CRONACA – ROVIGO, CONTROLLI DELLA GDF NEL SETTORE ALIMENTARE MIGLIAIA DI PRODOTTI SEQUESTRATI, TRE RESPONSABILI – Nell’ambito di un più ampio piano operativo il Comando Provinciale di Rovigo ha disposto l’intensificazione dei controlli sulla filiera alimentare. Coordinati e diretti dal Gruppo di Rovigo sono stati pertanto avviati diversi accertamenti su tutto il territorio polesano e in particolare sulla città capoluogo. Nel corso dei servizi svolti sono stati rinvenuti poco meno di 2000 prodotti alimentari di provenienza straniera sulle cui confezioni non risultavano riportate le prescrizioni informative, come da norme, in quanto non consentivano un’adeguata informazione al consumatore. L’attività di controllo svolta ha fatto emergere che le disposizioni erano state del tutto disattese in quanto su un gran numero di confezioni tali informazioni non erano presenti in lingua italiana. I finanzieri, hanno, così, proceduto a muovere le contestazioni del caso a fronte delle quali è prevista una pena pecuniaria da 1.000 a 8.000 € ed il sequestro amministrativo di tutti i prodotti alimentari rinvenuti e costituiti da salse, farine, latte, dolciumi, spezie, pesce, bevande, infusi, etc. Gli atti sono stati, quindi, inviati all’ICQRF (Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari) per il seguito di competenza e con il quale il Corpo ha sottoscritto un protocollo di collaborazione. VERONA, EVASIONE FISCALE, NEL SETTORE DELLE CRIPTO–ATTIVITÀ, SCOPERTA DALLA GDF. I finanzieri del Comando Provinciale di Verona, all’esito di specifiche attività tese a contrastare l’evasione fiscale nel campo delle tecnologie applicate al mondo delle monete digitali, hanno svolto tre verifiche fiscali nei confronti di lavoratori autonomi operanti nel settore delle cripto-attività, in particolare due nella “digital-art”, viene commercializzata un’opera o una pratica artistica che utilizza la tecnologia digitale come parte del processo creativo o di presentazione espositiva, e una in quella del “mining”, processo attraverso il quale nuove cripto-valute vengono messe in circolazione, in cambio di un compenso. Il servizio, che nasce da approfondimenti sulla percezione di redditi da “cripto-attività” elaborati dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma, ha disvelato, nel caso di due “artisti digitali”, la vendita su portali online dedicati di numerose opere digitali, meglio note come non, fungible token – NFT, tramite l’utilizzo di varie blockchain, meccanismo di database avanzato che permette la condivisione trasparente di informazioni all’interno di una rete, a esperti e investitori del settore, i cui importi non sono confluiti nelle relative dichiarazioni dei redditi; un “miner”, letteralmente “minatore” di cripto-valute, che ha percepito compensi non dichiarati al fisco per l’attività di “impacchettamento” di informazioni in “blocchi” per consentirne l’accodamento nella blockchain. Complessivamente è stata recuperata a tassazione, ai fini delle imposte sui redditi, una base imponibile pari a euro 522.000,00. Le attività effettuate evidenziano come la Guardia di Finanza vigili costantemente anche su un settore delicato come quello dei circuiti finanziari alternativi al sistema bancario, potenzialmente impiegabile per celare ricchezze e redditi. PIACENZA, CONTROLLO CONGIUNTO GDF E UFFICIO DELLE DOGANE DI PIACENZA. DUE SEGNALATI PER INDEBITA PERCEZIONE DEI BENEFICI SUL GASOLIO D’AUTOTRAZIONE. Le Fiamme Gialle e l’Agenzia delle Dogane piacentine proseguono la costante attività di contrasto alle frodi finalizzate alla sottrazione di risorse al bilancio dello Stato e dell’Unione Europea. In particolare, i militari del Corpo della Guardia di Finanza di Piacenza congiuntamente con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Piacenza, in ottemperanza al protocollo d’intesa sottoscritto tra le Istituzioni nell’aprile del 2023, hanno avviato un’attività investigativa effettuata attraverso l’incrocio delle informazioni presenti nelle rispettive banche dati, finalizzata a verificare la corretta sussistenza dei requisiti richiesti per l’ottenimento dell’agevolazione fiscale del gasolio commerciale. Tale agevolazione permette, per le aziende che svolgono attività di trasporto merci e che abbiano l’uso esclusivo di mezzi superiori alle 7,5 tonnellate, di ottenere crediti d’imposta a copertura delle accise versate, relative al gasolio consumato, tramite la presentazione di una specifica istanza al competente Ufficio delle Dogane e dei Monopoli. Nel corso delle operazioni, i militari ed i funzionari hanno riscontrato, nei confronti di una delle due società, l’assenza di qualsiasi struttura aziendale e la mancata installazione, a differenza di quanto attestato nell’istanza presentata all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, di una cisterna adibita allo stoccaggio delle accise. Inoltre, nella sede legale della società stessa risultava, in realtà, insistere uno studio di consulenza fiscale. In relazione alla seconda società, i militari del Corpo, unitamente ai funzionari dell’Agenzia, a seguito di un attento riscontro documentale e fattuale, hanno rilevato come la stessa non avesse l’esclusivo possesso degli autoveicoli indicati nell’istanza di rimborso. Inoltre, questi ultimi sono risultati essere, in realtà, intestati alla prima società. Gli sforzi congiunti effettuati dagli appartenenti dei due Enti, condotti nel rispetto delle reciproche attribuzioni, hanno permesso di deferire, all’A.G. competente, i rappresentanti legali delle due società per i reati di indebita percezione di erogazione pubbliche e di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. FERMO, AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO FALSIFICA DUE TESTAMENTI PER INTASCARE UN’EREDITÀ DA UN MILIONE E OTTOCENTOMILA EURO. I finanzieri del Comando Provinciale di Fermo, al termine di una complessa indagine delegata dalla locale Procura della Repubblica, sono riusciti a disvelare un articolato sistema fraudolento, architettato dall’amministratore di sostegno nei confronti della persona assistita, consistente nella falsificazione di due testamenti olografi, al fine di procurarsi un illecito vantaggio economico a danno dei legittimi eredi del defunto. Le pertinenti investigazioni, sotto il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria, hanno tratto origine dalla denuncia presentata da un erede legittimo ed hanno consentito di accertare, attraverso mirati approfondimenti e puntuali perizie grafologiche-calligrafiche, la falsità dei testamenti pubblicati a seguito della morte dell’assistito. In particolare, a distanza di circa un mese dal decesso del bisognevole, sottoposto ad amministrazione di sostegno a causa del suo stato vegetativo e dell’incapacità di intendere e di volere, erano stati pubblicati due testamenti a cura dell’amministratore di sostegno, nonché cugino del defunto. Dalla lettura dei medesimi risultava che l’assistito aveva nominato, con il primo testamento, il suo stesso amministratore di sostegno in qualità di erede universale e con il secondo testamento la moglie dell’amministratore, in qualità di beneficiario di una polizza vita, in sostituzione dei beneficiari precedentemente indicati in polizza. All’interno del primo testamento, era stato espressamente indicato che la designazione ad erede universale dell’amministratore di sostegno era motivata dalla vicinanza e l’assistenza che lo stesso aveva garantito al de cuius negli ultimi anni della sua esistenza. Mediante una specifica consulenza grafologica-calligrafica disposta dall’A.G. su richiesta delle Fiamme Gialle, è stata appurata la falsità dei testamenti, che sarebbero stati posti in essere dall’amministratore di sostegno di proprio pugno, simulandone la redazione da parte del cugino ormai defunto. Le sottoscrizioni apposte sui due documenti olografi, perfettamente sovrapponibili, secondo quanto emerso dalla perizia disposta, potrebbero essere state riprodotte dallo stesso amministratore, per imitazione, usando a modello la firma in calce alla carta d’identità del defunto. Una volta acquisito in maniera fraudolenta il patrimonio di 1,8 milioni di euro, apparentemente espressione delle ultime volontà del defunto, l’erede illegittimo e la sua famiglia hanno posto in essere una serie di operazioni finanziarie diversificate, investendo in titoli una parte della somma, le capillari indagini esperite dai finanzieri del Gruppo di Fermo, anche mediante accertamenti bancari, hanno consentito di identificare tutti i flussi di denaro, incamerati grazie alla condotta illecita. A seguito del provvedimento cautelare emesso dal competente G.I.P., su richiesta del Pubblico Ministero titolare delle indagini, il denaro presente sui conti e i valori mobiliari acquistati, sono stati sottoposti a sequestro. CIVITAVECCHIA, PREGIUDICATO CAMPANO ARRESTATO DALLA GDF MENTRE RISCUOTE PROVENTO DI ESTORSIONE. Un 40enne di origini campane, residente a Civitavecchia, è stato arrestato dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, dopo essere stato trovato in possesso di 500 euro ricevuti poco prima da un 22enne del posto. Il giovane aveva sporto denuncia, riferendo di continue minacce da parte da parte dell’uomo, gravato da diversi precedenti penali, che esigeva il pagamento in contanti di debiti maturati nei suoi riguardi. Le Fiamme Gialle del Gruppo di Civitavecchia, dopo aver informato la locale Procura della Repubblica, hanno fotocopiato le banconote e predisposto una discreta attività di osservazione presso la via convenuta per la consegna, nel centro storico della cittadina. Fermato dopo aver riscosso la somma, dopo un brusco tentativo di sottrarsi ai militari, l’estorsore è stato ammanettato e tradotto nel carcere “Borgata Aurelia” e, dopo la convalida della misura da parte del G.I.P., è stato posto agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico e dovrà rispondere delle ipotesi di reato di estorsione e di resistenza a pubblico ufficiale. Ad informarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, IN CARCERE UN UOMO ACCUSATO DI AVER COMMESSO 8 RAPINE TRA DICEMBRE 2023 E GENNAIO 2024. I Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno notificato a un 40enne romano, appartenente a una nota famiglia di Tor Bella Monaca, un’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere, emessa in data 8 aprile 2024 dal GIP del Tribunale ordinario di Roma, perchè gravemente indiziato del reato di rapina. L’uomo è gravemente indiziato di aver compiuto una serie di rapine, nella Capitale, tra dicembre 2023 e gennaio scorso. Il provvedimento, emesso dall’Autorità Giudiziaria, recepisce appieno le risultanze investigative raccolte dai Carabinieri di Tor Bella Monaca, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, riuscendo a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato per ben 8 colpi, commessi con lo stesso modus opoperandi. Dopo aver raggiunto l’obiettivo a bordo di una moto, un uomo entrava nelle attività commerciali e, sotto minaccia di una pistola si faceva consegnare l’incasso. I Carabinieri, grazie all’attenta analisi delle telecamere di videosorveglianza delle attività commerciali poste lungo le vie limitrofe, hanno potuto raccogliere gravi elementi indiziari a carico del 40enne circa la commissione delle rapine ai danni di un negozio in via Partanna commessa il 12.12.2023; un supermercato in via Torraccio di Torrenova commessa il 16.12.2023; una farmacia in via Giovanni Castano commessa il 29.12.2023; una farmacia in via Siculiana commessa il 30.12.2023; un supermercato in via Isnello commessa l’8 gennaio scorso; un distributore in via di Tor Bella Monaca commessa il 27 gennaio scorso, un supermercato in via Torraccio di Torrenova commessa lo scorso 28 gennaio; un supermercato in via Torraccio di Torrenova commessa il 29 gennaio scorso, durante la quale il titolare, intervenuto in soccorso della cassiera, è stato colpito con il calcio di una pistola, riportando lesioni guaribili in 10 giorni. Il bottino complessivo dei colpi messi a segno hanno fruttato circa 5.500 euro. A notifica avvenuta, l’indagato rimane ristretto nel carcere “Regina Coeli“, dove era già detenuto per altra causa. ROMA TERMINI E ZONE LIMITROFE, UNA PERSONA ARRESTATA, 4 DENUNCIATE E 8 SANZIONATE DAI CARABINIERI. I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro con il supporto dei Carabinieri di altre Compagnie del Gruppo di Roma, del Nucleo Carabinieri Cinofili di Santa Maria di Galeria, hanno svolto un servizio di controllo straordinario, mirato al contrasto di ogni forma di illegalità e degrado in tutta l’area della stazione ferroviaria Roma Termini, tra cui via Cernaia, piazza Indipendenza, via Bachelet, via Varese, via del Castro Pretorio, viale Pretoriano, piazzale Sisto V, piazza di Porta S. Lorenzo, via di San Bibbiana, via Giolitti, piazza dei Cinquecento, viale Einaudi e zone limitrofe. Nel corso dell’attività, i Carabinieri hanno eseguito un arresto e denunciato 4 persone a piede libero, mentre altri 8 cittadini sono stati sanzionati amministrativamente. Nella circostanza, i Carabinieri della Stazione di Roma Città Giardino hanno arrestato un cittadino tunisino di 19 anni, con precedenti, sorpreso mentre tentava di forzare la porta d’ingresso di un appartamento posto al 4 piano di via Filippo Turati. Poco dopo, i Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini hanno denunciato in stato di libertà un 51enne peruviano, fermato subito dopo aver asportato tre capi di abbigliamento, dal valore di circa 90 euro, da un esercizio commerciale presente all’interno dello scalo ferroviario di Termini. Un romeno di 28 anni, già noto alle forze dell’ordine, alla vista dei Carabinieri della Stazione di Roma Quirinale, ha tentato di disfarsi di un portafogli, contenente carte di credito e documenti vari, sottratto poco prima ad un turista italiano che non si era accorto di nulla ma che aveva già provveduto a denunciare l’accaduto, pertanto lo straniero è stato denunciato a piede libero, e segnalato alla Prefettura di Roma poichè trovato anche in possesso di modica quantità di sostanza stupefacente tipo crack ad uso personale. Sono stati, inoltre, sanzionati amministrativamente 7 cittadini, tra cui 3 italiani, per la violazione del divieto di stazionamento nei pressi della stazione Roma Termini, con contestuale notifica di ordine di allontanamento per 48 ore dalla predetta area e sanzione amministrativa di 100 euro, mentre altre 2 persone sono ritenute responsabili dell’inosservanza del divieto di ritorno nel Comune di Roma. Nel corso delle mirate verifiche, i Carabinieri del Gruppo di Roma hanno identificato 90 persone e eseguito verifiche su 48 veicoli. LADISPOLI, I CARABINIERI BLOCCANO DUE PERSONE AL SUPERMERCATO DOPO UN FURTO E RECUPERANO LA REFURTIVA. Nell’ambito dei servizi preposti dai Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia mirati a reprimere il fenomeno dei reati predatori, i Carabinieri della Stazione di Ladispoli hanno arrestato tre cittadini stranieri gravemente indiziati del reato di furto con destrezza continuato. I tre sono stati individuati quali autori di svariati borseggi commessi all’interno di un supermercato in viale Europa. I Carabinieri sono riusciti anche a recuperare tutta la refurtiva recuperata, consistente in svariati portafogli con all’interno circa 1.000 euro in contanti, poi riconsegnata agli aventi diritto. Analoghi servizi continueranno anche nei prossimi giorni, al fine di fornire una risposta sempre più proattiva alla necessità di sicurezza prospettata dalla popolazione, alla quale si segnala l’importanza fondamentale di segnalare ogni movimento sospetto di mezzi o persone e di denunciare ogni episodio accaduto. A segnalarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO Come segnalato da “Il Meteo“, in Italia, da domani e dai prossimi giorni, tempo in netto miglioramento, da Nord a Sud.
Rocco Becce
Direttore Editoriale