CRONACA – LA SPEZIA, SEQUESTRATI DALLA GDF OLTRE 1.600 ARTICOLI DI DESIGN CONTRAFFATTI DEL VALORE DI DIVERSI MILIONI DI EURO – Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza della Spezia e funzionari del Reparto Antifrode ADM, a seguito di una attenta analisi dei flussi delle merci in arrivo, hanno intercettato due diversi carichi, provenienti dalla Cina, contenenti alcune centinaia di articoli di design quali lampade, sedie, poltrone e complementi di arredo, risultati contraffatti. Ad insospettire gli operanti sono stati alcuni specifici articoli dalle particolari e ricercate forme, che risultavano dissonanti con la provenienza del carico palesando, di contro, una possibile riconducibilità a note firme dell’architettura nazionale ed internazionale. Gli approfondimenti esperiti e le perizie tecniche hanno confermato l’intuito investigativo che la merce, destinata a una società importatrice stabilita in veneto, ma gestita da una persona di nazionalità tedesca, è risultata contraffatta, violativa dei diritti d’autore e di proprietà intellettuale detenuti da note società del settore, sia italiane che europee. I finanzieri del Gruppo La Spezia ed i funzionari Doganali hanno, poi, esperito ulteriori approfondimenti al fine di ricostruire la filiera e tracciare il mercato di sbocco degli articoli di arredo, individuando pregresse spedizioni della medesima tipologia, la gran parte dei quali pubblicizzati sul sito dell’importatore come repliche dei prodotti originali e destinati alla vendita online prevalentemente presso il mercato tedesco. Sotto l’egida della locale Procura della Repubblica, sono state eseguite diverse perquisizioni locali che hanno consentito di rinvenire e porre sotto sequestro ulteriori articoli, anch’essi contraffatti e pronti per essere venduti. Gran parte degli stessi è stata rinvenuta in un magazzino in uso alla società ma il cui utilizzo era occulto, in quanto non dichiarato né all’Agenzia delle Entrate né alla Camera di Commercio. L’importatore era già noto ad alcune delle società lese e nel corso del tempo aveva anche ricevuto diverse diffide e decreti di tribunali italiani che ordinavano la cessazione della vendita di alcuni degli articoli sequestrati poichè, appunto, contraffatti. Complessivamente sono stati sequestrati 1.616 articoli del valore commerciale di diversi milioni di euro, l’importatore è stato denunciato per il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti contraffatti, aggravato dalla reiterazione nel tempo e per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria competente. PISTOIA, BANCAROTTA FRAUDOLENTA, AUTORICICLAGGIO E REATI TRIBUTARI. SEQUESTRATI BENI E VALORI IN PIEMONTE E LOMBARDIA, PER CIRCA 1,3 MILIONI DI EURO. I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Pistoia hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, in forma diretta e per equivalente, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Pistoia, su richiesta della Procura della Repubblica di Pistoia, nei confronti di 3 persone fisiche ritenute responsabili di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, bancarotta fraudolenta ed autoriciclaggio. Sono, così, stati sequestrati e recuperati, a favore dei creditori e dell’Erario, quindi, della collettività, somme di denaro e beni per un valore complessivo di oltre € 1.288.000. In dettaglio, i sequestri hanno riguardato 19 unità immobiliari (6 abitazioni, 10 locali autorimessa e 3 magazzini ubicati nelle province di Milano e di Verbania), 1 terreno, in provincia di Verbania, 4 auto e quote societarie, nonchè i saldi attivi di 7 rapporti bancari. Le indagini, condotte dalla Sezione di Polizia Giudiziaria – aliquota Guardia di Finanza presso la Procura della Repubblica di Pistoia, hanno consentito di ricostruire le articolate vicende economiche e societarie, che avevano condotto al fallimento, nel luglio 2018, un’impresa pistoiese, già attiva nella produzione e nel commercio di biancheria per la casa. Allo stato del procedimento, e fatte salve le successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento delle responsabilità, sulla base degli elementi di prova sinora raccolti e secondo l’ipotesi vagliata dal Giudice nel provvedimento di sequestro, è emerso che gli amministratori di diritto e di fatto avrebbero depauperato il patrimonio dell’azienda omettendo di riscuotere consistenti crediti societari ed effettuando ingenti forniture di merce, a favore di altre imprese collegate, con sede in Gran Bretagna e negli U.S.A., costituite anche ricorrendo a società fiduciarie, senza riceverne il corrispettivo. L’intento di questa serie di operazioni sarebbe stato anche quello di rendere infruttuose le procedure coattive di riscossione delle imposte non versate dall’azienda, che aveva accumulato cartelle esattoriali, relative al periodo 2009/2016, per centinaia di migliaia di euro, e di ostacolare concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa dei beni reimpiegati nelle altre imprese coinvolte. MONTECCHIO MAGGIORE, SCOPERTI DALLA GDF 4 CLANDESTINI IN UN LABORATORIO TESSILE CINESE. Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, hanno avviato, in collaborazione con personale del locale Ispettorato Territoriale del Lavoro, un controllo in materia di sommerso da lavoro, che ha permesso di scoprire quattro lavoratori, di etnia cinese clandestini, impiegati in un laboratorio tessile di Montecchio Maggiore, in cui sono state riscontrate plurime e gravi violazioni delle norme poste a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro tali da rendere necessaria l’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale. I militari della Compagnia di Arzignano hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza 4 dipendenti, sui 9 trovati intenti a cucire tessuti anche per noti brand internazionali, per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, avendo un visto turistico scaduto già dal 2019. Gli stessi sono stati sottoposti a rilievi fotodattiloscopici e sono stati destinatari di un invito a presentarsi presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Vicenza, ai sensi dell’art.15 del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza. Il datore di lavoro, di origine cinese, invece è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per aver occupato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno. Gli ulteriori accertamenti eseguiti sul posto hanno permesso di constatare che al piano seminterrato, utilizzato per l’attività produttiva, era stata ricavata una stanza di fortuna destinata al riposo di alcuni lavoratori. Tali precarie condizioni relative alla sicurezza e alla salute dei lavoratori, ha reso necessario l’intervento degli Ispettori Tecnici dell’Ispettorato del Lavoro di Vicenza. Più nello specifico sono state riscontrate innumerevoli violazioni in relazione alle macchine da cucire professionali utilizzate e alla mancanza dei necessari e idonei di DPI (Dispositivi di Protezione Individuali) ai lavoratori. Il datore di lavoro inoltre, non ha ottemperato all’obbligo di elaborazione del documento di valutazione dei rischi e del piano di emergenza ed evacuazione, di formazione e addestramento dei lavoratori e non ha costituito il servizio di prevenzione e protezione. FORLÌ, SEQUESTRATI DALLA GDF 4 MILIONI E MEZZO DI CREDITI D’IMPOSTA FITTIZI. DENUNCIATE 4 PERSONE. La Guardia di Finanza di Forlì, all’esito di specifiche indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica nel settore delle indebite compensazioni e degli illeciti utilizzi dei crediti d’imposta, nei giorni scorsi, ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di crediti fittizi per circa 4 milioni e mezzo di euro. Il provvedimento, adottato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Forlì su richiesta della locale Procura della Repubblica, riguarda 5 società operanti in Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Puglia, che detengono i medesimi crediti fittizi nei rispettivi “cassetti fiscali”. Per le stesse ragioni, i finanzieri del Comando Provinciale forlivese hanno anche proceduto ad effettuare, in Veneto ed Emilia Romagna, tre perquisizioni presso le sedi operative di una società, oltre che presso il domicilio del relativo amministratore di fatto. Si tratta di un 49enne, indagato per truffa aggravata, per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di indebita compensazione di crediti inesistenti, in concorso con altre tre persone, due delle quali avvicendatesi nella carica di amministratore della medesima impresa. Le investigazioni svolte dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Forlì hanno consentito di accertare che l’uomo, dopo aver creato fittiziamente i crediti, con la complicità dell’anziano socio unico della stessa società, ne ha acquisito la disponibilità al fine di utilizzarne una parte, pari a 600mila euro, per assolvere, in compensazione, a versamenti di ritenute fiscali e contributive relative al personale dipendente, cedendone, poi, circa 3 milioni e mezzo di euro alle altre 4 società coinvolte. Le Fiamme Gialle hanno constatato che i crediti in questione sono stati ottenuti simulando cartolarmente l’avvenuta realizzazione di opere rientranti nella normativa in materia di “bonus facciate” e di “sisma bonus”. Si tratta di interventi per i quali lo Stato incentiva l’autofinanziamento mediante il riconoscimento di importi valevoli per la compensazione di debiti fiscali e previdenziali, ma anche cedibili a terzi per le stesse finalità, ovvero ad intermediari finanziari per l’anticipazione di liquidità. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, TENTANO DI TRUFFARE ANZIANA FINGENDO L’IMMINENTE ARRESTO DELLA NIPOTE. DUE GIOVANI INDIZIATI DI TENTATA TRUFFA IN CONCORSO. Due giovani di 19 e 17 anni, provenienti da alcuni comuni dell’hinterland di Napoli, giunti a Roma con un’auto a noleggio, sono finiti nelle maglie dei controlli dei Carabinieri della Stazione di Roma San Basilio e arrestati in flagranza di reato, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, perchè gravemente indiziati di tentata truffa aggravata in concorso ai danni di un’anziana. I Carabinieri stavano effettuando dei controlli antidroga in una piazza di spaccio del quartiere, quando hanno intercettato l’auto con i due a bordo proprio in via di San Basilio, scambiati in un primo momento per spacciatori, sono stati agganciati dai militari e seguiti fino a via Talli, nel quartiere di Fidene Serpentara. I militari hanno, poi, notato il minorenne scendere dall’auto e avviarsi verso una palazzina e citofonare ad un interno ma, proprio in quel momento si è accorto della presenza dei Carabinieri ed è, quindi, risalito velocemente sull’auto per darsi alla fuga, durata pochi metri. I militari hanno raggiunto subito l’auto con i due a bordo. Ci sono voluti pochi minuti per capire che non avevano nulla a che fare con la droga ma erano arrivati lì per mettere a segno una truffa. Da lì a poco i militari hanno individuato l’abitazione dove con ogni probabilità erano diretti. Ovvero l’abitazione di un’anziana di ben 95 anni, che ha confermato che poco prima era stata contattata telefonicamente da una donna, che si era spacciata per la nipote, e che avrebbe dovuto consegnare la somma di 400 euro, per evitarne l’arresto, ad un uomo che da li a poco si sarebbe presentato a casa. L’anziana non convinta della telefonata si è rivolta subito al figlio che vive proprio sopra il suo appartamento e con lui hanno subito contattato il “112“, senza pensare che pochi minuti dopo i militari si sono materializzati con i fermati. Entrambi sono stati accompagnati in caserma e successivamente, il 17enne denunciato e affidato ai genitori, il 19enne, invece, è stato arrestato e trattenuto presso le camere di sicurezza della caserma di San Basilio, e, poi, condotto presso le Aule di piazzale Clodio dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto disposto per lui l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, per domani, come segnalato da “3B Meteo“, tempo stabile e in prevalenza soleggiato salvo locali addensamenti sulle Alpi orientali associati a qualche isolato piovasco nelle ore pomeridiane. Condizioni di stabilità e bel tempo con cielo sereno o poco nuvoloso, innocui cumuli pomeridiani in Appennino. Tempo stabile e soleggiato, pur con qualche velatura o stratificazione in transito. Temperature in lieve aumento, tra i 27 e 33 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale