CRONACA – TRENTO, CONTRASTO AL TRAFFICO INTERNAZIONALE DI SOSTANZE STUPEFACENTI. MISURE CAUTELARI A CARICO DI 46 INDAGATI E SEQUESTRI DELLA GDF PER CIRCA 22 MILIONI DI EURO – Nella mattinata odierna, Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trento, coadiuvati da personale dello S.C.I.C.O., dai Reparti territoriali del Corpo sul territorio nazionale, dalle unità A.T.P.I e cinofile del Corpo, con il supporto di un elicottero della Sezione Aerea di Bolzano, insieme agli agenti della Polizia di Stato della Questura di Bolzano, nell’ambito d’indagini delegate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Trento, hanno dato esecuzione, nelle province di Trento, Bolzano, Milano, Padova e Brescia, ad un’Ordinanza che ha disposto l’applicazione della custodia cautelare personale nei confronti di 46 persone, di cui 35 in carcere e 11 con obblighi di dimora, nonchè il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per circa 22 milioni di euro. Le misure cautelari, a firma del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trento, su richiesta della locale Procura Distrettuale della Repubblica, sono state emesse sulla base delle risultanze investigative emerse al termine di un’articolata e complessa attività d’indagine, avviata nel corso del 2021, e condotta dalle Fiamme Gialle del capoluogo trentino, in co-delega con la Questura di Bolzano. Complessivamente, l’indagine vede il coinvolgimento di 46 persone, di cui 34 di nazionalità estera (Albania, Tunisia, Iraq, Inghilterra e Francia), ritenuti a vario titolo, di aver partecipato o collaborato all’interno di 4 articolate associazioni per delinquere, di cui 2 a carattere transazionale che, interconnesse tra loro, erano dedite al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish, marjuana, eroina e crack), provenienti dall’Albania e dal Belgio e destinate quasi interamente al territorio del Trentino Alto Adige. Le investigazioni, specificamente svolte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trento, e su un’organizzazione criminale stabilita in Alto Adige in co-delega alla Squadra Mobile della Questura di Bolzano, sotto la direzione della D.D.A. di Trento, traggono origine dal costante monitoraggio del territorio, che portava i finanzieri, nell’ aprile 2021, all’arresto, in flagranza di reato, di un albanese dimorante nella piana rotaliana, per la detenzione di 100 gr. di sostanza stupefacente, di tipo cocaina. I successivi riscontri delle Fiamme Gialle conducevano ad individuare l’esistenza di un gruppo criminale, composto da 6 soggetti, prevalentemente di origini albanese, al quale l’arrestato apparteneva, ed a ricostruirne interamente l’operatività. Di fatti, la consorteria, previ accordi tra i connazionali dimoranti all’estero, attraverso autovetture condotte da corrieri che attraversavano la rotta balcanica, faceva pervenire lo stupefacente nel territorio trentino dall’Albania. VERCELLI, ADM E GDF SEQUESTRANO OLTRE 800 ARTICOLI NON SICURI DI BIGIOTTERIA DURANTE “LA FIERA D’AUTUNNO”. Nel corso della “Fiera d’Autunno” di Vercelli, nel capoluogo, i militari della Guardia di Finanza e funzionari dell’Ufficio delle Dogane hanno sequestrato oltre 800 articoli di bigiotteria non conformi alla normativa sulla sicurezza dei prodotti. Le Fiamme Gialle e i funzionari doganali in perlustrazione presso i banchi della fiera hanno infatti individuato un ambulante che commercializzava una grande quantità di articoli potenzialmente non sicuri e privi di indicazioni in lingua italiana. L’esercente ambulante, d’origine asiatica, è stato segnalato all’autorità amministrativa per l’irrogazione delle sanzioni che possono oscillare da un minimo di 516 euro ad un massimo di oltre 25.000 euro. L’intervento sinergico tra le Fiamme Gialle e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Vercelli s’inserisce in un più ampio contesto di presidio del territorio, volto a garantire la conformità dei prodotti, a prevenire e contrastare le frodi in commercio e a tutelare il consumatore nel rispetto di una leale concorrenza tra gli operatori economici. L’attività, che segue un’analoga operazione conclusa, nel mese di giugno, congiuntamente da A.D.M. e G.D.F. a Vercelli, è inquadrata nell’ambito delle intese di coordinamento e di sinergia operativa raggiunte dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza con il Direttore dell’Ufficio delle Dogane di Vercelli, a seguito della sottoscrizione nell’aprile scorso a Roma del Protocollo d’Intesa tra la Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. VERONA, SCOPERTE DALLA GDF FALSE FATTURE PER OLTRE 62 MILIONI DI EURO. ESEGUITI 4 ARRESTI E SEQUESTRATI BENI PER OLTRE 3 MILIONI DI EURO. Nella mattinata odierna, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Verona su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di quattro persone. Contestualmente è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 3 milioni di euro. La vicenda trae origine da un’accurata attività investigativa e da una successiva verifica fiscale eseguita dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria scaligero nei confronti di un Consorzio attivo nei settori delle pulizie, del facchinaggio, della logistica e del packaging, a cui facevano capo diverse cooperative. Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno consentito di individuare un’associazione per delinquere responsabile dell’emissione e dell’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 62 milioni di euro tra il 2018 e il 2021. Le Fiamme Gialle, approfondendo i rapporti fra le numerose cooperative e il Consorzio, hanno dimostrato l’operatività di un’organizzazione criminale dedita alla gestione e allo sfruttamento di manodopera formalmente assunta da cooperative spurie, false cooperative utilizzate come scatole vuote, finalizzate all’evasione fiscale e contributiva, di fatto gestite dagli arrestati, che tenevano le redini dell’intera struttura societaria. L’obiettivo del Consorzio, una volta ottenute le commesse e gli appalti, era quello di sfruttare il vantaggio ultra concorrenziale scaturente dalla totale inottemperanza agli obblighi di versamento delle imposte da parte delle cooperative consorziate. Lo schema illecito era lineare il Consorzio provvedeva a instaurare i rapporti con i committenti, pubblici o privati, aggiudicandosi i lavori a prezzi estremamente competitivi che, venivano eseguiti dalle cooperative consorziate, intestate a prestanome. VENEZIA, SCOPERTA DALLA GDF MAXI FRODE FISCALE NEL SETTORE DEL PELLET CON UN GIRO DI FATTURE FALSE PER OLTRE 34 MILIONI DI EURO. All’esito di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Padova, i finanzieri del Comando Provinciale di Venezia hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di cinque soggetti italiani, ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver ideato e posto in essere una frode fiscale internazionale del valore di 34 milioni di euro nel settore della compravendita di pellet, perpetrata negli anni dal 2019 al 2022 tra il Veneto e l’Europa orientale. Sulla base di quanto ricostruito dalle indagini, condotte dai militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano, varie società “cartiere”, sedenti nelle Province di Venezia, Treviso, Vicenza e Padova e tutte riconducibili ad un’unitaria regia operativa, acquistavano, sotto il profilo meramente cartolare, ingenti quantitativi di pellet da fornitori aventi sede in Polonia, Slovacchia ed Estonia, per poi procedere alla successiva cessione della merce alle reali società destinatarie, site in Provincia di Padova. In sintesi, secondo lo schema della cosiddetta “frode carosello”, mediante un complesso sistema di false fatturazioni, le società “cartiere” si interponevano fittiziamente nelle operazioni di compravendita intercorrenti tra gli operatori esteri e le società patavine, non assolvendo al debito I.V.A. scaturito dalle cessioni intracomunitarie. La frode consentiva di evadere sistematicamente l’I.V.A. intracomunitaria, nonchè creare un effetto distorsivo nello specifico settore commerciale, permettendo alle società coinvolte di praticare un prezzo di vendita altamente concorrenziale rispetto a quello medio di mercato. In sintesi, un collaudato sistema criminoso in grado di dispiegare un duplice effetto lesivo, ossia sottrarre gettito alla pretesa impositiva dello Stato e, contestualmente, distorcere il principio di leale concorrenza di mercato. Le complesse investigazioni condotte dai finanzieri mestrini hanno riguardato gli apparati contabili delle varie società coinvolte, nonchè conti correnti e tabulati telefonici, con la successiva esecuzione di mirate attività di perquisizione presso le sedi delle imprese e delle persone fisiche oggetto di indagine, consentendo di ricostruire la menzionata frode fiscale, per un valore complessivo superiore ai 34 milioni di euro. LUCCA, FRODE IN COMMERCIO. SCOPERTO DALLA GDF UN SECONDO DISTRIBUTORE DI CARBURANTE CHE COMMERCIALIZZAVA DIESEL NON A NORMA, DENUNCIATO IL TITOLARE. I militari del Comando Provinciale di Lucca hanno eseguito un controllo nei confronti di una società di Pietrasanta, esercente l’attività di commercio al dettaglio di carburanti per autotrazione, nell’ambito dei molteplici interventi in corso sulla distribuzione stradale finalizzati, non solo a garantire il corretto assolvimento degli obblighi impositivi, ma anche il regolare funzionamento dei sistemi di erogazione, la qualità del prodotto venduto e la trasparenza dei prezzi al consumatore. Il Corpo, da inizio anno, ha intensificato, nello specifico settore, l’attività di prevenzione e repressione dei fenomeni illeciti più insidiosi, compresi quelli che, attraverso l’utilizzo di prodotti petroliferi non di qualità, possono determinare rischi sia per l’ambiente che per la sicurezza della circolazione stradale. Complessivamente, sono 72 i controlli svolti nei confronti di distributori stradali in provincia, di cui 14 sono risultati irregolari, principalmente, per le mancate comunicazioni obbligatorie al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ovvero per la non esposizione dei prezzi medi. Nel corso di uno dei predetti controlli, come detto a Pietrasanta, le Fiamme Gialle del Gruppo Viareggio hanno effettuato anche il prelevamento di campioni dei prodotti energetici commercializzati, in particolare benzina senza piombo e gasolio, al fine di eseguire specifiche analisi per rilevare eventuali irregolari miscelazioni con altre sostanze esenti o soggette ad una minore imposizione fiscale. L’esito delle analisi ha fatto riscontrare una non conformità del campione di gasolio prelevato in ordine al grado di infiammabilità, risultato notevolmente inferiore al limite previsto dalle vigenti normative. Tale carburante è risultato, quindi, sprovvisto dei requisiti necessari alla commercializzazione come prodotto per autotrazione e, dunque, il titolare della società è stato deferito alla locale A.G. per il reato di frode nell’esercizio del commercio. L’irregolarità contestata si somma ad una simile già riscontrata, a febbraio di quest’anno, nei confronti di un altro distributore di carburante lucchese. Si precisa che le evidenze acquisite dagli investigatori nell’ambito delle attività di Polizia Economico Finanziaria sono al vaglio della Procura della Repubblica di Lucca. È quanto segnalato dal Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, PER FURTO AGGRAVATO, DUE ARRESTI ESEGUITI DAI CARABINIERI. In due distinte operazioni, i Carabinieri del Gruppo di Roma hanno arrestato due cittadini di 42 e 24 anni, gravemente indiziati del reato di furto aggravato. Nella circostanza, in via di Pietra, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato in flagranza un peruviano di 24 anni, già noto alle forze dell’ordine, bloccato subito dopo essersi impossessato con destrezza di uno zaino, dove erano custoditi due portafogli, denaro contante e un telefono cellulare, di proprietà di un turista francese che al momento del furto non si era accorto di nulla, poichè era intento a consumare ai tavolini di un locale. Refurtiva prontamente recuperata e restituita alla vittima. Invece, in via della Bufalotta angolo via Albertazzi, periferia nord est della Capitale, i Carabinieri della Stazione di Roma Talenti, hanno arrestato un 42enne originario di Caserta, ma residente a Roma, bloccato subito dopo essersi introdotto previa effrazione della porta d’ingresso, in una pasticceria riuscendo, poi, ad impossessarsi del registratore di cassa e del relativo contenuto. Sorpreso dai Carabinieri che hanno assistito alla scena, il 42enne insieme ad un altro complice che è riuscito a far perdere le proprie tracce, si è dato a precipitosa fuga a piedi, ma è stato subito raggiunto e bloccato dai Carabinieri che sono riusciti a recuperare la refurtiva e riconsegnarla al proprietario. Indagini in corso per l’identificazione del complice. Tutte le vittime di furto hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati. ROMA, OPERAZIONE DEI CARABINIERI DELLA COMPAGNIA DI TIVOLI A PONTE DI NONA. DUE ARRESTI PER SPACCIO, RICETTAZIONE E DETENZIONE ABUSIVA DI ARMI E UNA DENUNCIA PER COMMERCIO NON AUTORIZZATO DI ARMI. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tivoli e della Stazione Carabinieri di Roma Settecamini hanno arrestato una 52enne italiana gravemente indiziata di detenzione abusiva di arma da fuoco, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e un 28enne italiano gravemente indiziato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Denunciato anche un 56enne italiano per commercio non autorizzato di armi. Lo scorso venerdì, a seguito di un’approfondita attività info-investigativa mirata al contrasto dei reati inerenti agli stupefacenti in località Ponte di Nona, i Carabinieri hanno localizzato le abitazioni degli arrestati e hanno eseguito perquisizioni. La donna è stata trovata in possesso di una pistola con proiettili, pronta all’uso, e di un ingente quantitativo di hashish, oltre mezzo chilo, con materiale per il confezionamento in dosi. A seguito di ulteriori approfondimenti investigativi è stato possibile risalire al proprietario della pistola, un 56enne italiano, ex guardia giurata, che ha venduto l’arma per necessità economiche. Il 56enne è stato, quindi, denunciato per commercio non autorizzato di armi. La seconda perquisizione domiciliare nei confronti del 28enne ha invece permesso di rinvenire numerose dosi di cocaina, hashish e marijuana, per circa 300 gr. totali, insieme a materiale per il confezionamento e denaro contante. Il Tribunale di Roma, il giorno seguente, ha convalidato gli arresti effettuati, disponendo la traduzione nel carcere di “Rebibbia” per la donna e la misura degli arresti domiciliari per il 28enne, in attesa della celebrazione del processo a loro carico. Le attività investigative sull’arma ritrovata, invece, proseguiranno a cura del Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche, per verificare se sia stata utilizzata in altri eventi delittuosi. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, come segnalato da “3B Meteo“, per la giornata di domani, tempo stabile e soleggiato salvo addensamenti sulla Liguria e foschie o banchi di nebbia di notte e al primo mattino sulle zone di pianura. Cielo in prevalenza sereno su tutte le regioni, foschie e locali nebbie di notte e al primo mattino nelle valli interne. Condizioni di tempo stabile e soleggiato, innocui addensamenti sulle regioni tirreniche peninsulari. Le temperature saranno stazionarie, tra i 24 e 32 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale