CRONACA – VARESE, SEQUESTRATI DALLA GDF CONTI CORRENTI PER OLTRE UN 1.200.000 EURO, PROFITTO ILLECITO DI UNA FRODE NEL SETTORE DEI CARBURANTI. INDAGATO IL GESTORE DI UN DEPOSITO DI PRODOTTI PETROLIFERI – Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Busto Arsizio su richiesta della Procura bustocca al termine di un’indagine che ha interessato il collaudato sistema delle c.d. “frodi carosello” all’imposta sul valore aggiunto. L’indagine del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Varese, condotta trasversalmente tanto sotto il profilo amministrativo-tributario quanto quello penale, ha portato all’individuazione di un articolato meccanismo di frode nel settore del commercio degli idrocarburi (attuato mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per quasi 6 milioni di euro, da parte di società cartiere e buffer), finalizzato ad evadere l’IVA, sottraendo così all’Erario imposte dovute per oltre 1.200.000 €. Sulla base dei numerosi elementi raccolti dalla polizia economico finanziaria, il GIP di Busto Arsizio ha emesso il decreto di sequestro preventivo di denaro e beni per oltre 1.200.000 € nei confronti di una società varesina e del suo amministratore, indagato per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti. L’odierna operazione della Guardia di Finanza di Varese si inserisce nel quadro delle rinnovate linee strategiche dell’azione del Corpo, volte a rafforzare l’azione di contrasto alle condotte fraudolente con effetti distorsivi della concorrenza e di inquinamento del mercato, in un comparto nevralgico per l’economia nazionale come quello del commercio e della fornitura di idrocarburi per autotrazione. TREVISO, CONFISCATI DALLA GDF BENI PER 3 MILIONI DI EURO. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, su delega della Procura della Repubblica presso il locale Tribunale, hanno dato esecuzione a sette distinti provvedimenti di confisca di beni, per un importo complessivo di circa 3 milioni di euro, in seguito alla condanna definitiva di altrettante persone, per reati tributari, contro il patrimonio e l’amministrazione della giustizia. I beni confluiti nel patrimonio dello Stato consistono in 25 fabbricati, 27 terreni, 7 veicoli, 2 partecipazioni societarie e disponibilità finanziarie. In dettaglio, i reati passati in giudicato sono, in quattro casi, l’omessa dichiarazione dei redditi ai fini delle imposte dirette e dell’I.V.A. In un altro caso, l’omesso versamento dell’I.V.A.; infine, in due casi, sono giunti a sentenza definitiva rispettivamente i reati di riciclaggio e di peculato. Con le condanne, sono state irrogate anche pene per complessivi 114 mesi di reclusione, diversamente distribuiti tra gli indagati secondo la gravità dei reati: si va da un minimo di 4 mesi a un massimo di 2 anni. In merito ai beni confiscati, i finanzieri del Gruppo Treviso hanno cautelato, per quanto riguarda i fabbricati, abitazioni residenziali con relative pertinenze, magazzini e depositi, quasi tutti ubicati nella Marca, fatta eccezione per un immobile in provincia di Venezia. Tra i veicoli, spiccano una Bmw e un’Alfa Romeo di recente immatricolazione, oltre a una motocicletta Moto Guzzi. L’intervento della Guardia di Finanza di Treviso, in sinergia con la locale Procura della Repubblica, dimostra che i responsabili delle condotte illecite, caratterizzate da evidenti vantaggi patrimoniali, vengono perseguiti non solo con pene afflittive a carattere personale, ma anche privandoli dei beni nella loro disponibilità, in misura equivalente all’ammontare dei proventi dei reati. VICENZA, TRE SEQUESTRI DI SOSTANZE STUPEFACENTI IN TUTTA LA PROVINCIA. UN ARRESTO E DUE DENUNCIATI DALLA GDF. La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Vicenza prosegue nella costante intensificazione della propria azione di contrasto ai traffici illeciti e di repressione delle condotte di traffico e consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope, attraverso l’impiego di molteplici equipaggi operativi che hanno svolto articolati interventi su tutta la provincia berica. In tale contesto, i militari del Gruppo Vicenza, nell’ambito di un’autonoma attività di Polizia Giudiziaria, hanno proceduto a sottoporre a controllo uno straniero di nazionalità nigeriana. Tale attività ha condotto alla scoperta e al sequestro di circa 11 grammi di eroina. La successiva perquisizione personale e domiciliare ha, così, permesso di rinvenire altrettanti grammi di eroina, in un ovulo nascosto sotto la sua lingua, per un totale di circa 23 grammi, e circa 800 euro in contanti, frutto dell’attività di spaccio perpetrata. Arrestato in flagranza di reato, è stato processato il giorno seguente per direttissima presso il Tribunale di Vicenza ed ha patteggiato una pena di 8 mesi e € 800 di multa. I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza hanno, poi, eseguito un’operazione antidroga in una zona tra le provincie di Vicenza e Padova. Le risultanze info-investigative raccolte hanno permesso di individuare un cittadino italiano che coltivava, in ipotesi accusatoria in violazione della normativa in materia di stupefacenti, 6 piante di canapa indiana del peso complessivo di oltre 2 chili in due serre posizionate in altrettanti e distinti cortili di pertinenza della propria abitazione, oltre alle piante, che sono state sottoposte a sequestro, la perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire e sequestrare ulteriori 13 grammi circa di sostanza stupefacente di tipo marijuana. La Procura della Repubblica di Rovigo che procede in fase di indagini preliminari ha provveduto alla convalida del sequestro. Infine, nei giorni scorsi, una pattuglia della Compagnia di Schio, nel corso delle quotidiane e costanti attività di controllo economico del territorio, ha proceduto al sequestro di circa 28 grammi di marijuana e 1 spinello, trovati in possesso di un cittadino italiano. La successiva perquisizione domiciliare permetteva di rinvenire 1 bilancino di precisione e 4 grinder contenenti tracce di sostanza stupefacente. PISA, SCOPERTE DALLA GDF STRUTTURE RICETTIVE ABUSIVE E IRREGOLARI. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Pisa hanno intensificato i controlli nei confronti delle strutture ricettive presenti nella provincia. Sono 11 le persone fisiche denunciate all’Autorità Giudiziaria per violazione degli obblighi previsti dal T.U.L.P.S.. I militari del Nucleo PEF di Pisa, in particolare, hanno avviato due controlli nei confronti di “Bed & Breakfast” localizzati nei punti nevralgici nella città, ossia nelle zone limitrofe all’ospedale Cisanello e alla stazione. Una persona esercitava l’attività ricettizia presso la propria abitazione di residenza da ben 4 anni, senza aver mai effettuato alcuna comunicazione degli alloggiati, né dichiarato i redditi derivanti da detta attività. La struttura era sistematicamente pubblicizzata su siti internet specializzati, su cui erano visibili le numerose recensioni lasciate dagli ospiti, a testimonianza della redditizia attività svolta. I militari del Gruppo di Pisa hanno invece sottoposto a controllo 5 strutture ubicate nei comuni di Pisa e Calci, constatando, in tutti i casi, diverse irregolarità. In particolare una struttura ricettiva ha celato al fisco ricavi per 1,2 milioni di euro. In un altro caso, un immobile in zona Cisanello è stato sub-locato a più soggetti, senza le necessarie autorizzazioni per una regolare attività di affittacamere o “Bed & Breakfast”, riscontrando violazioni tributarie per canoni di locazione percepiti e non dichiarati per un valore di oltre 110.000,00 euro. I militari della Compagnia di Pontedera hanno sottoposto a controllo cinque strutture ricettive nei comuni di Pontedera, Chianni e Terricciola, riscontrando in tre casi la mancata presentazione agli uffici comunali della prevista SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) e l’omessa comunicazione delle generalità delle persone alloggiate all’ autorità di PS. All’interno di una struttura ricettiva sono stati individuati ben 13 turisti tedeschi ed il titolare aveva già incassato la somma di 7.000 euro per il soggiorno settimanale, in evasione d’imposta. I militari della Compagnia di San Miniato, altresì, hanno avviato una serie di controlli nei confronti di altre strutture nei Comuni di San Miniato e Santa Maria a Monte, riscontrando violazioni per omessa trasmissione all’Autorità di P.S. delle schede alloggiati ed in un caso disconoscendo la qualifica di Ente no profit in capo ad un’associazione gestore di un’attività ricettiva, riconducendo i redditi percepiti ad attività di impresa. I militari della Tenenza di Volterra hanno sottoposto a controllo strutture ubicate nei comuni di Casale Marittimo, Guardistallo, Monteverdi Marittimo, Montescudaio e Pomarance, costatando, pur se regolarmente pubblicizzati sulle piattaforme digitali del settore, che in un caso era stato locato un immobile ad uso turistico senza effettuare le previste comunicazioni abilitative per l’esercizio dell’attività. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
PROSTITUZIONE CINESE A TORVAJANICA ALTA, I CARABINIERI ARRESTANO MARITO E MOGLIE. I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato due cittadini cinesi, marito e moglie, rispettivamente di 48 e 52 anni, gravemente indiziati dei reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, in concorso tra loro. A dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, in forza della quale marito e moglie sono stati posti agli arresti domiciliari, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Pomezia. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno avuto inizio nell’estate dello scorso anno, quando i militari dell’Arma hanno raccolto le segnalazioni di alcuni residenti preoccupati da un via vai sospetto di uomini che, giorno e notte, si recavano presso una villetta nella zona residenziale di Torvajanica Alta e le preoccupazioni di alcune mogli gelose. Le indagini hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei coniugi in ordine al fatto che con uno stile e modalità tipicamente imprenditoriali, gestissero un giro di prostituzione nella zona di Pomezia e Torvajanica. In effetti erano proprio marito e moglie in prima persona, e con un ruolo dirigente da parte della donna, ad individuare gli appartamenti dove collocare le ragazze, a gestire i loro trasferimenti, a rifornirle di generi alimentari e di prima necessità, nonché a pubblicizzare le loro prestazioni sessuali su vari siti d’incontri, a trattare orari, tariffe e, naturalmente, ad incassare fino al 50% del ricavato delle loro attività di prostituzione, per un giro d’affari di decine di migliaia di euro. Il sequestro di materiale informatico e di numerosi telefoni, hanno consentito ai Carabinieri e alla Procura della Repubblica di Velletri di comporre un solido quadro indiziario che ha consentito al Gip del Tribunale di Velletri di emettere il provvedimento cautelari eseguiti questa mattina. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, per la giornata di domani, tempo spesso instabile con rovesci sparsi e qualche temporale, più frequenti su Liguria, Lombardia e Triveneto.
Piogge e temporali sparsi nella prima parte della giornata, in successiva attenuazione su Lazio, Abruzzo e la sera anche in Toscana. Rovesci e qualche temporale su Campania, Lucania, medio-alta Puglia e alta Calabria, in attenuazione dal pomeriggio. Le temperature, come segnalato da “3B Meteo“, saranno tra i 25 e 34 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale