All’alba di oggi, mercoledì 1 marzo, operazione, per incidenti stradali simulati, eseguita dai Carabinieri della Compagnia Napoli Vomero, con 3 arresti.
Un duro colpo ad un’associazione per delinquere dedita a truffe assicurative, furti e rapine, in cui sono coinvolti anche medici, avvocati e relativi periti.
Purtroppo, niente da meravigliarsi in questo Paese.
I militari, comunque, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, nei confronti di 3 cittadini italiani, 2 destinatari di ordinanza cautelare in carcere ed un terzo di provvedimento applicativo degli arresti domiciliari.
Tutti, sono gravemente indiziati di aver organizzato un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti di autovetture, rapine e truffe assicurative.
L’attività investigativa, condotta dai Carabinieri della Stazione di Napoli Marianella e coordinata dalla Procura di Napoli, è scaturita dall’approfondita analisi di alcune denunce di furti e rapine di autovetture, avvenuti anche in danno di pazienti dell’A.O.U. “Federico II” e del “Santobono“, attuati mediante la tecnica del finto parcheggiatore.
Successivi approfondimenti, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei destinatari dei provvedimenti e di ulteriori indagati, in ordine all’operatività di un sodalizio dedito alle truffe in danno di compagnie assicurative e alla commissione di furti e rapine di auto, per poi rivenderne i componenti.
Quanto alla programmazione diretta a truffare le assicurazioni, è emersa la figura di coordinamento esercitata da uno degli indagati, colpito da misura cautelare e destinatario di un decreto di sequestro preventivo dell’indebito profitto ottenuto per simulare sinistri stradali, coinvolgendo a tale scopo anche professionisti, tra cui medici, avvocati e periti assicurativi.
Con riferimento ai delitti predatori, i due indagati, oggi arrestati, sono risultati coinvolti in plurimi episodi di furto di veicoli, a partire sin dall’anno 2019.
Ulteriori accertamenti hanno consentito di accertare l’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte dei componenti della famiglia di uno dei destinatari dei provvedimenti odierni, che, a partire dal 2021, tramite informazioni mendaci e omesse comunicazioni all’INPS, avrebbe percepito la somma di euro 38.627 euro, per la quale è stato disposto decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente.
Un risultato investigativo eccellente, informato dal Comando Provinciale CC di Napoli.
Rocco Becce
Direttore Editoriale