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La parrucca non è bastata al latitante 37enne, F.D. tratto in arresto e condotto nel penitenziario di Secondigliano.
L’uomo, ricercato da gennaio dello scorso anno, è stato ammanettato, ieri sera, sotto l’abitazione di famiglia, a Marano, nel napoletano, e dovrà scontare una pena di 5 anni di reclusione per estorsione continuata ed aggravata dalle finalità e modalità mafiose.
Dopo i suoi lunghi mesi da uccel di bosco, a catturarlo, in strada, alla guida di un veicolo intestato ad un prestanome, i militari dell’Arma del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna.
Nulla di casuale, come confermato in redazione dagli investigatori.
Infatti, il personale dell’Arma ha tenuto alta l’attenzione sin dal giorno della sua latitanza.
Coordinati dalla DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Napoli, sono stati analizzati i suoi schemi relazionali ed effettuato un attento monitoraggio dei social network e del suo patrimonio.
Già da tempo, posizionati in osservazione attorno all’abitazione interessata, il personale operante, ha visto accostare i fari di un mezzo, intestato ad una persona fino ad allora sconosciuta.
Gli operanti si sono scambiati un’occhiata incuriosita e, quando la moglie e il figlio hanno varcato la soglia del portone, il blitz è scattato.
Rocco Becce
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