CRONACA – COMO, INTENSIFICATA L’AZIONE DI PREVENZIONE E CONTROLLO DELLA GDF NEI CONFRONTI DI UNITÀ NAVALI – Nei giorni scorsi, i militari del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Como, a seguito dell’ingente afflusso turistico che ha interessato il territorio lariano, hanno intensificato l’azione di prevenzione e contrasto alle condotte illecite sul lago perpetrate, a vario titolo, a mezzo di unità navali sia da soggetti privati che da esercenti attività commerciali, come ad esempio n.c.c. o attività di locazione e noleggio. I Finanzieri della Stazione Navale Lago di Como, impiegati sia sul Lario a bordo dei mezzi navali del Corpo che in pattuglia presso gli approdi turistici del territorio, hanno proceduto al controllo di 25 natanti di cui 7 risultati irregolari per violazioni al “Codice della Nautica da Diporto” ed al “Codice della Navigazione”. Le infrazioni più frequenti sul lago riguardano la mancata conoscenza delle norme di sicurezza che regolano la navigazione interna, soprattutto da parte di chi si pone ai comandi di natanti che non richiedono alcun titolo abilitativo per la condotta, la mancanza dei documenti di bordo, l’assenza o l’incompleta compilazione dei previsti contratti per l’utilizzo commerciale delle unità da diporto talvolta omettendo di specificare l’importo economico della prestazione pattuita, la mancanza di assicurazione, l’assenza dei mezzi di salvataggio e delle dotazioni di sicurezza prescritte nonchè il noleggio abusivo ovvero l’utilizzo di unità da diporto per attività diverse da quelle cui sono adibite. I controlli hanno interessato, principalmente, le acque interne prospicienti i Comuni rivieraschi delle Provincie di Como, Lecco e Sondrio. L’attività svolta si inserisce anche nel più ampio dispositivo predisposto sul Lago di Como in ambito prefettizio e volto ad intensificare l’attività di vigilanza, in particolare nei fine settimana e durante i periodi di festa, sulle unità navali e sulle attività commerciali legate al settore della nautica da diporto in un’ottica di salvaguardia della vita umana e di tutela della navigazione nonchè degli utenti del lago e degli operatori commerciali che svolgono la propria attività nel pieno rispetto delle regole. MONZA, IMPRENDITORE BRIANZOLO CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA PER FRODE FISCALE ED EVASIONE CONTRIBUTIVA. ESEGUITA MAXI CONFISCA DELLA GDF DI DISPONIBILITÀ FINANZIARIE, VILLE E APPARTAMENTI. Militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Monza, su delega della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Milano, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di confisca per equivalente di disponibilità finanziarie ed immobiliari fino alla concorrenza di 41 milioni di euro, disposto con sentenza del Tribunale del capoluogo brianzolo e confermato dalla Corte di Appello meneghina, nei confronti di un imprenditore condannato, in via definitiva, per frode fiscale, indebite compensazioni ed omessi versamenti di I.V.A. e ritenute certificate. L’ordine di confisca scaturisce da indagini di polizia giudiziaria e successive attività ispettive effettuate dalle Fiamme Gialle monzesi, su delega della Procura della Repubblica di Monza, a carico di dieci società appartenenti ad un gruppo, con quartier generale a Usmate Velate, leader nella fornitura di servizi alle aziende. Nel corso delle attività investigative i Finanzieri, nell’esaminare la contabilità aziendale delle società del gruppo, con un fatturato di oltre 80 milioni di euro e 2.200 collaboratori sparsi in tutt’Italia, hanno ricostruito un ingegnoso ed insidioso meccanismo fraudolento adottato dalle imprese medesime, che consentiva loro il sistematico omesso versamento sia delle imposte dovute all’Erario sia dei contributi di spettanza dell’INPS e dell’INAIL, posto che i debiti tributari e previdenziali maturati, quantificati in 50 milioni di euro, venivano puntualmente annullati illecitamente, ossia compensati con crediti I.V.A. artatamente gonfiati o addirittura risultati in molti casi del tutto inesistenti. A conclusione dell’iter processuale, l’imprenditore, fondatore del gruppo e regista nonchè beneficiario dell’ingente frode perpetrata, per la quale era stato raggiunto da custodia cautelare in carcere disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Monza, è stato condannato in via definitiva alla pena di 4 anni di reclusione. Dopo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna, in ragione dei conseguenti approfondimenti patrimoniali eseguiti, gli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Monza hanno assicurato l’esecuzione del provvedimento di confisca per equivalente, fino alla concorrenza del profitto dei reati tributari ascritti, di disponibilità finanziarie del condannato. NOVARA, GDF E POLIZIA DI STATO CONTRO IL CAPORALATO, 9 ARRESTI E SEQUESTRI PER 4 MILIONI DI EURO. Maxi indagine sul caporalato. Dopo gli arresti del dicembre 2021 da parte della Polizia di Stato, Squadra Mobile e Guardia di Finanza ricostruiscono l’illecito giro d’affari. A margine dello sfruttamento della manodopera, emergono riciclaggio, autoriciclaggio, frode fiscale e intestazione fittizia di beni. Sequestri per 4 milioni di euro e verifiche fiscali per il recupero a tassazione dei proventi illeciti. Nei guai, 9 persone tra italiani e pakistani. La Polizia di Stato di Novara, nel dicembre 2021 aveva svolto una importante indagine in materia di caporalato. Tale indagine trae origine da una importante attività effettuata per arginare situazioni di degrado di determinate zone della città ad alta concentrazione di residenti di origine extracomunitaria. Nell’ambito di una di queste verifiche il personale della Questura aveva riscontrato, in appartamenti siti nel quartiere Sant’Agabio, la presenza di cittadini pakistani in contesti di sovraffollamento. Costoro, provati dalla condizione in cui erano assoggettati, avevano fornito le prime ammissioni inerenti alla propria attività lavorativa, nel settore della distribuzione di volantini, ed il pagamento di un corrispettivo in denaro per l’affitto del proprio posto letto. All’esito di una prima tranche di indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Novara, era stato ricostruito un vasto fenomeno di gravi e reiterate condotte di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, la più grossa emersa nella provincia, a seguito della quale, erano scattate le manette nei confronti di due pakistani ed un italiano, quest’ultimo ritenuto la mente del sodalizio criminale. Tale attività, aveva permesso di accertare che gli indagati, in concorso tra loro e per tramite di tre società a loro riconducibili operanti nel settore del volantinaggio, avevano conseguito illeciti guadagni reclutando e sfruttando lavoratori di origine pakistana, costringendoli, approfittando del loro stato di bisogno – ad estenuanti turni di lavoro, a ricevere delle paghe molto al di sotto dei minimi previsti dalla contrattazione collettiva nazionale di settore nonché a vivere in condizioni degradanti. A margine delle ipotesi aggravate di caporalato, la Procura di Novara, al fine quantificare l’ammontare dei proventi illeciti conseguiti dal sodalizio criminale, di accertare ipotesi di riciclaggio in attività economiche e imprenditoriali e verificare la fittizia intestazione di beni a terzi da parte degli indagati, ha inteso estendere l’attività di indagine al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Novara, al fine di sfruttare tutti i poteri di Polizia Economico-Finanziaria riconosciuti alle Fiamme Gialle. CREMONA, OPERAZIONE “AEMILIA” DELLA GDF, CONFISCATI BENI PER 55 MILIONI DI EURO A COSCA DELLA ‘NDRANGHETA. I finanzieri del Comando Provinciale di Cremona hanno dato esecuzione nelle province di Aosta, Cremona, Bologna, Mantova, Modena, Parma, Reggio Emilia, Rimini, Verona e Crotone ad un provvedimento di confisca definitiva adottato dalla Corte d’Appello di Bologna e confermato dalla Corte di Cassazione di beni immobili, beni mobili registrati, disponibilità finanziarie, e quote societarie per circa 55 milioni di euro scaturito da ulteriori sviluppi della vicenda giudiziaria convenzionalmente denominata “Aemilia“, che ha visto coinvolta una compagine ‘ndranghetista operante da anni nel territorio emiliano, nelle province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza. Le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cremona, avviate nel maggio 2012, a seguito dell’arresto in flagranza per il reato di usura di un piccolo imprenditore di origini cutresi, da molti anni residente in provincia di Piacenza, hanno consentito di accertare che l’arrestato, approfittando del grave stato di bisogno in cui versava la vittima, nell’anno 2011 aveva prestato soldi applicando un tasso usurario superiore al 210% annuo. È, quindi, emerso un ampio contesto criminale caratterizzato dal coinvolgimento di altre persone calabrese, titolari di aziende con elevati fatturati, che avevano ideato un vasto sistema di fatture per operazioni inesistenti, utilizzando società cartiere intestate a prestanome, il cui scopo era quello di frodare il fisco creando liquidità in nero da impiegare nella concessione di prestiti ad aziende emiliane in difficoltà finanziarie per, poi, assumerne il controllo. Gli ulteriori approfondimenti investigativi, svolti su delega della “DDA” (Direzione Distrettuale Antimafia) presso la Procura della Repubblica di Bologna, hanno consentito di portare alla luce molteplici reati di natura economica, tra i quali l’usura e le frodi fiscali di cui si sono fatti promotori diversi imprenditori i quali, attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, aventi principalmente ad oggetto vendita di materiale inerte o noleggio di mezzi di trasporto commerciale, regolate tramite i canali finanziari ufficiali, hanno consentito all’organizzazione criminale di fornire finanziamento a tassi usurai ad imprese in difficolta economica, le quali, sovente, venivano di seguito assorbite dalla struttura criminale che ne assumeva il controllo; riciclare capitali di provenienza illecita; godere di indebite detrazioni fiscali e reperire liquidità per le svariate esigenze dell’organizzazione mafiosa. NAPOLI, SPACCIO E RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE. ARRESTATO DALLA GDF UNO STRANIERO 30ENNE. Le Fiamme Fialle del Comando Provinciale di Napoli, impiegate nel quotidiano controllo economico del territorio nelle aaree più calde della città, dove le attività di servizio si sono ulteriormente intensificate con costanti controlli a contrasto dei traffici illeciti, dell’abusivismo commerciale e dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto, nei pressi di piazza Bellini, un 30enne di origine senegalese. In particolare, alla vista dei Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego Napoli, il cittadino straniero si è dato a precipitosa fuga e, una volta bloccato, ha reagito contro i militari tentando di aggredirli con un oggetto da taglio, fortunatamente riuscendo solo a lacerare una parte dell’uniforme. Dopo essere stato immobilizzato dagli operanti e all’esito di una perquisizione personale, in possesso dell’uomo sono stati rinvenuti oltre 100 grammi di marijuana, già suddivisa in 6 involucri, 52 dosi e 2 spinelli, preconfezionati, oltre a 145 euro, ritenuti provento dello spaccio. Il presunto pusher è stato, così, tratto in arresto per spaccio di stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria che, per direttissima, lo ha condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione oltre a 4.400 € di multa, disponendone, poi, la liberazione con divieto di dimora nel territorio della cittadina partenopea. Bene, anche oggi arresti di persone, poi, subito rimesse immediatamente in libertà ed è davvero inutile parlarne, in questo Paese. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza. BRACCIANO, CONTROLLI DEI CARABINIERI NEL CENTRO STORICO, CON UN ARRESTO PER DROGA. Nella serata del 13aprile scorso, i Carabinieri della Stazione di Bracciano hanno arrestato e sottoposto ai domiciliari, un 21enne di origini albanesi per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. In via Ponte Medioevale i militari, durante un normale servizio di pattuglia nel centro storico di Bracciano, insospettiti dall’atteggiamento assunto dal giovane che camminava con passo spedito ed il cappuccio calzato, hanno deciso di fermarlo per identificarlo, ma alla loro vista ha iniziato a correre. Raggiunto e bloccato poco dopo, a seguito di una perquisizione personale sono state rinvenute 4 dosi di cocaina nascoste tra i suoi vestiti. Perquisita anche l‘abitazione, sono stati trovati e sequestrati ulteriori 40 dosi di cocaina, per un totale di 30 grammi, oltre a qualche centinaio di euro in contanti e materiale per il confezionamento delle dosi. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO Per domani, in Italia, come segnalato da “3B Meteo“, al mattino, poi, entro sera, instabilità con acquazzoni su Triveneto, Emilia Romagna ed Est Lombardia con temporali. Poche nubi al mattino, poi tendenza a instabilità ad evoluzione diurna sui rilievi appenninici con rovesci e temporali sparsi. Irregolarmente nuvoloso con piovaschi sulle coste tirreniche e acquazzoni pomeridiani sui rilievi. Temperature stazionarie, tra i 15 e 21 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale