“La natura dipinge per noi, giorno dopo giorno, immagini di infinita bellezza”.
È, con questa affermazione di John Ruskin che rappresenta con pienezza, la mia tappa nella città di Ruoti, nel potentino.
Ho avuto la possibilità di imbattermi in paesaggi incantevoli, gustando l’alba, il tramonto, gli scorci, le bellezze naturalistiche, inclusi boschi e campagne.
Un’escursione mattutina mi ha fatto conoscere la bellezza del Comune lucano
È un perfetto luogo, immerso nella natura, dove la mente si rifugia in tranquillità e pace.
È bastata una piacevole camminata nelle vie del centro storico per farmi apprezzare la bellezza che la cittadina vanta nella storia e nel tempo.
Vari sono stati i posti di interesse che mi hanno colpito, in modo particolare i monumenti e le architetturare religiose, tra cui la Chiesa di San Nicola Di Bari che si edifica sul Monte Calvario.
Entrando nella neoclassicità della pittura mi ha toccato profondamente la statua del Patrono, San Rocco, così, venerata insieme ai canti che vengono tramandati come usanza nel tempo.
D’altra parte importante è San Donato che si festeggia il 7 agosto, dove ritornerò con piacere per la festività patronale.
Nel mio itinerario il centro storico cittadino si è presentato accogliente, come d’altronde anche le persone che vivono lì, dove ho potuto sperimentare l’accoglienza che la contraddistingue diversamente d’altri posti.
Girando per le vie del centro storico, mi sono incontrata per caso con Antonietta e Michele, che vivono lì, con pochissime persone.
La coppia, ha deciso di fare della passione della moglie, quella della conservazione dei materiali storici e recupero dei materiali.
Hanno, così, comprato una casa, decidendo di allestirla in una casa- museo.
Esperienza incredibile che consiglio per coloro che vogliono vivere, per qualche ora, un viaggio nel tempo negli usi della Basilicata.
La passione di Antonietta è iniziata circa quarant’anni fa, e attualmente insieme al marito sono, così, lieti di poter tenere vivo il centro storico e fare da Cicerone agli ospiti per vivere un’esperienza davvero unica e indimenticabile.
All’interno del museo, si ha il vantaggio di visionare il costume popolare classico della donna Ruotese, il costume da sposa che portavano le donne del tempo, la sella del cavallo da corsa, la Singer, la macchina da cucire, la fu’cagnr, dove la donna preparava i pasti quali, lag’n e fasuol’, Lu monac, il cavallo a dondolo per i bambini, le siringhe di una volta e quella che il dottore portava sempre con sè nel taschino della sua giacca.
E ancora il lavandino, il bidè, il recipiente dove si faceva il grano per concimare la terra, i ferri da stiro di una volta, il caldarosse, dove si tostava l’orzo per i contadini perchè il caffè era solo per i signori, e non tutti potevano permetterselo e, infine il vecchio didittì.
Tanti sono gli utensili del tempo, e, quindi, invito i miei lettori a trascorrere una domenica nel borgo ruotese, e fare un giro nella dimora della coppia.
Ruoti è un luogo immutato dal tempo, vero, le persone che la abitano, accoglienti, hanno un profondo sentimento della famiglia.
E, per concludere, il giro mattutino bisogna dire che non è mancato l’assaggio nelle prelibatezze culiniare, e la rendono, così, unica, com “pan e savu’zecchi”.
E con questo Ruoti vi aspetta per un’immersione nei dolci e affascinanti paesaggi
naturalistici, tra belle e calorose persone.
È quanto segnalato, oggi, da Federica Corbisiero.
Redazione