CRONACA – LIVORNO, NEL PORTO SEQUESTRATI DALLA GDF 11 KG DI COCAINA E ARRESTATO UN 40ENNE. Altro colpo al traffico di stupefacenti messo a segno dalle Fiamme Gialle di Livorno, che confermano ulteriormente la loro presenza e l’efficace cornice di sicurezza che garantiscono diuturnamente nello scalo labronico. Nel corso della serata dell’altro ieri i finanzieri del Gruppo stavano procedendo ai consueti controlli su mezzi e persone circolanti all’interno e nei pressi del porto, tra i vari mezzi presenti anche un’autovettura che si stava imbarcando per la Sardegna. L’utilitaria aveva a bordo una famigliola, genitori e due bambine, all’apparenza tranquilla, se non fosse che nel corso del passaggio vicino al veicolo i due labrador antidroga Jambo e Brook hanno dato segnali di interessamento sul veicolo, talchè i finanzieri hanno deciso di approfondire il controllo. Quest’ultimo è stato realizzato garantendo la dovuta attenzione e cautela alle due bambine, ma anche la massima cornice di sicurezza per l’attività in corso ed il resto dell’utenza portuale, in quel momento molto attiva e variegata. La meticolosa perquisizione alla fine ha premiato l’eccezionale olfatto dei cani antidroga. Occultati nel sedile posteriore sono stati rinvenuti diversi panetti di cocaina pura, per un peso complessivo di 11 chili Lo stupefacente avrebbe fruttato, al dettaglio, per diverse decine di migliaia di dosi, oltre 3 milioni di euro. Il conducente del mezzo, nonchè capofamiglia 40enne, straniero, è stato tratto in arresto d’iniziativa, in flagranza di reato per traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante dell’ingente quantità, e condotto in carcere a disposizione della locale Procura della Repubblica. Dall’inizio dell’anno sale a 300 chili, il complessivo stupefacente sequestrato dalla Guardia di Finanza di Livorno, con 16 persone tratte in arresto tanto in porto quanto su tutta la provincia, a testimonianza dell’efficacia del sistematico diuturno lavoro svolto dai finanzieri a tutela dei cittadini e della legalità. AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO, SI APPROPRIA INDEBITAMENTE DI OLTRE 620MILA EURO DEI PROPRI ASSISTITI, SEQUESTRO ESEGUITO DALLA GDF. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cagliari, al termine di accurate ed approfondite indagini, hanno sottoposto a sequestro beni e valori per 620mila euro nei confronti di un amministratore di sostegno, il quale nel tempo, in base agli elementi finora raccolti, si sarebbe illegittimamente appropriato dei beni dei propri assistiti. L’amministratore ha svolto la sua attività di tutore su nomina del Giudice Tutelare del Tribunale di Cagliari, in un arco temporale compreso tra il 2012 ed il 2020, nei confronti di 40 persone, tutte assolutamente ignare di tale condotta del professionista. Le attività investigative delegate dalla Procura sono consistite principalmente nell’acquisizione della numerosa documentazione bancaria sia dei soggetti amministrati che dell’indagato, nell’acquisizione di sommarie informazioni nei confronti di prestatori d’opera e di beni non riconducibili alle esigenze effettive degli amministrati, oltre che nell’esame dei diversi fascicoli personali dei soggetti tutorati dall’indagato. Al professionista sono stati contestati i reati di peculato e di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, in quanto, nell’espletamento dell’incarico e inducendo in errore il Giudice Tutelare, mediante anche la produzione di documenti falsi e l’omissione di informazioni rilevanti e obbligatorie, avrebbe distratto, a proprio vantaggio, dai conti correnti degli assistiti somme per oltre 620mila euro. Infatti, l’analisi dei numerosi conti correnti ha consentito di rilevare operazioni bancarie sospette sia con riferimento ai beneficiari, che si ripetevano continuamente, sia con riferimento alle causali che apparivano, da un’attenta analisi, non attinenti alla gestione degli amministrati. Le stesse, grazie al riscontro effettuato sui singoli IBAN di destinazione, hanno consentito di risalire agli effettivi beneficiari delle operazioni e, quindi, di tracciare l’effettiva destinazione delle somme di danaro in uscita dai conti degli amministrati. Le attività bancarie disposte dall’indagato si caratterizzavano per il costante uso dell’internet banking attraverso la predisposizione di bonifici che avrebbero simulato operazioni fittizie apparentemente riconducibili agli amministrati. ROMA, CONFISCA DI PREVENZIONE DI BENI DELLA GDF PER OLTRE 180 MILIONI DI EURO A DUE IMPRENDITORI ATTIVI NEL SETTORE EDILE. Il Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, ha disposto la misura della confisca di beni nella disponibilità di due fratelli, imprenditori attivi del settore delle costruzioni edili, per un valore complessivo di oltre 180 milioni di euro, nonché la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di anni due. Gli approfondimenti investigativi, eseguiti dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma, svolti su delega della locale Procura della Repubblica, traggono origine da una richiesta di ammissione al concordato preventivo di una società edile gravata da oltre 112 milioni di euro di debiti. Dagli stessi è emerso che i due imprenditori avrebbero pianificato operazioni contabili e finanziarie, in gran parte fittizie, volte a rappresentare all’esterno una situazione patrimoniale florida e redditizia, idonea, in prima istanza, a ottenere agevolmente finanziamenti dagli istituti bancari e, successivamente, a persuadere i creditori della bontà dei piani concordatari adottati, in modo, così, da eludere la procedura concorsuale. La misura di prevenzione patrimoniale, anche frutto delle evidenze di procedimenti penali nei quali i due costruttori venivano sottoposti agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta in concorso, pone in luce una significativa sproporzione tra fonti di reddito lecite, attività economiche esercitate e complesso patrimoniale posseduto, direttamente ovvero indirettamente. Gli accertamenti economico-patrimoniali svolti dalle Fiamme Gialle di Roma hanno inoltre consentito di tracciare, in capo ai nuclei familiari dei proposti, la disponibilità di ingenti fonti reddituali di derivazione illecita frutto di condotte distrattive in danno delle società fallite. Tali proventi sono confluiti, attraverso molteplici operazioni economiche, nelle società destinatarie del provvedimento in argomento. Le innumerevoli aziende facenti capo ai destinatari della misura ablativa sono risultate tra loro interconnesse attraverso l’utilizzo di prestanome e di complessi stratagemmi contabili. Il patrimonio, così, individuato, nel dicembre 2021, già oggetto di sequestro di prevenzione ai sensi del “Codice Antimafia”, è costituito da partecipazioni societarie, nei settori dell’edilizia e dell’immobiliare in genere, 40 immobili, anche di pregio e adibite a uso ufficio, ubicati a Roma, Anzio, Fiuggi, Fiumicino e Bassano Romano, disponibilità finanziarie e 20 autovetture di lusso, tra cui, Lamborghini, Mercedes e BMW, ed è stato stimato in oltre 180 milioni di euro. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
VENTIMIGLIA, 35ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI PER EVASIONE E MALTRATTAMENTI. Lo scorso mercoledì 24 maggio, i militari della Compagnia Carabinieri di Ventimiglia, a seguito di mirata attività d’indagine svolta dalla Stazione Carabinieri di Castelnuovo di Porto, hanno rintracciato un 35 enne di nazionalità tunisina, già noto alle forze dell’ordine, evaso dalla propria abitazione di Roma dove era sottoposto agli arresti domiciliari. L’uomo, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Tivoli su richiesta della Procura per il reato di maltrattamenti contro familiari, si era reso irreperibile da qualche giorno ed era ormai quasi giunto al confine Francese, con il chiaro intento di sottrarsi alla cattura. Solo al termine di una certosina attività di ricerca, condotta anche mediante localizzazione del telefono in uso all’indagato, i militari dell’Arma di Castelnuovo di Porto sono riusciti ad indirizzare i colleghi di Ventimiglia nell’area dove, al termine di estenuanti ricerche, una pattuglia è riuscita ad individuarlo e trarlo in arresto. L’uomo è indagato di reiterati maltrattamenti ai danni di una giovane donna italiana, che nonostante i soprusi ha trovato il coraggio di denunciare gli abusi fisici e psicologici di cui era stata vittima, gettandosi alle spalle il tormento inflitto da un uomo che credeva di amare. L’indagato, dopo le formalità connesse all’arresto è stato associato presso la casa circondariale di Sanremo, ove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli. ROMA, CONTROLLI DEI CARABINIERI CONTRO ILLEGALITÀ E DEGRADO, CON FERMI, DENUNCE E SANZIONI. I Carabinieri delle Compagnie di Roma Piazza Dante e Roma Centro, unitamente ai colleghi del Gruppo Roma, a quelli del Gruppo Tutela Lavoro di Roma e del Gruppo Tutela Salute di Roma nonché del Nucleo Cinofili Santa Maria di Galeria, hanno eseguito mirati controlli, volti al contrasto di ogni forma di degrado e di illegalità nel centro storico. In poche ore i Carabinieri hanno fermato un cittadino egiziano 35enne, con precedenti, che è stato arrestato e condotto a Regina Coeli in esecuzione di un ordinanza di aggravamento della misura cautelare, emessa dal Tribunale di Roma, per rapina; un romano 50enne, già noto alle forze dell’ordine, è stato raggiunto da un ordine di carcerazione poichè deve scontare la pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione per reati contro il patrimonio, commessi nel 2018 a Roma ed è stato condotto nel carcere di Rebibbia; per lo stesso motivo un 27enne romano è stato condotto a “Regina Coeli” in esecuzione del decreto di sospensione della misura dell’affidamento ai servizi sociali con l’ordine di carcerazione; in via Nazionale, i Carabinieri hanno controllato un 23enne di origini africane, in Italia senza fissa dimora e già con precedenti che è risultato gravato da un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dal Tribunale di Roma – Ufficio Gip lo scorso 5 maggio, dovrà scontare una pena di 2 anni e 8 mesi per una rapina commessa a Roma lo scorso 20 gennaio. Un 44enne marocchino è stato sorpreso mentre cercava di rubare una vettura parcheggiata in viale Manzoni; un 50enne romeno è stato bloccato alla fermata della metro Termini dopo aver sottratto il borsello ad un cittadino straniero; due cittadini francesi di 25 e 23 anni, senza fissa dimora, sono stati bloccati dopo aver sottratto il portafogli ad un turista argentino in piazza della Repubblica; due cittadini cubani di 22 e 18 anni sono stati fermati dopo aver sottratto la borsa ad una turista italiana, che l’aveva lasciato appoggiata su una sedia in via Cavour, contenente denaro contante documenti ed effetti personali, che sono stati recuperati e restituiti e un cittadino africano, senza fissa dimora, è stato denunciato per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Molti altri sono stati denunciati per inosservanza del foglio di via obbligatorio. I Carabinieri hanno anche sanzionato un esercizio commerciale di telefonia, di via Carlo Alberto, per un importo di 300 euro, per la mancata esposizione della licenza. In piazzale Prenestino è stato sanzionato per un importo di 2mila euro il titolare di un bar, per la mancata applicazione delle procedure di autocontrollo aziendale. Eseguiti, infine, diversi posti di controllo alla circolazione, nel corso dei quali sono state elevate una decina di contravvenzioni al “Codice della Strada”. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO Per la giornata di domani, in Italia, poco o parzialmente nuvoloso, con addensamenti cumuliformi diurni tra Alpi, alta Val Padana e Liguria interna con qualche rovescio o temporale. Ben soleggiato al mattino, poi, sviluppo di nubi cumuliformi al pomeriggio con qualche rovescio in Appennino. Ancora variabilità sul versante tirrenico con qualche rovescio pomeridiano sui rilievi appenninici. Le temperature, come segnalato da “3B Meteo“, saranno ancora in calo, tra i 22 e 28 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale