CRONACA – MINORENNE STRANIERA ANNEGA NEL LAGO DI COMO – Una minorenne di origine straniera, è entrata in acqua in prossimità della foce del torrente Meria, affollata di bagnanti per il Ferragosto, ma non è più riemersa. Sul posto, immediati i soccorsi che, purtroppo, non sono serviti a salvare la vita alla sfortunata, deceduta per motivi da accertare. 37ENNE ANNEGA NEL SERIO, A CENE – Un 37enne è annegato oggi, nel fiume Serio, a Cene, in provincia di Bergamo. L’uomo si era tuffato in acqua e, poi, per motivi da accertare non è più risalito. Il corpo, in seguito, è stato recuperato dai soccorsi arrivati sul luogo della tragedia.
ROVIGO, CONTROLLI ANTIDROGA DELLA GDF, SEQUESTRI E DENUNCE – Negli ultimi giorni, sono stati intensificati i controlli da parte del Gruppo della Guardia di Finanza di Rovigo che ha messo in campo numerose pattuglie per il controllo economico del territorio, anche su strada e con il supporto delle Unità cinofile antidroga del Gruppo di Tessera. Nel corso dei controlli, che hanno riguardato tutto il territorio Polesano, sono state individuate due extracomunitari in possesso di modeste quantità di hashish. Durante uno dei controlli eseguiti in città, su segnalazione dell’unità cinofila, sono stati sequestrati circa 11 grammi di hashish a un presunto assuntore. La sua posizione è stata segnalata al Prefetto di Rovigo per le procedure previste. In un controllo, eseguito nel basso Polesine, una persona è stata trovata in possesso di circa 30 grammi di hashish. Per tale ragione i finanzieri della Tenenza di Loreo hanno proceduto anche alla perquisizione dell’abitazione del maghrebino pur senza rinvenire ulteriore sostanza stupefacente. In entrambi i casi, la sostanza sequestrata è stata sottoposta a un primo riscontro positivo alle sostanze stupefacenti con i reagentari in dotazione alle pattuglie. Le sostanze sequestrate saranno comunque sottoposte ad analisi più puntuali per confermare le ipotesi investigative iniziali. Nel corso di un altro controllo, infine, i militari della Tenenza di Lendinara hanno denunciato una persona per il reato del “Codice della Strada”. Il conducente del mezzo, al momento del controllo è apparso essere ai militari della pattuglia di finanzieri in evidente stato di ebbrezza. RAVENNA, PROFITTI ILLECITI PER 650MILA EURO AD UN RAVENNATE ACCUSATO DI ESSERE UN TRUFFATORE SERIALE. A conclusione di una verifica fiscale i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Faenza hanno contestato ad un cinquantenne ravennate la mancata dichiarazione al fisco di redditi illeciti conseguiti nel periodo 2017/2021 per un ammontare complessivo di 650mila euro, quali proventi di centinaia di truffe commesse sull’intero territorio nazionale a danno di oltre 500 vittime. Per la contestazione fiscale le Fiamme Gialle, previo nulla osta dell’Autorità Giudiziaria procedente, hanno utilizzato le informazioni raccolte durante gli approfondimenti investigativi relativi allo svolgimento di un’articolata indagine penale diretta dalla Procura della Repubblica di Ravenna, corroborate anche dall’esito di mirate indagini finanziarie che hanno permesso di ricostruire analiticamente i guadagni illeciti accumulati nel tempo e le consistenti spese personali sostenute dall’indagato per mantenere un tenore di vita, rivelatosi decisamente agiato. L’intera vicenda è scaturita da due denunce querele ricevute ad aprile 2021 dai finanzieri di Faenza, ma le successive indagini hanno evidenziato fin da subito uno scenario ben più ampio e grave. In effetti, l’uomo è ora accusato di aver ideato un vero e proprio sistema di truffe a catena in cui si sono imbattuti centinaia di ignari imprenditori o padri di famiglia bisognosi di liquidità, anche, e soprattutto, durante l’emergenza pandemica. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, l’uomo si sarebbe presentato come rappresentante o presidente di organismi vari, creati appositamente, la cui denominazione poteva facilmente confondersi con quella di note associazioni di categoria o centri studi realmente esistenti e operanti a livello nazionale, millantando anche frequentazioni con politici di primo piano. Carpita in tal modo la fiducia dei suoi interlocutori, il presunto truffatore avrebbe loro proposto l’ottenimento di finanziamenti a fondo perduto o comunque agevolati, erogati dall’Unione Europea a favore di piccole e medie imprese nonché di privati, previo versamento anticipato di un corrispettivo compreso tra i 600 ed i 1.200 euro per ogni richiesta, come compenso per l’attività di consulenza da lui prestata nell’istruttoria delle relative pratiche, in realtà mai avviate. Per fornire una parvenza di regolarità e credibilità all’operazione il proponente avrebbe fatto sottoscrivere ai malcapitati perfino un formale atto di conferimento di incarico di consulenza, a suo dire necessario per avviare la pratica, e quando le persone cominciavano a lamentarsi per il mancato accredito delle somme richieste. GROSSETO, LOTTA ALL’ABUSIVISMO E AL LAVORO NERO DELLA GDF. Proseguono le attività di controllo economico-finanziario in tutta la provincia da parte dei finanzieri maremmani coordinati dal Comando Provinciale Grosseto. I servizi sono orientati a sviluppare segnalazioni ed alert di più consistenti elementi di evasione fiscale e violazioni contributive e lavorative. Il livello di attenzione sempre alto nel delicato settore istituzionale è testimoniato anche dalla singolare vicenda che ha come protagonista uno skipper fiorentino impiegato a bordo di un catamarano di circa 20 metri, di proprietà di una società con sede in Roma. L’uomo infatti, al termine di una crociera di cinque giorni effettuata all’Isola d’Elba, ha avuto l’avventata idea di sbarcare un gruppo di stranieri dell’Est Europa proprio di fronte l’ingresso della caserma della Guardia di finanza di Castiglione della Pescaia (GR) e di farsi pagare parte del noleggio, circa 800 euro, in contanti ed al nero. La cosa, però, non è passata inosservata poichè a controllare quanto stava avvenendo vi erano gli occhi attenti dei militari che, dalla finestra del piano superiore della Tenenza, non appena si sono resi conto di quanto stava accadendo, sono prontamente usciti dalla caserma identificando sia i passeggeri che lo skipper. Sin dalle prime battute appariva chiaro quanto era successo e pertanto, al fine di procedere ad un controllo più accurato, veniva interessata anche la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Porto Santo Stefano che, prontamente, faceva confluire sul posto una propria unità navale per verificare quanto scoperto. TREVISO, SCOPERTA DALLA GDF INDEBITA PERCEZIONE DI CONTRIBUTI PUBBLICI PER 75MILA EURO DA PARTE DI UN’ASSOCIAZIONE SPORTIVA TREVIGIANA. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno scoperto che un’associazione sportiva femminile trevigiana, nel corso di tre distinte edizioni di una gara internazionale di ginnastica artistica, organizzata annualmente dal comune di Jesolo, ha ottenuto indebitamente, tra il 2017 e il 2019, grazie a false informazioni reddituali, contributi pubblici per complessivi 75mila euro. La rappresentante legale dell’associazione sportiva è stata, così, segnalata alla locale Procura della Repubblica per il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche. Le indagini, che hanno preso le mosse da una segnalazione trasmessa all’Autorità Giudiziaria da parte della Polizia Locale di Jesolo, sono state svolte dal Gruppo di Treviso che, attraverso l’acquisizione di testimonianze, accertamenti contabili e l’analisi di alcuni dati forniti dalla S.I.A.E., ha ricostruito le modalità fraudolente adottate dall’indagata per ottenere i contributi erogati dal comune di Jesolo, nella misura di 25mila euro per ognuna delle tre annualità oggetto di approfondimenti. La presidente dell’associazione, in particolare, al termine delle gare internazionali di ginnastica artistica, importante evento sportivo a cui partecipano squadre provenienti da numerosi Paesi, ha omesso di indicare i reali incassi ottenuti dalla società sportiva, non riportando, nelle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà presentate al Comune di Jesolo, finalizzate a ricevere i sussidi, entrate per oltre 100mila euro, derivanti dalla vendita di biglietti, diritti di prevendita, abbonamenti, pagati dai numerosi spettatori accorsi per accedere alle esibizioni delle ginnaste. Per di più, è emerso che una delle richieste di contributo è stata firmata dall’indagata quando non ricopriva più l’incarico di presidente dell’associazione, motivo per cui è stata segnalata anche per il reato di sostituzione di persona. La Procura della Repubblica di Treviso, alla luce dell’ampio quadro probatorio acquisito, ha notificato all’indagata, nelle scorse settimane, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Seguirà ora la trasmissione degli atti alla Corte dei Conti di Venezia, al fine di accertare il totale effettivo del danno erariale. CHIETI, DENUNCIATE DALLA GDF 16 PERSONE PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA, FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI, EMISSIONE DI FATTURE PER OPERAZIONI INESISTENTI, FRODE FISCALE, TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELLE AGENZIE DI LAVORO INTERINALE E DELL’INPS. Il Comando Provinciale Chieti, nell’ambito dell’ordinaria attività di Polizia Economico Finanziaria, ha concluso una complessa indagine che ha permesso di individuare un sodalizio criminale dedito alla commissione di reati quali truffa, frode fiscale e bancarotta fraudolenta. In particolare, la Tenenza di Ortona, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lanciano, ha scoperto un gruppo di persone dedite alla ricerca sistematica di società in crisi delle quali, tramite teste di legno, ne acquistavano le quote e, variandone la sede, l’oggetto ed il capitale sociale, gradualmente, le conducevano al fallimento. Nello specifico, sin dal 2018, si sono inseriti nella compagine di una società, ormai priva di una struttura aziendale, spostandone la sede a San Vito Chietino e tramite false manovre di bilancio, ne hanno aumentato fittiziamente il capitale sociale, portandolo da 3mila a 45mila euro, così, da creare l’immagine di un’azienda solida e, pertanto, idonea a riscuotere credibilità finanziaria e, più in generale, sul mercato. Le Fiamme Gialle ortonesi hanno accertato che la stessa operava come società “cartiera”, cioè costituita per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti a favore di un gruppo di imprese tutte riconducibili ad un unico imprenditore. Tale procedura illecita, che si è avuto modo di riscontrare nel corso delle indagini, è stata utilizzata anche da altre due società e da una ditta individuale, tutte prive di una vera struttura aziendale, caratterizzate da capitali fittizi, limitata operatività nel tempo e dal mancato assolvimento degli obblighi tributari. Le tre società cartiere, poi, indotte al fallimento e la ditta individuale sono state usate per emettere fatture per operazioni inesistenti per oltre 1,1 milioni di euro al fine di consentire a terzi di evadere, tra l’altro, oltre 240mila euro di I.V.A. Nel corso dell’indagine, quanto disvelato si è, altresì, arricchito di una condotta truffaldina ai danni di una locale agenzia di lavoro interinale che, tratta in inganno dalla falsata realtà aziendale, forniva alla società di San Vito Chietino personale mai impiegato. ANCONA, SEQUESTRATI DALLA GDF PRODOTTI COSMETICI TOSSICI E DENUNCIATI DUE ESERCENTI. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ancona nei giorni scorsi hanno intensificato i controlli in materia di sicurezza prodotti nell’ambito della costante e quotidiana azione di controllo economico del territorio. In particolare, i militari della Compagnia di Falconara Marittima hanno sottoposto a sequestro oltre 200 prodotti contenenti una sostanza dichiarata nociva per la salute ed esposti in vendita in tre esercizi commerciali gestiti da due cittadini di nazionalità cinese segnalati alla competente Procura della Repubblica di Ancona. Gli accertamenti posti in essere dai finanzieri hanno messo in luce che tali cosmetici per la cura della persona risultano contenere la sostanza “Lilial”, anche nota come “Butylphenyl methylpropional”, che è stata vietata a partire dal marzo 2022 dal Regolamento UE. Difatti, secondo il comitato per la valutazione dei rischi dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche, tale ingrediente rientra nel novero delle sostanze cancerogene e tossiche per la fertilità e, pertanto, ne è stata preclusa la commercializzazione in ogni modo. Tra i numerosi oggetti sequestrati vi sono profumi, bagno schiuma, creme corpo, dopobarba e lacche per capelli contenenti la predetta sostanza nociva, il tutto è stato rinvenuto sugli scaffali degli esercizi commerciali pronti per essere acquistati dal consumatore finale ignaro della grave pericolosità dei prodotti in vendita. L’attività posta in essere dai militari sottolinea il ruolo primario della Guardia di Finanza nella lotta alla diffusione di prodotti non conformi agli standard di sicurezza, contribuendo, così, a garantire una tutela efficace per la salute dei clienti finali e salvaguardare la libera concorrenza del mercato e di tutti i commercianti che operano legalmente sul territorio. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, CONTROLLI SUL TERRITORIO ESEGUITI A FERRAGOSTO DAI CARABINIERI. In occasione del Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli nelle aree del centro storico, nelle aree maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, i militari hanno arrestato ben 13 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso. In particolare, due uomini che, con la scusa di pulire delle macchie presenti sui bagagli a mano, con destrezza sono riusciti a sostituire lo zaino di un turista olandese con uno simile, per, poi, allontanarsi. A poca distanza, ad osservare i due c’erano i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma San Pietro che sono intervenuti ed hanno arrestato due cittadini peruviani di 63 e 47 anni, già noti alle forze dell’ordine. Lo zaino è stato recuperato e restituito alla vittima. Due cittadini romeni di 34 e 33 anni, già noti alle forze dell’ordine, utilizzando la oramai classica tecnica che prevede l’utilizzo di una cartina turistica, facendo finta di chiedere informazioni, per coprire le fasi del borseggio, sono stati bloccati mentre tentavano di asportare i contenuti nello zaino di un turista del Vietnam, in zona Ottaviano. I Carabinieri del Nucleo Operativo San Pietro sono intervenuti riuscendo ad arrestarli in flagranza. In piazza Vittorio Emanuele II, i movimenti sospetti di due persone, notate mentre avvicinavano i passanti mostrando loro un cellulare, per, poi, riprendere a camminare, ha insospettito i Carabinieri della Stazione di Roma Piazza Dante che hanno deciso di fermarli. Identificati in un 26enne e un 20enne entrambi egiziani, sottoposti a controllo, sono stati trovati in possesso di un cellulare risultato rubato poco prima ad un altro egiziano poco prima. I due sono stati arrestati per furto aggravato in concorso. All’altezza della fermata metropolitana “Repubblica”, i Carabinieri della Stazione di Roma Madonna del Riposo hanno arrestato in flagranza di reato, un peruviano di 46 anni e un cubano 30enne, poichè notati dai militari, all’interno del convoglio metropolitano, mentre accerchiavano una turista spagnola, riuscendo, poi, ad asportare dall’interno della borsa a tracolla il portafogli con all’interno circa 200 euro. Bloccati dai militari presenti sulla metro, che li stavano osservando, la refurtiva con il denaro è stata recuperata e restituita alla vittima, mentre i due uomini sono stati condotti in caserma. Due cittadine di origini bosniache entrambe 30enni e domiciliate nel campo nomadi di Castel Romano sulla via Pontina, sono state sorprese e arrestate in flagranza di reato a piazza Vidoni, dai Carabinieri del Comando di Roma Piazza Venezia, notate mentre asportavano ad una turista italiana, il portafogli con all’interno circa 150 euro. Recuperato il portafogli è stato restituito alla vittima. Ad esito degli accertamenti eseguiti in caserma, una delle arrestate è risultata colpita anche da un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano poichè deve scontare 17 anni in carcere per un cumulo pene riguardanti reati contro la persona commessi in territorio nazionale dal 2004 ad oggi. La donna è stata portata nel carcere di Rebibbia Femminile per scontare la sua pena. In piazza di Ponte Sant’Angelo, tre cittadine romene di età compresa, tra i 33 e 45 anni, sono state arrestate in flagranza, poichè sorprese dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro, mentre affiancavano una turista 70enne ungherese, e approfittando di un momento di distrazione, hanno cercato di sfilarle il portafogli dallo zaino che l’anziana aveva in spalla ma sono state bloccate dai militari. Tutte le vittime hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO Per domani, come segnalato da “3B Meteo“, in Italia tempo stabile e in gran parte soleggiato. Tra pomeriggio e sera formazione di temporali su Alpi e Prealpi in locale sconfinamento alle adiacenti pianure. Tempo stabile e soleggiato, ma con qualche rovescio o temporale pomeridiano sull’Appennino, specie tra Lazio e Abruzzo. Prevale il bel tempo salvo qualche isolato temporale di calore pomeridiano in Appennino. Le temperature saranno ancora in lieve rialzo, tra i 32 e 37 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale