CRONACA – TORINO, SEQUESTRATI DALLA GDF 228 CHILI DI MELASSA DA NARGHILÈ DI CONTRABBANDO. DUE PERSONE ARRESTATE – Sequestrati 228 chili di melassa da narghilè di contrabbando. Arrestati due responsabili. La sostanza era destinata ai numerosi circoli privati presenti in città, detti anche “shisha bar” e frequentati soprattutto da stranieri. Essendo priva delle indicazioni relative alla nocività per la salute, la melassa sequestrata risulta particolarmente insidiosa: il suo consumo mediante narghilè viene, sovente, percepito come meno pericoloso rispetto ad altri prodotti da fumo, al punto da attrarre anche non fumatori. È composta, infatti, da numerosi ingredienti tendenzialmente a base di frutta trattati con alte quantità di sostanze zuccherine oltre a una piccola percentuale di tabacco, che inducono, inevitabilmente, effetti nocivi per i polmoni. La Guardia di Finanza di Torino ha individuato e tratto in arresto, nel quartiere torinese di Barriera di Milano, due cittadini mediorientali presenti regolarmente sul territorio dello Stato, colti nell’atto di trasportare numerosi scatoloni contenenti complessivamente 228 kg. di melassa per narghilè proveniente da Paesi del Medio Oriente asiatico e priva delle indicazioni imposte per legge a tutela del consumatore nonchè del contrassegno dei Monopoli di Stato, obbligatorio per tutti i prodotti assoggettati al regime fiscale delle “accise”. Il prodotto era stoccato a bordo di un veicolo station wagon notato da una pattuglia di “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego di Torino impegnata in servizio di controllo economico del territorio, mentre transitava con un assetto insolitamente ribassato, palesando la presenza di un carico particolarmente pesante. A seguito del controllo effettuato dai militari, è emerso la melassa da narghilè di contrabbando, destinata ai numerosi circoli privati presenti in città, detti anche “shisha bar” e frequentati soprattutto da stranieri. Qualora immesso sul mercato, il prodotto avrebbe fruttato ai contrabbandieri un profitto illecito superiore a 30.000 euro, comprensivo dell’accisa evasa, pari a oltre 17.000 euro. Essendo inoltre priva delle indicazioni di legge relative alla nocività per la salute, la melassa sequestrata risultava particolarmente insidiosa: il suo consumo mediante narghilè viene, sovente, percepito come meno pericoloso rispetto ad altri prodotti da fumo, al punto da attrarre anche non fumatori. È composta, infatti, da numerosi ingredienti tendenzialmente a base di frutta trattati con alte quantità di sostanze zuccherine, melassa di canna, zucchero di barbabietola, ecc., oltre a una piccola percentuale di tabacco. PADOVA, TUTELA DELLA FILIERA AGRO–ALIMENTARE. SEQUESTRATI DALLA GDF OLTRE 2.000 CONFEZIONI E 350 KG DI PRODOTTI ALIMENTARI NON TRACCIATI. Nell’ambito di apposito dispositivo di controllo, i finanzieri del Comando Provinciale di Padova hanno sottoposto a sequestro amministrativo, unitamente a personale specializzato del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (S.I.A.N.) dell’Azienda ULSS 6 Euganea, presso diversi operatori economici nella provincia di Padova, oltre 2.000 confezioni e 350 kg di prodotti alimentari, tra carne suina, avicola e bovina, derivati del latte, prodotti vegetali e integratori alimentari, distribuiti con etichettatura errata o completamente assente. I controlli eseguiti dai militari della Compagnia di Piove di Sacco hanno permesso di accertare, oltre a numerose violazioni di carattere amministrativo alla normativa igienico-sanitaria (a titolo esemplificativo, celle frigorifere in condizioni igieniche non adeguate e/o assenza del manuale di autocontrollo HACCP, e sul commercio, assenza di esposizione della licenza e/o S.C.I.A., assenza d’indicazione dei prezzi di vendita e degli orari di apertura al pubblico, utilizzo di sistemi di pesatura della merce non conformi, ecc., che la merce, del valore commerciale di 20 mila euro circa, veniva posta in vendita o somministrata con modalità non idonee e in carenza di ogni indicazione sulla tracciabilità prevista dalla normativa nazionale ed europea vigente in materia. In alcuni casi, molti prodotti riportavano sull’etichetta adesiva apposta in lingua italiana ingredienti difformi da quelli indicati nella lingua originale del produttore. Inoltre, nel corso di uno degli interventi presso un circolo sportivo, è stato riscontrato non solo l’effettivo esercizio di attività commerciale di ristorazione con somministrazione di alimenti e bevande, ma anche l’impiego di due lavoratori “in nero”, in assenza della preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. Con riguardo alla stessa attività, il personale del S.I.A.N., insieme al Servizio Veterinario di igiene degli alimenti di origine animale, ha proceduto a sospendere l’attività di somministrazione, nonchè a disporre la distruzione degli alimenti rinvenuti in loco, in quanto non ritenuti idonei al consumo umano per il precario stato di conservazione e l’assenza di elementi utili a tracciarne la provenienza. MACERATA, OPERAZIONE DELLA GDF A TUTELA DELLA SALUTE DEI CONSUMATORI. SEQUESTRATI OLTRE 8.500 ARTICOLI, TRA CUI COSMETICI CONTENENTI LILIAL, SOSTANZA TOSSICA PER LA RIPRODUZIONE E GIOCATTOLI CON RELATIVI ACCESSORI, PRIVI DEL MARCHIO “CE” E DELLE INFORMAZIONI MINIME PREVISTE DAL “CODICE DEL CONSUMO”. Nell’ambito di un più ampio e specifico piano di interventi, predisposto dal Comando Provinciale di Macerata su tutto il territorio della provincia e finalizzato alla prevenzione e repressione dei traffici illeciti, con particolare riguardo al settore dell’abusivismo commerciale e della sicurezza prodotti, a tutela dei consumatori, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e il Gruppo di Macerata hanno svolto sul territorio maceratese una capillare operazione a contrasto del commercio di prodotti insicuri per la salute pubblica. Le attività di Polizia Economico-Finanziaria condotte dai finanzieri sono state orientate, principalmente, a verificare il corretto assolvimento delle prescrizioni imposte dalla normativa di settore, sia in ordine alla presenza o meno di sostanze nocive in alcuni prodotti che in relazione alle informazioni minime da indicare sulla merce esposta in vendita, per assicurarne un’oculata e sicura scelta d’acquisto. In tale contesto, l’attenzione delle Fiamme Gialle maceratesi è stata indirizzata anche verso quelle aziende potenzialmente esposte al rischio di detenere, per la vendita, cosmetici contenenti una fragranza sintetica, il Butylphenyl Methylpropional, anche conosciuta con il nome “Lilial”, utilizzata per la preparazione di prodotti per la cura e l’igiene della persona, quali creme, profumi, deodoranti e shampoo, vietata dall’1 marzo 2022, alla luce dell’aggiornamento, a livello comunitario, dell’elenco delle sostanze considerate cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (le cc.dd. sostanze CMR). A seguito di una dedicata attività informativa, sono state individuate due società ubicate nel territorio provinciale, potenzialmente a rischio, che, in sede di controllo, si sono confermate detenere effettivamente circa 100 confezioni di articoli di profumeria e per la cura della persona contenenti la predetta sostanza vietata. In aggiunta, sono stati rinvenuti oltre 150 cosmetici risultati privi della prevista etichettatura e circa 8.300 prodotti tra giocattoli e relativi accessori, privi del marchio “CE” e delle informazioni minime previste dal “Codice del Consumo”, importanti per garantire la tutela della sicurezza e della salute dei consumatori. Tale ultimo provvedimento normativo stabilisce, infatti, che i prodotti destinati al consumatore, commercializzati sul territorio nazionale, riportino quanto meno le indicazioni relative alla denominazione legale o merceologica del prodotto, all’identità del produttore, all’eventuale presenza di sostanze in grado di causare potenziale danno. PISTOIA, ILLECITA PERCEZIONE DEL “REDDITO DI CITTADINANZA” PER OLTRE 500.000 EURO. 21 PERSONE DENUNCIATE DALLA GDF. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pistoia, nell’ambito dell’azione a tutela della spesa pubblica nazionale, ha continuato a riservare una particolare attenzione al contrasto alle frodi nella percezione, possibile fino al dicembre 2023, del “Reddito di Cittadinanza”, per garantire che tali preziose risorse andassero effettivamente a sostenere le fasce più deboli della popolazione. Attraverso mirate analisi ed incrociando le risultanze presenti nelle numerose banche dati in uso al Corpo, negli ultimi 10 mesi, è stato possibile individuare numerose posizioni irregolari, poiché prive dei requisiti oggettivi (reddituali o patrimoniali) e/o soggettivi (per l’avvenuta sottoposizione a misure cautelari personali, la presenza di condanne a titolo definitivo per determinati reati o la mancata residenza nel territorio italiano per un periodo minimo di 10 anni). Sono, così, stati scoperti e denunciati alla competente Autorità Giudiziaria 21 persone che, nel periodo dal 2019 al 2023, avevano indebitamente percepito il Reddito di Cittadinanza, per complessivi 503.417 euro. In particolare, 11 di queste persone (249.905 euro percepiti) sono state scoperte dal Gruppo di Pistoia, 3 (211.589 euro percepiti) dalla Compagnia di Montecatini Terme e 7 (41.923 euro percepiti) dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Pistoia. La casistica maggiormente ricorrente è risultata essere quella relativa all’assenza del requisito della residenza in Italia. Sono stati, infatti, 11 le persone, principalmente di nazionalità marocchina, ma anche nigeriana e pachistana, che avevano falsamente dichiarato di risiedere nel nostro Paese da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. 8, invece, i cittadini italiani e stranieri che avevano omesso di indicare di avere precedenti giudiziari che inibivano la possibilità di ottenere il sussidio, tra i quali un originario della provincia di Lucca, agli arresti domiciliari in Valdinievole, nell’ambito di un procedimento per truffa e ricettazione. In altri casi, infine, sono stati scoperti dei “finti poveri”. Particolarmente significativo l’episodio relativo ad un sessantenne di origine filippina, residente a Pistoia, che aveva ottenuto l’erogazione del reddito, per euro 2.108, mentre la consorte, lavorando come colf, aveva guadagnato, ma non dichiarato al fisco, tra il 2017 ed il 2021, oltre 92.000 euro di compensi. LATINA, FALSI CREDITI D’IMPOSTA FINANZIATI CON FONDI PNRR PER OLTRE 600.000 EURO. SEQUESTRO E MISURA INTERDITTIVA DELLA GDF PER UN’IMPRESA EDILE. Finanzieri del Comando provinciale di Latina, all’esito di una complessa attività di p.g. coordinata dalla Procura della Repubblica di Cassino, hanno dato esecuzione, nei giorni scorsi, all’applicazione della misura interdittiva di esercitare attività imprenditoriali e professionali nei confronti del titolare di un’impresa edile formiana e proceduto al sequestro di disponibilità finanziarie riconducili alla società, per un ammontare pari a € 610.000,00. L’indagine, condotta dalla Fiamme Gialle del Gruppo di Formia, ha preso le mosse da una mirata analisi di rischio svolta sulle imprese beneficiarie dell’incentivo “Formazione 4.0” erogato con i Fondi PNRR, e ha consentito di ipotizzare la commissione di un complesso meccanismo di frode basato sulla creazione ad hoc di crediti d’imposta inesistenti e la successiva compensazione illecita di tali bonus in sede di versamento delle imposte dovute, con un ingente danno alle casse erariali. In particolare, l’impresa destinataria del provvedimento ha azzerato quasi del tutto il proprio debito tributario e contributivo, ricorrendo per gli anni 2019, 2020, 2021 e 2022 all’istituto della compensazione, come previsto, di crediti d’imposta ritenuti inesistenti, sia relativi ai bonus per le attività di ricerca e sviluppo, che per la formazione del personale dipendente prevista dal “Piano Nazionale Industria 4.0”. Dagli approfondimenti svolti dagli investigatori sarebbe infatti emerso che i diversi dipendenti della società non hanno mai effettuato alcuna attività formativa, non risultando realmente effettuati i corsi posti alla base della richiesta di compensazione di crediti d’imposta. Le indagini svolte dai finanzieri hanno altresì rivelato la mancata esecuzione delle attività di ricerca e sviluppo, presupposto per beneficiare dei crediti d’imposta di cui alla legge n. 190 del 2014. L’ammontare dei crediti d’imposta del tutto inesistenti, compensati in sede versamento tramite il modello F24, è risultato essere pari a € 550.687,00, condotta per la quale è stato ipotizzato il reato di cui all’art. 10-quater, comma 2, D.Lgs. n. 74/2000 “Indebita compensazione”. Le indagini svolte, consistite in acquisizioni testimoniali, mirate perquisizioni personali, locali e telematiche e riscontri dinamici sul territorio, hanno consentito di raccogliere elementi utili ad ipotizzare la fittizietà della documentazione contabile e fiscale appositamente predisposta dall’impresa formiana, con lo scopo di creare un set informativo utile ad ostacolare eventuali attività di accertamento da parte del Fisco. Per tale obiettivo illecito, la società si è avvalsa anche di numerose figure professionali quali revisori legali. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, DONNA VIOLA L’ALLONTANAMENTO DALLA CASA FAMILIARE. MARITO AGGREDITO CON IL FERRO DA STIRO. Nelle ultime ore, i Carabinieri della Stazione di Roma Monteverde Nuovo hanno arrestato una 34enne, gravemente indiziata della violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare, che gli stessi militari d’intesa con il pm di turno della Procura della Repubblica di Roma, le avevano notificato la mattina precedente. La donna, dopo aver trascorso la notte fuori casa, è rientrata la mattina successiva completamente ubriaca e dopo aver messo a soqquadro l’appartamento, ha aggredito anche il marito con il lancio di oggetti, tra questi anche un ferro da stiro che ha colpito l’uomo ad un piede. Vani i tentativi di calmare la compagna, anche perchè in quel momento erano presenti in casa anche le due figlie minori, completamente impaurite e sotto shock. Non potendo fare null’altro l’uomo, un 47enne, ha chiamato il numero di emergenza “112“. All’arrivo dei Carabinieri la donna è stata fermata e condotta in caserma, dove i militari hanno attivato subito il codice rosso e d’intesa con il PM di turno della Procura di Roma, hanno ritenuto di adottare la misura dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare, per maltrattamenti nei confronti dei familiari conviventi. Mentre il compagno era ancora al pronto soccorso dell’Ospedale “San Camillo” per i necessari accertamenti sanitari, la donna si è recata nuovamente a casa ma questa volta è stata raggiunta dai Carabinieri che l’hanno arrestata e portata in caserma. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per l’indagata il divieto di dimora nel Comune. POMEZIA, I CARABINIERI ARRESTANO UN 20ENNE PER DETENZIONE AI FINI DI SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI. I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un 20enne albanese, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Più nel dettaglio, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, impegnati in un servizio perlustrativo finalizzato alla repressione dei reati in materia degli stupefacenti e della criminalità diffusa, nel transitare sul Lungomare delle Sirene, hanno notato l’uomo alla guida di un’auto a noleggio che, alla vista dei militari ha cambiato direzione, gesto che ha insospettito i Carabinieri che hanno deciso di fermarlo per sottoporlo ad un controllo approfondito. La successiva perquisizione personale e veicolare, ha permesso ai Carabinieri di rinvenire e sequestrare nella disponibilità del 20enne, occultate nel suo marsupio, 15 dosi di cocaina e la somma contante di 535 euro, ritenuti il provento della pregressa attività di spaccio. L’indagato, su disposizione della locale Procura della Repubblica, è stato condotto presso le camere di sicurezza della Compagnia di Pomezia e successivamente presso le Aule del Tribunale di Velletri, che ha convalidato l’arresto. CORVIALE, ATTIVITÀ DI CONTROLLO DEI CARABINIERI NELLE PERIFERIE. SANZIONATI DUE ESERCIZI COMMERCIALI. I Carabinieri della Compagnia di Roma Eur, con il supporto dei Carabinieri del N.A.S., hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio in zona Corviale, finalizzato alla prevenzione e alla repressione della criminalità diffusa nelle aree urbane di periferia. Complessivamente, nel corso delle attività di controllo, i Carabinieri hanno sanzionato amministrativamente 2 attività commerciali, identificate 67 persone, controllati 36 veicoli, di questi due sono stati sanzionati al codice della strada per la mancata revisione e per la guida senza patente. In particolare, in via del Trullo e in via di Massa Marittima, i Carabinieri hanno contestato ai responsabili di due attività commerciali le violazioni amministrative che riguardano il mancato rispetto dei requisiti generali in materia di igiene, sanzionando entrambe le attività con una multa di 1.800 euro. Un 19enne, è stato trovato dai Carabinieri in possesso di modica quantità di sostanze stupefacenti ed è stato segnalato alla Prefettura di Roma, quale assuntore. CIVITAVECCHIA, 16ENNE SI FINGE CARABINIERE PER TRUFFARE UN’ANZIANA, MA VIENE ARRESTATO. Continua senza sosta l’offensiva dell’Arma dei Carabinieri contro le truffe ai danni di anziani sul litorale Nord della Provincia di Roma. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Civitavecchia hanno arrestato un 16enne italiano gravemente indiziato del reato di tentata truffa ai danni di un’anziana. Lo scorso pomeriggio, il minorenne avrebbe contattato la donna, una 82enne del posto, fingendosi un carabiniere, comunicandole dell’avvenuto arresto del nipote. Poco dopo, l’indagato si sarebbe presentato alla porta di casa dell’anziana chiedendo una somma di denaro per scagionare il nipote ma l’anziana non è caduta nel tranello. Notata la giovane età del ragazzo, L’arzilla “nonnina” ha vestito i panni del detective e gli ha prima chiesto di fornire un tesserino di riconoscimento e poi ha allertato la badante che ha contattato immediatamente il “112“. Accortosi della scaltrezza della donna, il 16enne ha tentato di allontanarsi ma è stato bloccato dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Civitavecchia che sono intervenuti immediatamente e lo hanno bloccato. L’arresto è stato convalidato dal Tribunale dei Minori che ha disposto per il minore l’accompagnamento presso il Centro di Prima Accoglienza di Roma. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, per la giornata di domani, come segnalato da “3B Meteo“, tempo inizialmente soleggiato, ma con instabilità in intensificazione da Ovest entro il pomeriggio con piogge in pianura e neve sulle Alpi dai 1.200 m. Ampie schiarite su tutte le regioni, locale variabilità sulle zone interne nel pomeriggio con qualche isolato piovasco. Variabilità con ampie schiarite alternate a qualche isolato piovasco su Appennino e basso Tirreno. Le temperature saranno in rialzo, tra i 13 e 17 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale