CRONACA – AGCOM E GDF UNITE NEL CONTRASTO AL FENOMENO DEL SECONDARY TICKETING. BIGLIETTI DI CONCERTI VENDUTI A 10 VOLTE IL PREZZO NOMINALE – L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nella riunione di Consiglio del 16 marzo scorso, ha adottato un’ulteriore sanzione di 12.240.000 euro per violazione delle norme in materia di secondary ticketing nei confronti della società di diritto svizzero Viagogo AG che gestisce una piattaforma globale di vendita online sul mercato secondario di biglietti di eventi e non risulta titolare di autorizzazione. La stessa società, è stata oggetto di altri 3 procedimenti sanzionatori a partire dal 2020. L’attività di accertamento è stata condotta con il supporto della Guardia di Finanza, in particolare del Gruppo Radiodiffusione Editoria del Nucleo Speciale Beni e Servizi, reparto specializzato alle dipendenze del Comando Unità Speciali e del Comando dei Reparti Speciali. Le evidenze istruttorie, verificate con indagini tecnicoinvestigative delle Fiamme Gialle, hanno consentito di accertare la vendita o comunque il collocamento sul sito web della società di titoli di accesso per 68 eventi tenutisi nel 2022, anche a prezzi superiori di 10 volte rispetto a quelli nominali, relativi a spettacoli dal vivo di artisti italiani e internazionali quali Måneskin, Blanco, Renato Zero e Cirque du Soleil, in violazione della normativa di settore. Inoltre, in considerazione della ripresa del mercato dei concerti, durante il periodo prima del “Covid–19“, l’Autorità ha avviato, in collaborazione con le Fiamme Gialle, un monitoraggio ad ampio spettro, per individuare i flussi anomali di vendita di biglietti per spettacoli sul mercato secondario. L’azione coordinata, è particolarmente importante, non solo perchè il fenomeno del secondary ticketing sottrae rilevanti risorse al fisco, ma che aumenta le barriere all’accesso ai mercati dei consumi culturali degli utenti, a danno anche della comunità degli artisti e dei lavoratori dello spettacolo. CREMONA, ILLECITI CONTRO IL “REDDITO DI CITTADINANZA“. FRODE ALL’ENTE PREVIDENZIALE, DA OLTRE 1 MILIONE DI EURO, SCOPERTA DALLA GDF. I militari della Compagnia di Crema, coordinati dalla Procura della Repubblica di Cremona, hanno accertato una frode all’I.N.P.S. correlata all’indebita percezione del Reddito di Cittadinanza dal valore di oltre 1 milione di euro, denunciando, 114 residenti nel circondario cremasco, all’Autorità Giudiziaria. In particolare, il “Reddito di Cittadinanza” è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, all’atto della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, di particolari requisiti di cittadinanza, residenza, soggiorno, reddituali e patrimoniali. Gli accertamenti dei militari hanno preso in esame i dati autocertificati necessari a richiedere il beneficio patrimoniale all’Ente previdenziale scoprendo che ben 114 percettori fossero sprovvisti del requisito della residenza sul territorio italiano da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo, come obbligatoriamente previsto dalla legge. Con tale artificio, realizzato mediante la presentazione di false attestazioni ISEE, formulate in forma di autocertificazione, i soggetti sottoposti a controllo sono riusciti ad ottenere indebitamente l’erogazione del reddito, per un ammontare complessivo di oltre 430mila euro, sebbene il tempestivo intervento della GdF, ha evitato, mediante la segnalazione all’Ente previdenziale, l’erogazione di ulteriori 570mila euro. I coinvolti nelle investigazioni, oltre ad essere stati denunciati all’Autorità Giudiziaria, sono stati segnalati all’I.N.P.S. per la restituzione del beneficio indebitamente percepito oltre che per l’interruzione delle erogazioni in corso. PADOVA, SEQUESTRATI DALLA GDF OLTRE 1 MILIONE DI ARTICOLI DI BIGIOTTERIA IRREGOLARI. Nell’ambito dell’attività di controllo economico del territorio, i Finanzieri del Comando Provinciale di Padova hanno sottoposto a sequestro oltre un milione di articoli di bigiotteria recanti l’etichettatura “nichel free”. L’operazione, condotta dai Baschi Verdi del Gruppo e scaturita da un’autonoma attività investigativa al contrasto del commercio di prodotti irregolari, ha consentito di individuare un’azienda, operante nella zona industriale di Padova, che poneva in vendita la merce in rassegna. All’atto dei preliminari accertamenti, i militari appuravano che le etichette erano state apposte in modo arbitrario e direttamente dal rivenditore, senza effettuare i test previsti dalla normativa vigente per garantire la veridicità di quanto riportato sulle stesse, in violazione delle prescrizioni. Il successivo controllo dei locali adibiti a magazzino permetteva di rinvenire e sottoporre a sequestro 3.800 prodotti. La contestuale analisi documentale ha fornito ulteriori spunti investigativi per ricostruire la filiera commerciale, permettendo di risalire all’importatore operante nella provincia di Milano. Per tali motivi, sono state estese le attività di perquisizione alla società lombarda, che aveva stoccato nei propri depositi un ulteriore milione di articoli della stessa specie, sottoposti a sequestro. Gli imprenditori controllati, sono stati denunciati alle Procure della Repubblica di Padova e Pavia per frode in commercio. ISERNIA, OPERAZIONE “CASTELLINARIA” DELLA GDF. TRUFFA SUI BONUS EDILIZI. ESEGUITE 4 MISURE CAUTELARI. Nella giornata di ieri, la Guardia di Finanza del Gruppo Isernia ha portato a termine una complessa operazione di Polizia Giudiziaria nel corso della quale sono state sottoposte agli arresti domiciliari 4 persone, di cui 3 residenti in provincia di Isernia ed una in provincia di Cosenza, in esecuzione di altrettante Ordinanze cautelari disposte dal GIP di Isernia su richiesta della locale Procura della Repubblica. Le operazioni, svolte nelle province di Isernia e Cosenza, contemporaneamente ad attività di perquisizione e sequestro nei confronti di 2 società aventi sede legale a Isernia e di diversi altri soggetti residenti in entrambe le province, sono state finalizzate a disvelare ed interrompere le attività delittuose attribuite agli indagati ed aventi ad oggetto plurime truffe in danno dello Stato derivanti dalla formazione di crediti fiscali afferenti a diversi incentivi pubblici a fronte di lavori edilizi mai realmente svolti. In particolare le indagini, dirette dal Sostituto delegato e coordinate dal Procuratore della Repubblica di Isernia, hanno evidenziato che gli indagati, tramite le società, apparentemente indipendenti, ma aventi la stessa sede legale presso lo studio di un membro dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Isernia, anch’esso sottoposto alle misure cautelari, in quanto amministratore di una delle due, avevano ottenuto crediti fiscali tramite il sistema del cd. sconto in fattura a fronte di lavori edilizi soggetti ad incentivi statali nella forma di credito di imposta, mai svolti o mai completati, in favore di committenti apparentemente ignari. Sempre in esecuzione di appositi decreti adottati dal GIP, sono stati sottoposti a sequestro preventivo e, quindi, congelati sul cassetto fiscale delle due società crediti fiscali rispettivamente del valore di euro 765.696,00 ed euro 585.024,70, nonchè ulteriori crediti del valore di euro 52.510,30 presenti sul cassetto fiscale di un’altra società che, apparentemente estranea ai fatti, aveva acquistato tali crediti formatisi senza titoli da una delle società facenti capo agli indagati. Il valore complessivo dei crediti fiscali sequestrati, quindi, è stato pari ad euro 1.403.231,00, così, impedendo l’ulteriore circolazione di crediti formatisi senza titolo, definiti dalla Legge inesistenti, e/o il loro utilizzo in compensazione. Il sequestro preventivo, quindi, è stato esteso anche ai crediti ceduti a terzi soggetti, anche dove acquistati in buona fede. RIMINI, SCOPERTE, DALLA GDF, IRREGOLARITÀ NELL’ATTIVITÀ DI NOLEGGIO OCCASIONALE DI IMBARCAZIONI DA DIPORTO. Il Codice della nautica da diporto, di cui al Decreto Legislativo n. 171 del 2005, al fine esplicito di incentivare la nautica da diporto e il turismo nautico, consente il noleggio di imbarcazioni anche da parte di persone fisiche o società non aventi come oggetto sociale il noleggio o la locazione. Tale attività, che prevede obblighi di comunicazione preventiva alla Capitaneria di Porto e all’Agenzia delle Entrate, è soggetta ad un’imposta sostitutiva del 20%, con il limite massimo di 42 giorni di esercizio nell’arco dell’anno. La mancata osservanza di quanto ora indicato assume una forma di concorrenza sleale e produce effetti negativi per l’economia, specialmente nei confronti dei soggetti che svolgono tali attività in forma di impresa, nel pieno rispetto della normativa fiscale, previdenziale e di sicurezza della navigazione marittima. A tal fine, nell’ambito delle consuete attività di Polizia Economica Finafinanziaria e Polizia marittima, i militari della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Rimini hanno concluso una serie di accertamenti, avviati a partire dalla fine del 2022, incrociando i dati acquisiti nel corso numerosi controlli in mare svolti già nella precedente stagione estiva con elementi reperiti presso gli Enti interessati ed attraverso le banche dati in uso alla Guardia di Finanza, al termine dei quali sono emerse una serie di irregolarità che hanno interessato 6 persone nei confronti delle quali sono state elevate sanzioni amministrative per complessivi 70mila euro, per mancata comunicazione preventiva ed esercizio abusivo dell’attività di noleggio. Sono 3 i segnalati ai Reparti della Guardia di Finanza competenti per territorio in relazione alla mancata dichiarazione dei relativi proventi nonchè per incoerenza dei redditi dichiarati con riferimento, fra l’altro, al possesso ed ai costi di gestione di imbarcazioni di rilevante valore commerciale. I controlli proseguiranno in relazione all’approssimarsi della stagione estiva. ORISTANO, MAXI FRODE FISCALE SCOPERTA DALLA GDF. FATTURE FALSE PER OLTRE 200 MILIONI DI EURO. Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Oristano hanno individuato un complesso meccanismo di frode operato da un’impresa oristanese riconducibile a soggetti di etnia cinese, sistematicamente dedita all’evasione fiscale mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Oristano, si sono avvalse dei numerosi riscontri in precedenza acquisiti nel corso dei controlli svolti nei confronti di attività commerciali del medesimo settore. La successiva ricostruzione dei flussi finanziari relativi alle operazioni intercorse tra il soggetto economico oggetto di indagine ed una serie di fornitori individuati in diverse città della penisola, tra cui Prato, Pistoia, Firenze, Roma e Venezia, anch’essi di etnia cinese, ha consentito di scoprire il sistema di frode. Molti dei soggetti economici posti sotto la lente di ingrandimento sono risultati essere “cartiere”, di fatto inesistenti, create al solo scopo di emettere fatture elettroniche ed accentrare su di esse il debito IVA derivante dalle operazioni documentate, omettendone la dichiarazione e il conseguente pagamento. Il sistema utilizzato dalle “cartiere” era quello dell’apri e chiudi. In sostanza, nell’arco temporale di 2 anni dall’apertura della partita iva intestata a prestanome di origine cinese, le società fatturavano vendite per decine di milioni di euro a favore di soggetti economici gestiti da persone di medesima etnia sparsi sul territorio nazionale, incassando i proventi delle fatture emesse e trasferendo sistematicamente il denaro verso l’oriente al fine di farne perdere le tracce. Terminato il ciclo vitale in tempo utile da riuscire a sottrarsi agli ordinari controlli di natura fiscale che avrebbero fatto emergere le incongruenze tra le fatture emesse e l’assenza delle dichiarazioni fiscali e dei versamenti I.V.A., i titolari fittizi si rendevano irreperibili. All’esito delle attività eseguite, sono state ricostruite emissioni di fatture per operazioni inesistenti per oltre 200 milioni di euro con la constatazione di IVA evasa per oltre 37 milioni. Deferiti all’Autorità Giudiziaria 19 persone, tra cui figura un consulente fiscale italiano, per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, dichiarazione infedele ed autoriciclaggio. TEMPIO PAUSANIA, OPERAZIONE “SCUOLE SICURE”, IDENTIFICATI 3 MINORENNI CON SOSTANZA STUPEFACENTE. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale Sassari, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori, effettuano d’intesa con i dirigenti scolastici specifici controlli antidroga all’interno degli Istituti Scolastici, al fine di prevenire e contrastare il fenomeno del consumo e dello spaccio di sostanze stupefacenti tra i giovani. Questa volta le attività preventive sono state svolte dai militari della Compagnia di Tempio Pausania che hanno operato presso alcuni compendi del capoluogo gallurese con il supporto delle unità cinofile antidroga del Gruppo Olbia. I servizi svolti hanno permesso di individuare tre giovani in possesso di sostanze stupefacenti. In particolare, i controlli delle Fiamme Gialle hanno portato alla scoperta di complessivi 30 grammi di marijuana, nonchè di una dose di MDMA (Ecstasy), in possesso di ragazzi di età compresa tra i 15 e i 17 anni, i quali nascondevano la sostanza stupefacente all’interno delle tasche dei giubbotti e nelle tasche dei pantaloni. Due giovani sono stati segnalati alla Prefettura per violazioni amministrative, detenzione di stupefacenti per uso personale, mentre, in un caso, si è reso necessario procedere alla denuncia di un giovane alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori atteso che, il quantitativo e le modalità di occultamento e detenzione della sostanza hanno indicato la possibile detenzione ai fini di spaccio della sostanza illecita. Tale tipologia di controlli testimonia ancora una volta il costante presidio attuato dalla Guardia di Finanza su tutto il territorio, in particolare, a tutela dei più giovani e, più in generale della salute ed incolumità pubblica. L’iniziativa, che sarà replicata in futuro, ha suscitato interesse tra gli studenti e ha riscosso l’approvazione dei professori e dei genitori degli alunni, consapevoli della pericolosità della diffusione del fenomeno illecito tra i giovanissimi. ARDEA, SCOPERTO DALLA GDF, TRAFFICO DI STUPEFACENTI. ARRESTATE 2 PERSONE. Una banda di trafficanti di droga operante ad Ardea e dintorni è stata individuata dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno denunciato sei persone, 5 italiani e 1 sloveno, nonché eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il provvedimento, con cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico rispettivamente per i due capi del gruppo, scaturisce dalle indagini delle Fiamme Gialle della Compagnia di Pomezia, che hanno preso le mosse da alcuni sequestri di sostanze stupefacenti eseguiti nelle piazze di spaccio. Nel corso delle indagini, i militari, supportati dalle unità cinofile antidroga del Gruppo Fiumicino, hanno sequestrato oltre un chilogrammo tra marijuana e cocaina. Il provvedimento è stato emesso sulla base delle acquisizioni probatorie, in attesa di giudizio definitivo. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza. ROMA, INDAGINE DI CARABINIERI E DDA SU ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEDITA ALLO SPACCIO DI METANFETAMINE E ALLO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE CINESE. 47 ARRESTI. Dalle prime luci dell’alba di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, con la collaborazione dei Comandi Provinciali dei Carabinieri di Roma e Prato, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari nei confronti di 47 cittadini cinesi, filippini e italiani, 19 in carcere, 16 ai domiciliari e 12 divieti di dimora, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, su richiesta della locale “Direzione Distrettuale Antimafia”, poichè gravemente indiziati a vario titolo per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico nazionale ed internazionale di sostanze stupefacenti del tipo metamfetamina ed associazione per delinquere dedita allo sfruttamento della prostituzione. Con l’emissione dell’ordinanza, il Gip ha accolto le richieste avanzate dalla D.D.A. nell’ambito di un’indagine condotta, da settembre 2021 a luglio 2022, dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro che hanno raccolto e sviluppato le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia di nazionalità cinese, consentendo di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine all’esistenza di una solida struttura criminale di tipo associativo, gestita da cittadini cinesi, attiva nel traffico nazionale ed internazionale di metamfetamine, nonchè dedita allo sfruttamento della prostituzione. Mediante l’attuazione di servizi dinamici e attività tecniche di geolocalizzazione, intercettazione telefonica e telematica, i Carabinieri sono riusciti a stimare la peculiare architettura federativa del sodalizio, composto da una cellula madre radicata a Prato ed un’altra satellite presente a Roma, entrambe capeggiate da donne cinesi dotate di una forte leadership sui loro sodali e capaci di imporre loro rigide regole di comportamento. L’attività investigativa, grazie anche alla cooperazione internazionale di Polizia, ha consentito di ipotizzare come il sodalizio criminale detenesse un posto privilegiato nell’orbita delle associazioni dedite al traffico di stupefacenti poiché specializzata nell’importazione e distribuzione di droghe sintetiche nel cui ambito era consapevole di non intralciare gli interessi delle organizzazioni criminali locali. Il gruppo, infatti, è gravemente indiziato di avere stabilito un solido canale di approvvigionamento con la Grecia potendo contare della presenza, sul territorio ellenico, di due connazionali cinesi capaci di far giungere in Italia ingenti quantitativi di stupefacente attraverso corrieri, imbarcati su voli di linea, oppure tramite spedizioni postali internazionali. Sono stati, inoltre, raccolti gravi elementi indiziari in ordine al fatto che ogni consegna avvenisse sotto il controllo della capo cellula di Prato, vertice di fatto di tutta l’organizzazione, la quale, per i carichi diretti a Roma, aveva imposto, sia alla responsabile della cellula romana che ai fornitori cinesi presenti in Grecia, il pagamento di un vero e proprio dazio di 1 € a testa, da versare direttamente a lei, per ogni grammo di stupefacente introdotto in Italia. La droga, una volta sul territorio nazionale, veniva movimentata in auto, taxi cinesi oppure in treno, e poi rivenduta all’ingrosso a pochi e noti acquirenti cinesi o filippini e, solo in casi eccezionali, a fidati italiani, autorizzati poi a rivendere in proprio ed al dettaglio lo stupefacente che finiva nelle varie piazze di spaccio della Capitale. Proprio seguendo gli spostamenti dello stupefacente, i Carabinieri hanno raccolto elementi indiziari che fanno presumere che parte di esso non veniva rivenduto a terzi ma utilizzato dalla cellula romana per rifornire una discoteca situata nella periferia Sud-Est della Capitale all’interno della quale si ipotizza vi fosse una vera e propria casa d’appuntamenti, gestita dallo stesso sodalizio ed accessibile solo a clienti di nazionalità cinese ai quali le ragazze sfruttate, anch’esse connazionali, offrivano prestazioni sessuali e droghe sintetiche sotto il controllo serrato dei responsabili scelti fra gli affiliati di maggior spessore criminale così da evitare intromissioni di altre consorterie cinesi interessate al business. L’attività di prostituzione era organizzata nei minimi dettagli, dai turni delle ragazze che venivano associate ad un numero per facilitare la scelta da parte dei clienti, al tariffario delle loro prestazioni, dal loro ricambio ciclico ai transfert per accompagnarle nelle sistemazioni alloggiative procurate dal sodalizio, dalla definizione degli appuntamenti tramite Chat su un’esclusiva piattaforma di messaggistica cinese alla promozione di “pacchetti all inclusive” (consumazione alcolica, prestazione sessuale e dose di shaboo). L’approfondimento di tutte le posizioni dei sodali e la captazione delle loro conversazioni ha consentito infine ai Carabinieri di raccogliere gravi indizi di colpevolezza che hanno consentito di comprenderne ed evidenziarne la sua solidità poichè sono emersi i connotati tipici delle più forti associazioni criminali quali ad esempio l’utilizzo di un codificato linguaggio criptico, la capacità di sostituire o ripianare rapidamente le posizioni dei sodali arrestati nell’indagine ed ancora la tutela legale garantita ai consociati detenuti. Nel corso dell’attività investigativa, a riscontro degli elementi indiziari raccolti, sono state arrestate in flagranza 17 persone, 4 denunciate a piede libero e sequestrati complessivamente circa 450 grammi di shaboo, 230 grammi di ketamina, 60 pasticche di ecstasy (MDMA) e 10.745,00 € in contanti. POMEZIA, CONTROLLI STRAORDINARI DEI CARABINIERI DI POMEZIA. 4 PERSONE ARRESTATE NEL CORSO DELLA SETTIMANA. I Carabinieri della Compagnia di Pomezia, nel corso di servizi straordinari di controllo del territorio per la prevenzione dei reati nell’ambito del comune di Pomezia svolti nel corso della settimana, hanno arrestato quattro persone ed in particolare un 31enne di Aprilia ed un 21enne di Roma, entrambi indiziati di resistenza a pubblico ufficiale ed uno solo di porto abusivo di arma bianca, insieme ad un 22enne di Roma indagato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed un 45enne di Ardea perseguito per spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, nella notte di mercoledì, i primi due soggetti, transitando in auto per le vie di Pomezia, non si fermavano all’alt imposto da una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile, dando inizio ad un pericoloso inseguimento che si concludeva nel comune di Aprilia, ove i due, abbandonata la vettura, tentavano di fuggire a piedi venendo subito bloccati dagli operanti. Nella circostanza, inoltre, uno di essi veniva trovato in possesso di un grosso coltello e l’altro di una dose di stupefacente per uso personale. E ancora, nel pomeriggio della stessa giornata, una pattuglia della dipendente Aliquota Radiomobile, perlustrando il centro urbano, notava un ragazzo, noto alle Forze dell’Ordine, che camminava con atteggiamento sospetto sulla pubblica via. Il giovane, vedendo avvicinarsi i Carabinieri intenzionati a procedere al suo controllo, lasciava cadere a terra un panetto di 100 grammi di hashish, venendo subito bloccato e tratto in arresto. Infine, nell’ambito di controlli presso una nota piazza di spaccio, un equipaggio dell’Aliquota Radiomobile notava il 45enne di Ardea uscire da un condominio ed avvicinarsi con atteggiamento sospetto ad un’autovettura in sosta, con a bordo un giovane al quale veniva ceduta una dose di cocaina in cambio di denaro. Immediatamente bloccato, il pusher veniva trovato in possesso di altre 6 dosi di cocaina e 9 di crack e tratto in arresto. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO Per domani, in Italia, come segnalato da “3B Meteo“, rovesci al Nord Ovest con neve sulle Alpi, peggioramento, entro sera, altrove, con piogge, temporali e locali grandinate. Entro sera, rovesci e temporali tra Toscana, Umbria, Marche e Lazio. Meglio sull’Abruzzo. Tempo stabile e in prevalenza soleggiato, in serata nottata qualche piovasco in arrivo sulla Campania. Temperature in lieve aumento, tra i 16 e 24 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale