CRONACA – 21 ARRESTI ESEGUITI DALLA POLIZIA DI STATO DI BOLOGNA, PISA, VICENZA E SAVONA – La Polizia di Stato di Bologna, Pisa, Vicenza e Savona, con il coordinamento dalla Direzione Centrale Anticrimine – Servizio Centrale Operativo, nell’ambito di una complessa attività d’indagine diretta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bologna, ha eseguito 21 misure cautelari per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione per ingente quantità di sostanze stupefacenti e riciclaggio. I destinatari della misura restrittiva, di cui 4 donne, sono prevalentemente di nazionalità dominicana, uno di nazionalità albanese ed i restanti di nazionalità italiana. L’indagine ha dimostrato la notevole capacità dell’organizzazione dominicana di rifornirsi dal Paese di provenienza di grossi quantitativi di cocaina che veniva occultata all’interno di pellame di bovino grezzo a bordo di containers che avevano come destinatari una società italiana appositamente costituita pet tale finalità illecita. Il 17 febbraio dello scorso anno, gli investigatori della Polizia di Stato, sulla base di precisi riscontri, avevano operato numerose perquisizioni ai danni dell’organizzazione criminale dominicana, di cui una all’interno di un capapannone situato nel vicentino che costituiva una delle loro basi logistiche che consentiva il sequestro di 488 pani di cocaina per complessivi 260 kg., occultati all’interno di pelle di bovino grezzo. Un’altra perquisizione vennne eseguita presso il porto di Vado Ligure (SV), con il sequestro di 460 pani di cocaina della stessa tipologia per un peso complessivo di 237 kg., occultati all’interno del carico di pellame con identiche modalità..Ulteriore e contestuale perquisizione veniva svolta in località Santa Croce sull’Arno (PI) all’interno di un magazzino doganale, dove era stoccato in attesa dell’imminente trasferimento nel vicentino ed anche in questo caso all’interno del pellame bovino, al cui esito era possibile sottoporre a sequestro altri 432 pani di cocaina per un peso complessivo di 233 kg. Tutta la cocaina sequestrata nei vari siti nel corso dell’operazione apparivano identici tra loro per aspetto, dimensioni e peso di 500 grammi circa l’uno, modalità di confezionamento, numerazione riportata ed anche per la ripetitività dei vari loghi impressi sui pani. Le operazioni di perquisizione svolte presso i luoghi di domicilio degli indagati, oltre al sequestro di diverse autovetture, hanno consentito di sottoporre a sequestro ingenti somme di denaro per 296.690 euro ed euro 38.560. Nel complesso l’attività di indagine ha, così, permesso di sottoporre a sequestro complessivi 745 kg. di cocaina e la somma contante di oltre 335.000 euro. Il valore economico della cocaina sequestrata è quantificabile in euro 61 milioni al dettaglio. Preziosa è stata la collaborazione della Direzione Centrale Servizi Antidroga e dell’Agenzia delle Dogane. È quanto informato dalla Polizia di Stato.
BOLOGNA, MAXI SEQUESTRO DI COCAINA, 2 ARRESTI ESEGUITI DALLA GDF. Nei giorni scorsi, militari appartenenti al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno sequestrato nei pressi di Casalecchio di Reno 44 kg. di cocaina, abilmente occultata nella carrozzeria di un autoarticolato, e arrestato in flagranza di reato il conducente e l’accompagnatore, entrambi di nazionalità italiana. L’attività ha preso le mosse dagli ordinari servizi di pattugliamento del territorio finalizzati al contrasto dei traffici illeciti, nel corso dei quali i finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di polizia economico-finanziaria, dopo aver individuato un mezzo pesante che percorreva, a forte velocità, l’autostrada A1 in direzione Sud, hanno chiesto, insospettiti da alcune manovre azzardate effettuate dal conducente, il supporto delle pattuglie della Polizia Stradale, per scortare e fermare il mezzo in totale sicurezza. L’autoarticolato, agganciato dalle volanti all’altezza di Valsamoggia, condotto fino al casello autostradale di Casalecchio di Reno (BO) e, da lì, in un luogo idoneo all’effettuazione di ulteriori controlli, è risultato provenire dal Belgio e carico di legname di pregio. Lo stato di agitazione e il forte nervosismo manifestati dai due a bordo hanno indotto i Finanzieri ad approfondire le operazioni di ispezione, tanto da richiedere l’ausilio dei locali Vigili del Fuoco che, avvalendosi di apposita autogru, hanno proceduto allo scarico dei pesanti tronchi trasportati nel semirimorchio. Durante le operazioni, uno dei due sospettati ha tentato di disfarsi del telefono cellulare ma è stato prontamente bloccato dai militari. Ciò ha ulteriormente insospettito i militari che, terminato lo scarico del legname, hanno proceduto a un’accurata perquisizione del mezzo, all’esito della quale hanno rinvenuto, all’interno di una intercapedine ricavata nel semirimorchio, 40 panetti di sostanza stupefacente, di tipo cocaina, per un peso di 44 kg. circa. Il narcotico, che una volta immesso sul mercato avrebbe potuto fruttare oltre 3 milioni di euro, è stato immediatamente sequestrato, unitamente al trattore stradale e al semirimorchio, mentre il carico di legname, destinato a una ignara impresa toscana, è stato custodito in attesa del recupero da parte del legittimo proprietario. I due sono stati tratti in arresto in flagranza di reato e, d’intesa con la locale Autorità Giudiziaria, nella persona del pm, dott. Roberto Ceroni, associati al carcere “Rocco D’Amato” di Bologna. BOLOGNA, 845 CONTRATTI DI LAVORO FALSI PER FAVORIRE L’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA E FRODE ALLL’INPS DI OLTRE 4 MILIONI DI EURO. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica felsinea a seguito di una segnalazione dell’INPS, hanno smantellato un’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alla frode previdenziale. L’articolato sistema fraudolento è stato ideato da due consulenti che, avvalendosi di ben 17 conniventi datori di lavoro, avevano escogitato un vero e proprio tariffario per predisporre falsa documentazione attestante rapporti lavorativi inesistenti, necessaria sia per il rilascio e/o rinnovo dei permessi di soggiorno a numerosi cittadini extracomunitari su tutto il territorio nazionale, sia per l’ottenimento di indebite misure previdenziali. Le indagini, eseguite dalle Fiamme Gialle di Molinella, hanno richiesto lo svolgimento di perquisizioni locali, personali e informatiche, nonchè l’acquisizione di numerose testimonianze e di copiosa documentazione presso le sedi INPS di Bologna e Ferrara, in collaborazione con la Questura di Bologna. All’esito di queste attività è stato possibile accertare l’avvenuta stipula di 845 contratti di lavoro fittizi relativi all’assunzione di 644 cittadini extracomunitari, 113 dei quali coinvolti anche al fine di beneficiare di indebite misure economiche a sostegno del reddito, quali le indennità di disoccupazione, assegni familiari e maternità, per un importo di oltre mezzo milione di euro, ottenute, per l’appunto, presentando all’INPS false certificazioni lavorative. La disamina di tali contratti ha permesso di rilevare 156mila giornate lavorative mai prestate, corrispondenti a circa 430 anni di inesistenti periodi contributivi, la cui cancellazione ha consentito di prevenire e scongiurare riconoscimenti pensionistici gravanti sul bilancio dell’INPS, stimati in oltre 4 milioni di euro. All’Autorità Giudiziaria, oltre agli intestatari dei contratti di lavoro fittizi, sono stati deferiti i 17 datori di lavoro, dislocati sul territorio bolognese e ferrarese, oltre che 8 persone con vincolo associativo, in qualità di ideatori e promotori del sistema di frode. SAVONA, PROSEGUE LA LOTTA AL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI. SEQUESTRATI DALLA GDF 83 CHILI DI COCAINA ED ARRESTATI TRE TRAFFICANTI. I militari del Comando Provinciale di Savona hanno tratto in arresto 3 cittadini albanesi, sorpresi a recuperare un carico di droga abilmente occultato in un container depositato nell’area doganale del porto di Vado Ligure. Il container, giunto a Vado Ligure a bordo della M/n “Wybelsum”, proveniente da Tangeri (Marocco), con un carico di banane dell’Equador, è stato individuato dai Finanzieri savonesi, assistiti dai funzionari del Reparto Antifrode dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli – Ufficio delle Dogane di Savona, durante l’ordinario monitoraggio dei flussi commerciali marittimi che interessano gli hub portuali di Savona e Vado Ligure (SV), rivolto in particolare alle spedizioni transnazionali di merci provenienti da aree geografiche considerate “a rischio”. Il contenitore, una volta sbarcato dalla nave, è stato sottoposto ad una accurata ispezione, che ha portato al rinvenimento del carico di stupefacente. Le successive indagini poste in essere dai militari appartenenti al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ed al Gruppo Savona, hanno consentito di trarre 3 soggetti albanesi, che introdottosi furtivamente nell’area portuale di Vado Ligure, sono stati sorpresi ad armeggiare nel container sospetto, con l’intento di recuperare lo stupefacente ivi occultato. I 3, tutti residenti a Pisa, di 33, 28 e 23 anni, sono stati immediatamente bloccati dai finanzieri e tratti in arresto con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti, quindi, tradotti nel carcere “Marassi” di Genova. La droga, circa 83 chilogrammi di cocaina purissima, suddivisa in 72 panetti, è stata sottoposta a sequestro e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Al momento dell’arresto, i cittadini albanesi sono stati trovati in possesso di attrezzi idonei all’apertura forzata del container. L’odierno sequestro si aggiunge agli analoghi risultati recentemente ottenuti dalle Fiamme Gialle, che confermano l’attenzione delle consorterie criminali verso i porti savonesi, considerati porte d’accesso privilegiate per l’introduzione della droga nel territorio nazionale. Sono in corso ulteriori approfondimenti atti ad individuare i destinatari dell’ingente partita di droga che, immessa sul mercato al dettaglio, avrebbe fruttato oltre 7 milioni di euro. VENEZIA, INDIVIDUATI DALLA GDF 2MILA LAVORATORI IRREGOLARI NELLA CANTIERISTICA NAVALE. La Guardia di Finanza di Venezia, all’esito di pregressa attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica di Venezia tesa a disvelare l’esistenza di sistematiche condotte di sfruttamento della manodopera all’interno dei cantieri navali veneziani, ha individuato, anche grazie alla collaborazione con il locale Ispettorato Territoriale del Lavoro, quasi 2mila lavoratori, per lo più bengalesi e dell’Europa dell’Est, retribuiti con paghe irregolari e spesso privati dei più elementari diritti sanciti dai contratti collettivi. L’attività consegue all’esame di cospicua documentazione rinvenuta presso le sedi di società affidatarie dei lavori di carpenteria meccanica, afferente l’impiego e alla retribuzione di forza lavoro presso diversi cantieri navali dislocati su tutta la penisola. Sarebbe stato acclarato, in tal senso, il sistematico ricorso, da parte delle imprese appaltatrici, al meccanismo della c.d. “paga globale”, in virtù del quale il lavoratore veniva retribuito, a prescindere dalle previsioni del contratto collettivo nazionale di settore, con una paga oraria forfettaria, parametrata esclusivamente alle ore lavorate. Tale paga lorda veniva riconosciuta a fronte della predisposizione di una busta paga fittizia, recante l’indicazione di voci artificiose – quali “anticipo stipendio”, “indennità di buono pasto”, “c.d. bonus 80 euro”, “indennità di trasferta” e “anticipazione TFR”, di fatto mai erogate al lavoratore dipendente e preordinate a sottrarre a ritenuta fiscale, previdenziale e assistenziale gli emolumenti corrisposti. Sarebbero stati, inoltre, acquisiti circostanziati elementi di riscontro in ordine allo sfruttamento di 383 lavoratori in quanto costretti ad accettare, per il loro stato di bisogno, condizioni di lavoro particolarmente sfavorevoli e una paga oraria inferiore ai 7 euro. Più in generale, l’attento esame delle predette buste paghe e il loro raffronto con le risultanze investigative raccolte avrebbe permesso di evidenziare come numerosi dipendenti delle società affidatarie dei lavori sarebbero stati remunerati con una paga globale oraria inferiore a quella prevista dai contratti nazionali di categoria o senza percepire altre utilità formalmente riportate in busta paga o, ancora, tramite elargizioni fuori busta. Il tutto avrebbe permesso di rilevare la posizione di 1.951 lavoratori irregolari, che avrebbero complessivamente percepito un flusso reddituale pari a 6 milioni di euro non sottoposto a imposizione e contribuzione. PISIGNANO DI CERVIA, SEQUESTRATI DALLA GDF OLTRE TRE CHILI DI COCAINA OCCULTATI IN UN DOPPIOFONDO DELL’AUTO DI UN ALBANESE. I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Cervia, nella giornata di giovedì scorso, durante il pattugliamento della frazione di Pisignano di Cervia hanno arrestato un insospettabile 25enne, di nazionalità albanese, sorpreso ad armeggiare all’interno di un autoveicolo dove era nascosto un ingente carico di droga, pari ad oltre 3,3 chili di cocaina, destinato evidentemente a rifornire la provincia ravennate. Il servizio delle Fiamme Gialle cervesi ha preso spunto da alcune segnalazioni pervenute dai cittadini del forese, che avevano notato, nei pressi delle campagne di Pisignano di Cervia, un anomalo e frequente andirivieni di soggetti non residenti. In particolare, dopo una serie di appostamenti occulti, l’attenzione dei finanzieri si era, quindi, focalizzata su di una vettura risultata intestata ad una donna italiana, ma di fatto utilizzata da un cittadino di origine albanese, residente in loco, lavoratore stagionale ed incensurato. Quest’ultimo era stato, infatti, notato mentre transitava ripetute volte, senza apparente motivo, in aperta campagna, a diverse ore del giorno, per poi intrattenere fugaci incontri con altri in prossimità dei bar della zona. Le intuizioni dei militari, che ipotizzavano in questi anomali movimenti una modalità di ritiro e spaccio di stupefacente, hanno trovato conferma nella giornata di giovedì scorso, quando, appostati nei pressi dell’abitazione di residenza, notavano il giovane albanese che, dopo essersi assicurato di essere al riparo da sguardi indiscreti, usciva dalla vettura ed iniziava ad armeggiare in prossimità dei sedili posteriori. L’immediato intervento dei finanzieri ha permesso di coglierlo sul fatto e di recuperare, nell’immediatezza, l’ingente carico di cocaina, suddiviso in 3 panetti, da oltre un chilo ognuno, che erano stati occultati al di sotto del pianale di seduta posteriore dell’automezzo, in un vano di carico appositamente realizzato in modo da sfuggire ai controlli. La conseguente perquisizione domiciliare, effettuata presso l’abitazione del sospettato, con l’ausilio delle unità cinofile antidroga, ha permesso di recuperare ulteriore materiale probatorio con riguardo all’ipotizzata attività di spaccio nonché valuta contante per circa 1.100 euro, ritenuta dagli investigatori provento dell’illecita attività..ANCONA, SEQUESTRATI DALLA GDF UTENSILI E PRODOTTI PER LA CASA NON SICURI. SEGNALATO UN COMMERCIANTE CINESE. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona nei giorni scorsi ha intensificato l’azione di controllo economico del territorio finalizzato al contrasto della diffusione di prodotti recanti marchi contraffatti e/o mancanti degli standard minimi di sicurezza previsti dalla legge. Le Fiamme Gialle doriche hanno sottoposto a sequestro oltre 1.000 prodotti, tra cui articoli per la casa e bigiotteria. Gli accertamenti e le verifiche effettuate sui prodotti hanno permesso di constatarne la loro difformità rispetto alle prescrizioni del “Codice del Consumo” in quanto risultati privi delle informazioni indispensabili per garantire una scelta consapevole al consumatore quali: la provenienza, la presenza di eventuali sostanze nocive, le precauzioni d’uso, la composizione dei materiali costitutivi e della loro descrizione in lingua italiana. Il titolare dell’attività ispezionata, un cittadino di origine cinese operante nella periferia di Senigallia, è stato segnalato alla Camera di Commercio di Ancona per l’irrogazione della sanzione amministrativa prevista che, per questo tipo di violazione, può variare da un minimo di 516 fino a un massimo di 25.823 euro. LIVORNO, TRUFFA SU “BONUS FACCIATE” ED “EFFICIENTAMENTO ENERGETICO” SCOPERTO DALLA GDF. Prosegue incessantemente l’attività delle Fiamme Gialle nella provincia di Livorno finalizzata ad individuare e intercettare le frodi nel comparto delle agevolazioni fiscali, in particolare per quanto riguarda i “bonus facciate” e l’efficientamento energetico. Il Comando Provinciale labronico ha, infatti, richiesto a tutti i dipendenti reparti di intensificare i servizi nel delicato settore al fine di tutelare gli imprenditori onesti che, lavorando nel rispetto delle regole, chiedono e ottengono in maniera lecita queste forme di ausilio previsto dallo Stato in un momento particolarmente delicato per l’economia e l’impresa, ma anche per tutelare quei tanti cittadini che si rivolgono al mondo dell’edilizia per ristrutturare legittimamente le loro abitazioni, rendendole più moderne, green e sicure. In questo ambito, effettuando una massiva attività di intelligence e controllo economico del territorio, i militari hanno individuato delle imprese per le quali emergevano alert di rischio connessi a movimentazioni anomale di flussi finanziari e commerciali, talchè è stato deciso di approfondire la situazione e avviare attività ispettive. È, quindi, emerso come 4 società edilizie della provincia abbiano ottenuto indebitamente 2 milioni di crediti edilizi, tra “bonus 110” ed “efficientamento energetico”, a fronte dell’emissione di fatture false per lavori di ristrutturazione agevolata mai eseguiti, come confermato anche dagli stessi committenti. La frode è stata realizzata anche inviando all’Agenzia delle Entrate le previste “comunicazioni di opzione relativa agli interventi di recupero del patrimonio edilizio”, contenenti, però, dati falsi riferiti agli identificativi degli immobili oggetto dell’intervento edilizio, ovvero attestando falsamente l’effettuazione di lavori in realtà mai eseguiti. I titolari delle società sono stati denunciati per i reati di emissione di fatture false e truffa aggravata. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza. VELLETRI, CONTROLLI STRAORDINARI DEI CARABINIERI. Nel fine settimana, i Carabinieri della Compagnia di Velletri hanno eseguito un servizio di controllo straordinario del territorio nei comuni di Lariano, Ariccia, Genzano di Roma, Velletri, Nemi e Lanuvio finalizzato alla prevenzione e alla repressione di eventuali forme di degrado o di illegalità diffusa ed al controllo della circolazione stradale. Nel corso del servizio i militari hanno dato esecuzione a 2 ordini di carcerazione emessi dai Tribunali di Velletri e Roma nei confronti di un uomo ed una donna, italiani, rispettivamente di 50 e 57 anni, responsabili a vario titolo dei reati di truffa, appropriazione indebita, resistenza a Pubblico Ufficiale ed atti sessuali con minore. Due uomini di Velletri e Lariano di 20 e 31 anni, invece, sono stati denunciati a piede libero rispettivamente per porto abusivo di oggetti atti ad offendere e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso del servizio, inoltre, due persone sono state segnalate alla Prefettura di Roma in qualità di assuntori di sostanze stupefacenti. Nel complesso, sono state controllate 72 persone e ispezionati 57 veicoli e, eseguite 2 perquisizioni personali, elevate 2 sanzioni al “Codice della Strada”. FIUMICINO, CONTROLLI DEI CARABINIERI NELLO SCALO AEROPORTUALE INTERNAZIONALE “LEONARDO DA VINCI”. 3 PERSONE DENUNCIATE E 3 AUTISTI, DI CUI 2 ABUSIVI, SANZIONATI. Nel corso dei quotidiani controlli nello scalo aeroportuale intercontinentale “Leonardo Da Vinci”, i Carabinieri della Stazione Aeroporto di Fiumicino hanno denunciato tre persone per tentato furto e sanzionato tre persone tra procacciatori di passeggeri abusivi e un NCC. Presso i duty free situati nel Terminal 3 – Partenze, i Carabinieri hanno fermato in due distinti interventi, 3 viaggiatori, tutti italiani, che, in attesa dei rispettivi voli, hanno tentato di superare le casse senza pagare prodotti di profumeria e cosmetici, del valore di circa 500 euro, occultandoli all’interno dei propri bagagli a mano. Sono stati notati dal personale addetto alla vigilanza che hanno poi allertato i militari. La refurtiva è stata recuperata e riconsegnata ai responsabili dei negozi mentre i due sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria competente. Nell’ambito dei controlli finalizzati al contrasto dei fenomeni di abusivismo e altri comportamenti illeciti legati al servizio di taxi e NCC, i Carabinieri hanno, inoltre, sanzionato 3 persone, di cui 2 abusivi e un NCC, mentre cercavano passeggeri all’esterno del “Terminal 3 – Arrivi”. Agli abusivi i militari hanno anche notificato l’ordine di allontanamento per 48 ore dallo scalo e sono stati sanzionati. In totale sono state elevate sanzioni per un importo di 6.932 euro. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO Cielo poco o irregolarmente nuvoloso, in Italia, per domani, con maggiori addensamenti su Alpi, Prealpi e Liguria, qui anche con qualche isolato piovasco entro sera. Cielo complessivamente soleggiato, ma con addensamenti e locali piovaschi in serata sulla Toscana. Cielo in prevalenza poco nuvoloso, pur con qualche addensamento su Campania e Puglia nelle ore più fredde. Le temperature saranno in aumento, tra i 15 e 19 gradi, come segnalato da “3B Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale