CRONACA – TORINO, INDIVIDUATO E ARRESTATO UNA PERSONA INTENTA A TRASPORTARE UN CARICO DI OLTRE 31 KG DI COCAINA – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino hanno individuato e tratto in arresto un quarantenne di nazionalità albanese trovato in possesso di oltre 31 kg di cocaina pura, destinata allo smercio nelle Regioni del nord Italia, principalmente in Piemonte. L’ingente sequestro di stupefacenti consegue all’attività di analisi e approfondimento, per finalità di ricerca e repressione delle condotte illecite nello specifico comparto operativo, svolta dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Torino in ordine alle principali tratte battute dai narcotrafficanti sul territorio nazionale per rifornire di narcotico le vaste aree urbane del Piemonte, in particolare del relativo capoluogo. In tale contesto, a seguito di autonoma attività info-investigativa, si apprendeva che alcuni veicoli, nella disponibilità di albanesi, venivano utilizzati per la distribuzione di stupefacenti in Piemonte. I conseguenti approfondimenti e accertamenti consentivano di pervenire all’individuazione di una specifica autovettura verosimilmente utilizzata per il trasporto di stupefacenti sul territorio di riferimento. I militari, nella notte tra il 18 e il 19 marzo scorsi, hanno localizzato l’automezzo in Emilia Romagna, in particolare in provincia di Ravenna, in viaggio in direzione delle aree del Nord Ovest del Paese. L’automezzo è stato sottoposto a un apposito controllo su strada, avvalendosi anche dell’ausilio di unità cinofile. A seguito della conseguente, più approfondita ricognizione della vettura venivano rinvenuti, occultati all’interno di doppifondi ricavati nella parte posteriore dell’abitacolo, 27 panetti di cocaina, dal peso complessivo di 31,155 kg, sottoposti a sequestro dai militari operanti. Tale quantitativo di stupefacente, se immesso sul mercato al dettaglio, avrebbe potuto generare introiti illeciti per oltre 3 milioni di euro. MODENA, ESEGUITA MISURA CAUTELARE E REALE CONGIUNTAMENTE DALLA GDF E SQUADRA MOBILE DELLA QUESTURA. Il 20 marzo scorso, su delega di questa Procura della Repubblica, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Modena hanno proceduto all’arresto di una donna indagata per il delitto di truffa aggravata e di falso in atto pubblico, nonchè al sequestro preventivo nei confronti della stessa fino a concorrenza della somma di poco più di 120 mila euro, in esecuzione di ordinanza cautelare e decreto di sequestro preventivo emessi dal Giudice per le indagini preliminari di Modena. I provvedimenti cautelari, personale e reale, sono stati disposti su richiesta di questa Procura della Repubblica all’esito di un’articolata attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Modena e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Modena a partire dal mese di ottobre 2023, a contrasto del fenomeno delle truffe perpetrate in danno di persone anziane e fragili. In particolare l’indagine ha avuto origine dalla segnalazione pervenuta al numero di pubblica utilità “112” da parte del personale di un istituto di credito che aveva rilevato il depauperarsi in breve tempo dei risparmi presenti sul conto corrente di una anziana cliente. Le attività investigative, realizzate attraverso l’audizione di numerose persone informate sui fatti e l’esame di documentazione bancaria, hanno consentito di disvelare e ricostruire una insidiosa condotta fraudolenta finalizzata a circuire la vittima della truffa approfittando della sua vulnerabilità. L’indagata, presentandosi come dottoressa plurilaureata, prospettava falsamente alla vittima l’esistenza di controversie giudiziarie pendenti dinnanzi a diverse autorità giudiziarie, della cui definizione simulava di interessarsi, creando documentazione giudiziaria contraffatta che esibiva alla persona offesa facendole apparire come dovute spese legali e sanzioni pecuniarie in realtà inesistenti, così, ottenendo dalla stessa la consegna di cospicue somme di denaro di cui si appropriava. La stessa, in precedenza, aveva già patteggiato la pena di anni 1, mesi 9 e 10 giorni di reclusione, pena sospesa, per fatti accaduti nell’anno 2006, per il delitto di concussione. Nel capo di imputazione della sentenza pronunciata dal Gup del Tribunale di Bologna, divenuta irrevocabile il 15.11.2014, veniva contestato all’imputata, nella propria qualità di pubblico ufficiale, quale messo notificatore straordinario nominato dal concessionario alla riscossione dei tributi, all’attività di notificazione degli atti e non anche alla riscossione dei tributi e rilascio quietanze, esigendo il pagamento di cartelle esattoriali già notificate e qualificandosi quale ufficiale giudiziario col potere di poter ricorrere alla forza pubblica, per il sequestro di beni. ROMA, SEQUESTRATI DALLA GDF BENI PER UN VALORE DI CIRCA 1,8 MILIONI DI EURO A ORGANIZZAZIONE CRIMINALE. Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno eseguito, a Roma e provincia, un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione-, su proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica di Roma e dal Questore di Roma, nell’ambito di un’operazione convenzionalmente denominata “Gialla e Nera”. L’attività, rientra nell’ambito della strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni di origine illecita, con la duplice finalità di disarticolare in maniera radicale le organizzazioni criminali mediante la sottrazione delle ricchezze e di liberare l’economia legale dalle infiltrazioni della criminalità, consentendo agli imprenditori onesti di operare in regime di leale concorrenza. Il provvedimento, eseguito dagli uomini della Divisione Anticrimine della Questura di Roma e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma, nei confronti di esponenti di un’organizzazione criminale a base parentale, di etnia rom, stabilmente dedita a delitti contro la fede pubblica ed il patrimonio, quali furti e rapine in abitazioni, in diverse località del territorio nazionale, truffe ai danni di anziani anche tramite piattaforme di annunci online, riciclaggio di veicoli di lusso ed altre attività delittuose, prevede il sequestro della totalità delle quote sociali di 2 compagini e di un’impresa individuale con relativi complessi aziendali, operanti in Roma, nel commercio di veicoli e bar, nonchè di 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni, già adibita a camera ardente per la salma del giovane deceduto, in Tivoli (RM); polizze di pegno, disponibilità finanziarie e 6 autovetture di elevato valore economico, quali una Porsche Cayenne, una Mercedes AMG A45 S ed una Lamborghini Gallardo. Quest’ultimo veicolo, attualmente, nella formale titolarità di un esponente di altro clan collegato, anch’egli di origine sinti e tratto in arresto nell’ambito di un recente omicidio che è costato la vita ad un giovane minorenne. Il valore complessivo dei beni in sequestro ammonta a circa 1,8 milioni di euro. Due di loro, pur essendo certamente fratelli, riportano cognomi differenti in quanto il loro padre, dagli anni ’70 del secolo scorso e fino al primo decennio del XXI secolo, obbligava italiani a riconoscere la paternità dei figli dei componenti della banda, nati dall’unione di persone dell’ex Jugoslavia, affinché i bambini risultassero cittadini italiani, permettendo alle madri di richiedere i permessi di soggiorno per i ricongiungimenti familiari. I soggetti, rimasti illegalmente nel territorio italiano, grazie a documenti che ne attestavano falsamente la cittadinanza, si sono stabiliti prima nel basso Lazio e, successivamente, si sono insediati nella Capitale suddividendosi gli affari illeciti con altro clan sinti collegato. Quest’ultimo, si dedicava prevalentemente al traffico di sostanze stupefacenti, mentre quello a cui appartengono i proposti a furti e rapine in tutta Italia. A segnalarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
POMEZIA, I CARABINIERI ARRESTANO DUE FRATELLI ITALIANI GRAVEMENTE INDIZIATI, IN CONCORSO TRA LORO, DI DETENZIONE AI FINI DI SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI. I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato due fratelli italiani di 31 e 27 anni, già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati, in concorso tra loro, del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Più nel dettaglio, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, impegnati in un servizio perlustrativo finalizzato alla repressione dei reati in materia degli stupefacenti e della criminalità diffusa, nel transitare su via Santorre di Santa Rosa, hanno notato il 27enne a piedi. Considerato che lo stesso era stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio poche settimane prima, i militari decidevano di procedere ad una perquisizione personale, rinvenendo, occultato in un calzino, un involucro contenente 1,5 gr. di hashish. La successiva perquisizione dell’abitazione, che condivideva con il fratello maggiore, ha permesso ai Carabinieri di rinvenire e sequestrare un panetto di hashish da 87 gr., un ulteriore involucro contenente 0,60 gr. della stessa sostanza e la somma contante di 180 euro, ritenuta il provento dell’attività di spaccio. L’indagato, 31enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Velletri, è stato condotto presso la propria abitazione mentre il fratello presso le camere di sicurezza della Compagnia di Pomezia, entrambi in attesa del giudizio direttissimo presso le Aule del Tribunale di Velletri, che ha convalidato l’arresto. BRACCIANO, FORZANO UN POSTO DI CONTROLLO DEI CARABINIERI. ARRESTATO UN 26ENNE ALBANESE. NELL’AUTO ARGENTERIA E 250 KG DI PRODOTTI CASEARI. Nella notte del 18 marzo scorso, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Bracciano hanno intercettato un’auto proveniente da Manziana e diretta a Bracciano. Gli occupanti del mezzo, vista la pattuglia, hanno cercato di dileguarsi, forzando un posto di controllo. Ne è scaturito un inseguimento tra le strade del Comune di Bracciano, al termine del quale due uomini, abbandonato il mezzo, hanno cercato di far perdere le proprie tracce tra le campagne dell’area di Castel Giuliano. I Carabinieri però sono riusciti a fermare un cittadino albanese, di 26 anni, e lo hanno arrestato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Perquisita l’auto su cui viaggiavano, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato diversi pezzi di argenteria e 250 kg. di prodotti caseari, asportati la sera del 17 marzo scorso da un’impresa presente a Canale Monterano. Il valore dei prodotti si aggira intorno ai 6.000 euro, che è stata restituita al legittimo proprietario. Pertanto, per questo motivo, il 26enne, è stato anche denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione, mentre sono in corso le operazioni per l’individuazione del possessore dell’argenteria. L’arresto si inserisce in un contesto più ampio di servizi volti al contrasto del fenomeno dei reati predatori, in particolar modo quello dei furti in abitazione. Il Tribunale di Tivoli ha convalidato l’arresto. Sono tutt’ora in corso le operazioni utili all’individuazione del complice. PIGNETO, I CARABINIERI FERMANO 28ENNE EGIZIANO, GRAVEMENTE INDIZIATO DEL REATO DI VIOLENZA SESSUALE AVVENUTA AL PIGNETO LO SCORSO 2 MARZO. A conclusione di una mirata attività investigativa, i Carabinieri della Stazione di Roma Torpignattara, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno proceduto, di iniziativa, al fermo di indiziato di delitto di un cittadino egiziano di 28 anni, disoccupato, incensurato e irregolare sul territorio nazionale, gravemente indiziato del reato di violenza sessuale ai danni di una donna italiana lo scorso 2 marzo nel quartiere Pigneto. Si è chiusa, così, un’incessante attività investigativa e di ricerca dell’uomo avviata dopo la denuncia della donna, 43enne, che mentre rincasava, dopo aver trascorso una serata con gli amici, era stata aggredita alle spalle, scaraventata a terra, presa a morsi sul volto e palpeggiata nelle parti intime da un uomo a lei sconosciuto. La violenta aggressione era stata interrotta solo dall’intervento di un passante che metteva in fuga l’aggressore, evitando il peggio. La vittima aveva riportato evidenti lesioni al volto ed era stata visitata presso l’ospedale Vannini e dimessa con 10 giorni di prognosi. I Carabinieri della Stazione di Roma Torpignattara, insieme ai colleghi della Compagnia Roma Casilina, hanno acquisito e visionato centinaia di filmati di tutta l’area che, a seguito di una complessa attività di analisi, hanno permesso di ricostruire i movimenti dell’aggressore prima e dopo la violenza. Grazie alla descrizione fornita dalla vittima e dall’abbigliamento indossato dall’uomo, i militari hanno iniziato una massiccia attività di ricerca, intensificando la presenza nel quartiere ed identificando tutti i corrispondenti alla descrizione ed all’abbigliamento nel corso sia degli ordinari servizi di controllo del territorio, svolti anche a piedi per le vie del quartiere, sia nell’ambito dei mirati servizi coordinati predisposti nel quartiere Pigneto. È proprio nel corso di uno di questi servizi, tra le migliaia di persone controllate in entrate ed uscita dalla fermata metro Pigneto che l’attenzione dei militari si è focalizzata su un cittadino straniero, corrispondente alla descrizione e con indosso lo stesso abbigliamento indossato dal ricercato. I sospetti dei Carabinieri che lo stavano controllando sono cresciuti quando hanno notato che l’uomo, sorpreso dalla presenza dei militari all’uscita delle scale della metro, ha tentato di allontanarsi velocemente. Il cittadino straniero è stato quindi bloccato e condotto in caserma dove, ad esito del riconoscimento fatto dalla vittima e dal testimone e grazie ai gravi indizi di colpevolezza raccolti è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, di iniziativa. Il fermo è stato convalidato dal Tribunale di Roma che ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, per domani, come segnalato da “3B Meteo“, tempo stabile e generalmente soleggiato su tutte le regioni, salvo foschie o nubi basse al mattino sulla Val Padana e velature diffuse. Sole, salvo alcuni annuvolamenti al mattino, in Abruzzo e sulle basse Marche dove non mancherà qualche pioggia, in esaurimento. A tratti instabile con rovesci sparsi sulle zone peninsulari in estensione al Nord della Sicilia. Le temperature, comunque, saranno in calo, tra i 14 e 22 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale