Per la morte di Mohamed Mohamed Ibrahim Mansour, dato alle fiamme con la sua auto, dopo essere stato ucciso con 3 colpi di fucile da caccia calibro 12 e 1 di pistola calibro 9, 3 le persone arrestate oggi, martedì 21 febbraio.
Sono i fratelli M. e C.R., originari di Tursi, nel materano, dove uno di loro si trovava, e il compagno della loro sorella, L.D.
L’assassinio dell’uomo, un cittadino egiziano, di 44 anni, che aveva avuto un figlio la sorella dei 2 fratelli, è avvenuto lo scorso 14 gennaio, presso la frazione Morsella di Vigevano, in provincia di Pavia, dove la scena del crimine è stata completamente ripulita dagli autori.
I militari del Nucleo Investigativo, con l’ausilio di strumenti tecnici all’avanguardia, grazie anche ad
attività di osservazione e controllo, oltre al supporto di cani molecolari per la ricerca di armi, esplosivi e tracce ematiche e resti umani del Nucleo Cinofili dell’Arma dei Carabinieri, sono riusciti a ricostruirne le dinamiche di ciò accaduto.
I fatti, legati a dinamiche familiari, sono stati accertati con un’attività di intercettazione e analisi dei dati di traffico telefonico e telematico, cruciali per verificarne la fondatezza delle dichiarazioni rese dagli indagati, ora finiti in carcere.
Secondo quanto emerso, gli arrestati, tutti appartenenti allo stesso nucleo familiare, nella serata del giorno 11 gennaio scorso, avrebbero teso un agguato alla persona deceduta mentre si trovava presso il suo luogo di dimora, un capannone
industriale, un tempo usato per scopi agricoli, situato a Cassolnovo.
Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale CC di Pavia, che proseguiranno al fine di avere conferma, o meno, di eventuali altri coinvolti, sono state autorizzate dalla locale Procura della Repubblica, con a capo il dott. Fabio Napoleone.
Rocco Becce
Direttore Editoriale