CRONACA – COMO, VALICO DI BROGEDA. INTERCETTATI DALLA GDF CIRCA 220.000 EURO NON DICHIARATI – Prosegue senza sosta l’attività svolta dalla Guardia di Finanza e dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli presso i valichi di confine con la Confederazione Elvetica. Nei giorni scorsi, infatti, presso il valico autostradale di Brogeda, nell’ambito delle quotidiane attività di contrasto al traffico transfrontaliero di valuta, è stato sottoposto a controllo un transitante di origini ucraine residente in Germania, di anni 31, proveniente dalla limitrofa Svizzera, intercettando un’ingente somma di denaro contante pari a 219.150 euro. Alla domanda di rito se trasportasse al seguito denaro e/o strumenti negoziabili per importo pari o superiore ai diecimila euro, come previsto dalla normativa valutaria, il transitante ha dichiarato circa 8.000 euro. Ritenuta inattendibile la dichiarazione resa, anche a causa del forte stato di agitazione palesato dall’uomo, il controllo è stato approfondito con l’ausilio di militari cacciavitisti che hanno rinvenuto, in un vano naturale posto sotto il cambio dell’autovettura, diversi sacchetti contenenti la valuta occultata. Per il soggetto controllato, l’eccedenza di valuta trasportata oltre i diecimila euro ha superato di gran lunga la soglia di 40.000 euro stabilita come una delle condizioni di accesso all’istituto dell’oblazione immediata. Pertanto, nel rispetto della normativa valutaria, l’Ufficio ha proceduto a sequestrare il 50% della somma eccedente il limite previsto ex legge, per un importo pari a 104.575 euro. VARESE, CONTROLLI STRAORDINARI DELLA GDF SUGLI ORARI DI ACCENSIONE DELLE SLOT MACHINES. NEL PRIMO TRIMESTRE SANZIONATI 17 GESTORI. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese, nel primo trimestre di quest’anno, hanno intensificato le specifiche attività operative nell’ambito del dispositivo di controllo economico del territorio, eseguendo mirati e specifici accertamenti presso i locali e le sale gioco, ove sono allocate le slot machines. Le Fiamme Gialle varesine hanno portato a termine diverse operazioni di servizio nei Comuni di Caronno Pertusella, Cremenaga, Cunardo, Ferrera di Varese, Luino, Maccagno, Marchirolo e Olgiate Olona, con conseguente irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie nei confronti di 17 pubblici esercizi, responsabili di avere violato le ordinanze emanate dai sindaci e, i connessi regolamenti approvati dai Consigli Comunali, per la prevenzione e il contrasto delle patologie di ludopatia e delle altre problematiche legate al gioco d’azzardo lecito. Tali provvedimenti dispongono lo spegnimento degli apparecchi da intrattenimento, nelle fasce orarie protette. La giustizia amministrativa ha ritenuto legittima l’ordinanza comunale con la quale si limita l’orario di apertura delle sale gioco, con l’intento prioritario di ridurre la ludopatia, che costituisce un fenomeno sociale degenerativo, peraltro suscettibile di alimentare fenomeni criminali. Tali iniziative vengono intraprese dagli Enti Locali al fine di regolamentare e al contempo limitare il fenomeno, soprattutto in relazione alla sempre più capillare diffusione delle slot machines. Infatti, la problematica del gioco d’azzardo patologico, costituisce una sempre maggiore fonte di preoccupazione almeno per quei Comuni della provincia che hanno adottato le predette misure limitative degli orari, tanto per le implicazioni sociali derivanti dalla sua diffusione, quanto per i profili di rischio insite nella sua stessa natura, con particolare riferimento alla tutela della legalità economico-finanziaria del tessuto economico. I finanzieri hanno riscontrato, anche tramite l’utilizzo di un performante applicativo in uso alla Polizia Economico-Finanziaria, denominato “SCAAMS”, la messa in funzione di alcuni apparecchi da intrattenimento, in violazione delle predette limitazioni orarie, procedendo quindi alla contestazione degli illeciti rilevati e della sanzione amministrativa pecuniaria, che va da un minimo di euro 100,00 ad un massimo di euro 9.294,00. FORLÌ, OPERAZIONE “FALSE FACCIATE” DELLA GDF. ARRESTATE TRE PERSONE E SEQUESTRATI CREDITI D’IMPOSTA FITTIZI PER 5,9 MILIONI DI EURO. I finanzieri del Comando Provinciale di Forlì, all’esito di specifiche indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Prato nel settore dei “bonus edilizi”, dalle prime luci dell’alba stanno dando esecuzione, con l’ausilio dei Reparti del Corpo delle province di Alessandria, Napoli e Foggia, a un’ordinanza applicativa di misura cautelare nei confronti di tre persone. La misura degli arresti domiciliari, disposta dal Gip del Tribunale di Prato su richiesta della stessa Procura della Repubblica, è stata emessa nei confronti di un 46enne, della provincia di Napoli, di un 47enne, della provincia di Foggia e di un 30enne, della provincia di Forlì-Cesena, indagati dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di emissione di fatture per operazioni inesistenti. Nel corso della stessa operazione, le Fiamme Gialle forlivesi hanno anche eseguito un decreto di sequestro preventivo di crediti d’imposta fittizi per circa 5,9 milioni di euro. Le indagini, svolte dai militari del Gruppo di Cesena, sono partite dall’approfondimento di alcune segnalazioni di operazioni sospette e hanno consentito di appurare che una quarantina di persone, residenti in 6 diverse regioni italiane, tra cui Piemonte, Emilia Romagna, Campania, Puglia, Molise e Calabria, grazie all’utilizzo di false fatture per oltre 10 milioni di euro, hanno potuto richiedere il rimborso di crediti d’imposta per oltre 7,3 milioni di euro relativi ai “bonus facciate”, per, poi, monetizzarli attraverso la cessione a un istituto di credito. I finanzieri hanno, altresì, constatato che il ricavato ottenuto è stato bonificato a ditte riconducibili a persone di origine sinica, per lo più aventi sede nella provincia di Prato, le quali, a loro volta, lo hanno trasferito su conti esteri per farne disperdere le tracce. Nel corso delle indagini le Fiamme Gialle hanno accertato che nessuno degli immobili associati alle richieste era mai stato interessato da interventi di ristrutturazione edilizia e che i richiedenti il beneficio non erano nemmeno proprietari o possessori degli stessi immobili, che, peraltro, risultavano ubicati in regioni diverse rispetto al luogo di residenza dei finti intestatari. Gli arrestati sono sospettati di aver avuto ruoli chiave nel sistema di frode, avendo agito come “reclutatori”, “ideatori” o “agevolatori” ed essendo intervenuti nelle fasi salienti delle operazioni al fine di istruire opportunamente gli altri compartecipi, i quali, peraltro, sono risultati sprovvisti delle risorse economiche necessarie a sopportare il costo delle medesime ristrutturazioni immobiliari. PERUGIA, SCOPERTA DALLA GDF FRODE IVA PER 2,5 MLN DI EURO SU 500 SUPERCAR VENDUTE IN UMBRIA. SANZIONI FINO A 9 MLN DI EURO. I funzionari del Reparto antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Perugia in collaborazione con gli agenti della Sezione Polizia Stradale di Perugia e i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Foligno, su delega della Procura della Repubblica di Spoleto, hanno accertato una evasione IVA di 2,5 milioni di euro da parte di una società con sede legale nel folignate operante nel settore della vendita di auto. Le attività eseguite hanno consentito di accertare che nel biennio 2019-2020 sono state vendute a clienti ignari della “frode carosello” messa in atto oltre 500 autovetture, anche di grossa cilindrata tra cui, solo per citare alcune marche, figurano Maserati (Ghibli), Porsche (Cayenne, Macan e Panamera), Alfa Romeo (Stelvio), Audi (A7, Q8 e TT), Ford (Mustang), Jaguar (E.Pace, X.E) Mercedes (Glc220), Peugeot (Rcz). Le auto venivano acquistate in Germania e rivendute all’autosalone plurimarche, già in passato oggetto di indagine. A conclusione delle attività sono state deferite alla Procura della Repubblica di Spoleto 11 persone, tra cui il titolare della ditta operante nella Valle Umbra Sud, per dichiarazione fraudolenta per utilizzo di fatture soggettivamente inesistenti, in violazione dell’articolo 2 del D.Lgs. 74/2000, mentre ai 10 titolari delle società cosiddette “cartiere” è stata contestata l’omessa dichiarazione Iva e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, in violazione dell’art. 5 e 8 dello stesso Decreto Legislativo. Tutti i titolari delle società “cartiere”, con sedi operative fittizie dislocate nelle province di Roma, Foggia e Vibo Valentia, risultano nullatenenti. Grazie alla collaborazione avviata con l’Autorità doganale tedesca, che ha messo a disposizione tutta la documentazione commerciale, i funzionari della ADM e della Polstrada hanno accertato la cessione alla sola ditta umbra, di oltre 500 auto, per un valore di oltre 8 milioni di euro e una evasione pari a circa 1,35 milioni di euro nel 2019 e 1,21 mln nel 2020. L’esame della documentazione ha consentito di accertare la frode in atto sull’imposta gravante in Italia: le auto venivano infatti nazionalizzate presso Uffici della Motorizzazione civile dislocati fuori dal territorio umbro e immatricolate con falsa documentazione commerciale e false dichiarazioni di atto notorio a nome degli ignari clienti. La documentazione consentiva di simulare le condizioni per beneficiare dell’esenzione Iva prevista dalla normativa fiscale per l’acquisto di auto da parte dei privati presso autosaloni tedeschi. PISA, CONTRASTO ALL‘EVASIONE FISCALE, UNA PERSONA DENUNCIATA DALLA GDF. Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pisa, nell’ambito del contrasto all’evasione fiscale, hanno denunciato un soggetto di nazionalità italiana, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa, per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. In particolare, la Compagnia di Pontedera ha concluso un’indagine nei confronti di un soggetto di 55 anni residente a Calcinaia (PI), cui è stato notificato un “Avviso di conclusione delle indagini”, per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, ex art. 11 del D. Lgs. 74/2000. Dalle attività eseguite dai finanzieri è emerso che il soggetto, sia in qualità di socio accomandatario di una S.a.s., operante nel settore della manutenzione dei giardini, sia come persona fisica, aveva maturato debiti erariali con l’Agenzia delle Entrate – Riscossione – per circa 250.000 euro, attinenti imposte sui redditi, sul valore aggiunto e di relative sanzioni amministrative accumulate negli anni di imposta dal 2010 al 2022. Le attività di indagine hanno evidenziato che il soggetto ha compiuto un atto fraudolento idoneo a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva dell’Erario. In particolare, con scrittura privata autenticata, registrata presso l’Ufficio del Registro di Pisa, ha ceduto alla moglie, cui era coniugato in regime di separazione dei beni, la piena proprietà di un appartamento e di un garage ubicati in Calcinaia (PI), per un corrispettivo pattuito di euro 75.000, in modo da privarsi della titolarità dell’unico bene immobile, mobile o mobile registrato, di cui egli fosse titolare, curando infine la cancellazione della società dal registro delle imprese. Le attività investigative, anche grazie all’esame dei flussi di denaro oggetto della compravendita immobiliare, hanno evidenziato che la cessione degli immobili tra i coniugi sia stata in realtà simulata, avente come obiettivo quello di evitare la procedura di riscossione coattiva. A comunicarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
CIVITAVECCHIA, RAFFICA DI CONTROLLI DEI CARABINIERI. LOCALI DELLA MOVIDA NELLA LENTE D’INGRANDIMENTO. I mirati controlli svolti per tutto il fine settimana dai Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia hanno consentito, attraverso l’impiego di svariate pattuglie dislocate su tutto il territorio, di eseguire un servizio coordinato a largo raggio volto alla prevenzione e repressione dei reati. Le attività di controllo hanno raggiunto il proprio picco nella serata di sabato, in cui i militari della Sezione Radiomobile della Compagnia di Civitavecchia e delle Stazioni hanno controllato un centinaio di persone e una quarantina di veicoli, identificando i soggetti potenzialmente sospetti e svolgendo varie perquisizioni e ispezioni sul posto. In particolare, gli sforzi profusi nella lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti hanno consentito di arrestare un soggetto, nonché di deferirne a piede libero altri 2, fra cui un minore, rinvenendo nel complesso circa 170 gr. di hashish, e di identificare a segnalare alla Prefettura – U.T.G. di Roma una decina di assuntori. Oltre al controllo della circolazione stradale, eseguito sulle principali arterie di comunicazione del comune litoraneo e che ha portato al ritiro di 2 patenti e a segnalare alla locale Procura della Repubblica un automobilista sorpreso alla guida della sua vettura con quasi il triplo del tasso alcolemico consentito, le attività di verifica, svolte unitamente ai Carabinieri del N.A.S. di Roma, sono state concentrate nei confronti di vari esercizi commerciali insistenti sul Lungomare Thaon di Revel. Per il titolare di uno di questi locali è scattata la denuncia per vendita di sostanze alcoliche a un minore, mentre al gestore di un secondo locale sono state contestate diverse mancanze sul piano igienico – sanitario ed elevate sanzioni pecuniarie per un totale di oltre tremila euro. Analoghi controlli proseguiranno anche nei prossimi fine settimana. È quanto informato dal Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, a Nord, come segnalato da “Il Meteo“, tempo incerto e pioggia, ma a Sud, in netto miglioramento per la giornata di domani.
Rocco Becce
Direttore Editoriale