CRONACA – TRENTO, SMANTELLATA DALLA GDF ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEDITA A RICICLAGGIO DI DENARO DA NARCOTRAFFICO – Nella mattinata di oggi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trento, coadiuvati da personale dello S.C.I.C.O. e da numerosi Reparti territoriali del Corpo sul territorio nazionale, insieme alla squadra di Polizia Giudiziaria della Procura Distrettuale di Trento, con l’ausilio di funzionari dell’Agenzia EUROPOL, nell’ambito d’indagini delegate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Trento, in materia di riciclaggio internazionale, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di decine di persone, anche all’estero, ed il sequestro di svariati milioni di euro. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi, alle ore 11:00, presso gli Uffici della Procura della Repubblica di Trento, alla presenza del Procuratore Distrettuale della Repubblica di Trento, dott. Sandro Raimondi e del Comandante Provinciale, Col. Danilo Nastasi. ROVIGO, INDIVIDUATA DALLA GDF UN’ATTIVITÀ COMMERCIALE SCONOSCIUTA AL FISCO. SCOPERTI RICAVI PER CIRCA 350MILA EURO MAI DICHIARATI. Nell’ambito delle attività di contrasto all’evasione fiscale e di controllo economico del territorio è stata individuata un’impresa operante nell’Alto Polesine che, sin dall’inizio della sua attività, nell’anno 2019, non ha mai presentato alcuna dichiarazione fiscale. Grazie all’attenta opera di controllo del territorio condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Rovigo è stato individuato un panificio molto attivo e con un buon giro di clientela che si guardava bene dall’emettere anche gli scontrini fiscali per i corrispettivi incassati quotidianamente. Infatti, emettendo scontrini a zero, faceva in modo di non certificare alcun corrispettivo e, quindi, a non informare l’Agenzia delle Entrate delle somme incassate. Gli accertamenti finalizzati al controllo della corretta memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, scaturiti dagli ordinari controlli del territorio e avviati a seguito di alcune anomalie rilevate, hanno permesso di ricostruire il volume d’affari per gli anni d’imposta dal 2019 al 2021, per i quali non è stata presentata alcuna dichiarazione fiscale obbligatoria. Questo anche grazie ai dati emersi con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo. Non avendo istituito alcun registro contabile i finanzieri della Tenenza di Lendinara, coordinati dal Gruppo di Rovigo, hanno dovuto raccogliere in diversi modi una cospicua mole di dati grazie ai quali è stato determinato il reale volume d’affari dell’impresa, quantificato in circa 350mila euro, con la conseguente Imposta sul valore aggiunto mai versata. Gli atti della verifica sono ora a disposizione degli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Rovigo per il recupero dei tributi evasi e l’irrogazione delle sanzioni. BOLOGNA, ESEGUITE DALLA GDF 41 MISURE CAUTELARI A CARICO DI APPARTENENTI ALLA ‘NDRANGHETA REGGINA E CROTONESE, DEDITI AL TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA. Sin dalle prime ore del mattino, oltre 160 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna sono stati impegnati, con il supporto del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (S.C.I.C.O.) e di altri Reparti, nell’esecuzione di 41 ordinanze di custodia cautelare, 37 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e un obbligo di dimora, nelle province di Bologna, Reggio Emilia, Modena, Parma, Milano, Cremona, Brescia, Pavia, Livorno, Roma, Foggia, Potenza, Crotone e Reggio Calabria, a carico di appartenenti a un’associazione a delinquere composta da italiani appartenenti o contigui alla ‘ndrangheta reggina e crotonese, dedita al traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana. Le misure cautelari, disposte dal G.I.P. del Tribunale di Bologna dott. Alberto Gamberini, costituiscono l’epilogo di complesse indagini di Polizia Giudiziaria dirette dal dott. Roberto Ceroni della locale Direzione Distrettuale Antimafia, coordinate dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, alla luce di convergenze emerse con altri filoni investigativi delle Procure della Repubblica di Firenze, Potenza e Trento, condotte, per quasi 2 anni, dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna. Grazie all’acquisizione delle chat criptate intrattenute tramite la piattaforma Sky ECC, smantellata nel 2021 a seguito di un’operazione di un Joint Investigation Team sotto l’egida di Europol, i finanzieri hanno ricostruito la struttura del sodalizio criminale e l’intera filiera dell’approvvigionamento dello stupefacente. Il leader dell’associazione è stato identificato in un uomo, già noto alle cronache, ai vertici della ‘ndrina “Staccu” di San Luca (RC), latitante in Spagna dal 2018 e tratto in arresto a marzo 2021. Nel periodo di latitanza, il boss ha tirato le fila di una vastissima rete di narcotraffico internazionale in grado di gestire carichi di stupefacente nell’ordine delle centinaia di chilogrammi al mese, in affari con i potentissimi cartelli sudamericani, tra cui il Primeiro Comando da Capital brasiliano e organizzazioni criminali colombiane, peruviane, messicane e boliviane, e alcuni dei più noti e pericolosi latitanti italiani. Grazie all’incessante brokeraggio dell’indagato, lo stupefacente, proveniente dai Paesi di produzione Sud-Americani, giungeva nei porti dell’Europa settentrionale, in particolare Anversa e Rotterdam, per essere subito dopo distribuito in tutto il vecchio Continente. Il boss aveva affidato la gestione del mercato italiano a calabresi, promotori dell’associazione, da anni residenti nel parmense e nel reggiano che, avvalendosi di basi logistiche dislocate in Calabria, Lazio e Lombardia, di corrieri e di imprese compiacenti, erano in grado di occuparsi, con indiscussa professionalità e disinvoltura, dei traffici illeciti della cosca, in tutta la penisola. PIACENZA, SEQUESTRATI DALLA GDF CIRCA 2MILA CAPI D’ABBIGLIAMENTO CONTRAFFATTI. La Guardia di Finanza di Piacenza, nell’ambito del dispositivo operativo per il contrasto alla contraffazione ed all’abusivismo commerciale, ha sottoposto a sequestro circa 2mila capi d’abbigliamento contraffatti. In particolare i finanzieri, nel corso di una mirata attività di controllo economico del territorio, hanno individuato un commerciante che esponeva, in forma ambulante, sui propri banchi, numerosi capi di vestiario firmati e a prezzi concorrenziali. Nutrendo dubbi sull’autenticità di alcuni marchi esposti, venivano svolte approfondite attività investigative in esito alle quali, la locale Procura della Repubblica, disponeva un provvedimento di perquisizione e sequestro che veniva eseguito presso il magazzino di proprietà del commerciante. Nel corso delle operazioni di servizio, i finanzieri, considerata la pregevole fattura dei capi rinvenuti, tale da indurre facilmente in inganno la clientela, richiedevano la consulenza di un perito che verificasse la natura dei prodotti. Dopo aver interessato i referenti nazionali dei marchi coinvolti, è stata appurata la falsità delle firme riportate sui prodotti, riconducibili a note griffe di moda nazionali ed internazionali. Il commerciante è stato, quindi, segnalato alla Procura della Repubblica di Piacenza per importazione, commercio di prodotti contraffatti e ricettazione. I beni sottoposti a sequestro erano destinati ad essere commercializzati per la vendita al minuto presso i mercati rionali piacentini, inquinando, così, il tessuto economico-legale del territorio e in particolare il mercato tessile e della moda, che rappresenta non solo in ambito locale, ma a livello nazionale, un settore strategico dall’elevata rilevanza economica. I capi contraffatti, per l’indubbia verosimiglianza con i capi d’abbigliamento autentici e per i prezzi leggermente inferiori rispetto a quelli praticati dai canali ufficiali, avrebbero potuto facilmente trarre in errore il consumatore finale, convinto, in buona fede, di acquistare un prodotto originale. Sulla scorta dei prezzi di vendita al pubblico, riportati sui cartellini di ogni singolo articolo, è stato calcolato il valore della merce contraffatta pari ad oltre 100mila euro. FIRENZE, ASSOCIAZIONE FINALIZZATA AL TRAFFICO INTERNAZIONALE DI SOSTANZE STUPEFACENTI, SEQUESTRATI QUASI 700 KG DI DROGA TRA ITALIA, SPAGNA E REGNO UNITO 20 ARRESTI E BENI PER 650MILA EURO. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) di Roma stanno dando esecuzione a un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, con cui sono stati disposti 10 provvedimenti di custodia cautelare, di cui 6 in carcere e 4 ai domiciliari, e il sequestro preventivo di beni per 650.000 euro, in relazione alle ipotesi di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, autoriciclaggio ed indebita percezione di erogazioni pubbliche. Le attività odierne, che si inquadrano in un più ampio contesto di esecuzioni di misure custodiali da parte anche delle Procure della Repubblica di Trento, Bologna e Potenza con l’ausilio del coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo (D.N.A.A.), sono in corso di esecuzione in Italia nelle province di Firenze, Prato, Bologna, Milano e Bergamo con la collaborazione dei rispettivi Reparti del Corpo e, sotto il coordinamento di Eurojust, in Spagna nella città di Barcellona e nel Regno Unito a Londra a seguito dell’emissione di specifici mandati di arresto. In particolare, sulla base degli elementi sinora raccolti e come vagliati dal Tribunale, gli indagati avrebbero costituito un sodalizio criminoso, composto quasi esclusivamente da soggetti nati e domiciliati in provincia di Firenze, dedito alla commercializzazione di ingenti quantitativi di hashish e marijuana in Toscana, EmiliaRomagna e Lombardia; i proventi del traffico sarebbero poi stati reimpiegati sfruttando la professionalità di un commercialista fiorentino. Quest’ultimo, facente parte dell’organizzazione criminale, si sarebbe occupato della stipula, sotto falso nome, di contratti d’affitto di immobili nel Comune di Firenze che venivano adibiti a depositi di droga, avrebbe, poi, consentito il riciclaggio di taluni proventi e, infine, l’assunzione fittizia alle proprie dipendenze di uno dei sodali al solo fine di permettergli di poter dimostrare una posizione lavorativa regolare e di beneficiare indebitamente della cassa integrazione e della disoccupazione. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Firenze e svolte dal Gruppo Operati-vo Antidroga (G.O.A.) del G.I.C.O. di Firenze con il supporto dello S.C.I.C.O., hanno do-cumentato che l’organizzazione, che ha operato attivamente anche nel periodo di lockdown, era costituita da persone per lo più fiorentine. TERAMO, SEQUESTRATI DALLA GDF OLTRE 113MILA GIOCATTOLI PERICOLOSI PER LA SALUTE. Nell’ambito del costante controllo della sicurezza dei prodotti immessi nel mercato, a seguito di specifici servizi disposti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Teramo, militari della Compagnia di Giulianova hanno individuato un commerciante all’ingrosso di Mosciano Sant’Angelo che riforniva diverse famose catene commerciali di giocattoli privi delle avvertenze in lingua italiana a tutela della salute dell’utilizzatore. Nello specifico, nel corso delle attività sono stati sottoposti a sequestro amministrativo oltre 112mila prodotti di vario genere, in particolare giocattoli che non riportavano la marcatura “CE” che, in attuazione della Direttiva europea sulla sicurezza dei giocattoli, viene apposta a seguito di specifici controlli di qualità sui prodotti. Le fiamme gialle hanno, poi, ricostruito la filiera per individuare il fabbricante dei giocattoli, nella cui sede, situata in provincia di Napoli, sono stati sequestrati altri articoli della stessa specie. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
TIVOLI, ARRESTATI DAI CARABINIERI I PRESUNTI RESPONSABILI DEL FURTO DI UN ROBOT MEDICO DEL VALORE DI 1 MILIONE E MEZZO DI EURO. I Carabinieri della Compagnia di Tivoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a carico di 4 italiani, gravemente indiziati di furto aggravato in concorso. La misura cautelare è l’esito di una certosina attività di indagine svolta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Tivoli e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, avviata, il 22 maggio dello scorso anno, a seguito del furto di un autoarticolato contenente un robot medico, che sarebbe dovuto essere consegnato ad un importante ospedale della capitale. I ladri, dopo essersi impossessati del camion, avevano trasbordato il prezioso congegno su un altro tir, abbandonando il mezzo su cui si trovava il robot nelle campagne di Roma. L’apparecchio, del valore di oltre un milione e mezzo di euro, rappresenta il massimo della tecnologia nella robotica applicata alle operazioni mediche più difficili ed una nuova frontiera per la medicina. Dal momento del furto i militari della Compagnia CC di Tivoli hanno iniziato a ricostruire passo dopo passo ogni minuto dell’azione criminale, grazie ad una raccolta minuziosa di dati provenienti dal camion ritrovato e dalle telecamere, fino a giungere arrivare ai volti di quattro sospettati. È stata la successiva perquisizione disposta nei confronti degli indagati a fornire gli elementi d’indagine mancanti. Infatti, a casa dei sospettati sono stati rinvenuti gli abiti indossati durante le fasi del furto, oltre ad alcuni disturbatori di frequenza, non commerciabili in Italia, utilizzati per inibire la trasmissione in radio frequenza del GPS del camion all’atto del furto. La compiuta ricostruzione degli elementi raccolti dai Carabinieri, ha consentito alla Procura di Tivoli di richiedere ed ottenere dal GIP del locale Tribunale, la misura cautelare nei confronti dei 4 indagati, provvedimento eseguito nella giornata di oggi. POLI, I CARABINIERI ARRESTANO UN UOMO INDIZIATO DI TENTATO OMICIDIO. I Carabinieri della Compagnia di Palestrina hanno arrestato un 61enne di Colonna, gravemente indiziato del reato di tentato omicidio. I militari, intervenuti a Poli (RM) su segnalazione di alcuni residenti, hanno accertato che l’indagato, giunto in compagnia di un’altra persona, aveva sferrato, a culmine di una lite, alcuni fendenti agli arti inferiori di un uomo e una donna procurando loro lesioni personali di modeste entità. Le indagini hanno permesso di verificare che la vittima, accusata dall’indagato quale autore del furto del proprio veicolo avvenuto il giorno precedente a Frascati, si era recato in quella località in compagnia di una amica quando sopraggiungevano due persone, uno delle quali estraeva un coltello a serramanico colpendo alle gambe i malcapitati. L’intervento immediato dei Carabinieri della Compagnia di Palestrina ha permesso, così, di bloccare i coinvolti e sequestrare l’arma utilizzata. Inoltre, si è proceduto alla denuncia in stato di libertà della stessa vittima, un 33enne di Roma, rinvenuta sul luogo dell’evento l’autovettura oggetto del contendere. L’indagato è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari a diposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
EVENTO – POTENZA, GRANDE SUCCESSO ALLA “PARATA DEI TURCHI 2023“, IN OCCASIONE DELLA FESTIVITÀ IN ONORE DI SAN GERARDO. Si è conclusa, nella tarda serata di ieri, con successo, la “Storica Parata dei Turchi 2023” dove vi erano musici, cavalieri, carri trainati da buoi e muli e “Civuddin“, per il secondo anno impersonato dal potentino Massimo D‘Onofrio che, ha sostituito Alberico Covino, scomparso nel 2019. L’evento, si è svolto tra le vie cittadine di Potenza alla presenza di migliaia di persone giunte dalla Basilicata e da diverse regioni limitrofe. La manifestazione, tenutasi in occasione della festività del Santo Patrono, San Gerardo, è stata organizzata dall’associazione culturale “I Portatori del Santo“, presieduta da Angelo Antonio Blasi. Alla rievocazione storica, hanno preso parte oltre 1.300 figuranti che hanno sfilato nel capoluogo lucano, sino a piazza Giacomo Matteotti, dove si è tenuta la singolare accensione della “Iaccara“. A presenziare la festività, sino a tarda notte, le varie forze dell’ordine, oltre ai volontari della “Protezione Civile” e i sanitari del “118 Basilicata“. A conclusione del percorso di festività, oggi, ancora tempo permettendo, si terrà la Santa Messa delle ore 17:00, in Cattedrale, in Largo Duono, celebrata da Monsignor Salvatore Ligorio, che stanotte era presente sul luogo dei festeggiamenti.
METEO In Italia, per domani, come segnalato da “3B Meteo“, nubi irregolari al mattino, poi, nel pomeriggio e in serata rovesci e temporali su Alpi e Prealpi in sconfinamento serale sul Piemonte. Poco nuvoloso al mattino, nel pomeriggio instabilità diffusa sulle zone interne con temporali, localmente fino alla costa tirrenica. Nubi irregolari e schiarite al mattino, poi, nel pomeriggio temporali diffusi sulle aree interne. Le temperature saranno ancora stabili, tra i 23 e 28 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale