CRONACA – TRIESTE, GUARDIA DI FINANZA E AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI EFFETTUANO UN INGENTE SEQUESTRO DI INTEGRATORI ALIMENTARI, DADI DA CUCINA E LOZIONE PER CAPELLI – Nelle scorse settimane, i finanzieri del Comando Provinciale di Trieste e i funzionari della Sezione Antifrode e Controlli dell’Ufficio delle Dogane di Trieste, in due differenti attività d’indagine, instaurate presso la Procura della Repubblica di Trieste e coordinate dai magistrati dott.ssa Lucia Baldovin e dott. Matteo Tripani, hanno sottoposto a sequestro oltre 100.000 dadi alimentari contraffatti altrimenti destinati alle cucine e alle pietanze di ignari consumatori e 1.200 flaconi di lozione per capelli, anch’essi falsificati. L’ipotesi iniziale circa la non genuinità dei dadi veniva successivamente confermata dallo stesso titolare del marchio di notorietà mondiale, che non esclude il rischio per la salute dei consumatori, laddove privi di talune compatibilità con i necessari standard qualitativi e di sicurezza. Per il medesimo sospetto, sono state richieste apposite consulenze tecniche anche su una lozione per capelli, riconducibile anch’essa a un famoso brand internazionale; anche in questo caso, le perizie ne hanno certificato la contraffazione. Sia i famosi insaporitori che le lozioni per capelli sono giunti al Porto di Trieste a bordo di motonavi provenienti dalla Turchia e destinati ad aziende comunitarie del settore. Tali ingenti sequestri dimostrano l’intenso e indispensabile impegno profuso dal Corpo della Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a tutela della salute pubblica. Sempre in tema di incolumità pubblica, è da ascrivere ai medesimi uffici, il risultato conseguito nei giorni scorsi, con il sequestro di quasi 11.000 integratori alimentari, per i quali il Ministero della Salute aveva lanciato un’allerta a livello europeo, attraverso la piattaforma RASFF, invitando a non farne uso, dal momento in cui, al loro interno, era stata accertata la presenza di sildenafil, il principio attivo del celebre farmaco noto come “Viagra”. TORINO, OPERAZIONE “UNDERTOTEM” DELLA GDF. SCOPERTA SALA SLOT ABUSIVA. La Guardia di Finanza di Torino ha concluso un’operazione di contrasto al fenomeno del gioco illegale, che ha portato all’individuazione di una sala slot abusiva all’interno di un bar del quartiere torinese di Parella. Nell’esercizio erano presenti ambienti cui si accedeva da una porta sulla quale era apposta l’etichetta “Privato”, all’interno dei quali sono stati tra l’altro rinvenuti apparecchi elettronici del tipo slot machine non collegati alla rete gestita dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e sui quali i previsti codici identificativi risultavano alterati. Tali apparecchi contenevano somme per complessivi 4 mila euro, verosimilmente frutto delle giocate del giorno. Attesa la totale assenza di documentazione contabile relativa agli apparecchi da gioco, i finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano hanno ricostruito in modo presuntivo la base imponibile relativa al Prelievo Erariale Unico evaso, quantificandola in oltre 3 milioni di euro. Anche l’attività commerciale operava “in nero”, in quanto i clienti del bar ricevevano scontrini emessi da un registratore di cassa privo della funzione di comunicazione telematica all’Erario degli incassi giornalieri. La barista, risultata anche lei “in nero”, in quanto non assunta regolarmente, aveva tuttavia conservato gli scontrini riepilogativi di chiusura del registratore e annotato in una contabilità “parallela”, molto diligentemente, tutti gli incassi, quantificati in complessivi 125 mila euro, corrispondenti agli introiti dell’esercizio non dichiarati al Fisco. Non avendo dichiarato alcun compenso, il gestore del bar aveva anche potuto accedere al beneficio della “pensione di cittadinanza” di 630 euro mensili. Oltre alle previste sanzioni amministrative irrogate dai militari per la detenzione di apparecchi da gioco illegali, il mancato assoggettamento alle imposte dei corrispettivi e l’impiego di personale senza assolvimento degli obblighi contributivi, il titolare dell’esercizio è stato segnalato alla locale Autorità Giudiziaria per indebita percezione, in ipotesi d’accusa e fatta salva la presunzione di innocenza sino a compiuto accertamento della responsabilità, della “pensione di cittadinanza”, in relazione alla quale è stato già interessato l’INPS per il recupero di quanto indebitamente percepito. BELLUNO, SEQUESTRATI DALLA GDF OLTRE 5 MILA PRODOTTI NON SICURI, TRA I QUALI GIOCATTOLI E ADDOBBI NATALIZI. Nel corrente mese di dicembre, in previsione dell’approssimarsi delle festività natalizie, il Comando Provinciale di Belluno ha intensificato i controlli su tutto il territorio provinciale, in considerazione dell’importanza del presidio di legalità affidato al Corpo per garantire la sicurezza dei consumatori e tutelare il Made in Italy. Nel periodo considerato, i Reparti dipendenti hanno sottoposto a sequestro 5.235 prodotti, tra cui 224 giocattoli e 1.439 luminarie e addobbi natalizi, non conformi agli standard di sicurezza previsti dalla normativa vigente, segnalando, complessivamente, 7 responsabili. Gli illeciti in argomento sono di natura amministrativa e afferiscono alla violazione dell’obbligo, previsto dal “Codice del Consumo”, che i prodotti commercializzati riportino in maniera visibile e leggibile, in lingua italiana, la denominazione, i dati del produttore e dell’importatore, il Paese d’origine, i materiali impiegati e le istruzioni d’uso. Dall’esame dei dati di sintesi relativi ai prefati sequestri, operati prevalentemente nei maggiori centri urbani (Belluno, Feltre) a carico principalmente di esercizi commerciali riconducibili a soggetti di origine extracomunitaria, emerge come la quasi totalità della merce non sicura provenga dalla Cina, ma sono stati riscontrati casi di prodotti provenienti dall’est europeo (Repubblica Ceca) I risultati in rassegna sono il frutto di un’attenta e mirata intensificazione dell’attività di prevenzione e contrasto, attuata attraverso un dispositivo dinamico, flessibile e coordinato che prevede, a livello provinciale, il coinvolgimento di tutti i Reparti dipendenti, impegnati nello sfruttare il patrimonio informativo reso disponibile dalla Componente Speciale del Corpo e/o acquisito autonomamente nell’ambito del diuturno controllo economico del territorio. BOLOGNA, BLITZ NELLA RISTORAZIONE DELLA GDF, SCOPERTI 8 LAVORATORI IN NERO E 3 PERCETTORI DI DISOCCUPAZIONE. I militari del Comando Provinciale di Bologna hanno condotto una serie di interventi orientati al contrasto del sommerso da lavoro nell’ambito del settore della ristorazione nel territorio imolese. In particolare, a seguito di una specifica attività di intelligence sviluppata attraverso l’incrocio di Banche dati, fonti aperte e corroborata da preliminari appostamenti, sono stati avviati 3 controlli che hanno portato alla scoperta di 8 lavoratori in nero, di cui 6 italiani, 1 pakistano ed 1 venezuelano, tra questi anche un minorenne, senza preventiva comunicazione obbligatoria per l’inizio del rapporto di lavoro. Le mansioni a cui erano adibiti rientravano nelle classiche figure professionali attinenti al mondo della ristorazione come quella del cameriere e del lavapiatti. Successivi approfondimenti operati dai militari della Compagnia di Imola, hanno fatto emergere che 3 dei lavoratori individuati erano percettori dell’indennità mensile di disoccupazione (NASpI), avviando, di conseguenza, il meccanismo per l’interruzione del sussidio e il recupero delle somme indebitamente percepite. Inoltre, anche sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai diretti interessati, è stato possibile appurare che gli stessi venivano retribuiti con strumenti di pagamento non tracciabili. Pertanto, per tutti e tre gli esercizi commerciali, è stata proposta all’Ispettorato del lavoro la sospensione dell’attività per l’impiego di personale in nero superiore al 10% del totale dei lavoratori subordinati presenti, così, come previsto. Inoltre, sono state comminate sanzioni amministrative che oscillano tra circa € 24.000 a € 78.000 oltre che le relative diffide per la regolarizzazione dei rapporti di lavoro. CAGLIARI, LA GDF SEMPRE ATTIVA NELL‘ATTIVITÀ DI CONTRASTO ALL‘EVASIONE FISCALE. Nell’ambito dell’attività di contrasto all’evasione fiscale nazionale, i finanzieri del Comando Provinciale di Cagliari, all’esito delle forme di coordinamento attuate dal Comando Generale del Corpo con l’Agenzia delle Entrate, hanno scoperto una importante evasione da parte di un imprenditore cagliaritano che ha ritenuto di non dover comunicare al Fisco redditi effettivamente conseguiti per oltre 800 mila euro. Nei guai è finita una società dell’hinterland cagliaritano esercente l’attività di posa in opera di infissi, arredi, controsoffitti e pareti mobili. Nonostante avesse ricevuto l’invito a regolarizzare la propria posizione fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’imprenditore è rimasto inerte, non fornendo nè risposte nè alcun elemento giustificativo rispetto alle “potenziali” irregolarità segnalate. I militari della Guardia di Finanza di Cagliari, nell’ambito di una più ampia azione a contrasto dell’evasione e delle frodi fiscali, hanno, quindi, approfondito la posizione di tale contribuente, ne hanno ricostruito minuziosamente l’attività imprenditoriale svolta negli anni segnalati ed hanno accertato e contestato la presenza di operazioni attive non dichiarate pari a € 811.314,92, proponendone il recupero all’agenzia fiscale. Ad informarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, PROSEGUONO I CONTROLLI DEI CARABINIERI PER CHI PERCEPISCE REDDITI SENZA AVERNE TITOLO. DENUNCIATE 38 PERSONE PER UN DANNO ERARIALE DI 240.000 EURO. Proseguono gli accertamenti dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma mirati alla verifica del possesso dei requisiti utili alla concessione del “Reddito di Cittadinanza” e del “Reddito di Emergenza”. Negli ultimi giorni, 38 persone appartenenti a 17 distinti nuclei familiari, 3 delle quali appartenenti ad una nota famiglia criminale della Capitale, sono state denunciate dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Piazza Dante grazie ad accertamenti svolti presso anagrafe, Banca Dati Motorizzazione Civile e INPS. L’accusa per tutti è quella di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Si tratta, in particolare, di soggetti che, a vario titolo, hanno prodotto mendaci dichiarazioni e/o omesso di comunicare all’ente erogatore informazioni rilevanti circa la sussistenza o permanenza dei requisiti per la percezione del reddito di cittadinanza e in un caso anche del reddito di emergenza. Simulando ad arte l’esistenza di più persone nel nucleo familiare per ampliare il diritto di percezione, omettendo procedimenti giudiziari a loro carico (nell’ambito dei quali alcuni sono stati destinatari di misure precautelari e cautelari, con restrizioni agli arresti domiciliari e in carcere e condanne penali ricevute negli ultimi dieci anni. Dai calcoli effettuati, i 38 indagati avrebbero percepito, in assenza dei requisiti di legge, la somma complessiva, tra i 37 con reddito di cittadinanza e 1 con quello di emergenza, di 240.000 euro circa. NETTUNO, IN MANETTE UN 46ENNE PER MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA. I Carabinieri della Stazione di Nettuno hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica, che dispone la custodia cautelare in carcere per un 46enne di origini polacche, gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia. La vittima, una donna 46enne, aveva denunciato presso la Stazione Carabinieri di Nettuno una serie di comportamenti vessatori subiti dal coniuge, con il quale è sposata da diversi anni. Sempre secondo il racconto della donna, negli ultimi mesi, anche per il suo costante abuso di sostanze alcoliche, l’uomo l’avrebbe più volte maltrattata e minacciata, in un paio di circostanze, l’avrebbe anche aggredita fisicamente, strattonandola e tirandole i capelli. Dopo la formalizzazione della denuncia, i Carabinieri hanno perquisito l’abitazione dove hanno rinvenuto e sequestrato una pistola stordente, un fucile carabina ad aria compressa, con relativo munizionamento e altre potenziali armi da taglio. Stante la gravità delle vicende narrate e gli elementi raccolti dai Carabinieri, la Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto la misura cautelare nei confronti dell’uomo che è stato arrestato e si trova ora nel carcere di Velletri. A segnalarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, per la giornata di domani, come segnalato da “3B Meteo“, tempo più asciutto al Nord Ovest, piogge e rovesci anche abbondanti su Lombardia, Emilia Romagna e Triveneto. Neve sulle Alpi dai 700/1.100 m. Molto nuvoloso con piogge e rovesci più frequenti sul versante tirrenico, specie in Toscana, più deboli sull’Adriatico. Neve dai 1.300/1.700 m. Nubi e piogge in intensificazione, specie su Sicilia e tirreniche, meno intense sull’adriatico. Le temperature saranno stabili, tra i 6 e 17 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale