La Direzione Investigativa Antimafia – Sezione di Salerno, nei giorni scorsi, ha dato esecuzione ad un decreto di confisca emesso dalla Sezione Riesame e Misure di Prevenzione del locale Tribunale di beni immobili per oltre 2 milioni di euro riconducibili a M.C., detenuto in espiazione di numerose condanne definitive per i delitti di omicidio pluriaggravato continuato, associazione di stampo camorristico, usura, estorsione ed altro.
L’esecuzione del provvedimento rappresenta il coronamento di un’articolata ed approfondita attività investigativa svolta dalla locale Sezione D.I.A. finalizzata alla ricostruzione del profilo di pericolosità sociale dell’indagato ed alla individuazione di svariati beni immobili ed altre proprietà a lui riconducibili.
Le indagini patrimoniali condotte dagli investigatori hanno evidenziato una sproporzione tra il suo patrimonio, la capacità reddituale dei suoi familiari e la sua pericolosità sociale, a causa di numerose condanne passate in giudicato per gravissimi reati e dall’irrogazione di una precedente misura di prevenzione di carattere personale rimasta ineseguita, oltre alla sua appartenenza al clan camorristico “Tempesta”, gruppo federato della nota organizzazione criminale “Nuova Famiglia”, imperante nell’Agro Nocerino-Sarnese che ha disposto nei suoi confronti la misura di prevenzione di carattere patrimoniale della confisca.
L’iniziativa di prevenzione assume un particolare valore dove si considerino le attività dissimulatorie poste per anni in atto dal proposto al fine di sottrarsi alla celebrazione dei numerosi processi ai quali avrebbe dovuto essere sottoposto a partire dalla fine degli anni ’90.
In sintesi, l’uomo, ha simulato per anni l’esistenza di una patologia con conseguente grave quadro di deterioramento cognitivo, peraltro convalidato da numerose consulenze e perizie medico-legali e psichiatriche, tale da fargli ottenere il riconoscimento di uno stato di incapacità processuale che ha determinato per anni il rinvio dei numerosi processi pendenti a suo carico in fase dibattimentale per gravissimi reati.
Le risultanze di indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore nel periodo interessato, opportunamente sottoposte al vaglio di un consulente tecnico medico psichiatra, hanno, così, consentito di smentire l’esistenza della lamentata patologia invalidante, incompatibile con le sue attività criminali, rendendo possibile la ripresa dei dibattimenti a lungo sospesi.
Da quel momento, come informato in redazione, si sono succedute, a suo carico, numerose sentenze di condanna per gravissimi reati che non hanno impedito agli inquirenti di ricostruire in maniera puntuale il suo patrimonio e la sua provenienza illecita.
Ed è per questo che, il Tribunale di Salerno ha emesso decreto di confisca che ha colpito svariati beni immobili, tra cui un complesso immobiliare (Parco Concetta), costituito da alcuni appartamenti, garage ed aree non edificate ubicate in Angri ed altra proprietà immobiliare (Villa Concetta C) ubicata nel Comune di Sant’Egidio del Monte Albino.
È stata, inoltre, disposta la confisca per equivalente della somma di circa 160mila euro.
Redazione