CRONACA – PRATO, SEQUESTRATI DALLA GDF CIRCA 1,5 MILIONI DI ARTICOLI CON MARCHI CONTRAFFATTI – Ancora in azione i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Prato a tutela dell’imprenditoria onesta della Provincia, diretta al contrasto delle fenomenologie illecite storicamente radicate nel distretto industriale pratese. La necessità di salvaguardare il consumatore finale dall’acquisto di merce contraffatta nella convinzione che i prodotti siano sicuri e certificati e nel contempo l’esigenza del Corpo di tutelare il tessuto produttivo italiano, particolarmente colpito dai fenomeni illeciti che ledono la proprietà intellettuale, ha indotto il Comando Regionale Toscana ad avviare delle attività di analisi ed elaborazione di percorsi ispettivi dedicati finalizzati a disarticolare le cosiddette “filiere del falso”. In tale contesto, sulla base delle direttive operative del Comando Provinciale di Prato, il Gruppo di Prato ha effettuato numerosi servizi di osservazione e pedinamento, incrocio e sviluppo di elementi informativi acquisiti nell’ambito del controllo economico del territorio, oltre ad un’approfondita consultazione delle banche, individuando nella zona industriale pratese un’attività di commercio all’ingrosso di abbigliamento operante in violazione alla normativa vigente a tutela dei marchi registrati nazionali ed esteri. L’attività ispettiva permetteva di sottoporre a sequestro circa 1,5 milioni di prodotti costituiti da capi di abbigliamento e accessori con marchi contraffatti e l’analisi della documentazione acquisita nel corso del controllo consentiva di identificare anche il fornitore dei prodotti sequestrati in una ulteriore azienda operante nel Macrolotto. Al termine delle operazioni, i titolari delle attività commerciali sottoposte a controllo sono stati tutti denunciati all’Autorità Giudiziaria competente per il reato di commercializzazione di capi contraffatti. Gli accertamenti tecnici effettuati con l’ausilio di un consulente specializzato permettevano di confermare le ipotesi investigative connesse alla contraffazione dei prodotti sottoposti a sequestro che hanno permesso all’Autorità Giudiziaria inquirente di rinviare a giudizio i responsabili. CITTÀ DI CASTELLO, SPACCIO DI DROGA, 18ENNE DALLA GDF. Nell’ambito del dispositivo di contrasto ai traffici illeciti ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, predisposto a livello provinciale, i finanzieri della Tenenza di Città di Castello, durante un servizio di controllo su strada, hanno sottoposto a sequestro mezzo chilo di hashish e circa 1.000 euro in banconote di vario taglio, rinvenuti in una microcar su cui viaggiavano due studenti, un diciottenne di origini marocchine e un minorenne residenti entrambi a Città di Castello. All’alt intimato dai militari nei pressi del parco di Riosecco, i due ragazzi palesavano, da subito, evidenti segnali di agitazione. Il conducente, peraltro, era privo della patente di guida, mai conseguita. Insospettiti ulteriormente dal forte odore di hashish proveniente dall’abitacolo, i finanzieri procedevano all’ispezione del veicolo, individuando, occultati sotto al sedile del conducente, 5 panetti di sostanza stupefacente, del peso di circa 100 grammi ciascuno. In flagranza di reato, venivano effettuate perquisizioni presso le abitazioni, dove i due ragazzi vivono con i rispettivi genitori, rinvenendo un bilancino di precisione con ancora evidenti tracce di hashish. Il 18enne ha ammesso, da subito, le sue responsabilità e, su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, è stato tratto in arresto. Processato per direttissima, il giovane è stato condannato a 10 mesi e 20 giorni di reclusione e 3.000 euro di multa, con pena sospesa. SASSARI, OPERAZIONE “PAPER WINE” DELLA GDF. SCOPERTE FALSE CERTIFICAZIONI SULL’INDICAZIONE GEOGRAFICA E LA DENOMINAZIONE DI ORIGINE NEL SETTORE VITIVINICOLO. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sassari, insieme ai funzionari del Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari – ICQRF Sardegna e ai militari dell’Arma dei Carabinieri di Sassari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania, nell’ambito di un più ampio quadro di piani operativi volti a contrastare il fenomeno delle sofisticazioni alimentari con particolare riguardo ai prodotti regionali tutelati da denominazione di origine ed indicazioni geografiche, hanno scoperto una rilevante frode nel settore vitivinicolo compiuta da un’azienda agricola del Nord Sardegna produttrice di famosi vini certificati sardi. Le articolate indagini sviluppate dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Sassari hanno permesso di riscontrare, in sede di verifica fiscale nei confronti della società ispezionata, l’utilizzo di documenti di trasporto artefatti e la contabilizzazione di fatture emesse da compiacenti attestanti forniture di ingenti quantitativi di cd. “uva e vino di carta”, in realtà mai avvenute in relazione alle quali è stata contestata l’imposta sul valore aggiunto sottratta a tassazione. L’attività ha consentito altresì di accertare la produzione e vendita di prestigiosi vini con indicazione geografica tipica nonché denominazioni di origine controllata e garantita riferibili al Vermentino di Sardegna e/o di Gallura, Cannonau e Monica di Sardegna, Isola dei Nuraghi mediante la creazione contabile di partite di vino sostituito fisicamente da prodotto proveniente da aree del territorio nazionale estranee ai rispettivi disciplinari, come rilevato dai Carabinieri della Compagnia di Bonorva a seguito dei controlli eseguiti sull’effettività delle operazioni di trasporto. Il prodotto vitivinicolo così miscelato veniva, dallo stesso produttore, certificato DOC/DOCG/IGT e venduto non solo ai clienti finali ma anche sfuso a numerose aziende sarde del comparto compromettendo irrimediabilmente, anche prodotti che sarebbero stati da considerarsi genuini, con effetti di alterazione potenzialmente esponenziali in termini produttivi. Complessivamente, dall’esame della documentazione acquisita ed attraverso l’incrocio dei dati e notizie riconducibili ai rapporti commerciali intrattenuti dall’azienda agricola, i finanzieri hanno calcolato un profitto indebitamente conseguito dalla sola azienda ispezionata pari a quasi 3 milioni di euro nell’ultimo triennio. I 2 amministratori della società sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per dichiarazione fraudolenta. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
PUBBLICANO VIDEO SU TIK TOK SGRADITI E PARTE LA RAPPRESAGLIA, I CARABINIERI ARRESTANO 5 PERSONE. I Carabinieri della Compagnia di Ostia, su delega della Procura della Repubblica di Roma, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma nei confronti di cinque uomini, gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di lesioni personali aggravate, rapina, minaccia aggravata, calunnia, danneggiamento, violazione di domicilio e porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere. Si tratta di bosniaci, di età compresa tra i 26 e i 40 anni, tutti domiciliati presso il campo nomadi di Via Luigi Candoni, dove questa mattina sono stati raggiunti e arrestati. L’indagine è stata avviata nel mese di giugno di quest’anno, dopo che uno degli odierni destinatari dell’ordinanza, aveva presentato denunce presso la Stazione dei Carabinieri di Roma – Ponte Galeria, per due fantomatiche rapine avvenute il 1° giugno scorso. L’uomo aveva raccontato che nel corso della prima rapina più soggetti avevano aggredito lui e la moglie, sottraendo loro gioielli e una borsa, contenente circa 3.000 euro. La seconda rapina si era verificata, nello stesso giorno ma più tardi, nel cortile della propria abitazione, quando un gruppo di 7 uomini aveva aggredito due suoi figli, uno dei quali ha riportato lesioni, giudicate guaribili con 41 giorni di prognosi, e nell’occasione, i responsabili avevano anche asportato una collana alla nuora. L’indagine dei Carabinieri della Stazione di Roma – Ponte Galeria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma ha consentito di accertare, tramite testimonianze e l’acquisizione di filmati di videosorveglianza, che le due rapine non si erano mai verificate, raccogliendo gravi indizi di colpevolezza a carico del denunciante in ordine al fatto che era stato lui ad aggredire e rapinare uno dei soggetti, inizialmente da lui accusati, che dopo il primo episodio denunciato, l’uomo aggredito aveva organizzato una spedizione presso l’abitazione della controparte, colpendo i familiari presenti e danneggiando le auto. A seguito di perquisizioni domiciliari, i Carabinieri hanno inoltre rinvenuto due mazze da baseball ed un tubo in ferro, utilizzati nel corso della spedizione punitiva. Le indagini hanno, inoltre, consentito di raccogliere elementi indiziari che farebbero ricondurre il movente della prima aggressione a futili motivi e a risentimenti personali, scaturiti a seguito di un video pubblicato sul social TikTok da uno degli indagati. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, nella giornata di domani, come segnalato da “3B Meteo“, iniziali schiarite, maggiore instabilità nel pomeriggio-sera con qualche rovescio o temporale tra Alpi e pianure a Nord del Po. Nubi irregolari con qualche debole pioggia su Marche, Abruzzo e basso Lazio, in attenuazione in serata. Nubi irregolari con brevi piovaschi su medio-alta Campania e Molise, in attenuazione in giornata, più sole altrove. Le temperature, comunque, saranno ancora stabili o in lieve calo, tra i 28 e 32 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale