CRONACA – BOLZANO, TENTA DI RUBARE LA BORSA A UNA SIGNORA. UN ITALIANO ARRESTATO DALLA GDF– Un cittadino italiano già noto alle forze dell’ordine è stato arrestato dai militari della Guardia di Finanza di Bolzano, per il furto di una borsa ai danni di una signora anziana, intenta a consumare un caffè al tavolo di un bar in centro. I fatti sono accaduti nel tardo pomeriggio di mercoledì e l’arresto è stato compiuto da una pattuglia delle Fiamme Gialle impiegata nell’ambito dei diversificati servizi di controllo economico del territorio disposti dal Comando Provinciale in concomitanza con l’incremento delle presenze turistiche in città in occasione del ponte del 1 maggio. Impegnati in un controllo amministrativo nei confronti di un’attività di ristorazione, volto a verificare la corretta assunzione del personale dipendente, i militari del Gruppo Bolzano notavano un giovane che, con fare circospetto, si aggirava nei pressi del dehors di un vicino bar, tentando di approfittare della presenza di alcune piante ornamentali, per nascondersi alla vista degli avventori. Le intenzioni dell’uomo sono apparse evidenti pochi istanti dopo, quando si avventava sulla borsetta di una signora intenta a consumare un caffè, strappandogliela di mano per poi darsi alla fuga. Il tentativo di far perdere le proprie tracce veniva, però, vanificato dai finanzieri che, dopo un breve inseguimento per le vie del centro, riuscivano a fermarlo e a recuperare la borsa, prontamente restituita alla sua legittima proprietaria. I successivi accertamenti hanno rivelato che il giovane, un altoatesino residente in un comune della provincia, non era nuovo alla commissione di reati, circostanza che ne determinava l’arresto. L’azione di servizio condotta dalle Fiamme Gialle del capoluogo testimonia l’impegno del Corpo, quale organo di Polizia Giudiziaria a competenza generale, nell’attivo concorso alla sicurezza, anche urbana, fornendo un prezioso presidio preventivo, con effetto di deterrenza, anche dei reati comuni che destano allarme sociale nella cittadinanza soprattutto quando colpiscono categorie fragili quali gli anziani. TORINO, OPERAZIONE “FALSO ROTANTE” DELLA GDF. MAXI SEQUESTRO DI RICAMBI PER AUTO CONTRAFFATTI. SEQUESTRATE NEL TORINESE ANCHE LE LINEE PRODUTTIVE DI DUE AZIENDE IMPIEGATE NELL’ILLECITA ATTIVITÀ. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino hanno portato a termine una vasta operazione a contrasto della contraffazione nel settore dell’automotive, nel corso della quale sono state sopposte a sequestro circa 500 mila parti di ricambio per auto recanti le effigi contraffatte delle più note case automobilistiche nazionali e internazionali (Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Citroen, Opel, Peugeot, Dacia, Skoda, Ford, Volkswagen, Toyota, Nissan, Renault, Seat, Iveco, Chevrolet), oltre a numerosi macchinari e stampi utilizzati per l’illecita produzione. Le indagini, svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino sotto il coordinamento della Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, sono state inizialmente condotte attraverso approfondimenti alle banche dati a disposizione del Corpo nonchè estese attività di appostamento e osservazione. Le stesse hanno permesso di ricostruire l’intera filiera produttiva e commerciale del falso, consentendo di individuare, oltre alle aziende produttrici dei pezzi di ricambio, numerose imprese dedite alla distribuzione degli stessi, anche attraverso piattaforme dell’e-commerce. In tale contesto, anche con il supporto di altri Reparti del Corpo, sono state eseguite su tutto il territorio nazionale molteplici perquisizioni su disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, in particolar modo in Piemonte, Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Lombardia e Toscana, relativamente non solo agli stabilimenti di produzione piemontesi ma anche a tutti i rivenditori all’ingrosso e al dettaglio individuati. I ricambi oggetto dei sequestri effettuati sono risultati riconducibili alla componentistica per auto, quali copricerchi, coprimozzo, stemmi, elementi ornamentali e tuning per carrozzeria, riproducenti, senza il possesso di alcuna licenza/autorizzazione, i marchi rientranti nell’alveo del diritto della proprietà industriale delle citate case automobilistiche. Le investigazioni hanno in particolare consentito di individuare e disarticolare l’anello iniziale dell’illecita filiera. I falsi ricambi per auto venivano prodotti in capannoni industriali siti in provincia di Torino, al cui interno sono state scoperte 13 linee di produzione, pienamente operative e professionali, costituite da diversi macchinari per lo stampaggio, la pressatura, la verniciatura, la serigrafia e la tampografia dei prodotti realizzati. Tali linee di produzione sono state pertanto sottoposte a sequestro preventivo. ALESSANDRIA, SCOPERTI DALLA GDF 62 LAVORATORI IRREGOLARI ED UNA SOCIETÀ FANTASMA. Scoperta dalla Guardia di Finanza di Tortona una complessa frode fiscale e 62 lavoratori irregolari, a seguito di un controllo svolto nei confronti di una società impegnata nel settore del riciclo di materiali plastici, che utilizzava manodopera in somministrazione da parte di una azienda di Roma, risultata però priva di struttura e organizzazione imprenditoriale. In particolare, tra le due società era stato stipulato un fasullo contratto di “appalto di manodopera e servizi” con il quale la società committente tortonese avrebbe ottenuto un servizio fornito dal personale della società di Roma ma che in realtà si è rivelata essere una vera e propria somministrazione di manodopera. In buona sostanza, i lavoratori individuati erano, a tutti gli effetti, dipendenti della società tortonese e solo “sulla carta” risultavano essere stati assunti della società appaltatrice di Roma, utilizzata, in pratica, unicamente per sgravare la committente dagli oneri fiscali e previdenziali connessi all’assunzione dei dipendenti, senza, poi, provvedere al relativo versamento di tali oneri. Secondo le indagini, infatti, la società romana risulta aver omesso il versamento delle ritenute fiscali dovute all’Erario per circa 90.000 euro nel giro di due anni. A fronte del falso contratto di appalto, la società romana ha emesso svariate fatture false alla società committente tortonese per un ammontare complessivo di oltre 1,5 milioni di euro. Il titolare della società tortonese, unitamente ad altri due “sodali” è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Alessandria sia per illecita somministrazione di manodopera che per uso di fatture per operazioni inesistenti per oltre 1,5 milioni di euro e, nei suoi confronti, si è proceduto al sequestro di circa 300 mila euro, pari all’imposta evasa a seguito dell’utilizzo delle false fatture. BRESCIA, ESEGUITE 4 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE A CONTRASTO DI UN’ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA ALLA FALSA ATTRIBUZIONE DI CERTIFICATI DI ABILITAZIONE ALLA GUIDA RILASCIATI A PROVENIENTI DA TUTTA ITALIA. All’esito di un’articolata attività d’indagine condotta in piena sinergia, la Polizia Stradale di Brescia, la Polizia Provinciale di Brescia e i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia stanno dando esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare nei confronti di quattro soggetti indagati per aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata a far ottenere patenti di guida di tipo B e carte di qualificazione del conducente per la guida professionale di mezzi pesanti per conto terzi. I provvedimenti cautelari si aggiungono alle altre quattro misure già eseguite nel mese di settembre 2023, a carico di soggetti tutti facenti parte della medesima consorteria criminale. In particolare, le investigazioni avrebbero evidenziato il coinvolgimento, quale “capo promotore” del sodalizio, di un soggetto bresciano, titolare di quattro autoscuole guida, il quale si sarebbe adoperato, unitamente ai suoi sodali, per far ottenere a diversi candidati patenti di guida e/o certificati di qualificazione del conducente, attestando falsamente la partecipazione dei candidati al previsto corso di formazione obbligatorio ed avendo, nell’ambito dei previsti esami di conseguimento dei titoli, munito fraudolentemente i candidati di microcamere e auricolari miniaturizzati collegati con un suggeritore esterno che avrebbe fornito le risposte corrette da fornire in sede di esame. La lunga e complessa attività di indagine trae origine da una serie di interventi effettuati dalla Polizia Stradale presso la locale Motorizzazione civile dove decine di candidati di diverse etnie venivano trovati in possesso di apparecchiature elettroniche idonee a ricevere suggerimenti dall’esterno e pertanto denunciati a piede libero. Nel corso di una successiva perquisizione effettuata a carico di un titolare di quattro autoscuole, la Polizia Provinciale aveva già rinvenuto oltre un milione di euro in contanti non giustificati e, potendosi ravvisare la presenza di reati presupposto per l’applicabilità della confisca per sproporzione, nell’ottica trasversale di aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia hanno proceduto all’esecuzione di mirate indagini economico-patrimoniali che avrebbero evidenziato un’effettiva sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio posseduto dal predetto titolare di autoscuole di oltre 1 milione di euro, così giungendo al sequestro preventivo del denaro. L’indagine ha permesso di contestare a carico dell’indagato e ai suoi fiancheggiatori, il reato di associazione a delinquere, corruzione, istigazione alla corruzione e numerosi falsi in atto pubblico. È stato anche contestato il reato speciale di sostenimento degli esami di guida tramite sistemi di suggerimento, oltre ad ipotesi di estorsioni sui candidati. L’operazione ha avuto inoltre il pregio di poter individuare, tra i primi casi in Italia, il “telefonista”, suggeritore da remoto per gli esami. Gli indagati complessivi risultano più di 60, rispondendo dei reati in concorso anche coloro che indebitamente avrebbero usufruito del servizio illecito per poter conseguire, secondo la tesi d’accusa, patenti irregolari, senza dover sostenere in prima persona gli esami o senza frequentare onerosi e lunghi corsi obbligatori di formazione per l’ottenimento della patente speciale per mezzi pesanti. Vista la vastità del fenomeno e l’importanza sociale dell’operazione, con diffusione a livello nazionale, sono in corso ulteriori indagini. BRESCIA, ESEGUITE DALLA GDF 4 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE A CONTRASTO DI UN’ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA ALLA FALSA ATTRIBUZIONE DI CERTIFICATI DI ABILITAZIONE ALLA GUIDA RILASCIATI A PROVENIENTI DA TUTTA ITALIA. All’esito di un’articolata attività d’indagine condotta in piena sinergia, la Polizia Stradale di Brescia, la Polizia Provinciale di Brescia e i militari del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria di Brescia stanno dando esecuzione ad un’Ordinanza applicativa di misura cautelare nei confronti di quattro soggetti indagati per aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata a far ottenere patenti di guida di tipo B e carte di qualificazione del conducente (c.d. C.Q.C.) per la guida professionale di mezzi pesanti per conto terzi. I provvedimenti cautelari si aggiungono alle altre quattro misure già eseguite nel mese di settembre 2023, a carico di soggetti tutti facenti parte della medesima consorteria criminale. In particolare, le investigazioni avrebbero evidenziato il coinvolgimento, quale “capo promotore” del sodalizio, di un soggetto bresciano, titolare di quattro autoscuole guida, il quale si sarebbe adoperato, unitamente ai suoi sodali, per far ottenere a diversi candidati patenti di guida e/o certificati di qualificazione del conducente, attestando falsamente la partecipazione dei candidati al previsto corso di formazione (obbligatorio) ed avendo, nell’ambito dei previsti esami di conseguimento dei titoli, munito fraudolentemente i candidati di microcamere e auricolari miniaturizzati collegati con un suggeritore esterno che avrebbe fornito le risposte corrette da fornire in sede di esame. La lunga e complessa attività di indagine trae origine da una serie di interventi effettuati dalla Polizia Stradale presso la locale Motorizzazione civile dove decine di candidati di diverse etnie venivano trovati in possesso di apparecchiature elettroniche idonee a ricevere suggerimenti dall’esterno e pertanto denunciati a piede libero. Nel corso di una successiva perquisizione effettuata a carico di un titolare di quattro autoscuole, la Polizia Provinciale aveva già rinvenuto oltre un milione di euro in contanti non giustificati e, potendosi ravvisare la presenza di reati presupposto per l’applicabilità della confisca “per sproporzione” (ex 240-bis c.p.), nell’ottica trasversale di aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati, i militari del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria Brescia hanno proceduto all’esecuzione di mirate indagini economico-patrimoniali che avrebbero evidenziato un’effettiva sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio posseduto dal predetto titolare di autoscuole di oltre 1 milione di euro, così giungendo al sequestro preventivo del denaro. L’indagine ha permesso di contestare a carico dell’indagato e ai suoi fiancheggiatori, il reato di associazione a delinquere, corruzione, istigazione alla corruzione e numerosi falsi in atto pubblico. È stato anche contestato il reato speciale di sostenimento degli esami di guida tramite sistemi di suggerimento, oltre ad ipotesi di estorsioni sui candidati. L’operazione ha avuto inoltre il pregio di poter individuare, tra i primi casi in Italia, il c.d. “telefonista”, suggeritore da remoto per gli esami. Gli indagati complessivi risultano più di 60, rispondendo dei reati in concorso anche coloro che indebitamente avrebbero usufruito del servizio illecito. APRILIA, ARRESTATO DALLA GDF UN ITALIANO PER REATI IN MATERIA DI STUPEFACENTI. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Velletri, nei giorni scorsi hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare personale nei confronti di due persone gravemente indiziate del reato di traffico di sostanze stupefacenti. Il provvedimento costituisce l’epilogo di complesse indagini di Polizia Giudiziaria poste in essere dai finanzieri della Tenenza di Aprilia, nel cui ambito sono stati eseguiti servizi dinamici sul territorio e indagini tecniche, consentendo di delineare un grave quadro indiziario, alla luce del quale il G.I.P. del Tribunale di Velletri ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura di custodia cautelare in carcere, nei confronti di 2 indagati, per uno dei quali, allo stato irreperibile sul territorio dello Stato, sono state attivate le ricerche per il rintraccio. Le attività investigative, originate da un sequestro di iniziativa di sostanze stupefacenti eseguito da una pattuglia impiegata in servizio di controllo del territorio, hanno permesso di ricostruire oltre 80 cessioni di sostanze stupefacenti. I soggetti in argomento, nel corso delle indagini esperite, erano stati precedentemente arrestati in flagranza di reato dai Finanzieri pontini, con il contestuale sequestro di sostanze stupefacenti per complessivi circa 40 gr. di cocaina e 2,5 gr. di hashish, in dosi già preconfezionate per la successiva commercializzazione. A dirlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, APPIO TUSCOLANO, CARABINIERI ARRESTANO 52ENNE GRAVEMENTE INDIZIATO DEL REATO DI RAPINA AI DANNI DI UNA FARMACIA. I Carabinieri della Stazione di Roma Tuscolana hanno arrestato un 52enne di Nettuno, già sottoposto alla misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata. Sabato mattina, un uomo, a volto scoperto e con occhiali da sole indossati, è entrato in una farmacia in via Gino Capponi, quartiere Appio – Tuscolano, si è avvicinato al bancone e minacciando con un coltello da cucina la proprietaria e una dipendente, si è fatto consegnare il denaro contenuto nella cassa. Non soddisfatto, si era recato dietro il bancone e ha maneggiato la cassa e altri cassetti per verificare la presenza di altro denaro, per poi darsi alla fuga. Uscito dall’esercizio commerciale, l’uomo è stato inseguito a piedi, raggiunto dopo circa 300 metri, e bloccato dai Carabinieri che avevano notato i suoi movimenti sospetti. La refurtiva è stata recuperata e riconsegnata alla proprietaria della farmacia. L’uomo è stato identificato nel 52enne che è stato arrestato. Condotto presso le Aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto per lui la custodia cautelare in carcere, in attesa del processo. ROMA, ATTIVITÀ DEI CARABINIERI CONTRO FURTI E BORSEGGI NEL CENTRO STORICO. ARRESTATE 13 PERSONE. Proseguono senza sosta i controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma che hanno intensificato le verifiche per garantire la sicurezza dei turisti e dei cittadini romani che affollano la Capitale. Le mirate attività dei Carabinieri, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno portato all’arresto di 13 persone gravemente indiziate del reato di furto aggravato. In Piazza di Spagna, i Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina hanno arrestato un 64enne peruviano e un 35enne di Cuba, già noti alle forze dell’ordine, bloccati in flagranza, all’interno di un ristorante, nel tentativo di asportare uno zaino ad una turista francese. Gli stessi Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina hanno anche arrestato due cittadini algerini, senza fissa dimora, sorpresi a rubare la borsa griffata a una turista turca, del valore di 1.500 euro, che aveva momentaneamente poggiato di fianco perchè intenta a fotografare la Fontana di Trevi. All’interno di un esercizio commerciale nella stazione ferroviaria Termini, i Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini hanno arrestato un uomo e una donna di origini cubane, di 28 e 27 anni, sorpresi subito dopo essersi impossessati di alcuni capi di abbigliamento del valore di oltre 350 euro, a cui avevano rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza. Sulla linea A della metropolitana, invece, alla fermata “Spagna”, i Carabinieri della Stazione di Roma Viale Eritrea hanno arrestato due cittadini di origini cubane, senza fissa dimora e con precedenti, bloccati subito dopo essersi impossessati dello smartphone di un passeggero americano che lo custodiva nella tasca del giubbotto. Alla fermata Termini, invece, i Carabinieri della Stazione di Roma Salaria hanno sorpreso una nomade 14enne, subito dopo essersi impossessata del portafogli di un passeggero polacco. Nei pressi dell’autostazione dei bus, in largo Guido Mazzoni, i Carabinieri della Stazione di Roma Nomentana hanno arrestato in flagranza una donna di origini bosniache, con precedenti, subito dopo aver asportato un bagaglio prelevato da un bus diretto a Catanzaro, poco prima della partenza. Sempre sulla linea A della metropolitana, i Carabinieri della Stazione di Roma Monte Mario hanno arrestato due cittadini romeni di 26 e 29 anni, sorpresi mentre asportavano uno smartphone ad un passeggero. In via Leone XIII, i Carabinieri della Compagnia di Roma San Pietro hanno arrestato un cittadino italiano di 57 anni, con precedenti, sorpreso nel tentativo di aprire con delle forbici la portiera di un’autovettura in sosta..Tutte le vittime di furto consumato o tentato hanno presentato regolare denuncia querela e gli arresti sono stati tutti convalidati. È quanto informato dal Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, da Nord a Sud, tempo ancora in certo per la giornata di oggi e i prossimi giorni come segnalato da “Il Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale