La “DIA” (Direzione Investigativa Antimafia), nelle ultime ore, ha eseguito un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Torino.
È nei confronti di P.B., un commercialista 66enne di origini lucane, già colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere, nell’ambito di una precedente operazione, effettuata nell’anno 2015.
L’inchiesta aveva consentito di riscontrare come il professionista, contabile di riferimento di una nota famiglia ‘ndranghetista, ramificata nella provincia di Torino e coinvolta in sequestri di persona e narcotraffico internazionale, avesse stilato un vero e proprio “vademecum” per la realizzazione di frodi fiscali all’IVA nazionale e dell’Unione Europea.
I beni, oggetto del provvedimento, sono 4 imprese e 2 quote sociali, operanti nei settori edile, agricolo e dell’esercizio dell’attività professionale di commercialista ed esperto contabile, 66 beni immobili, ubicati in Piemonte ed in Basilicata, 8 beni mobili registrati e 18 rapporti finanziari, con un valore totale, stimato in circa 4 milioni di euro.
Inoltre, come informato in redazione dagli investigatori, è stata disposta anche l’irrogazione, nei confronti dell’indagato, della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per un periodo di 3 anni.
Rocco Becce
Direttore Editoriale