Accusata di maltrattamenti in famiglia, una badante ucraina, è stata arrestata e condotta in carcere a Matera dalla Polizia di Stato.
Si è trattato del primo fermo, operato, in applicazione della legge del 24 novembre 2023, n. 168, recante disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica, che prevede la possibilità di effettuare l’arresto differito in flagranza, sulla base di video relativi a condotte illecite, commesse in un momento precedente.
Il 15 maggio, a seguito della richiesta di intervento della figlia, gli agenti della Squadra Mobile e delle Volanti si sono recati presso l’abitazione di un’anziana, ultraottantenne, con disabilità e varie patologie, dove hanno appreso di alcuni gravi episodi che sarebbero stati commessi dalla straniera, nei confronti della persona indifesa che doveva accudire.
A supporto, sono stati acquisiti video, estrapolati dal sistema di videosorveglianza che la figlia aveva installato in alcune stanze dell’abitazione, con il consenso della collaboratrice domestica, al fine di monitorarne le condotte, dopo aver notato la presenza di lividi sul corpo della madre.
Dall’esame delle immagini e degli audio delle registrazioni, risulterebbe che l’arrestata, dopo aver sgridato e brutalmente redarguito la donna, che si rifiutava di fare colazione, l’avrebbe condotta nel corridoio, privo della copertura delle telecamere, colpendola al volto con almeno due schiaffi, fino a farla piangere e supplicare di smettere.
Inoltre, si evidenzierebbero una serie di comportamenti violenti, come ad esempio schiaffi sugli arti superiori e inferiori.
Portata in ospedale, la vittima è stata visitata e, poi, dimessa con prognosi di edema facciale e contusioni multiple agli arti inferiori.
Il GIP, dopo aver convalidato l’arresto, ha confermato la custodia in carcere per l’indagata.
Redazione