Dopo la morte del 45enne Vito Vaccaro, avvenuta a Potenza, nella sua abitazione, lo scorso 18 luglio, causata per arresto cardio circolatorio da assunzione di stupefacente, tramite veno puntura, sono stati tratti tratti in arresto un lucano 45enne, P.F. che ha fornito la droga e un 30enne nigeriano, O.T. che l’ha venduta, il primo ritenuto gravemente indiziato del reato di cui all’att. 586 c.p., morte come conseguezza di altro delitto, ed entrambi, in concorso tra loro, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
Ad eseguire i fermi, lo scorso 15 maggio, il personale della Squadra Mobile di Potenza, al comando del dott. Marco Mastrangelo, su disposizione della locale Procura della Repubblica che ha eseguito un’ordinanza con la quale il GIP del locale Tribunale ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Le prime attività di investigazione, grazie a filmati di videosorveglianza e l’analisi dei tabulati telefonici, hanno fatto emergere i contatti intrattenuti dalla
vittima, nei pressi della sua abitazione, subito prima del decesso, con il presunto pusher entrato in possesso della sostanza stupefacente da parte dello straniero.
Gli investigatori, poi, hanno
accertato che tra i due, a seguito di un accordo preventivo, vi era stato un incontro teso alla cessione di eroina.
Si è giunti all’identificazione del fornitore, dopo il suo arresto avvenuto nel centro storico della città di Potenza, trovato con 20 involucri contenenti eroina, pronti per essere immessi sulla piazza di spaccio cittadina, appurando che con la sua utenza telefonica era in contatto con l’altro arrestato, dopo che aveva ricevuta la richiesta di stupefacente dalla persona deceduta, proprio a causa della sua droga, come accertato dagli esami condotti dalla Polizia Scientifica.
Ad informarlo è la Procura della Repubblica di Potenza, guidata dal dott. Francesco Curcio.
Rocco Becce
Direttore Editoriale