CRONACA – LUCCA, INTERVENTI DELLA GDF A TUTELA DELL’ECONOMIA LEGALE. CONTESTATE OLTRE CENTO VIOLAZIONI AGLI OBBLIGHI ANTIRICICLAGGIO, TRA CUI L’OMESSA SEGNALAZIONE DI OPERAZIONI SOSPETTE – Proseguono, sulla scia di quanto fatto negli anni scorsi, le attività di Polizia Economico-Finanziaria finalizzate al monitoraggio del corretto adempimento degli obblighi previsti dalla disciplina antiriciclaggio da parte di obbligati. In particolare, nei primi mesi di quest’anno, sono stati svolti dal locale Nucleo PEF due differenti attività ispettive nei confronti di professionisti giuridico-contabili, di cui uno con studio a Viareggio e l’altro a Capannori, i cui presidi antiriciclaggio, sulla base degli elementi raccolti nel corso di precedenti investigazioni di Polizia Giudiziaria, apparivano potenzialmente non idonei a soddisfare i requisiti richiesti dalla normativa di riferimento. Giacchè, i successivi riscontri operativi effettuati sul campo dagli specialisti del Nucleo, hanno consentito di accertare, in un caso la totale assenza del presidio antiriciclaggio e il conseguente accertamento di violazioni amministrative in relazione a 98 clienti dello studio, nell’altro due distinte condotte omissive, tra cui l’omessa segnalazione di operazioni sospette all’UIF. Sono illeciti ritenuti dal legislatore piuttosto insidiosi, che prevedono anche sanzioni irrogabili dall’Autorità preposta per importi fino a euro 50.000,00. TREVISO, FALSI APPALTI PER 18 MILIONI DI EURO PRESSO IL M.A.A.P. DI PADOVA. 30 DENUNCIATI DALLA GDF PER SOMMINISTRAZIONE FRAUDOLENTA DI MANODOPERA E SEQUESTRI PREVENTIVI DI BENI PER 1,4 MILIONI DI EURO. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, nell’ambito del contrasto alle frodi fiscali e all’interposizione illegale di manodopera, hanno concluso un’indagine che ha riguardato il Mercato Agro Alimentare di Padova (M.A.A.P.), scoprendo falsi contratti d’appalto di servizi, per 18 milioni di euro, utilizzati per mascherare illecite esternalizzazioni di maestranze, dedite al carico e allo scarico di prodotti ortofrutticoli. Sono stati perciò denunciati alla locale Procura della Repubblica 30 imprenditori per somministrazione fraudolenta di manodopera, due di essi anche per emissione e utilizzo di fatture per operazioni economiche giuridicamente inesistenti, mentre due società sono state segnalate per responsabilità amministrativa dipendente da reato, in quanto le violazioni tributarie sono state commesse nel loro interesse e vantaggio da parte degli amministratori. Sul piano amministrativo, poi, sono state irrogate sanzioni per 2,5 milioni di euro, per illeciti afferenti alla violazione della normativa in materia di lavoro. Le imprese coinvolte nella frode sono 29, tra le quali 2 società trevigiane, attive nel settore della logistica, con alle dipendenze circa 150 lavoratori e un fatturato medio annuo complessivo di 6 milioni di euro, e 27 aziende committenti, dislocate tra le province di Padova, Rovigo, Treviso e Venezia, di cui 23 attive presso il M.A.A.P. di Padova. I ricavi conseguiti erano ripartiti mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti tra le 2 appaltatrici, per complessivi 8,5 milioni di euro, da cui è scaturita un’indebita detrazione di I.V.A. per 1,4 milioni di euro. In relazione a tale ultimo importo, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Treviso ha disposto il sequestro preventivo di immobili, disponibilità finanziarie, autovetture e partecipazioni societarie. Le indagini, condotte dal Gruppo di Treviso, sono state avviate a seguito di due distinte verifiche fiscali nei confronti delle società appaltatrici, legate da un contratto di Associazione Temporanea d’Imprese (A.T.I.), le quali, nel meccanismo fraudolento portato alla luce, avevano il compito di fornire i lavoratori. Una delle due, in particolare, era stata costituita al solo scopo di assumere, con contratti a tempo determinato, il personale dipendente giunto al lilimite massimo di rinnovi contrattuali legalmente previsto, aggirando, così, la normativa vigente. VICENZA, SCOPERTO E DENUNCIATO DALLA GDF EVASORE TOTALE CHE HA NASCOSTO REDDITI PER CIRCA 300 MILA EURO E INTASCATO INDEBITAMENTE IL “REDDITO DI CITTADINANZA“. Nei giorni scorsi, i finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza hanno segnalato alla locale Procura della Repubblica un lavoratore autonomo, attivo nel settore edile, risultato essere evasore totale, in quanto non ha presentato, a partire dal 2016, le previste dichiarazioni fiscali ai fini delle imposte dirette e dell’IVA occultando, complessivamente, un ammontare di ricavi per circa 300 mila euro. Le attività di Polizia Economico-Finanziaria sono state condotte dalla Compagnia di Schio che, grazie ad una meticolosa attività d’intelligence, unita al bacino di informazioni reperite attraverso approfondimenti condotti con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, è riuscita ad individuare il professionista nei cui confronti è stata avviata un’attività ispettiva a partire dall’anno d’imposta 2016. Le indagini di polizia economico-finanziaria sono stata condotte tramite una metodologia di accertamento induttivo, attesa la mancata esibizione, senza alcuna giustificazione, delle fatture attive e passive nonché di tutti i libri e registri obbligatori previsti dalla normativa. I militari hanno quindi ricostruito il profilo reddituale del lavoratore che risulta aver nascosto all’Erario i ricavi conseguiti nell’alveo della propria attività lavorativa. Inoltre, i finanzieri scledensi, operando con il canonico approccio di tipo trasversale, hanno rilevato l’indebita percezione del “Reddito di Cittadinanza”, in particolare, gli ulteriori accertamenti info-investigativi hanno permesso di evidenziare come l’attenzionato abbia presentato nella Dichiarazione Sostitutiva Unica, correlata al calcolo dell’ISEE che serve ad accedere alle prestazioni sociali agevolate, informazioni non veritiere per quanto concerne i redditi prodotti con la propria attività lavorativa, in virtù delle constatazioni formulate dai militari con la pregressa attività di carattere fiscale. Complessivamente, pertanto, il soggetto risulta aver indebitamente percepito – per circa due anni, il beneficio assistenziale per un importo superiore a 13 mila euro. All’esito delle attività poste in essere, il responsabile è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per il reato di occultamento di documentazione contabile nonchè per il reato di indebita percezione del reddito di cittadinanza. Parallelamente, è stata inviata apposita segnalazione all’INPS di Vicenza per il recupero delle somme indebitatamene erogate e, altresì, all’Agenzia delle Entrate per il formale accertamento e la successiva riscossione delle imposte evase. AVEZZANO, INDIVIDUATO DALLA GDF LOCALE DA INTRATTENIMENTO CHE IMPIEGAVA IRREGOLARMENTE 73 LAVORATORI IN ATTIVITÀ ARTISTICHE, ACCOGLIENZA E SICUREZZA. Nel corso di un’attività info-investigativa avviata nel settore sommerso da lavoro attuato mediante l’impiego di lavoratori irregolari e/o in nero, i finanzieri della Compagnia di Avezzano hanno individuato un locale da intrattenimento il quale, attraverso tre società ed un’associazione senza fini di lucro, ha impiegato in nero e/o in maniera irregolare, 73 lavoratori nelle attività di funzionamento di una nota discoteca di Avezzano. Le operazioni ispettive hanno consentito di riscontrare irregolarità in materia di lavoristica e previdenziale in relazione alle posizioni lavorative impiegate quali: addetti alla security, dee jay, artisti vari, addetti all’accoglienza, barman, addetti al guardaroba, cassiere, ballerine ed un fotografo. In particolare sono state riscontrate molteplici irregolarità anche in ordine alle varie tipologie di contratti posti in essere ed inerenti a: rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (c.d. co.co.co.); rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, lavoro occasionale con pagamento mediante voucher. Riscontrate inoltre l’omessa registrazione sul L.U.L. (Libro Unico del Lavoro) delle effettive ore di lavoro svolto, la mancata consegna dei prospetti paga, la mancata corresponsione della maggiorazione per lavoro notturno/festivo, il ritardato invio delle comunicazioni di assunzione, la mancata annotazione delle ore effettivamente prestate dal personale, il pagamento degli emolumenti in contanti. Le violazioni accertate sono state trasmesse all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, all’INPS all’INAIL nonchè all’Agenzia delle Entrate, al fine di consentire l’effettuazione delle rispettive attività di competenza, in materia di contributi e ritenute erariali, conseguentemente all’avvenuta riqualificazione in rapporti di lavoro subordinato dei preesistenti rapporti di lavoro occasionale. Agli Enti è stata inviata segnalazione circa il sistematico ritardo con cui sono state inviate al Centro per l’impiego, le comunicazioni di assunzione di 11 dee jay appartenenti ad un’associazione senza fini di lucro, rispetto agli effettivi orari di inizio delle prestazioni lavorative. Essendo, altresì, emerse criticità sulla effettiva natura associativa, in quanto avente le caratteristiche di impresa commerciale ed avendo motivo di ritenere che le irregolarità riscontrate fossero comuni a tutto il personale in organico all’associazione, individuato in 150 lavoratori dello spettacolo, la fenomenologia elusiva individuata è stata segnalata agli Uffici territoriali competenti per le attività di verifica sull’intera gestione del personale. PISA, SCOPERTI DALLA GDF LAVORATORI IN NERO E DJ IRREGOLARI AD UNA SERATA EVENTO. I finanzieri del Comando Provinciale di Pisa, nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio, sono intervenuti nel corso di una serata musicale, al fine di verificare il corretto assolvimento degli obblighi previsti in materia di diritti d’autore. In particolare, i militari della Compagnia di San Miniato, durante un evento musicale organizzato in un locale del Comune di Castelfranco di Sotto (PI), al fine di accertare eventuali violazioni sulle norme poste a tutela del diritto d’autore, sancite dalla “Legge sulla protezione del diritto d’autore”, hanno proceduto al controllo nei confronti di 2 dj impegnati nella serata, risultati essere entrambi privi della licenza rilasciata dalla S.I.A.E., necessaria per poter prestare tale attività di intrattenimento a qualsiasi titolo. Mirati approfondimenti hanno consentito, inoltre, di riscontrare la riproduzione di brani musicali presumibilmente scaricati in modo illecito e privi del contrassegno S.I.A.E. da parte di uno dei dj, il quale è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Pisa per l’ipotesi di reato di cui all’art. 171 ter della Legge 633/1941. Si evidenzia che la definitiva responsabilità dell’indagato sarà accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna. L’esito dell’operazione delle Fiamme Gialle sanminiatesi, ha consentito di segnalare i dj e gli organizzatori dell’evento all’ufficio S.I.A.E. per l’irrogazione delle sanzioni amministrative di competenza rispetto alle irregolarità riscontrate, di segnalare un soggetto all’Autorità Giudiziaria per le violazioni della legge sulla protezione del diritto d’autore e di irrogare le previste sanzioni per le violazioni della normativa sul lavoro, per un totale di euro 12.683,00, che potranno divenire pari ad euro 17.033,00 laddove il contribuente non ottemperi alle prescrizioni nei tempi previsti. Durante il controllo, infatti, è stata riscontrata, altresì, la presenza di 3 lavoratori intenti a gestire il flusso di ingresso al locale alla porta d’accesso, sistemare l’ambiente esterno al locale e distribuire bevande agli avventori. Gli accertamenti operativi hanno permesso di appurare la presenza di 2 lavoratori in nero ed un lavoratore irregolare, in quanto impiegato in mansioni diverse da quelli contrattuali, riscontrando per quest’ultimo la mancanza di pagamenti tracciati per diverse mensilità. Complessivamente, dall’inizio dell’anno, le Fiamme Gialle pisane hanno individuato 43 lavoratori “in nero” o irregolari e sanzionato 16 datori di lavoro, operanti nei settori della ristorazione e turistico-ricettivo, che li avevano assunti senza provvedere a regolarizzare la loro posizione previdenziale ed assistenziale. MODENA, ESEGUITA DALLA GDF ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE DI UN NOTO IMPRENDITORE MIRANDOLESE. Il 27 aprile scorso, su delega della Procura della Repubblica, la Guardia di Finanza di Modena ha dato esecuzione ad una ordinanza emessa dal locale Tribunale collegiale che ha previsto l’aggravamento della misura cautelare, da arresti domiciliari a custodia cautelare in carcere, cui è sottoposto un noto imprenditore mirandolese, operante nel settore della somministrazione di manodopera, già condannato il 10 aprile scorso, in primo grado, per i delitti di indebite compensazioni di crediti inesistenti, omesso versamento I.V.A. e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposta, nonchè di autoriciclaggio e falso in bilancio. Detto aggravamento è stato disposto a seguito della valutazione delle prove acquisite nell’ambito di un’articolata attività investigativa coordinata da questa Procura e condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena, riferite al fatto che l’imprenditore, nonostante fosse dal mese di dicembre 2023 nuovamente sottoposto a misura cautelare personale, continuava, mediante l’indicazione nei bilanci di società a lui riconducibili, non realmente operative, di voci contabili per importi miliardari, in euro, a generare, anche sfruttando indebitamente alcune agevolazioni fiscali riconosciute dal Governo nel periodo della pandemia da “Covid–19“, milioni di crediti di imposta inesistenti, che sono stati in parte utilizzati. La reiterazione di condotte che configurano il reato di indebite compensazioni, il trasferimento all’estero e la successiva movimentazione delle somme di denaro derivanti dai reati tributari nonchè l’accertata sistematica violazione del divieto di comunicazione cui l’imprenditore era tenuto durante gli arresti domiciliari hanno determinato il Tribunale, su richiesta di questa Procura, a disporre l’aggravamento cautelare. L‘AQUILA, I FINANZIERI DELLA COMPAGNIA DI SULMONA ESEGUONO UN ARRESTO PER DETENZIONE E SPACCIO DI 57 GRAMMI DI COCAINA. Nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dei traffici illeciti, eseguito dalla Guardia di Finanza di Sulmona, e al controllo e ripristino del decoro urbano, condotto dalla locale Polizia Municipale, finalizzato ad individuare veicoli parcheggiati in stato di abbandono, questa mattina le Fiamme Gialle di Sulmona, diretti dal Capitano Cecilia Tangredi, hanno tratto in arresto un italiano, per detenzione, ai fini di spaccio, di cocaina. Nel corso della prefata attività veniva individuata, posteggiata in Via L’Aquila, un’autovettura Fiat Punto, abbandonata e priva di una copertura assicurativa, intestata ad un italiano già noto alle forze dell’ordine. Gli agenti della Polizia Locale contattavano il proprietario del suddetto mezzo ivi residente e, alla sua presenza, con le unità cinofile del Corpo veniva intrapresa un’attività esterna di ispezione del veicolo. Nel compiere suddette operazioni, l’unità cinofila segnalava tracce di sostanze stupefacente addosso. Avendo i fondati motivi di ritenere che lo stesso detenesse sostanza stupefacente, si procedeva alla perquisizione personale e locale della sua abitazione. Veniva, così, rinvenuto, grazie all’ausilio delle unità cinofile, un quantitativo di cocaina pari a 57 gr., insieme a due bilancini di precisione. La persona è stata tratto in arresto per detenzione finalizzata allo spaccio di sostanza stupefacente e il pm ne ha disposto la conduzione in carcere, in attesa dell’udienza di convalida degli atti della Polizia Giudiziaria. Fondamentale è stato l’impiego delle unità cinofile antidroga del Gruppo della Guardia di Finanza di L’Aquila che hanno consentito di effettuare una perlustrazione dell’area interessata in considerazione del fatto che, molto spesso, i veicoli abbandonati e lasciati aperti diventano luogo di occultamento della sostanza stupefacente da parte di venditori e acquirenti. Ad informarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, 11 PERSONE ARRESTATE DAI CARABINIERI AL QUARTICCIOLO, GRAVEMENTE INDIZIATE DEL REATO DI SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI. DROGA NASCOSTA OVUNQUE, ANCHE NELLE TRAPPOLE PER TOPI E CASSONETTI DEI RIFIUTI. Proseguono senza sosta i controlli antidroga dei Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina nelle periferie della Capitale, che hanno portato all’arresto, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, di 11 persone e al sequestro di centinaia di dosi di stupefacente. Nello specifico, nel quartiere Quarticciolo, i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Tre Teste hanno arrestato in flagranza un 18enne egiziano e un 36enne del Marocco, entrambi già noti alle forze dell’ordine, sopresi dai militari mentre effettuavano delle cessioni, prelevando lo stupefacente da una trappola per topi e da un cassonetto dei rifiuti, dove i Carabinieri hanno poi rinvenuto 15 dosi di crack e diversi grammi di hashish. Un altro nascondiglio della droga è stato ricavato all’interno di un contatore elettrico, da uomo di origine brasiliana di 47 anni, sorpreso in flagranza dai Carabinieri mentre occultava 16 dosi di cocaina e crack, insieme a 100 euro ritenuti provento di attività illecita. Sempre nel Quarticciolo, i Carabinieri hanno arrestato tre persone tra cui una donna, notati prima dello scambio mentre prelevavano dello stupefacente da un nascondiglio ricavato nel terreno, in prossimità di un’aiuola. Dopo aver ispezionato il luogo dell’occultamento, i militari hanno rinvenuto e sequestrato 51 dosi di cocaina. Altre tre persone, un cittadino egiziano di 24 anni, un 19enne tunisino e un’italiana di 39, sono state arrestate in concorso tra loro, dopo essere state notate prelevare lo stupefacente da un cestino per i rifiuti, all’interno del quale, i Carabinieri hanno poi rinvenuto 35 dosi di cocaina oltre a 140 euro in contanti, ritenuti provento di attività di spaccio. Qualche ora più tardi, sempre gli stessi Carabinieri hanno arrestato un cittadino russo, con precedenti, sorpreso nell’attività di spaccio mentre prelevava le dosi sempre da un cassonetto per i rifiuti, dove in seguito i militari hanno trovato 48 dosi fra cocaina e crack. Infine, in via Manfredonia, i Carabinieri hanno arrestato un cittadino italiano di 25 anni, bloccato in flagranza mentre cedeva alcune dosi di stupefacente nei pressi della propria abitazione. Tutti gli arresti sono stati convalidati. FREGENE E PONTE GALERIA, CONTROLLI E ARRESTI ESEGUITI DAI CARABINIERI. I Carabinieri della Compagnia di Roma-Ostia, in occasione dell’importante afflusso di persone nelle località costiere negli ultimi giorni festivi, hanno predisposto e condotto un servizio coordinato di controllo straordinario del territorio, nelle fasce serali e notturne, a Fiumicino e nella vicina località di Fregene, aree di maggiore afflusso turistico e ricreativo, finalizzato in particolare a rafforzare la percezione di sicurezza del cittadino, nonchè alla repressione e al contrasto dei reati predatori, dello spaccio di sostanze stupefacenti e delle stragi del sabato sera. All’esito dei mirati controlli, un giovane è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Ponte Galeria per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, essendo stato trovato in possesso di 2 dosi di cocaina e un frammento di hashish del peso di 6 gr. La successiva perquisizione domiciliare presso la residenza dell’arrestato, ha permesso ai Carabinieri di recuperare e sequestrare ulteriori 65 gr. di hashish. Sempre i Carabinieri della Stazione di Ponte Galeria hanno poi arrestato un 42enne romano sorpreso a bordo di un veicolo insieme ad una donna e trovato in possesso di 7 dosi di cocaina, 11 dosi di crack, una dose di marijuana, all’interno di un borsello e 1.145 euro nella tasca dei pantaloni. Altre due persone invece sono state denunciate per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e tre persone sono state segnalate alla Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti. Sul piano dei controlli alla circolazione stradale, due persone sono state denunciate rispettivamente per guida sotto l’effetto di alcol, poichè trovato oltre la soglia limite prevista per legge, e per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Per quanto riguarda il contrasto ai reati predatori, due cittadini di nazionalità paraguaiana, riconosciuti dalle vittime di furto con destrezza all’interno di un ristorante, sono stati individuati dai Carabinieri della Stazione di Fregene e denunciati a piede libero. Nel contesto dei controlli alle autovetture sospette, due giovani sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria, uno per porto di armi od oggetti atti ad offendere e l’altro resosi responsabile dell’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Un’altra persona è stata denunciata perché sorpresa alla guida di un’autovettura senza idoneo documento di guida per il veicolo condotto; gli ulteriori accertamenti infatti hanno permesso di verificare che l’uomo era stato già sanzionato altre due volte per tale violazione nell’ultimo biennio. Infine, una donna è stata segnalata per atti osceni in luogo pubblico poichè notata in pubblica via in abiti succinti. Nel corso delle attività, i Carabinieri hanno nel complesso sottoposto a controllo 150 persone e 83 veicoli, comminando 12 contravvenzioni al “Codice della Strada”, disponendo un sequestro amministrativo di veicolo e ritirando 4 patenti di guida. MOVIDA A ROMA, CONTROLLI DEI CARABINIERI NEL QUARTIERE EUR. SANZIONATO UN LOCALE DOVE LAVORAVANO TRE DIPENDENTI “A NERO”. DENUNCIATA UNA GIOVANE PER GUIDA IN STATO DI EBBREZZA. Nel fine settimana, i Carabinieri della Compagnia Roma Eur hanno eseguito una serie di controlli mirati al contrasto di ogni forma di illegalità e degrado nelle aree del quartiere maggiormente frequentate durante la movida. Nel dettaglio, i Carabinieri, con il supporto dei colleghi del Gruppo Tutela Lavoro di Roma e personale dell’ASL di Roma, hanno sanzionato amministrativamente il legale rappresentante di un in piazza Guglielmo Marconi per aver impiegato tre lavoratori in nero. Elevata una multa di 8.800 euro e notificata la prescrizione di regolarizzare la posizione degli stessi dipendenti, pena la sospensione dell’attività. Nell’arco notturno, i Carabinieri hanno anche eseguito numerosi posti di controllo alla circolazione stradale, nel corso dei quali hanno denunciato una 26enne romana per guida in stato di ebbrezza, in quanto, a seguito di alcoltest, è risultata con un tasso alcolemico superiore al consentito e hanno sanzionato altri tre automobilisti per guida in stato di ebbrezza e uno trovato non in possesso dei documenti di circolazione e di guida. Complessivamente i Carabinieri hanno identificato 128 persone e eseguito verifiche su 53 veicoli. Ritirate tre patenti di guida. A segnalarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO Si avvicina l’estate in Italia? Chissà, ma giornate di Prinavera sì, da Nord a Sud, come segnalato nelle ultime ore da “Il Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale