CRONACA – PADOVA, SCOPERTO DALLA GDF UN DEPOSITO DI RIFIUTI NON AUTORIZZATO. Nei giorni scorsi, i finanzieri del Comando Provinciale di Padova, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV), hanno eseguito un controllo nel territorio provinciale presso un’area, riconducibile a un’impresa, ove sono stati rinvenuti rifiuti speciali non pericolosi. L’attività eseguita trae origine dai servizi di monitoraggio e controllo del territorio dei Baschi Verdi del Gruppo di Padova, i quali avevano notato un deposito con diversi mezzi pesanti e accumuli di materiale ferroso. Per tali ragioni, i militari avevano intrapreso mirate attività di osservazione, anche mediante una ricognizione dall’alto eseguita dalla Sezione Aerea di Venezia, al fine di verificare lo stato dei luoghi e l’estensione del sito. L’accesso eseguito con i funzionari dell’ARPAV ha permesso di constatare lo stato di abbandono dei mezzi e dei materiali rinvenuti, ritenuti potenzialmente dannosi per l’ambiente. Una verifica più approfondita ha consentito di accertare anche l’assenza di autorizzazioni per l’esercizio di attività di centro di stoccaggio o discarica. Pertanto, dopo aver delimitato l’area e catalogato i rifiuti presenti, gli stessi sono stati sottoposti a sequestro, mentre il proprietario è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Padova per attività di deposito e gestione di rifiuti non autorizzata, fermo restando che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagini in relazione alla vicenda in esame sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna. In sinergia con la citata Agenzia regionale, sono in corso ulteriori adempimenti finalizzati alla verifica dell’eventuale danno ambientale, con contestuale messa in sicurezza del sito attraverso operazioni di rimozione, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché di bonifica e ripristino dello stato dei luoghi. L’amministratore dell’impresa interessata è stato anche segnalato ai competenti uffici della Provincia di Padova per l’accertamento e il successivo recupero della cosiddetta ecotassa, tributo speciale previsto per il deposito in discarica di rifiuti solidi, da versare alla Regione Veneto, che si applica anche nei confronti di chi esercita attività di discarica abusiva o abbandona, scarica ed effettua deposito incontrollato di rifiuti. PRATO, 4 MILIONI DI EURO INCASSATI DALLO STATO A SEGUITO DELLA VENDITA DI 8,7 MILIONI DI METRI LINEARI DI TESSUTO CONFISCATI DALLA GDF IN VIA DEFINITIVA. La Guardia di Finanza di Prato, con la costante direzione dalla Procura Europea – Ufficio di Bologna, ha concluso una complessa attività investigativa nel settore del contrabbando di tessuti all’interno del distretto industriale pratese, che ha portato al versamento al Fondo Unico Giustizia di una somma complessiva pari a circa 4 milioni di euro. Le attività svolte hanno permesso di far emergere un collaudato sistema di complesse triangolazioni commerciali attuate allo scopo di evadere le imposte ed i tributi doganali dovuti. Il meccanismo fraudolento scoperto prevedeva l’introduzione dei tessuti sul territorio italiano attraverso false operazioni di cessione intracomunitarie verso ditte nazionali tramite società fornitrici situate in Ungheria e Germania. Le investigazioni sono scaturite da mirate attività di analisi nei confronti di alcune imprese che risultavano formali destinatarie di spedizioni di tessuti di provenienza estera, rivelatesi in realtà inesistenti o inattive. Gli ulteriori accertamenti, sempre sotto il costante indirizzo della Procura Europea – Ufficio di Bologna, consentivano di appurare che i tessuti, di provenienza extra UE, venivano importati, a più riprese, da altre imprese dislocate in Ungheria e Germania che, oltre a operare in settori economici totalmente differenti, ad esempio, nel commercio all’ingrosso di ricambi di auto, non avevano posto in essere alcuna effettiva transazione commerciale. Nella realtà, le merci, provenienti dal porto di sdoganamento, giungevano direttamente nel distretto pratese ed erano stoccate presso i vari capannoni per essere poi smistate ad altre ditte impiegate nella lavorazione dei tessuti. Nel corso delle indagini è stato eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 8.701.253 metri lineari di tessuto e di una somma in denaro per un importo superiore a € 300.000, oltre a diversi automezzi in uso alle aziende attenzionate. La merce sequestrata è stata messa in vendita tramite asta giudiziaria, in attuazione della conversione del provvedimento dell’Autorità Giudiziaria dai tessuti alla somma di denaro derivata dalla vendita degli stessi, per un valore complessivo di circa € 4.000.000, confluiti al Fondo Unico Giustizia. PORTOFERRAIO, ABUSIVO NOLEGGIO DI UN VELIERO DA DIPORTO SCOPERTO DALLA GDF, MULTE PER OLTRE 22MILA EURO. I militari appartenenti alla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Portoferraio, nel corso dell’attività di Polizia in mare, hanno sottoposto a controllo un motoveliero nazionale in comodato d’uso gratuito ad una associazione sportiva dilettantistica dell’Argentario, con a bordo 7 persone in vacanza per una settimana all’Isola d’Elba, una delle quali con mansioni di skipper. Il successivo approfondimento di riscontro ha permesso ai finanzieri di mare di accertare che l’imbarcazione non era autorizzata ad essere utilizzata per fini commerciali ed allo stesso skipper mancava l’abilitazione prevista dal Decreto Ministeriale relativo alla disciplina dei titoli professionali del diporto. In applicazione del “Codice della Nautica”, sono state comminate diverse sanzioni per un totale di oltre 22mila euro a cui si aggiungono sanzioni accessorie ed approfondimenti dal punto di vista tributario. CAGLIARI, GDF E AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI SEQUESTRANO 81 TONNELLATE DI PELLET. UNA PERSONA DENUNCIATA. I finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Cagliari ed i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Cagliari – Sezione Operativa Territoriale di Porto Canale hanno sequestrato 81 tonnellate di pellet stipate in 3 container provenienti dall’Egitto e destinate ad essere vendute in tutta l’Isola. L’attività è stata resa possibile grazie ai costanti e mirati servizi di tipo preventivo e, nello specifico, di profilazione e verifica dei flussi merce in transito dal porto della città di Cagliari, quotidianamente espletati anche tramite l’utilizzo di specifiche banche dati. Sono così stati individuati 3 container stipati di pellet, destinati all’uso domestico, importati da una società italiana con sede nel nord dell’isola, che li avrebbe immessi in commercio in varie parti della Sardegna una volta terminata la stagione estiva. Effettuato un prelievo di campionatura sulla merce ed esperite le relative analisi presso i laboratori Chimici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sono emerse delle difformità in relazione alla composizione chimica. Va preliminarmente specificato che, quando il pellet presenta una percentuale di ceneri al di sotto dello 0,8 %, lo stesso è da considerarsi di qualità “EN-plus A1”, mentre, superata la soglia dell’1,2%, rientra nella “Categoria A2”; quando il quantitativo è superiore al 2%, il combustibile viene indicizzato come “Categoria B” (l’unità di misura delle ceneri è w% ovvero percentuale in peso). Nel caso di specie, mentre nell’etichetta del prodotto era riportata una percentuale di presenza di ceneri inferiore o uguale a 0,8%, l’esito del campionamento ha evidenziato una percentuale dell’1,4%. Il relativo documento di trasporto riportava l’indicazione “Pellet EN-plus A1”, circostanza che avrebbe consentito di immettere in commercio un prodotto ingannevolmente migliore sotto il profilo qualitativo rispetto alla sua composizione chimica reale. Inoltre, la specifica presenza di un particolare tipo di cenere, avrebbe potuto comportare, peraltro, un potenziale danneggiamento agli impianti termici, riducendone il potere energetico. In estrema sintesi, la libera disponibilità della merce, riportante in etichettatura le indicazioni mendaci relative alla qualità del prodotto, avrebbe permesso all’importatore la distribuzione e la vendita di merce di bassa qualità a fronte di un’alta qualità dichiarata. LATINA, SEQUESTRATE DALLA GDF DISPONIBILITÀ FINANZIARIE, BENI IMMOBILI E MOBILI PER EVASIONE FISCALE NEL COMMERCIO DI ROTTAMI. Nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Cassino ed in applicazione di un provvedimento emesso dal G.I.P. del medesimo Tribunale, i finanzieri del Comando Provinciale Latina hanno dato attuazione ad una ordinanza applicativa di misure cautelari reali nei confronti dei soci di un’impresa sita in Castelforte (LT), operante nel settore della raccolta, dello smaltimento e del trasporto di rottami di ferro, acciaio e materiali di risulta. Il provvedimento in corso di esecuzione è stato emesso all’esito di una verifica fiscale eseguita delle Fiamme Gialle di Formia, che ha consentito di individuare imposte ritenute occultate al Fisco per circa 120mila euro. Le investigazioni economico-finanziarie, condotte secondo l’ormai consolidata trasversalità dell’azione del Corpo che vede affiancate le tradizionali attività di ispezione tributaria e le indagini di polizia giudiziaria, hanno consentito di ipotizzare la commissione di una frode fiscale posta in essere da due soggetti di origine campana, tra loro soci, i quali, operando senza presentare alcuna dichiarazione dei redditi, avrebbero accumulato negli anni un indebito vantaggio tributario, occultando e/o distruggendo le scritture contabili ed i documenti di cui è obbligatoria la conservazione, nel tentativo di impedire agli organi di controllo la ricostruzione effettiva del reale volume d’affari conseguito dall’impresa e la correlata quantificazione delle somme da versare allo Stato sia ai fini delle imposte sui redditi che dell’I.V.A. Disponibilità finanziarie, beni immobili e mobili registrati rientrano tra i beni attinti dal decreto di sequestro preventivo, funzionale alla confisca diretta e per equivalente fino alla concorrenza della somma complessiva pari all’ingiusto profitto di 120mila euro, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Cassino nei confronti dei soci accomandante e accomandatario. ISERNIA, OPERAZIONE “CASTELLINARIA” DELLA GDF. ESEGUITO ULTERIORE SEQUESTRO DI CREDITI FISCALI INESISTENTI PER EURO 4.100.200,00. Nei scorsi giorni la Guardia di Finanza del Gruppo Isernia, comandata dal Magg. Lorenzo Musone, ha dato esecuzione ad un Decreto di sequestro preventivo d’urgenza adottato da Questo Ufficio e convalidato in data 29.06.2023 dal GIP, avente ad oggetto crediti fiscali inesistenti per un valore complessivo di euro 4.100.200,00. L’attività fa seguito ai sequestri già effettuati nel mese di marzo 2023 nei confronti della medesima società, avente sede legale in Isernia ma operante in via prevalente in Calabria, della quale fu destinataria di misura cautelare custodiale l’allora legale rappresentante, oggi sottoposta alla misura interdittiva del divieto di esercitare imprese o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, in tale prima fase vennero individuati come inesistenti e sequestrati crediti fiscali per euro 629.685. Le indagini successive, dirette dal Sostituto delegato e coordinate dal Procuratore della Repubblica di Isernia, hanno fatto emergere come in realtà tutti i crediti fiscali ottenuti dalla società tramite il sistema del cd. sconto in fattura a fronte di lavori edilizi soggetti ad incentivi statali nella forma di credito di imposta, erano afferenti ad interventi mai svolti o mai completati, per un ammontare complessivo pari ad euro 4.729.885. Nel corso delle indagini sono state riscontrate 162 pratiche relative a lavori o forniture inesistenti, su altrettanti immobili risultati collocati in diverse Province Italiane, comprese quella di Isernia e Campobasso, Napoli, Roma, Milano, con una significativa preponderanza delle province della Calabria, tra gli immobili destinatari dei lavori fittizi, originanti crediti fiscali inesistenti già oggetto di sequestro nel mese di marzo, si rammenta come vi fosse addirittura l’antico castello di Torrella del Sannio (CB), del quale uno dei comproprietari, peraltro già deceduto, risultava l’ignaro intestatario di fatture per un importo di euro 145.680 afferenti ad interventi in regime di ecobonus, mai effettuati. In particolare, mentre nella maggior parte dei casi la totalità dei lavori fatturati e di conseguenza i crediti d’imposta maturati, sono risultati inesistenti, in altri casi c’è stata una parziale o minima fornitura e/o prestazione a fronte di una fatturazione per beni o servizi non forniti e per somme ben maggiori, a fronte di committenti del tutto ignari che non avevano mai ricevuto la relativa fattura o effettuato il relativo pagamento: ad esempio, sono stati riscontrati costi fatturati per 8.296 euro a fronte della fornitura di una caldaia del valore di 800/1000 euro, o per euro 4.636 a fronte della fornitura di un condizionatore del valore di 500/600 euro; infine, in taluni casi la società ha provveduto semplicemente a rifatturare forniture effettuate anni prima e da altra società, sempre riconducibile agli indagati, ottenendo così il relativo credito di imposta. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, CARABINIERI CONTRO DEGRADO E ILLEGALITÀ NEL CENTRO STORICO, UN ARRESTO E 12 DENUNCE – Nelle ultime 24 ore, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, con il supporto dei colleghi del Gruppo Tutela Salute, del Gruppo Tutela Lavoro e del Nucleo Cinofili Santa Maria di Galeria, hanno eseguito una serie di controlli mirati a prevenire e reprimere reati di natura predatoria e a contrastare situazioni di degrado, abusivismo e illegalità nel centro storico della Capitale. Ad esito delle attività una persona è stata arrestata e 12 denunciate a piede libero. In manette è finito un cittadino straniero, senza fissa dimora, sorpreso a derubare una donna a bordo della metropolitana linea A all’altezza della fermata “Termini”. I militari lo hanno bloccato mentre, approfittando della calca, tentava di sfilare il cellulare dalla borsa della vittima. I Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno anche denunciato un 33enne italiano trovato in possesso di un coltello; due cittadine georgiane e un cittadino algerino bloccati dal personale addetto alla sicurezza di un negozio mentre cercavano di allontanarsi senza pagare diverse confezioni di prodotti cosmetici e capi di abbigliamento, tre cittadini per inosservanza del Daspo Urbano emesso a loro carico dal Questore di Roma e altri tre per l’inosservanza del divieto di ritorno nel Comune di Roma. I militari hanno, poi, sanzionato 9 persone per la violazione del divieto di stazionamento nei pressi della stazione ferroviaria Termini. A loro carico è stato emesso un ordine di allontanamento e la multa di 100 euro a testa. Ad esito delle verifiche presso le attività commerciali, i Carabinieri hanno sanzionato, per un totale di 1.550 euro, un 46enne cinese, titolare di un ristorante in via Vicenza, per aver installato un sistema di videosorveglianza senza la preventiva autorizzazione. In zona Colle Oppio, invece, i Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante hanno denunciato un 23enne romano trovato in possesso di 39 grammi di hashish e un 42enne originario di Marino (RM) che, fermato a bordo della sua autovettura, è stato trovato in possesso di 2 marmitte, di dubbia provenienza, e di diversi attrezzi da scasso. Nel corso dei controlli, i Carabinieri hanno identificato 223 persone ed eseguito verifiche su 125 veicoli. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, per la giornata di domani, come segnalato da “3B Meteo“, al mattino sul Nord Est, ma con schiarite fino a cielo generalmente poco nuvoloso possibile instabilità pomeridiana su Alpi e Appennino emiliano con qualche rovescio. Cielo parzialmente nuvoloso con locale instabilità pomeridiana in Appennino, maggiori schiarite sulle coste. Poco o parzialmente nuvoloso con addensamenti su Appennino e Nord Sicilia. Le temperature saranno in calo, tra i 26 e 32 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale