CRONACA – ROVELLASCA, INDIVIDUATA DALLA GDF UNA BOUTIQUE DEL FALSO – Nel corso degli ultimi giorni, i finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Olgiate Comasco, all’esito di una incisiva attività investigativa, svolta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Como, hanno provveduto a denunciare una donna, residente a Rovellasca (CO), per i reati di contraffazione, ricettazione e indebita percezione di reddito di cittadinanza. Le investigazioni, scaturite nell’ambito della quotidiana attività di monitoraggio, ricerca e repressione dei reati contro la fede pubblica, anche attraverso l’utilizzo dei social network, hanno consentito di svelare l’esistenza di una vera e propria boutique di false griffe, appartenenti a note case di moda, allestita all’interno di un appartamento di Rovellasca (CO) e ampiamente pubblicizzata su apposite pagine online. Quest’ultime fungevano da vere e proprie vetrine digitali, dove poter scegliere il prodotto, la taglia e ricevere informazioni per i pagamenti nonchè ottenere, direttamente, la spedizione del capo d’abbigliamento contraffatto a domicilio. Identificato celermente la persona che realmente gestiva le pagine online, è stata notiziata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Como, la quale ha disposto la perquisizione dell’abitazione, in quanto ritenuto luogo d’esercizio dell’attività illecita. Le attività di Polizia hanno, così, permesso di sequestrare oltre 500 capi d’abbigliamento e accessori contraffatti, pronti per essere venduti, oltre a copiosa documentazione manoscritta concernente l’attività illecita svolta nel tempo. L’analisi degli elementi probatori raccolti e la minuziosa ricostruzione delle attività di compravendita effettuate ha permesso di acclarare come l’attività venisse esercitata già da alcuni mesi, sebbene la donna avesse richiesto ed ottenuto l’erogazione di strumenti di sussidio quali il reddito di cittadinanza. Le indagini condotte, hanno, così, dimostrato che, nel corso dell’ultimo periodo, erano stati incassati, dalla vendita dei prodotti contraffatti, proventi per oltre 14mila euro senza che venissero segnalati all’INPS per la decadenza dal beneficio. VITERBO, CONFISCATE E DISTRUTTE DALLA GDF MIGLIAIA DI PIANTE DI STUPEFACENTI. Come noto, dopo specifica attività investigativa, effettuata dai “Baschi Verdi” della Sezione Operativa Pronto Impiego del Gruppo di Viterbo, a seguito dell’individuazione di terreni ed immobili dove veniva coltivata, essiccata e lavorata canapa, nel mese di settembre scorso è stata eseguita un’articolata operazione di servizio che si è conclusa con il sequestro, tra l’altro, di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente in violazione della vigente normativa. A seguito delle risultanze delle indagini, i due responsabili, sono stati sottoposti alle misure cautelari personali dell’arresto domiciliare per uno e dell’obbligo di dimora per l’altro e successivamente, considerata la pericolosità sociale sono stati destinatari dell’avviso orale del Questore della Provincia di Viterbo. Conseguentemente alla richiesta di definizione del procedimento penale con patteggiamento da parte dei due imputati accolto dalla Procura della Repubblica di Viterbo, lo stesso è stato concluso, con sentenza definitiva emessa dal Tribunale di Viterbo passata in giudicato, con l’applicazione agli imputati di pene di 4 anni di reclusione ed euro 10mila di multa per uno e di due anni e otto mesi di reclusione ed euro 8mila di multa per l’altro, con esclusione della sospensione condizionale delle pene. E’ quindi terminato l’iter giudiziario, con l’esecuzione del provvedimento dell’Autorità Giudiziaria che ha disposto la confisca e distruzione delle piante in coltivazione e della sostanza stupefacente in sequestro, togliendo definitivamente il tutto dall’illecito circuito commerciale e dalla disponibilità del consumatore medio. Le migliaia di piante in coltivazione sono state distrutte mediante triturazione meccanica mentre la sostanza stupefacente per un peso di kg 260 circa, è stata termodistrutta presso un impianto di termovalorizzazione specificatamente attrezzato per tale attività in provincia di Arezzo. CAGLIARI, SEQUESTRATI DALLA GDF 5 CHILI DI HASHISH PROVENIENTI DALLA SPAGNA. ESEGUITO UN ARRESTO. I militari della Guardia di Finanza di Cagliari, nell’ambito delle ordinarie attività di controllo sulle merci in arrivo nel territorio della provincia, hanno intercettato una spedizione postale che occultava un’ingente partita di droga, pari a 5 chili di hashish, proveniente dalla Spagna e probabilmente diretta a un trafficante locale in quel momento ancora sconosciuto. Le successive operazioni di indagine condotte dalle unità specializzate antidroga hanno consentito di ricostruire l’intera operazione illecita, arrivando a identificare e trarre in arresto il presunto responsabile dell’importazione della droga nel momento in cui lo stesso stava tentando di entrare in possesso della merce attesa. L’arrestato, un cittadino italiano residente a Cagliari con svariati precedenti penali, è stato tradotto nel carcere di Uta, dove permarrà in attesa dell’udienza di convalida davanti al Giudice del Tribunale del capoluogo. La droga sequestrata, che si ritiene destinata alle piazze di spaccio dell’hinterland cagliaritano, era suddivisa in panetti riportanti vari marchi distintivi, compresi quelli di note griffe della moda, la stessa, qualora immessa sul mercato, avrebbe generato ricavi illeciti per oltre 25mila euro. L’operazione in rassegna, che si aggiunge ad altre recentemente concluse, testimonia ancora una volta il costante e fattivo impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alle organizzazioni criminali che, da sempre, identificano nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti uno dei canali più proficui e celeri di accumulazione illecita di capitali. NUORO, OPERAZIONE “EASY HEMP” DELLA GDF, DUE IMMOBILI E UN VEICOLO SEQUESTRATI DALLA GDF PER COLTIVAZIONE E TRAFFICO ILLEGALE DI MARIJUANA. I militari della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri di Nuoro hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di beni disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Nuoro eseguendo, altresì, perquisizioni locali delegate dalla Procura della Repubblica nuorese nei confronti di un soggetto di Orune dedito alla coltivazione e al traffico di marijuana. L’operazione scaturisce da investigazioni condotte fin dal 2021 a partire dal territorio di Ascoli Piceno dove era stata localizzata, presso il deposito di un noto corriere, una spedizione di circa 160 chili di sostanza stupefacente, di tipo marijuana, originante dal territorio nuorese. Successive perquisizioni locali e personali nei confronti di 3 residenti nella provincia di Nuoro, infatti, disarticolavano un business collaudato di coltivazione e traffico illecito di cannabis portando al rinvenimento e sequestro di oltre 2.400 piante e di 583 chili di foglie e infiorescenze che specifiche attività di analisi permettevano di classificare come sostanza stupefacente. Fondamentale, in tale contesto, per la ricostruzione del quadro probatorio, si è rivelato il sequestro di macchinari per la lavorazione della cannabis, dispositivi di telefonia mobile, documentazione contabile ed extracontabile facente capo all’azienda agricola presso la quale venivano poste in essere le condotte delittuose. Da tali elementi, infatti, sono partiti gli investigatori per effettuare a tappeto accertamenti patrimoniali sui nuclei familiari degli indagati accertando, con riferimento a uno di questi, risultante intestatario di un’attività di allevamento del bestiame, ma di fatto attivo nella coltivazione illecita di cannabis, un insolito e inspiegabile arricchimento ottenuto sfruttando l’interposizione fittizia dei propri familiari e impiegando ingenti quantitativi di denaro contante. È stata appurata, infatti, la titolarità di un’autovettura Audi A5 e di due immobili per abitazione situati in Orune e Sassari del valore complessivo di oltre 320mila euro sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, I CARABINIERI ARRESTANO UOMO GRAVEMENTE INDIZIATO DI TAGLIEGGIARE UN BAR. I Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo hanno arrestato un romano di 39 anni, dando esecuzione ad una ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dalla sezione GIP del Tribunale di Roma, perché gravemente indiziato del reato di estorsione. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, è partita dopo la denuncia di una coppia di commercianti nel ramo della ristorazione, che segnalavano reiterati comportamenti estorsivi da parte del 39enne, posti in essere nel periodo compreso tra luglio 2022 ad aprile 2023. I due denunciavano inoltre di aver preferito subire, inizialmente, i taglieggiamenti da parte dell’uomo per paura di ritorsioni. La conoscenza del territorio e l’assidua vicinanza ai cittadini del quartiere hanno consentito ai Carabinieri di raccogliere delle voci circa delle presunte estorsioni. In effetti, convocati in caserma e incalzati dalle domande dei militari, entrambi i commercianti hanno mostrato effettivamente uno stato di insolito nervosismo, finchè hanno deciso di raccontare quello che stavano subendo da quasi un anno. In particolare, ai Carabinieri hanno raccontato come inizialmente le richieste dell’uomo, loro cliente abituale, erano di piccoli prestiti, nell’ordine delle 100 euro, a distanza di 2, 3 mesi, l’uno dall’altro, che, poi, restituiva regolarmente. Dalla metà del 2022, oltre a non restituire più le somme richieste, la cadenza delle richieste è passata a 3 volte a settimana. Alla fine del 2022 la situazione è precipitata ulteriormente e in una occasione, verso la chiusura serale del locale, l’uomo si è presentato presso il negozio e dopo aver battuto con forza sulla serranda del locale e con il fondo di una bottiglia rotta in mano, li ha minacciati, chiedendogli 70 euro, che a suo dire gli servivano per acquistare dello stupefacente. Anche in altre occasioni, la maggior parte delle volte in concomitanza della chiusura del locale, l’uomo si è presentato richiedendo somme di denaro e minacciando conseguenze nei confronti dei clienti o di distruggere il locale in caso non avessero ottemperato alla sua richiesta. I due soci, in tutto questo, non hanno mai chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Le dichiarazioni fornite dalle vittime hanno dato ulteriore impulso all’attività investigativa dei Carabinieri, permettendo così di raccogliere plurimi e concordanti indizi di colpevolezza circa l’attività estorsiva posta in essere dall’uomo. Le somme sottratte si aggirerebbero sul migliaio d’euro. Il Gip del tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, concordando con le risultanze investigative, ha così emesso l’ordinanza che dispone la misura cautelare. L’uomo è stato così raggiunto dai Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo presso la sua abitazione, dove è stato arrestato e condotto presso il carcere “Regina Coeli“. ROMA, NUOVI DANNEGGIAMENTI ALL’INTERNO DEL CIMITERO VERANO, I CARABINIERI, PER LA SECONDA VOLTA, ARRESTANO UN 20ENNE. Nemmeno l’arresto due giorni prima e l’obbligo di presentazione in caserma impostogli dal Tribunale di Roma ha fermato un 20enne tunisino, senza fissa dimora, che, lo scorso pomeriggio, è stato nuovamente arrestato dai Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo perchè gravemente indiziato del reato di danneggiamento aggravato all’interno del cimitero monumentale Verano. Come qualche giorno prima, i Carabinieri sono intervenuti all’interno del cimitero su richiesta del personale addetto alla sicurezza che ha sorpreso il giovane mentre danneggiava numerosi complementi di arredo funebre e profanava statue sacre collocate in prossimità di diverse tombe. L’episodio ha suscitato sgomento nei familiari dei defunti che non riescono a darsi una spiegazione per questi danneggiamenti gratuiti che offendono la memoria dei loro cari. Lo straniero è stato, così, bloccato e accertato il danneggiamento ad almeno 6 tombe, dopo le 12, già danneggiate due giorni prima. Il suo arresto è stato convalidato dal Tribunale di Roma. OSTIA, OMICIDIO PER L’OCCUPAZIONE DI CASE POPOLARI, ARRESTATO IL PRESUNTO ASSASSINO. Su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia hanno eseguito un’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere per una persona, gravemente indiziata di omicidio aggravato e porto illegale di armi. Il provvedimento, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, costituisce la conclusione di un’indagine, avviata nel febbraio 2023, dopo la brutale uccisione di Vallo Fabrizio, freddato nella tarda serata del 2 febbraio scirso nell’androne del palazzo di via del Sommergibile 29. Secondo la ricostruzione dei fatti emersa dall’attività investigativa, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, coordinati dalla Procura di Roma, nel pomeriggio del 2 febbraio l’indagato avrebbe avuto una violenta lite con la vittima, culminata poche ore dopo con l’esplosione di 13 colpi di pistola a distanza ravvicinata, 11 dei quali andati a segno. Nelle fasi immediatamente successive all’omicidio, il presunto responsabile si sarebbe dato alla fuga a bordo della vettura intestata all’ex convivente e, una volta rientrato nel comune di Fiumicino, avrebbe abbandonato il veicolo a distanza dalla sua abitazione. Dopo una breve ricerca, gli operanti hanno trovato l’auto, con all’interno 6 pistole, materiale esplodente, documenti falsi, uniformi e falsi tesserini di riconoscimento dell’Arma dei Carabinieri. Per tali fatti, l’uomo era stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso la casa circondariale di Civitavecchia. Durante l’indagine, condotta anche con il supporto del Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Roma, è stato possibile delineare anche il movente, riconducibile a dissidi tra l’ex convivente dell’indagato e la vittima, in relazione all’occupazione di un alloggio popolare sito a Roma in Via Guido Vincon 22, culminati, poi, la sera del 2 febbraio, con l’efferato delitto. POMEZIA, I CARABINIERI ARRESTANO UN 21ENNE PER DETENZIONE AI FINI DI SPACCIO DI HASHISH E MARIJUANA E SEGNALANO L‘AMICO ASSUNTORE. I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un 21enne italiano gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nella serata di domenica, infatti, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, impegnati in un servizio perlustrativo, in via Berlinguer hanno fermato il ragazzo, che era in compagnia di un amico 20enne, decidendo di sottoporre entrambi ad un controllo più approfondito perchè i due, alla vista dei militari, tentavano di cambiare direzione. A seguito della perquisizione personale, infatti, il più giovane è stato trovato in possesso di una dose di marijuana ed è stato, quindi, segnalato come assuntore, mentre l’arrestato è stato trovato in possesso di due involucri contenenti 2,5 grammi di marijuana e 1,5 grammi di hashish. Nei confronti di quest’ultimo, quindi, i Carabinieri hanno deciso di estendere la perquisizione anche all’abitazione ed al suo negozio, dove hanno rinvenuto più di 100 grammi di marijuana e 32 grammi di hashish già suddivisi in dosi, un bilancino di precisione e la somma in contanti di 500 euro, verosimile provento di attività delittuosa, oltre ad una piccola stanza già predisposta per la coltivazione di altre piantine di marijuana, al momento vuota. Il giovane è stato arrestato e tradotto, la mattina successiva, presso il Tribunale di Latina per la celebrazione del rito direttissimo, al termine del quale l’arresto è stato convalidato. POMEZIA, I CARABINIERI ARRESTANO 54ENNE GRAVEMENTE INDIZIATO DI ESSERE L’AUTORE DI UNA TENTATA RAPINA. Su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un 54enne romano in esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta di quella Procura della Repubblica, per il reato di tentata rapina. L’uomo è gravemente indiziato di essere l’autore della tentata rapina, avvenuta lo scorso 5 maggio all’interno di un distributore di carburanti in via Ardeatina altezza Divino Amore. Quella mattina, infatti, un autotrasportatore fu avvicinato da un uomo che, armato di fucile a canne mozze, gli intimava di consegnare il portafoglio ma, alla ferma opposizione dello stesso, si allontanava rapidamente a bordo di un’autovettura. Le indagini degli investigatori, coordinate dalla procura della Repubblica di Roma, grazie alle informazioni acquisite e all’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza all’interno del distributore e nella zona, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del 54enne a cui è stato notificato il provvedimento che ne ha disposto la sottoposizione agli arresti domiciliari presso il proprio domicilio. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
EVENTO – PESARO, 42.590.153,89 EURO VINTI AL SUPERENALOTTO CON UNA GIOCATA DA 1,00 EURO – 8, 30, 33, 40, 64, 78, numero Jolly 42 e numero “SuperStar” 59. È questa la fortunata combinazione che ha centrato il 6 vincente nell’estrazione del “Superenalotto” di ieri sera, con una somma unica nella storia di 42.590.153,89 euro. Il nuovo “Jackpot” milionario è arrivato con una schedina, da appena 1,00 euro, giocata a Teramo, presso la tabaccheria “Nicolini“, sulla “Statale 880”, strada di passaggio di numerosissimi veicoli. Si tratta della terza combinazione vincente del 2023.
METEO Per la giornata di domani, come segnalato da “3B Meteo“, in Italia condizioni di instabilità con rovesci e temporali sparsi, dapprima su Nord Ovest, Alpi e Prealpi e, poi, in estensione alle alte pianure. Tra sole e nubi irregolari con qualche rovescio o temporale diurno su Appennino ed entroterra di Toscana, Lazio e Abruzzo. Nubi sparse e schiarite, ancora con qualche rovescio su Appennino e coste tirreniche. Le temperature saranno in rialzo, tra i 25 e 30 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale