dimora di 30 anni che, alla loro vista, ha cercato di disfarsi di 2 involucri di plastica. I militari li hanno recuperati e hanno trovato all’interno cocaina ed hanno bloccato la 30enne, mentre stava tentando di dileguarsi a piedi. Successivamente la perquisizione personale ha permesso ai militari di rinvenire ulteriori 4 involucri occultati interno della giacca. Tutti gli arresti sono stati convalidati. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma. VILLA LITERNO, SEQUESTRATI DALLA GDF UNA FABBRICA CLANDESTINA E OLTRE 1.000 KG. DI ARTIFICI PIROTECNICI. UN ARRESTATO E DUE DENUNCIATI. Nell’ambito della quotidiana attività di prevenzione generale e di controllo economico del territorio, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha intensificato nelle ultime settimane i servizi finalizzati al contrasto dei traffici illeciti e alle abusive attività commerciali, anche con riferimento al fenomeno della fabbricazione, detenzione e vendita di artifizi pirotecnici. In tale contesto, i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, a seguito di una mirata attività informativa e di osservazione, hanno individuato in Villa Literno (CE) un’intera area adibita alla fabbricazione di fuochi artificiali tutt’ora operante senza il possesso di alcuna licenza o autorizzazione dell’Autorità di pubblica sicurezza. l’attività di controllo, effettuata anche con l’ausilio di personale specializzato artificiere del Comando Provinciale CC di Caserta, ha consentito di individuare un vero e proprio opificio dove è stato rinvenuto materiale pirotecnico nelle varie fasi della fabbricazione, polvere esplosiva, attrezzature e macchinari per la lavorazione ed il confezionamento, oltre a prodotti semilavorati e finiti, pronti per l’utilizzo. Le sostanze esplosive presenti sono state considerate ad alto effetto detonante e altamente pericolose da maneggiare e trasportare. Il materiale fabbricato poteva essere utilizzato per spettacoli pirotecnici o venduto sul mercato in modo del tutto illegale, senza il rispetto delle norme di pubblica sicurezza, con alto rischio per la salute degli eventuali utilizzatori. Le attività hanno consentito agli operanti di sottoporre a sequestro tutto il materiale pirotecnico rinvenuto, per un peso di oltre una tonnellata, diversi macchinari, attrezzature e materiale, nonchè l’intera aerea e i manufatti ivi insistenti adibiti all’illecita attività di fabbricazione e confezionamento. Il proprietario dell’area nonchè responsabile dell’illecita fabbricazione è stato arrestato in flagranza di reato mentre altri due soggetti sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per illecita fabbricazione e detenzione di materiale esplosivo. AVELLINO, “BONUS FACCIATE E RISTRUTTURAZIONI“, VASTA OPERAZIONE DELLA GDF IN DIVERSE REGIONI ITALIANE. DISPOSTI SEQUESTRI PER 15 MILIONI DI EURO. Nella giornata odierna, nel contesto di un’articolata attività d’indagine delegata e coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Avellino, nei confronti di due società ed undici indagati per i reati di associazione per delinquere e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, a seguito della creazione di circa 15 milioni di euro di falsi crediti d’imposta, relativi alle spese sostenute per interventi edilizi assistiti dal regime agevolativo dei cc.dd. “Bonus Facciate e Bonus Ristrutturazioni”, in realtà mai avvenuti. Il sequestro è finalizzato sia ad impedire la monetizzazione di crediti fittizi per euro 5.500.000,00, ancora non utilizzati e presenti nei cassetti fiscali di alcuni indagati, sia a recuperare le somme ritenute profitto del reato pari ad euro 9.428.597,27. L’attività investigativa ha consentito, in una prima fase, di identificare sette persone fisiche, quali primi originatori di crediti d’imposta per un ammontare complessivo di euro 5.500.000,00, sprovvisti dei requisiti basilari per la giustificazione di spese pari a tale importo (capacità reddituale, disponibilità di immobili, comunicazioni di effettuazione lavori). Per tali crediti illeciti vi è stato un tentativo di cessione non andato a buon fine anche grazie ai controlli svolti dagli uffici finanziari in fase istruttoria. Le successive indagini hanno, altresì, consentito di ricostruire un contesto più ampio, riconducibile ad un sodalizio criminale che, attraverso la costituzione di diverse società intestate a prestanome, aventi formale sede legale sull’intero territorio nazionale, avrebbe artatamente creato, sulla base dell’attestazione di lavori di ristrutturazione e di rifacimento facciate in realtà mai eseguiti, un complesso di crediti d’imposta fittizi per euro 9.428.597,27, successivamente ceduti ad una società avente sede operativa ad Avellino, riconducibile ad alcuni degli indagati, residenti in provincia di Avellino. Gli approfondimenti investigativi sono anche il risultato di una proficua sinergia istituzionale avviata in virtù di uno specifico protocollo operativo con la Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Avellino. CATANIA, ESEGUITA DALLA GDF CONFISCA DI BENI MOBILI E IMMOBILI, DENARO, PREZIOSI E COMPENDI SOCIETARI PER UN VALORE DI CIRCA 20 MILIONI DI EURO. Nell’ambito di attività di indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, i finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione al provvedimento con cui il Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione ha disposto la confisca di beni mobili e immobili, denaro, preziosi e compendi societari nella disponibilità di un noto imprenditore siciliano, già oggetto di decreto di sequestro in materia di prevenzione antimafia, eseguito dai militari delle fiamme gialle etnee il 13 marzo 2020. Si tratta, in particolare, di un patrimonio del valore di circa 20 milioni di euro, costituito da 6 attività imprenditoriali, 3 fabbricati, 1 motociclo, denaro contante e diversi preziosi. L’indagine di prevenzione da cui origina il citato provvedimento si collega all’operazione “Vento di Scirocco”, condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania della Guardia di finanza e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo etneo, all’esito della quale l’imprenditore è stato tratto in arresto, insieme a 22 persone, in quanto ritenuto responsabile dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, estorsione in concorso, intestazione fittizia di beni, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, falsità commessa dal privato in atto pubblico, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di scritture contabili, con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare il clan mafioso etneo dei “Mazzei”. I successivi approfondimenti svolti da unità specializzate del GICO del predetto Nucleo PEF volti all’applicazione delle misure di prevenzione, hanno permesso di inquadrare il proposto quale soggetto caratterizzato da pericolosità qualificata che avrebbe vissuto abitualmente con i proventi di attività delittuose, essenzialmente consistenti nella perpetrazione continuata di articolate frodi fiscali e di contrabbando aggravato. Sotto il profilo soggettivo, la carriera criminale del proposto avrebbe avuto inizio nel 2007 sotto l’egida mafiosa dello zio della moglie, all’epoca, capo del clan “Sciuto–Tigna”. Dopo la carcerazione di quest’ultimo capo clan, l’imprenditore siciliano, tra il 2009 e il 2011, sarebbe finito sotto l’ala protettrice dei Mazzei, i quali si sarebbero avvalsi del suo operato per il contrabbando di prodotti petroliferi. Il proposto, al di là delle sue stabili frequentazioni con persone gravate da rilevanti precedenti penali e di Polizia, è risultato, inoltre, coinvolto in molteplici vicende giudiziarie per reati edilizi, furto continuato, associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione di pagamento dell’accisa sul gasolio da autotrazione e al contrabbando di prodotti petroliferi immessi nel mercato nazionale in evasione d’imposta (Accise e IVA), utilizzo ed emissione. CALTANISSETTA, OPERAZIONE “CHICANE” DELLA GDF. Nella giornata di ieri, i militari della Compagnia dei Carabinieri di Caltanissetta e del Gruppo della Guardia di Finanza nissena hanno eseguito in San Cataldo e nel territorio nazionale un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP di Caltanissetta nel corso delle indagini preliminari, nei confronti di 11 indagati a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata all’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta, aveva inizio nell’anno 2020 e consentiva, attraverso un’attività congiunta dei militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Caltanissetta e dei Carabinieri della Sezione Operativa del NORM, di disarticolare un presunto sodalizio, composto da alcuni imprenditori che, attraverso la “frode carosello” avrebbero ottenuto, a vario titolo, un indebito risparmio d’imposta, simulando una serie consecutiva di vendite di prodotti mai usciti, secondo l’ipotesi dell’accusa, dai magazzini della prima società venditrice, che coinvolgevano anche società estere e italiane interposte, poi rivelatesi mere “cartiere”. Così, facendo, sfruttando il regime c.d. “di sospensione di imposta” la prima società venditrice avrebbe ottenuto detrazioni d’imposta, sia IVA che IRES, non spettanti. Il credito IVA, infatti, avrebbe tratto origine da una serie di operazioni inesistenti, certificate da fatture false, consistenti in compravendita di prodotti, di fatto, mai movimentati. Le attività d’investigazione hanno consentito di accertare come la presunta organizzazione criminale avesse ramificazioni anche sul territorio della Repubblica Ceca, dove sarebbero stati creati fittizi soggetti giuridici necessari per la realizzazione delle frodi. Secondo la ricostruzione investigativa, attraverso meticolose e accurate attività tecniche condotte dalla Sezione Operativa del N.O.R. Carabinieri e complesse analisi contabili eseguite dal Gruppo della Guardia di Finanza di Caltanissetta, la frode sarebbe stata realizzata per favorire, in modo prevalente, una società avente sede a San Cataldo, la quale avrebbe omesso di versare imposte per circa 2.5 milioni di euro, scaturenti da un fittizio fatturato di circa 8 milioni di euro, consentendole, attraverso l’indebito vantaggio fiscale, di assicurarsi una posizione di supremazia nel mercato degli pneumatici, venduti al pubblico a prezzi notevolmente inferiori a quelli determinati dalle regole della concorrenza, a svantaggio delle imprese rivali. Tre degli indagati, considerati costitutori, promotori e organizzatori del sodalizio, sono destinatari della misura degli arresti domiciliari mentre i rimanenti, residenti in varie parti del territorio nazionale, sono stati sottoposti alla misura dell’interdizione dall’esercizio delle attività di impresa e al divieto d’assunzione di uffici direttivi delle persone per la durata di anni 1. Parallelamente, è stato eseguito un sequestro preventivo per l’importo complessivo di circa 2,5 milioni di euro. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
METEO Per domani, in Italia, come segnalato da “3B Meteo“, nebbie e nubi basse in Val Padana con locali pioviggini in Emilia-Romagna, ampie schiarite, invece, sulle zone alpine. Cielo nuvoloso su Toscana, Umbria, Marche e Lazio, con piogge e rovesci sparsi e un pò di neve in Appennino, nubi sparse e schiarite in Abruzzo. Cielo poco o parzialmente nuvoloso, specie sulle tirreniche, ma senza precipitazioni. Le temperature saranno stabili, tra i 5 e 20 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale