CRONACA – VERONA, INTENSIFICATA L‘ATTIVITÀ DELLA GDF A TUTELA DEL MERCATO. SEQUESTRATI 1,7 MILIONI DI PRODOTTI INSICURI – Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona, in concomitanza con il periodo estivo e con il conseguente maggior afflusso turistico nel capoluogo e su tutto il territorio della provincia, ha intensificato il dispositivo di contrasto alla contraffazione e di tutela della sicurezza prodotti e del “Made in Italy”. I finanzieri della Compagnia di Soave, in particolare, in sede di avvio di una verifica fiscale nei confronti di una società operante nell’est veronese nel settore della fabbricazione di saponi e detergenti, hanno controllato la merce stoccata nei magazzini aziendali verificandone la regolarità ai fini della sicurezza. Tenuto conto che si trattava di prodotti di vario genere e natura non conformi rispetto agli standard di sicurezza previsti dalla normativa europea e nazionale poichè non riportanti le informazioni minime a tutela dei consumatori, quali, ad es., la presenza di eventuali sostanze nocive, la composizione dei materiali costitutivi, la descrizione delle caratteristiche in lingua italiana nonché l’indicazione dell’importatore e del produttore, le Fiamme Gialle scaligere hanno sequestrato circa 2 milioni di articoli potenzialmente pericolosi per la salute degli utilizzatori finali. Tra i beni sottoposti a sequestro figurano accessori per l’estetica e per i cellulari, casalinghi, droni e giocattoli che, qualora immessi in commercio, avrebbero potuto nuocere alla salute soprattutto dei piccoli consumatori. Nei confronti del legale rappresentante dell’attività commerciale segnalato alla competente Camera di Commercio, sono state, quindi, elevate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 18 mila euro. L’attività svolta nello specifico comparto testimonia il costante impegno profuso dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona affinchè gli operatori economici rispettosi delle regole possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza, contribuendo, al contempo, al rafforzamento della tutela della salute dei consumatori. BOLOGNA, MISURE CAUTELARI ESEGUITE DALLA GDF NEL PARMENSE E IN PARAGUAY VERSO ESPONENTI DI UN’ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE DEDITA AL TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno eseguito, come ulteriore sviluppo di complesse indagini dirette dal dott. Roberto Ceroni della “DDA” (Direzione Distrettuale Antimafia) della Procura della Repubblica di Bologna, con il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, una misura cautelare personale nei confronti di uno straniero di nazionalità albanese, residente in provincia di Parma, legato ad un’associazione per delinquere dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Il provvedimento, disposto dal G.I.P. del Tribunale di Bologna, dott. Sandro Pecorella, si aggiunge ad analoghe misure eseguite lo scorso 30 maggio, nell’ambito delle quali sono stati sequestrati, tra l’altro, oltre 40 immobili e terreni (di cui 29 in Emilia Romagna, 13 in Calabria), 14 autoveicoli/motocicli, 44 rapporti bancari e 80 tra società, attività commerciali e partecipazioni sociali, per un valore complessivo stimato di oltre 50 milioni di euro. Le complesse e articolate indagini sono state eseguite dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna, con il supporto del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.). In particolare, gli esiti delle approfondite analisi delle chat criptate intrattenute sulla piattaforma Sky ECC hanno permesso di delineare il ruolo dell’indagato, il quale, in più occasioni, è risultato coadiuvare i principali promotori dell’associazione, prestandosi a effettuare la consegna di ingenti quantitativi di cocaina. Successive attività investigative hanno, altresì, condotto all’arresto in Paraguay di ulteriori due calabresi, attinti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, i quali, già residenti all’estero, erano riusciti, nello scorso mese di maggio, a sottrarsi alla cattura. Grazie alla proficua e costante collaborazione con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (S.C.I.P.) e, in particolare, con l’Unità del progetto “I-CAN” (“Interpol Cooperation Against `Ndrangheta”), nei giorni scorsi, i due sodali sono stati rintracciati nel Paese sudamericano, tratti in arresto e, successivamente, espulsi dal Paraguay in Spagna, in attesa di estradizione. Questi ultimi, uomini di fiducia del leader del sodalizio criminale e ai vertici della ‘ndrina “Staccu” di San Luca. PRATO, CONTRABBANDO DI TESSUTI SCOPERTO DALLA GDF, UN DENUNCIATO, SEQUESTRATI 3,5 MILIONI DI METRI DI TESSUTO E RILEVATE VIOLAZIONI FISCALI PER 18 MILIONI DI EURO. Importante operazione di Polizia Giudiziaria portata a termine dalla Guardia di Finanza di Prato. Al centro dell’attenzione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria il fenomeno dell’approvvigionamento illecito delle materie prime utilizzate da imprese che operano nel settore dell’importazione di tessuti, nell’area del Macrolotto. La violazione delle norme doganali e fiscali nell’approvvigionamento di tali tessuti consente alle imprese che se ne avvalgono di imporsi sul mercato con prezzi assolutamente concorrenziali, impraticabili per gli operatori che rispettano le regole. Sono, inoltre, alla base dei gravi fenomeni illeciti dell’evasione fiscale e contributiva e del riciclaggio dei proventi illeciti. Il servizio è scaturito da una mirata attività di analisi, eseguita sia attraverso frequenti controlli su strada, nei confronti di alcune imprese che risultavano formali destinatarie di spedizioni di materia prima di origine extra UE stoccata all’interno di un capannone, che la raccolta di elementi probatori in merito alla sua introduzione, in contrabbando, nel territorio nazionale. In sostanza, l’illecito approvvigionamento, già riscontrato in altre analoghe operazioni di Polizia Giudiziaria condotte dalle fiamme gialle pratesi, è avvenuto attraverso l’emissione di false fatture da parte di aziende tedesche, bulgare e ungheresi indicate anche nei documenti di trasporto quali fornitrici, che in realtà non avevano posto in essere alcuna effettiva transazione commerciale. Le merci, infatti, giungevano direttamente nel distretto pratese ed erano stoccate presso il suddetto capannone oggetto di controllo, per poi essere smistate per la lavorazione. Le false fatture di acquisto apparentemente emesse da fornitori comunitari consentiva di importare la merce eludendo il pagamento dei diritti di confine, tra cui l’IVA all’importazione e, successivamente, anche quella sulle cessioni nazionali. Inoltre, in assenza di controlli su strada dei documenti di trasporto, la merce poteva in parte essere immessa nel mercato in nero attraverso cessioni a terzi in evasione d’imposta. Le successive approfondite indagini permettevano di raccogliere elementi anche sul reale gestore dell’attività imprenditoriale, andando anche oltre la formale attribuzione della carica di amministratore ad altra persona. BOSA MARINA, LA GDF DENUNCIA 34 PERSONE PER INDEBITA PERCEZIONE DI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO. Nell’ambito dell’attività d’iniziativa in materia di incentivi alle imprese e altre uscite nazionali e locali, i militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Bosa Marina, dal mese di febbraio 2022, hanno avviato indagini nei confronti di numerosi beneficiari di sovvenzioni una tantum erogate dalla Regione Autonoma della Sardegna, a favore, tra le altre, delle seguenti categorie economiche, venditori ambulanti, organizzatori di feste e cerimonie, agenzie di viaggio, palestre. L’attività dei militari del Corpo è consistita nel verificare, attraverso l’incrocio ed il confronto fra i dati dichiarati dai percettori dei contributi e quelli rilevati dalle banche dati in uso, il possesso dei requisiti previsti dalla norma regionale. Essendo quella erogata dalla Regione Sardegna, una misura a sostegno degli operatori economici colpiti dalla pandemia, uno dei primi riscontri è stato quello di verificare la corretta presentazione delle dichiarazioni fiscali per gli anni 2019 e 2020 al fine di rilevare la diminuzione dei ricavi derivante dai vari lockdown, individuando, percettori del contributo, che non avevano presentato alcuna dichiarazione oppure che non avevano, negli anni in questione, una partita IVA attiva. Numerosi i casi di coloro che hanno avuto accesso ad entrambe le misure di sostegno per gli anni sottoposti a controllo pur non rientrando tra le categorie per le quali la normativa di riferimento consentiva l’accesso al doppio beneficio. Al termine dell’operazione, denominata “Easy Aid”, della quale, a seguito della trasmissione delle prime informative, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Oristano assumeva il coordinamento, i militari della Tenenza di Bosa Marina, hanno deferito all’Autorità Giudiziaria 34 beneficiari dei contributi a fondo perduto, ipotizzando la violazione di indebita percezione erogazioni pubbliche, contestando, complessivamente, l’indebita percezione di somme per oltre 300mila euro. Inoltre, sono state trasmesse alla Procura Regionale Sezione Giurisdizionale Corte dei Conti di Cagliari altrettante segnalazioni per l’accertamento degli eventuali danni erariali ed al competente Assessorato della Regione Autonoma della Sardegna per il recupero delle somme indebitamente percepite. Ulteriori 606 posizioni riguardanti altrettante presunte indebite percezioni per complessivi 4.242.000 euro, che da una prima analisi della documentazione presentata per ottenere i benefici presentano elementi di criticità analoghi a quelli segnalati alla Procura di Oristano, sono state trasmesse ai Reparti del Corpo competenti per territorio per gli accertamenti di rito. LIVORNO, FRODE SUI “BONUS FACCIATE”. SEQUESTRO DELLA GDF DI FALSI CREDITI D’IMPOSTA PER OLTRE 1,2 MILIONI DI EURO. Nuovo colpo delle Fiamme Gialle di Livorno nell’ambito del contrasto alle frodi sui “bonus edilizi”. Nell’ambito di un procedimento aperto dalla locale Procura della Repubblica, i militari labronici hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Livorno, avente ad oggetto crediti fittizi per un ammontare complessivo di oltre 1,2 milioni di euro. Le indagini sono scaturite da una mirata analisi di contesto e intelligence, estesa sul territorio e riguardante gli ingenti bonus fiscali nel settore edile, svolta dai finanzieri del Gruppo e coordinata dal Comando Provinciale. Sono cosi state individuate delle società edili che fraudolentemente hanno realizzato consistenti, ma artificiosi, crediti fiscali. Il meccanismo di frode ancora una volta sarebbe consistito nel generare, sulla base di comunicazioni presentate telematicamente all’Agenzia delle Entrate, fittizi crediti d’imposta relativi alle spese sostenute per interventi edilizi, in realtà mai realizzati, rientranti nel regime applicativo dei “Bonus facciate”. Il tutto all’insaputa dei proprietari degli immobili oggetto di ristrutturazione edilizia che, pur risultando formalmente beneficiari delle agevolazioni fiscali, hanno negato di aver intrattenuto rapporti con gli indagati, nonché di aver eseguito interventi di manutenzione sui propri appartamenti. Tra l’altro i lavori ed i relativi costi, del tutto fittizi, risultano assolutamente incoerenti con la ridotta metratura degli appartamenti indicati nelle dichiarazioni inviate all’Agenzia delle Entrate, dichiarazioni che, tuttavia, hanno generato nei cassetti fiscali un imponente ed illecito credito d’imposta, fortunatamente bloccato dai finanzieri poco prima che venisse monetizzato. Il reato per cui si procede è quello di truffa per aver generato solo cartolarmente, mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti ed invio telematico delle comunicazioni prescritte e crediti d’imposta fittizi, successivamente ceduti, per poi essere monetizzati, nel cassetto fiscale delle società edili. Il servizio svolto testimonia l’importanza che la Guardia di Finanza assegna, quale forza di Polizia Economico/Finanziaria a tutela della spesa pubblica, al regolare utilizzo delle risorse dello Stato necessarie per garantire la ripresa del Paese: vista l’attuale congiuntura economica negativa è prioritario assicurare la corretta destinazione delle somme erogate alla collettività, nel contempo individuando i frodatori che pregiudicano. LA COMPAGNIA DELLA GDF DI SULMONA SEQUESTRA 6 KG DI HASHISH E ARRESTA DUE CORRIERI DI DROGA. La Compagnia della Guardia di Finanza di Sulmona, nel corso di un servizio mirato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, a seguito di una più ampia attività info investigativa svolta nella valle peligna e coordinata dalla locale Autorità Giudiziaria, negli ultimi 10 giorni ha tratto in attesto, in flagranza di reato, due corrieri di droga, di cittadinanza italiana, che trasportavano rispettivamente 4 kg e 2 kg di hashish. Nel primo caso i finanzieri, nei pressi del casello autostradale di Pratola Peligna, hanno fermato e controllato, tra le altre, una smart, a bordo della quale viaggiava un gravato da precedenti in materia di spaccio di sostanza stupefacente, sprovvisto di licenza di guida e dotato di braccialetto elettronico, che alle domande dei militari operanti mostrava nervosismo e disagio. La situazione ha insospettito gli operatori che hanno perquisito l’autovettura rinvenendo 4 kg circa di hashish, suddivisa in 40 panetti, custodita all’interno di una busta occultata dietro il sedile. Nel secondo caso, lungo la SS 17, presso un distributore stradale, è stata individuata un’auto sospetta che veniva sottoposta a controllo. Gli evidenti segni di agitazione mostrati dalla conducente allarmavano ancora una volta i finanzieri che procedevano ad una perquisizione. La signora si mostrava sin da subito collaborativa e agevolava il controllo svuotando il bagagliaio del suo contenuto che depositato per terra, ne approfittava per occultare una busta spingendola con un piede sotto il pianale dell’auto. Il tentativo di occultamento non sfuggiva ai finanzieri che acquisivano anche le registrazioni delle telecamere posizionate nel piazzale. La busta in questione conteneva due grossi involucri, composti da 20 panetti di hashish, da gr. 100 circa cadauno, per un totale di 2 kg di droga. In entrambi i casi la sostanza stupefacente rinvenuta è stata sottoposta a sequestro e i responsabili tratti in arresto in flagranza di reato che su disposizione del pm di turno sono stati associati rispettivamente alle case circondariali di Sulmona e di Teramo. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
NETTUNO, LA POLIZIA DI STATO E I CARABINIERI ESEGUONO UN’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE NEI CONFRONTI DI UN 43ENNE. I Carabinieri della Compagnia di Anzio unitamente agli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Anzio-Nettuno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Velletri, nei confronti di un 43enne italiano gravemente indiziato del reato di rapina. L’uomo sarebbe l’autore di due rapine commesse nel territorio del comune di Nettuno nel mese di marzo scorso. In una circostanza, l’arrestato avrebbe minacciato con un coltello la cassiera di un supermarket, costringendola a consegnargli l’incasso della giornata, circa 200 euro. In un altro episodio, invece, con lo stesso modus operandi di cui sopra, minacciava le addette di un centro estetico, nascondendo una mano all’interno della giacca simulando di possedere una pistola e costringendole a consegnare il contenuto della cassa, circa 60 euro. Polizia e Carabinieri intervennero nell’immediatezza dei fatti e acquisirono le immagini delle telecamere di videosorveglianza e dopo averle visionate, i sospetti sono stati rivolti sull’indagato, già noto per reati analoghi. Di conseguenza è stato preparato un fascicolo fotografico con numerosi volti, tra cui quello dell’autore, poi, riconosciuto dalle due vittime. Raccolti i gravi indizi di colpevolezza e considerati i numerosi precedenti anche per reati contro il patrimonio, la Procura della Repubblica di Velletri ha richiesto e ottenuto dal G.I.P. l’emissione dell’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere. L’ordinanza è stata notificata presso la casa circondariale di Velletri, dove l’uomo era già detenuto poichè arrestato nel mese di maggio per maltrattamenti in famiglia ed estorsione, per i quali dovrà espiare la pena di 6 anni e 4 mesi di reclusione. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, per domani, ancora sole pur con dei temporali pomeridiani sui settori alpini centro orientali in locale estensione serale alle pianure del Nord Est. Sole prevalente, salvo qualche innocua nube in più sulla Toscana. Tempo stabile e ovunque soleggiato con caldo ancora intenso. Come segnalato da “3B Meteo“, le temperature saranno, per fortuna, dopo questa afa continua, in lieve diminuzione in Sardegna, stazionarie altrove, tra i 30 e 42 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale