“La Notte dei Falò e dei Desideri“.
È questo l’evento in programma a Trivigno, nel potentino, in onore di Sant’Antonio Abate.
I festeggiamenti, tra passato e futuro, in onore del Santo Patrono, si svolgeranno, domani 20 gennaio.
È un appuntamento, al via già nel corso della settimana, legato agli antichi riti in onore del Santo, con le celebrazioni religiose curate dal Parroco Don Antonio Rossi, dal “Comitato Feste” e dalla “Pro Loco“, presieduto da Angela Padula, che si concluderanno sabato prossimo, con l’accensione del grande falò, in piazza Plebiscito, nell’ambito della “Notte dei Falò e dei Desideri“.
“Questa festività mi fa riscoprire ogni anno un popolo che ancora sa come essere unito, come lasciare da parte ogni negatività, problemi e dissidi, per stringersi attorno al proprio grande falò ed essere pronta ad ospitare chiunque decida di farne parte. Ed è proprio l’evoluzione della festa che, oggi, ci regala l’emozione di un’unica grande famiglia.
Inizialmente, infatti, la festività si arricchiva di tanti falò dislocati nei vari quartieri, in una sorta di sana competizione, nei quali si rivolgeva la propria preghiera al Santo. Con il passare del tempo, le singole preghiere si sono unite in un unico rito di comunità intorno al falò più grande d’Italia. Grazie alla “Pro Loco” per la fondamentale attività organizzativa e preparatoria, al Comitato, a tutti i volontari, alle maestranze, ai dipendenti e collaboratori comunali, al nostro parroco per l’eccezionale lavoro svolto nell’arco di tutta la settimana.
L’obiettivo principale è quello di legare il nome del nostro Comune ad un rito, così, importante, che richiama tanti visitatori per far vivere l’anima della tradizione, non solo nei giorni della festa, ma durante tutto l’anno. Per me, come tutti gli anni, sarà un onore e una grande emozione rappresentare l’intera comunità, in questo evento che riguarda l’accensione del falò più grande d’Italia.”
È quanto commentato dal sindaco, dott. Marco Guarini.
“Il fuoco che riscalda e unisce, che brucia e purifica, la sua cenere che rende fertile. Questo è il senso più profondo del rito trivignese è una celebrazione che si ripete nel tempo in un’atmosfera di grande devozione religiosa e tradizione popolare e in cui il sacro e il profano, la fede e la festa, si mescolano fino a fondersi in un evento straordinario che rischiara e riscalda. La nostra associazione è particolarmente attenta alla tutela di questo immenso bagaglio culturale e tenta, al contempo, di trovare nuove strade al passo con i tempi che possano suscitare un rinnovato interesse verso un passato da non dimenticare. Oltre a riproporre fedelmente la parte tradizionale del rito, ovvero la raccolta in costume tipico dei ciocchi di legna al canto “Ndu6në, nduc5në, ndu6në, dammë na lèunë pë Ssand‘Andu6në “, la benedizione degli animali e l’accensione dei falò, domani, non mancheranno lungo il percorso stands enogastronomici in cui degustare i piatti della tradizione, dai primi agli arrosti di ogni genere e, a concludere la serata e scatenare l’energia della piazza, i tre gruppi musicali che si alterneranno sul palcoscenico, gli “Etnikàntaro” con il tradizionale repertorio di canti popolari meridionali, i “Pastellesse Sound Group“, i “Bottari di Macerata Campania“, vincitori del “Premio Musica Popolare 2023” e, infine, i “Ritmo Binario” che fondono la pizzica salentina con sonorità contemporanee tra reggae, folk, etc. Infine, a rendere ancora più magica l’atmosfera notturna, si svolgerà lo spettacolo degli artisti del fuoco “LuxArcana“, direttamente da “Italia‘s Got Talent“. La festività, premiata negli scorsi anni a Roma come miglior evento d’Italia per la categoria eventi folkloristici e rievocazioni storiche da Italive, progetto sostenuto da Codacons, Autostrade per l’Italia e il Ministero dei Beni Culturali, è entrata nella Rete italiana per la salvaguardia e la valorizzazione delle attuali festività”.
È quanto spiegato dalla dott.ssa Angela Padula, presidente della locale “Pro Loco“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale