
Un’interessante progetto teatrale, al via nei prossimi giorni, in Basilicata, a Potenza, con il debutto a teatro, il 29 gennaio e il 31, per le riprese dello streaming, come da locandina inviata in redazione.
L’agenzia AXA, di via Lisbona, in collaborazione con Checkmate Communication – Advertising & Marketing e E–Cinema.it, presenta e patrocina l’esperimento teatrale coraggioso e innovativo, che parte dal capoluogo lucano, dal Covo degli Artisti, per, poi, approdare allo streaming.
“Il Processo di Josephine K“, di Bruno Fornasari, è questo lo spettacolo teatrale ispirato al processo di Franz Kafka, rivisitato dalla bravissima Francesca Bochicchio per il debutto potentino, costruito con l’utilizzo di tecniche teatrali e cinematografiche e destinato al mercato on demand.
L’evento, che andrà in scena dal vivo e in seguito distribuito sulla piattaforma streaming e-cinema, rappresenta l’inizio di una nuova era teatrale.
“Il teatro per tutti e dove vuoi”, diviene un evento online, trasmesso sul web, mobile app e in TV, con una distribuzione in Live Streaming Interattiva e Premium VOD, verso una nuova era.
Cinema, teatro, digitalizzazione e divulgazione insieme per facilitare e rendere più efficace il lavoro attoriale e la fruizione dello spettatore senza impedimenti, un nuovo format culturale audiovisivo per la diffusione live e online capace di far interagire produttori, cast e pubblico.
Il progetto, vuole dare alle compagnie teatrali consolidate ed emergenti uno sbocco alternativo, che renda giustizia al duro lavoro dell’attore di teatro il cui percorso è spesso troppo impervio.
Dopo un lungo periodo di impedimenti, dovuti alla pandemia da “Covid–19“, dello scorso anno, e all’impiego sempre più quotidiano di nuovi supporti digitali, è divenuto necessario convogliare le forze e richiamare all’attenzione tutti coloro che amano il palcoscenico, verso un progetto in cui riponiamo molta fiducia.
I 3/4 dell’incasso, del debutto teatrale, saranno devoluti a favore dell‘Unicef Basilicata.
Si tratta di una commedia divertente dal tono pungente e sarcastico nei confronti di una società cieca ai rapporti umani e alienata da protesi tecnologiche.
È decisamente una critica al paradosso burocratico, ma, per noi, diventa una commedia grottesca sul processo di trasformazione dell’essere umano da una condizione di aggressività e competitività con i propri simili ad uno stato di lotta con sé stesso, con l’immagine che ha di sé e con il proprio destino.
C’è, poi, un cambio di prospettiva rispetto alla versione originale, Josef K, diventa una donna.
La storia del dottor K, procuratore di banca maschio, diventa la parabola di Josefine K, una top manager, in un mondo in fluido mutamento, in cui maschile e femminile sono equivalenti declinazioni di un potere che logora anche chi ce l’ha.
In un mondo di servizi remoti dove il saper digitare salva tutti dal saper pensare e dove tutto è una procedura.
Sinossi, la dottoressa K è una top manager del mondo dell’alta finanza, bella, ricca e carismatica.
L’incipit della storia lascia intendere che al mattino qualcuno è entrato in casa sua, consegnandole un avviso di comparizione, dopo aver bivaccato comodamente sul suo divano da 45mila euro.
La dottoressa si reca in ufficio confusa ed allarmata e cerca di contattare il suo avvocato invano, poichè nessun telefono in suo possesso pare sia funzionante.
L’unica possibilità è chiamare al numero verde, per l’assistenza telefonica.
Inizia, così, una grottesca discussione con l’operatrice telefonica, persona alienata da una società frustrata dalla tecnologia, che mostra avere atteggiamenti provocatori, ambigui e repentini cambi di intenzioni, tanto da indurre K in uno stato di paranoia e ansia ingestibili.
È, in questo modo, la frantumazione emotiva del personaggio.
Il dialogo si trasforma in un vero e proprio processo durante il quale la forte donna d’affari, dalla sua posizione di potere autoritario, diventa una persona qualunque ed in balía di accadimenti che non può più controllare.
“Le Muse Impenitenti“, interpretate dalle attrici, potentine, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, raccontano la loro esperienza con questo nuovo progetto che le ha viste alle prese con un prodotto che vede il teatro e il cinema camminare insieme verso il futuro.
“La pandemia ha fatto scattare la scintilla su nuove visioni e concezioni riguardanti il mondo del lavoro, accelerando processi che forse sarebbero maturati con altre tempistiche. Adeguarsi al cambiamento e accettare nuove sfide è stata una urgenza comune che si è rivelata una scelta vincente si spera anche dal punto di vista artistico. Lo studio del personaggio, l’approccio alla telecamera e l’intenso training fuori dal comune, ci ha, dunque, permesso di vivere in prima persona una esperienza dove le nuove tecnologie incontrano la vita quotidiana, come per i nostri personaggi, così, anche per noi stesse. L’empatia che si è sviluppata studiando i molteplici ruoli che interpretiamo, la coscienziosa analisi del momento storico in cui viviamo e di come stia cambiando grazie alle nuove tecnologie, unito a svariati momenti di improvvisazione che ci concediamo durante la performance, ci ha aperto un nuovo mondo attoriale e sicuramente ancora tutto da esplorare. Cambiare punto di vista, comprendere il personaggio, cosa vuole, cosa desidera, come viene percepito dagli altri, ci ha fatto approcciare al testo, decisamente complesso, di pancia, per usare il gergo del mestiere. Musica, ironia e sarcasmo in un dialogo di 50 minuti che, per noi, sembra una eternità, dove ci mettiamo davvero alla prova a 360 gradi. Siamo divertite e soddisfatte e speriamo che la nostra esperienza dia inizio ad un percorso fruibile a tutti gli amanti del teatro. Una lunga strada da Potenza allo streaming”.
È quanto raccontato dalle attrici.
La regista potentina Bochicchio, nella foto, pubblicitaria di professione, ha un ricco background nel mondo dello spettacolo, diplomata all’accademia di spettacolo di Milano, il suo percorso teatrale e televisivo decennale come attrice e regista l’ha vista impegnata in molteplici performance, spettacoli, installazioni e web series.
Ultima la partecipazione come autore e performer nel programma “Detto Fatto“, su Rai 2, conclusasi lo scorso anno.
Oggi le sue competenze si fondono in un progetto che da voce e visibilità agli attori teatrali attraverso un progetto coraggioso.
“Molto spesso – racconta Bochicchio – ci lasciamo sopraffare dal timore di osare, provare, rischiare e lasciamo perdere idee che, invece, potrebbero creare sbocchi alternativi. Viviamo in un mondo in continuo cambiamento dunque perchè non sfruttarne il flusso? Perchè non unire le forze e le risorse creando sinergie a vantaggio di tutti? Una realtà competitiva sarà pure stimolante ma, ritengo, che unirsi in un grande progetto darebbe ottimi risultati. Le piccole realtà sono messe troppo in ombra e con esse i loro talenti, dunque apriamo le porte ad un futuro collaborativo e produttivo”.
A questo punto, sembra che ci siano tutti i presupposti, per non mancare ad un appuntamento di questo tipo, unico e imperdibile.
Rocco Becce
Direttore Editoriale
