CRONACA – TREVISO, SEQUESTRATI NEL TREVIGIANO DUE LABORATORI TESSILI GESTITI, IN CONDIZIONI DI PERICOLO, DA IMPRESE INSOLVENTI CON IL FISCO. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, con il supporto di Vigili del Fuoco, S.P.I.S.A.L., Ispettorato del Lavoro e A.R.P.A.V. di Treviso, hanno eseguito tre distinti controlli in altrettante aziende tessili, tutte amministrate da stranieri, ubicate tra i comuni di Caerano di San Marco e Nervesa della Battaglia. Due dei tre laboratori erano gestiti in condizioni di tale degrado e pericolo che hanno indotto i finanzieri del Gruppo di Treviso e della Tenenza di Montebelluna ad adottare provvedimenti di sequestro preventivo d’urgenza, successivamente convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale. Gli amministratori delle due imprese, che operavano sulla base di commesse ricevute da imprese locali, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Treviso, a vario titolo, per violazioni delle norme volte a prevenire gli incendi e gli infortuni sui luoghi di lavoro, nonché di irregolarità in materia urbanistica. In particolare, per quanto concerne la prevenzione degli incendi, tra le numerosissime violazioni riscontrate, le più gravi hanno riguardato la mancanza di indicazioni sulle vie di fuga, di luci di sicurezza in prossimità delle porte di emergenza, di estintori portatili e della cartellonistica che indica la loro posizione, oltre all’impraticabilità delle vie di fuga e alla mancata formazione del personale addetto all’antincendio. A queste si sono aggiunte svariate violazioni alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, tra cui la presenza di macchinari sprovvisti di sicurezze negli organi mobili, le scarse condizioni igieniche, l’omessa designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, la mancata compilazione del documento di valutazione dei rischi. In uno dei due opifici sequestrati è emerso, ancora, che il laboratorio, in assenza di autorizzazioni, era stato di fatto realizzato al piano terra di un’abitazione residenziale. Nel corso degli interventi, che hanno visto ogni Ente procedere per le materie di propria competenza, secondo un modello ispettivo integrato altamente efficace, è emerso che il titolare di un terzo laboratorio ha smaltito per mesi gli scarti di lavorazione, derivanti dalla realizzazione di circa 75mila capi d’abbigliamento, bruciandoli sul retro dell’opificio, anzichè conferirli secondo le modalità di legge, motivo per cui è stato denunciato per il reato. ROVIGO, 2 GESTORI DI SALE GIOCHI DENUNCIATI E SANZIONATI DALLA GDF. Prosegue il piano di controlli straordinario alle sale giochi disposto dal Comando Provinciale di Rovigo e avviato nei giorni scorsi. In occasione di alcuni di questi ultimi controlli, eseguiti dal Gruppo di Rovigo, sono state individuate ulteriori 2 sale giochi non in regola con la stringente normativa nazionale e regionale che disciplina l’attività del settore. Tra le altre cose, alla luce delle normative nazionali e regionali in materia, è vietata l’apertura di nuove sale giochi a una distanza inferiore a 400 mt da scuole, centri sportivi, ospedali, bancomat, residenze per anziani etc. Altre regole vengono, inoltre, fissate per vietare l’oscuramento delle vetrate e la disciplina dell’orario di apertura. Dagli accertamenti eseguiti è, invece, emerso che, in almeno 2 controlli, le normative citate sono state ampiamente disattese e, pertanto, i finanzieri hanno, così, proceduto a redigere verbale di accertamento di sanzione amministrativa con l’applicazione delle pesanti sanzioni pecuniarie previste. Gli atti sono adesso al vaglio del sindaco di Rovigo per gli adempimenti di rispettiva competenza. Nel corso delle attività ispettive sono emersi anche quelli che, in prima ipotesi accusatoria, rappresentano violazioni di natura penale e per tale motivo si è proceduto alla denuncia dei responsabili alla locale Procura della Repubblica. Infatti, dagli elementi raccolti è emerso che i due avevano installato all’interno delle proprie sale giochi un POS che, invece, di essere destinato al servizio dell’attività commerciale in realtà veniva utilizzato come un bancomat da parte degli avventori, aggirando così il divieto imposto dalle norme vigenti. GDF SAVONA E ADM, VALUTA NON DICHIARATA ALL’AEROPORTO DI VILLANOVA DI ALBENGA, SANZIONATO UN RUMENO. Valuta non dichiarata pari a circa € 23.000, principalmente in tagli da 500 e 50 euro, è stata scoperta dai funzionari ADM e dai militari della Compagnia Guardia di Finanza di Albenga, presso l’aeroporto internazionale di Villanova d’Albenga (SV). A specifica richiesta, un passeggero proveniente dalla Romania, ha omesso di dichiarare che trasportava nel proprio bagaglio denaro contante in misura superiore ad € 10.000. I successivi approfonditi controlli hanno dato contezza dei sospetti dei doganieri e finanzieri in servizio presso gli spazi doganali dell’aerostazione, permettendo di rinvenire il citato denaro contante. Il viaggiatore si è avvalso dell’istituto dell’oblazione, provvedendo immediatamente al pagamento della sanzione prevista di € 1.945,00. Il risultato conseguito è dimostrazione dell’efficacia del Protocollo di Intesa siglato fra ADM e GDF nel mese di aprile di quest’anno, documento che velocizza lo scambio di informazioni e agevola le attività di verifica congiunta fra le due istituzioni presenti sul territorio volte a contrastare anche le violazioni derivanti da comportamenti illegittimi dei passeggeri. ARRESTATO DALLA GDF IMPRENDITORE DI SERRENTI. I militari della Tenenza di Sanluri hanno dato seguito all’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso sulla base della sentenza del Tribunale di Cagliari, confermata dalla Corte d’Appello del capoluogo sardo e diventata esecutiva il 27 giugno scorso nei confronti di un imprenditore di Serrenti, esercente l’attività di distribuzione di materiale pubblicitario, che è stato condannato a 5 anni di reclusione per reati tributari. Nei confronti dello stesso sono state altresì irrogate le sanzioni accessorie dell’interdizione legale, durante l’espiazione della pena, e dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. La sentenza di condanna costituisce l’epilogo di una complessa, articolata e prolungata attività di indagine che, aveva riscosso vasta eco sugli organi di informazione già nel 2015, innescata all’esito di attività di verifiche fiscali condotte dal suddetto reparto congiuntamente all’analisi di alcune segnalazioni per operazioni sospette, che hanno consentito di disvelare un sistema fraudolento volto ad alienare le disponibilità finanziarie del condannato al fine di eludere, di fatto, la pretesa erariale dell’ente preposto alla riscossione coattiva, Equitalia S.p.A. Quest’ultima, infatti, a seguito della menzionata attività ispettiva fiscale esperita dal Reparto, aveva iscritto a ruolo l’importo dei tributi dovuti alle casse dello Stato, emettendo nei confronti del contribuente moroso cartelle esattoriali per l’importo di circa € 1.000.000. Con le indagini a suo tempo condotte, i finanzieri hanno potuto constatare che il soggetto verificato, con l’ausilio di familiari e soggetti disoccupati in situazione di povertà, aveva artatamente eseguito cessioni di quote aziendali nonchè costituito 4 società a responsabilità limitata, attraverso l’interposizione di appositi prestanome, allo scopo di continuare con queste ultime la proficua attività pubblicitaria già consolidata negli anni precedenti mediante la propria ditta individuale. Le verifiche fiscali eseguite nei confronti delle fittizie S.r.l. hanno permesso di constatare l’occultamento di un’ulteriore base imponibile per oltre € 2.800.000, I.V.A. dovuta per € 540.000 e di applicare una sanzione amministrativa per un importo pari ad € 130.000 circa, in riferimento all’impiego di 12 collaboratori non regolarmente assunti. La sentenza della Corte di Appello di Cagliari, con la quale l’imprenditore è stato definitivamente condannato a 5 anni di reclusione, ha disposto anche la confisca di quanto a suo tempo sottoposto a sequestro preventivo per equivalente fino alla concorrenza di € 1.000.000 e confermato il disegno criminoso smascherato dalla Tenenza di Sanluri. RIETI, UN ARRESTO DELLA GDF PER SPACCIO E SEQUESTRO DI 76 GRAMMI DI COCAINA. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, durante un servizio sul territorio di propria competenza, hanno proceduto al controllo di una persona, notata aggirarsi con circospezione nei pressi di un esercizio commerciale. I militari del Nucleo Mobile del Gruppo GdF Rieti, senza indugio, hanno trovato il titolare del negozio, in possesso di una dose di cocaina. A quel punto le Fiamme Gialle hanno proceduto ad una perquisizione locale all’interno dell’esercizio commerciale, rinvenendo altra cocaina, oltre a bilancini di precisione utili al confezionamento delle dosi. Le attività operative si sono, poi, concluse con il sequestro di 76 grammi di cocaina, di due bilancini di precisione e di denaro contante, probabile provento di spaccio, e con il deferimento all’A.G. del presunto pusher, arrestato in flagranza di reato per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. CASERTA, ESEGUITA DALLA GDF UN’ORDINANZA APPLICATIVA DI MISURE CAUTELARI PERSONALI E REALI NEI CONFRONTI DI 5 IMPRENDITORI. I finanzieri del Comando Provinciale di Caserta hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di 5 imprenditori della provincia di Caserta, ritenuti gravemente indiziati di operazioni distrattive compiute con l’intento di sottrarsi al pagamento delle imposte. Gli indagati, nel corso del tempo, avrebbero maturato ingenti debiti erariali e portato al dissesto le società ad essi riconducibili, non dando corso ai pagamenti fiscali e previdenziali e procedendo, nel contempo, ad una sistematica spoliazione del patrimonio aziendale ed al reimpiego del denaro frutto delle bancarotte. È stato anche disposto il sequestro preventivo della somma di oltre 5 milioni di euro. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
FIUMICINO, CONTROLLI DEI CARABINIERI NELLO SCALO AEROPORTUALE INTERNAZIONALE “LEONARDO DA VINCI”, 6 DENUNCE, 4 SANZIONI E 2 ALLONTANAMENTI. I Carabinieri della Stazione Aeroporto Fiumicino nel corso dei quotidiani controlli presso lo scalo aeroportuale intercontinentale “Leonardo Da Vinci”, hanno denunciato 6 persone e sanzionato 2 autisti mentre procacciavano clienti. Nei pressi di alcuni negozi duty free, situati nel Terminal 3 – Partenze, i Carabinieri hanno fermato 6 viaggiatori, che in attesa del proprio volo, hanno tentato di superare le casse senza pagare alcuni prodotti di profumeria e delle stecche di sigarette, del valore totale di circa 880 euro, occultandoli all’interno dei loro bagagli a mano. Le persone sono state notate prima dal personale addetto alla vigilanza che ha, poi, allertato i Carabinieri. La refurtiva è stata recuperata e riconsegnata ai rispettivi responsabili dei negozi mentre per i viaggiatori è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per tentato furto. Infine, i militari hanno sanzionato 4 autisti sorpresi nel “Terminal 3 – Arrivi” mentre procacciavano clienti al di fuori degli stalli, senza averne titolo poichè sprovvisti di regolare autorizzazione. Nei confronti di due di essi, i militari hanno fatto scattare anche l’ordine di allontanamento per 48 ore dallo scalo. In totale, i Carabinieri della Stazione Aeroporto Fiumicino hanno elevato sanzioni amministrative per un totale di circa 8.656 euro. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, come segnalato da “3B Meteo“, per la giornata di domani tempo anticiclonico, soleggiato e molto caldo, con un pò di variabilità pomeridiana sulle aree alpine e locali rovesci. Tempo soleggiato su tutte le regioni per l’intera giornata. Tempo stabile, ovunque, e soleggiato con caldo molto intenso. Le temperature saranno ancora in rialzo tra i 34 e 42 gradi e picchi di 45 su Sardegna, Puglia e Sicilia.
Rocco Becce
Direttore Editoriale