La “Direzione Investigativa Antimafia“, ha eseguito un provvedimento di confisca definitivo, emesso dalla Corte d’Appello di Bologna, nei confronti di un imprenditore ravennate operante nel settore vitivinicolo.
L’uomo risulta coinvolto in numerose vicende giudiziarie a seguito delle quali è stato condannato per associazione per delinquere finalizzata alla truffa, oltre per numerosi reati di natura fiscale ed è stato tratto in arresto dalla “DIA“, nel 2017, nell’ambito di una precedente inchiesta per riciclaggio ed autoriciclaggio.
Sulla scorta degli accertamenti svolti dagli investigatori, il Tribunale di Bologna aveva disposto nel giugno 2021 la confisca del patrimonio dell’imprenditore ravvisando nei suoi confronti una pericolosità sociale di tipo generico per aver vissuto “abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose”, nonchè una pericolosità sociale qualificata in quanto indiziato del reato di trasferimento fraudolento di quote societarie a favore della propria convivente.
Il provvedimento dei giorni scorsi della Corte d’Appello di Bologna, divenuto irrevocabile nel marzo 2023, confermando il Decreto del Tribunale, ha disposto la confisca di 9 società attive nel settore vitivinicolo, 74 beni immobili, 6 beni mobili registrati e 22 rapporti finanziari, uno dei quali in essere presso un Istituto di credito di San Marino, per uno stimato valore complessivo di oltre 50 milioni di euro.
Redazione