CRONACA – VICENZA, DENUNCIATO DALLA GDF DIRIGENTE MEDICO PER PECULATO E SOMMINISTRAZIONE DI MEDICINALI SCADUTI E UN DIRIGENTE MEDICO PER FALSO IDEOLOGICO. NOTIFICATI DUE AVVISI DI CONCLUSIONE INDAGINI – I militari del Comando Provinciale di Vicenza hanno concluso, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Vicenza, una complessa indagine in materia di spesa pubblica e sanitaria nei confronti di due dirigenti medici in servizio presso l’Ospedale di Asiago, di cui uno è stato denunciato per peculato e somministrazione di medicinali scaduti ed uno è stato denunciato per falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale. Gli episodi che vedono il coinvolgimento dei due dirigenti medici scaturiscono a seguito di una operazione di servizio condotta dai militari del Gruppo di Bassano del Grappa e della Tenenza di Asiago, i quali rivolgevano l’attenzione su alcune condotte poste in essere da uno dei due, ora non più alle dipendenze dell’ULSS 7 Pedemontana, circa l’anomalo impiego di prodotti e dispositivi medicali nonché dell’utilizzo, per fini privati, della sala operatoria del nosocomio asiaghese. Le successive fasi delle indagini di polizia giudiziaria, delegate dalla Procura della Repubblica di Vicenza, nel corso delle quali sono state effettuate perquisizioni presso l’abitazione e lo studio privato del Dirigente medico indagato, hanno consentito di rinvenire farmaci di proprietà dell’Azienda ULSS 7 Pedemontana, di cui lo stesso si era indebitamente appropriato ed è stato accertato che alcuni di questi medicinali, anche scaduti, venivano somministrati ai propri pazienti. I successivi approfondimenti investigativi effettuati dai finanzieri e delegati dalla Procura della Repubblica berica, attraverso l’esame della copiosa documentazione acquisita durante sia le operazioni di perquisizione che presso l’Azienda ULSS 7 Pedemontana, hanno consentito di accertare che il medico in questione utilizzava in modo improprio e per fini personali, in numerose occasioni, la sala operatoria dell’Ospedale di Asiago per effettuare interventi operatori nei confronti di pazienti visitati nei suoi studi privati, in regime di “extramoenia”. Alla luce di quanto accertato, le Fiamme Gialle hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza il Dirigente medico per i reati di peculato e somministrazione di medicinali guasti. Inoltre, per favorire l’intervento operatorio dei pazienti visitati privatamente all’interno della struttura ospedaliera, l’indagato si era avvalso anche della collaborazione di un ulteriore Dirigente medico in servizio presso il nosocomio di Asiago, il quale aveva falsamente formato diverse prescrizioni mediche – senza aver mai visitato il paziente, condotta per la quale lo stesso è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per il reato di falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale. SIENA, ESEGUITA DALLA GDF MISURA CAUTELARE PERSONALE E REALE PER IL REATO DI SFRUTTAMENTO DI LAVORATORI. Gli accertamenti hanno preso avvio dall’accesso eseguito dai Carabinieri del Nucleo dell’Ispettorato del Lavoro e della Stazione Carabinieri di Cetona presso una ditta individuale della provincia gestita da un cittadino extracomunitario. Le indagini, consistite in sopralluoghi, accertamenti tecnici, esame dei libri unici del lavoro e delle buste paga dei lavoratori, hanno consentito di ipotizzare lo sfruttamento di almeno 4 lavoratori extracomunitari. In particolare, attraverso reiterate violazioni della normativa sull’orario di lavoro e la corresponsione di retribuzioni inferiori alle attività svolte, il titolare della ditta individuale avrebbe approfittato dello stato di bisogno della manodopera assunta, costringendola a lavorare per un salario inferiore a quello previsto dalla contrattazione collettiva e con turni lavorativi estenuanti, incurante delle condizioni atmosferiche e di sicurezza, con vitto e alloggio in strutture fatiscenti. Il coinvolgimento del Nucleo delle Fiamme Gialle è stato in seguito finalizzato a ricostruire il profilo economico-finanziario del titolare dell’azienda, anche ai fini dell’aggressione dei beni in misura corrispondente all’ingiusto profitto. In base agli elementi di prova raccolti, il Pubblico ministero ha richiesto l’adozione di misure cautelari idonee a prevenire la reiterazione dei fatti, applicate dal Giudice per le Indagini Preliminari che ha condiviso l’ipotesi formulata dalla Procura della Repubblica. Nei confronti del titolare dell’azienda sono stati pertanto disposti gli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, ed il sequestro preventivo dell’importo di € 114.722,24 euro, pari all’ingiusto profitto a danno dei lavoratori. LIVORNO, TUTELA DEL DISTRETTO TURISTICO–BALNEARE E LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE. Proseguono senza sosta le attività di controllo economico del territorio da parte delle Fiamme Gialle coordinate dal Comando Provinciale di Livorno al fine di tutelare gli operatori economici onesti. Particolare attenzione viene prestata al “distretto turistico-balneare” atteso che la provincia labronica ha migliaia di imprese, operatori e lavoratori che operano in questo contesto economico. In tale ambito è stata svolta una verifica fiscale nei confronti di uno stabilimento balneare, finito nel mirino delle Fiamme Gialle a causa di vari indizi di pericolosità venuti in evidenza. L’attività origina da un approfondimento di vari alert di rischio, analisi di dati dichiarativi e “matching” delle varie informazioni acquisite dai militari, emergendo in particolare la bassa redditività dichiarata annualmente rispetto al numero di ombrelloni ed al sicuro ampio volume di fruitori dell’attività. Dopo aver avviato in concreto e sul posto l’ispezione economico-finanziaria, peraltro con “modalità tali da arrecare la minore turbativa possibile” in ossequio alle garanzie fornite dall’art. 12 dello Statuto dei Diritti del Contribuente, i finanzieri hanno proseguito in ufficio le attività ispettive, approfondendo l’analisi della ampia documentazione acquisita, sempre in costante e doveroso contraddittorio con la parte. È emerso, quindi, come il numero di ombrelloni e dei clienti stagionali dichiarati nei cd. Modelli ISA (Indicatore Sintetico di Affidabilità) fossero all’evidenza non congrui e palesemente non in linea con le effettive e reali potenzialità dello stabilimento da oltre 200 ombrelloni, ne venivano dichiarati fino al 50% in meno. Inoltre sono state contestate oltre 30 mancate emissioni di scontrini e ricevute fiscali per locazioni di ombrelloni e sdraio. All’esito del controllo è stata contestata una complessiva evasione fiscale superiore ai 250mila euro tra Imposte Dirette di ricavi non dichiarati, ed IVA. A fronte delle puntuali e ampiamente motivate contestazioni delle Fiamme Gialle, la parte ha ritenuto quindi preferibile aderire al cd. “ravvedimento speciale”, istituto deflattivo del contenzioso che prevede il pagamento integrale delle imposte evase, ma con interessi legali e sanzioni in misure ridotta. Nel caso di specie, l’operatore economico in argomento ha sanato la sua posizione, pagando al Fisco 180mila euro. ROMA, ESEGUITE 9 MISURE CAUTELARI PER FRODE FISCALE, RICICLAGGIO E AUTORICICLAGGIO. Un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, 5 agli arresti domiciliari e 4 obblighi di firma, è stata eseguita dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma nei confronti di 9 persone, accusate delle ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di plurimi reati tributari, truffa, riciclaggio ed autoriciclaggio. Le indagini del 6° Nucleo Operativo Metropolitano (Lido di Ostia) hanno avuto origine da una denuncia presentata nei confronti di alcuni membri di una fondazione che, dal 2019 al 2022, ha gestito un noto stabilimento balneare del litorale romano, già oggetto di confisca nei confronti di esponenti del “clan Fasciani” e in carico all’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Gli accertamenti svolti hanno permesso di appurare che gli indagati avevano pensato bene di intestare a una fondazione la struttura, escamotage che aveva permesso, poi, di subaffittare il ristorante e il bar interno ad altre società, beneficiando della riduzione del canone di concessione demaniale. Inoltre, è emerso che, attraverso la costituzione di altre fondazioni, associazioni senza scopo di lucro e società, gli indagati ricevevano cospicui introiti a fronte di sponsorizzazioni e donazioni da gruppi multinazionali del settore farmaceutico, che venivano poi riversati ad altre entità ai medesimi riconducibili, servendosi di fatture per operazioni inesistenti relative a consulenze e a progetti fittizi. Il provento di tali transazioni veniva poi riciclato attraverso artificiose movimentazioni bancarie che sfociavano nella ricarica di carte prepagate. Gli elementi raccolti hanno permesso alla locale Procura della Repubblica di richiedere al competente G.I.P. l’emissione del provvedimento cautelare nei confronti di 9 dei 34 indagati, disponendo, eseguito a Roma, Augusta (SR), Fiumicino (RM), Giugliano in Campania (NA), Milano, Pozzuoli (NA), Velletri (RM) e a Villafranca (VR). Il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, è vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati. Ad informarlo è il Comando Generale della Guardia di Finanza
MODELLA MOLESTATA DURANTE UN CASTING, I CARABINIERI NOTIFICANO ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE AL TITOLARE DI UN’AGENZIA. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, su delega della Procura della Repubblica capitolina, hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone la misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di un 60enne fiorentino, titolare di un’agenzia di casting, con sede nel capoluogo toscano, gravemente indiziato del reato di violenza sessuale. A seguito della denuncia presentata dalla donna, lo scorso gennaio, i Carabinieri di via In Selci hanno raccolto gravi elementi indiziari in ordine al fatto che il titolare dell’agenzia, approfittando delle aspettative lavorative della giovane modella, col pretesto di realizzare book fotografici, avrebbe creato situazioni ad hoc per restare da solo con lei e, abusando della sua posizione, avrebbe posto in essere gesti repentini e subdoli cogliendo di sorpresa la vittima impedendole ogni reazione. Mediante violenza, consistita nell’esercitare una pressione psicologica avrebbe poi costretto l’aspirante modella a compiere e subire atti sessuali contro la propria volontà manifestata attraverso esplicito diniego. Il provvedimento è stato notificato nel capoluogo toscano, con l’ausilio dei Carabinieri di Firenze, dove l’uomo è residente e peraltro già indagato per analoghe denunce presentate da altre aspiranti modelle. L’arrestato è stato condotto nel carcere “Firenze Sollicciano“. A segnalarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
METEO La settimana prossima sarà caratterizzata da un’escalation termica notevole, che porterà l’estate a irrompere nel nostro Paese con tutta la sua forza. Le temperature sono destinate a raggiungere livelli molto elevati, con punte che potrebbero sfiorare la soglia dei 38/40 gradi, su almeno mezza Italia. Questo repentino cambiamento è dovuto all’arrivo di “Minosse“, un potente promontorio anticiclonico di origine africana che, di fatto, sembra voler spalancare le porte all’estate. L’alta pressione sub-sahariana, come segnalato da “Il Meteo“, invaderà il nostro Paese soprattutto nel corso della prossima settimana, specialmente a partire da martedì, prossimo, 18 giugno, provocando un aumento generalizzato delle temperature su tutta l’Italia, ma principalmente le aree del Sud.
Rocco Becce
Direttore Editoriale