CRONACA – JESOLO, INDIVIDUATI DALLA GDF 116 LAVORATORI, TRA COLF E BADANTI, COMPLETAMENTE SCONOSCIUTI AL FISCO – Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia, nell’ambito delle iniziative di contrasto al lavoro sommerso, hanno condotto una serie di controlli nel settore della collaborazione domestica, individuando 116 lavoratori che, sebbene regolarmente assunti, non hanno, tuttavia, provveduto a presentare, negli anni d’imposta tra il 2017 ed il 2022, le prescritte dichiarazioni ai fini delle imposte sui redditi e segnalando ai competenti Uffici dell’Agenzia delle Entrate oltre 3 milioni di euro di base imponibile da recuperare a tassazione ai fini delle imposte dirette. Si tratta di lavoratori regolari, per lo più donne di origine prevalentemente dell’Est europeo e in soli 8 casi con cittadinanza italiana, residenti nei Comuni di Jesolo e Cavallino Treporti, che hanno, da un lato, sottoscritto reali contratti di collaborazione versando i relativi contributi previdenziali ma che non hanno provveduto, al superamento della soglia di reddito di € 8.000 annui prevista dalle norme tributarie, a presentare la dichiarazione con modello 730 o Unico Persone Fisiche. L’attività investigativa, avviata all’inizio dell’anno in corso, è stata basata su dati e informazioni fornite dall’I.N.P.S. con cui la Guardia di Finanza ha stipulato un protocollo d’intesa a livello nazionale, gestito dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie del Corpo, ed effettua mirate analisi del rischio. I profili reddituali di ciascun lavoratore, inoltre, sono stati successivamente ricostruiti proprio attraverso la documentazione fornita dal citato Ente Previdenziale in quanto i datori di lavoro avevano comunicato tutti i dati relativi ai periodi di assunzione, ore lavorate, tariffe orarie e contributi versati. L’attività operativa, ancora in corso di svolgimento, è ora diretta a incrociare massivamente i dati dei singoli lavoratori con quelli presenti nella banca dati I.S.E.E., al fine di appurare, a fronte della presentazione di Dichiarazioni Sostitutive Uniche, eventuali indebite fruizioni di prestazioni sociali agevolate. RIMINI, SCOPERTA DALLA GDF FRODE FISCALE NEL COMMERCIO DI MATERIALI INERTI ESEGUITE 4 MISURE CAUTELARI PERSONALI E REALI. I finanzieri del Comando Provinciale di Rimini, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica e la collaborazione dei Comandi Provinciali di Venezia, Ferrara, Forlì, Roma, Chieti, L’Aquila, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno e Messina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Rimini, arrestando 4 persone, 2 finite in carcere e 2 ai domiciliari. Contestualmente hanno eseguito un sequestro preventivo di 5 complessi aziendali per i reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e trasferimento fraudolento di valori e un sequestro per equivalente, sino all’importo di oltre 2 milioni di euro, pari al profitto delle ipotesi di reato di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Oltre 50 militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e del Gruppo di Rimini, coordinati dal Comandante Provinciale di Rimini, hanno eseguito, in vari Comuni della provincia, un provvedimento del GIP di Rimini con cui sono state disposte 4 misure cautelari persone per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, trasferimento fraudolento di valori e Calunnia. Inoltre, sono state eseguite anche 44 perquisizioni, in tutta Italia. PERUGIA, PER REATI FALLIMENTARI, ESEGUITA DALLA GDF MISURA CAUTELARE PERSONALE INTERDITTIVA E IL SEQUESTRO DI 2 AUTOCARRI – Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Spoleto, i finanzieri del Comando Provinciale di Perugia hanno svolto una articolata indagine in relazione all’apertura della liquidazione giudiziale (ex fallimento), dichiarata dal Tribunale di Spoleto nell’anno in corso, nei confronti di una società a responsabilità limitata, operante nella provincia, il cui amministratore risultava già precedentemente denunciato, dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Foligno, per plurime violazioni aggravate in materia di reati fallimentari. Le indagini, eseguite dai militari della città della Quintana, hanno immediatamente permesso di acclarare ulteriori condotte penalmente rilevanti di bancarotta fraudolenta aggravata. Infatti, oltre alla mancata consegna dei libri contabili obbligatori è stata accertata la sottrazione di beni mobili quali autocarri, rimanenze di magazzino e liquidità per un valore complessivo di circa 110 mila euro. È stata, inoltre, rilevata un’ingente esposizione debitoria della società nei confronti dei creditori pari ad oltre 250 mila euro, nonché l’iniziale irreperibilità dell’amministratore e la sua mancata collaborazione con il curatore. Al fine di rintracciare i documenti contabili, i beni sottratti e gli autocarri distratti, nella immediatezza dell’apertura della liquidazione giudiziale, sono state effettuate le perquisizioni locali dei luoghi nella diponibilità dell’amministratore pro tempore, con il conseguente sequestro di documentazione utile alle indagini nascosta all’interno di un’autovettura, oltre che di apparati informatici il cui contenuto è ancora al vaglio degli inquirenti. L’A.G., condividendo pienamente la strategia investigativa, ha dapprima emesso un decreto di sequestro preventivo dei predetti autocarri e, successivamente, richiesto l’adozione di misure cautelari idonee a prevenire la reiterazione dei medesimi fatti. Il Giudice per le Indagini Preliminari, considerati i gravi indizi di colpevolezza e il concreto pericolo di reiterazione del reato in materia di reati fallimentari, ha accolto la richiesta di misura cautelare interdittiva nei confronti dell’indagato disponendo la pena accessoria dell’inabilitazione all’esercizio e all’incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa, disponendo nel contempo il sequestro preventivo dei due autocarri. Ad informarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza.
ROMA, PER SPACCIO DI DROGA, 5 PERSONE ARRESTATE DAI CARABINIERI. Nelle ultime ore, i Carabinieri della Compagnia di Roma Cassia hanno arrestato in flagranza, cinque persone gravemente indiziate del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, in particolare cocaina nonchè al sequestro di centinaia di euro in contanti ritenuti provento dell’illecita attività. Nello specifico, i Carabinieri della Stazione di Roma Casalotti, in via Sinago, hanno controllato un veicolo con un uomo e una donna che hanno da subito mostrato un atteggiamento sospetto, motivo per cui sono stati sottoposti a perquisizione personale e veicolare. La donna è stata infatti trovata in possesso di 24 gr. circa di cocaina suddivisa in 28 dosi, e l’uomo di 1.135 euro in contanti ritenuti provento dell’attività illecita. Stessa sorte, poche ore dopo, in via di Casalotti, per una donna fermata a bordo della propria autovettura che, a seguito della perquisizione personale e veicolare, è stata trovata in possesso di 18 gr. di cocaina, suddivisa in 31 dosi, 3 gr. di hashish, suddivisi in 4 dosi, e della somma contante di 135 euro, provento dell’attività illecita. Ancora, i Carabinieri della Stazione di Roma La Storta, poche ore dopo, nel percorrere via Mario Fasulo, hanno fermato un’autovettura con a bordo una coppia di romani, di 50 e 25 anni, con precedenti. Nel corso del controllo, l’attenzione dei militari si è rivolta ad un involucro posizionato all’interno del vano porta oggetti al cui interno è stata poi rinvenuta della cocaina, suddivisa in 27 dosi per un totale di 23 grammi e della somma di 200 euro. Tutti gli arresti sono stati convalidati. I risultati conseguiti dimostrano il constante impegno della Compagnia di Roma Cassia nell’attività di controllo del territorio e di contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti nell’area Nord della Capitale. 8 PERSONE DENUNCIATE DAI CARABINIERI, PER FURTO DI PROFUMI E COSMETICI NELL’AEROPORTO “LEONARDO DA VINCI”. I Carabinieri della Compagnia Aeroporti di Roma presso lo scalo aeroportuale “Leonardo Da Vinci”, hanno identificato e denunciato 8 persone per tentato furto e sanzionato 4 autisti NCC mentre procacciavano clienti tra i passeggeri. Nello specifico, i Carabinieri della Stazione Aeroporto di Fiumicino, in distinte attività, hanno denunciato 8 persone, tra cittadini italiani e stranieri, che hanno tentato di superare le casse situate all’interno dello scalo, senza pagare, mentre erano in attesa dei rispettivi voli. I militari hanno rinvenuto diversi prodotti di profumeria e cosmesi, per un valore di circa 2.500 euro. I viaggiatori sono stati notati dal personale addetto alla vigilanza che ha subito allertato i Carabinieri, riuscendo così a recuperare la refurtiva e a riconsegnarla ai responsabili degli esercizi commerciali. Per tutti, è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per il reato di tentato furto. Poco dopo, invece, 4 autisti NCC sono stati sanzionati dai Carabinieri della Stazione Aeroporto di Fiumicino, sorpresi nei pressi del Terminal 1 partenze, mentre procacciavano illecitamente clienti tra i passeggeri in transito, al di fuori degli stalli, senza averne titolo, per un importo totale di circa 10.500 euro. Da ulteriori verifiche, sono risultati anche sprovvisti della documentazione attestante la richiesta della prestazione professionale, per questo motivo è stato notificato a tutti e quattro l’ordine di allontanamento per 48 ore e sono stati anche sanzionati ulteriormente per un importo di 100 euro. A segnalarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO In Italia, da oggi e per i prossimi giorni, ancora un week end all’insegna del cattivo tempo, come segnalato da “Il Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale