16 arresti e 5 misure cautelari, tra obblighi di dimora e firma, 51 indagati, oltre a 50 perquisizioni effettuate nel Lazio, Campania, Abruzzo, Basilicata e Puglia.
È questo, il risultato ottenuto dai Carabinieri del “Nucleo T.P.C.” di Bari, al comando del Ten. Col. Giovanni Di Bella, durante un’operazione denominata “Canusium” eseguita nella prima mattinata di oggi, mercoledì 24 maggio, con più di 300 militari, in collaborazione con il R.O.S. di Roma, dei Comandi dell’Arma territorialmente competenti e con lo Squadrone eliportato “Cacciatori Puglia“.
L’operazione, scaturita dagli esiti di una complessa ed articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani (B.A.T.) e svolta dai Carabinieri dell’Arte di Bari, ha complessivamente impegnato più di 300 militari dell’Arma.
Alcuni arresti sono stati eseguiti anche nel potentino, dopo l’individuazione nell’agro di Canosa, di diversi scavi clandestini che a partire dallo scorso Autunno, ha consentito di individuare una presunta organizzazione criminale ai danni del patrimonio culturale, composta da tombaroli, ricettatori di zona e areali, oltre che da trafficanti internazionali.
I militari, inoltre, hanno recuperato e sequestrato diverse migliaia di reperti archeologici, tra ceramiche e monete archeologiche in oro, argento e bronzo, 60 tra metal detector e arnesi idonei allo scavo clandestino, oltre a della documentazione contabile attestante le transazioni illecite tra l’Italia e l’estero.
È quanto informato dagli investigatori, durante una conferenza stampa tenutasi nel corso della tarda mattinata, a Trani, presso il Comando Provinciale Carabinieri B.A.T., in corso Matteo Renato Imbriani 139, alla presenza del Procuratore della Repubblica presso il locale Tribunale, dott. Renato Nitti.
Rocco Becce
Direttore Editoriale